Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
    email non funzionante
    Data Registrazione
    20 Jul 2005
    Messaggi
    6,414
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito e l'unità prende soldi pubblici per scrivere queste perle

    ... che minchionate ci racconta l'unità? questo è terrorismo (nel senso di manovra proditoria atta a terrorizzare) a mezzo stampa.
    dove sono i corifei della "stampa sana e giusta", sempre pronti a trombazzare contro libero, quando l'unità, ampiamente finanziata (mi pare circa 8 milioni/anno) con soldi pubblici, scrive queste fregnacce?



    Se An riscopre il Duce

    Bruno Gravagnuolo

    http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=73105

    Le voci di dentro inquietano An. E così si scopre che quella del «voto utile» non è l’unica parola d’ordine o lo slogan prevalente del partito che confluisce ormai sotto le insegne del Biscione. Ce ne è un altro di argomento forte, per cementare la volontà unitaria degli ex post-fascisti, e sedarne le ansie di sparizione all’ombra della fusione elettorale decretata da Fini. È l’argomento, distillato sul Secolo d’Italia di ieri, è: il «listone» porta bene. Appartiene alla «nostra» storia.

    E già una volta ci consentì di vincere: «questione di leadership, egemonia e vocazione maggioritaria».
    Sì, così sta scritto sul quotidiano di An, in prima pagina, proprio sotto il resoconto dell’intervento di Fini a «Radio Anch’io», e titolato sul «voto utile» e i «cittadini che non scelglieranno chi non ha possibilità di governare»: con Casini nel mirino ed eventualmente Storace e Santanché. Già, ma a che «listone» e a che «memoria» si ispira «Gil» nel suo corsivo in bella mostra sotto Fini? Presto detto: il listone del 1924, che grazie alla legge Acerbo consentì a Mussolini e al suo blocco nazionale di rastrellare il 75% dei seggi. In virtù del premio di maggioranza che scattava dal 25% in su, nonché grazie al manganello. E la suggestione di memoria arriva dopo che l’articolista registra bonariamente tutti i tormenti interiori di An, dinanzi all’operazione Fini-Berlusconi. «Mi dicono - scrive Gil - che sta diventando un tormentone, la base mugugna...il listone è uno choc per la nostra base...».

    E per sedarli quei tormenti, l’articolista la prende da lontano. E cita Tatarella, che voleva andare «oltre il Polo». Poi fa l’avvocato del diavolo di sé stesso, e si autorisponde, evocando possibili obiezioni :«beh, il predellino di Berlusconi è un po’ leggerino, qui c’è in ballo l’identità storica, il sangue e l’acciaio, serve di più...». Allora, prosegue «Gil», pensate ad Almirante, «all’apertura del Msi» al governo nel 1972 . Ma, nuova autobiezione: no, quella storia finì con la «destra nazionale» e «l’alleanza coi monarchici»! Troppo poco, non basta, visti pure i risultati. Dunque, ancora nessun «grumo di emozioni». Nessun sussulto da «far alzare le serrande di sezione» ai militanti e mandarli a votare con romana volontà. Oltretutto proprio oggi, con questo clima, quando anche «Casini cita El Alamein»... E allora?

    E allora Il Secolo cala l’asso di bastone, la briscola che vale. E che fa «giocare sul sicuro». Ovvero, il fatidico 1924 e «la madre di tutti i listoni», quello che permise ai fascisti, sdoganati dal Re dopo la Marcia su Roma, di conquistare i «due terzi dei seggi» muovendo da un partito del 6%. Pure lì, scrive Gil, «c’era chi storceva il naso per l’ammucchiata coi liberali, democratici, nazionalisti, ex popolari espulsi dal partito, demosociali e sardisti». Ma - qui l’asso di bastone - «finì come finì... e il partito unico si sa chi se lo è preso. Questione di leadership, egemonia etc...». Segue battuta maramalda. Gli obiettori malpancisti post fascisti evocati, «sgranano gli occhi, si guardano intorno, abbassano la voce». E dicono: «sai che non ci avevamo pensato?». Chiosa finale del corsivista: «E poi dicono che c’hanno il culto della memoria...»

    Perciò, ricapitoliamo. An va alla fusione col Cavaliere, con eventuale «patto di staffetta» tra il signore di Arcore e Fini stabilmente secondo, come aspirante premier per interposto Berlusconi. La base di An recalcitra e vuol vederci chiaro, mentre «le voci di dentro» in cantina filtrano in alto. Ma dall’alto giungono la spiega e il fervorino. Con argomenti «corazzati», che sono musica soave per una base già stranita e spaesata nella nuova foggia d’ordinanza del Ppe, e in quella arcoriana di una San Babila ormai «azzurra». Sicché arriva l’elisir di lunga vita, per sedare l’ansia di sparizione: siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi! Ieri come oggi, indefettibilmente e lungo un filo nero che continua malgrado le apparenze. La svolta di Fiuggi? Una trovata. La democrazia? l’antifascismo non tutto da buttare? E il viaggio di Fini a Gerusalemme? Tutte trovate inessenziali, e buone a «sdoganarsi» per continuare a stare in campo, nel nuovo campo inaugurato dall’«apripista» Berlusconi.

    Eccola la medicina «realistica» e indorata che calma le voci di dentro. Non importa che per calmarle quelle voci, le si lasci poi sfuggire dal seno, vellicandole ed esaltandole. Con il richiamo a una stagione infame della storia d’Italia. Quella che precede immediatamente il delitto Matteotti e le leggi eccezionali del 1925. Punteggiata di soprusi e violenze, secondata da classi liberali e Monarchia. E che schiuse al paese le vie di quel regime dalla cui colpe l’An post fascista ha detto in lungo e in largo di volersi smarcare. Bene, sono venuti fuori un’altra volta «al naturale», benché condiscano il loro «realismo» con termini colti come «egemonia», «maggioritario» e «leadership». Con una differenza però rispetto al passato. Stavolta saranno in ogni caso comprimari e mazzolati (simbolicamente»), più che mazzolatori. Il «capoccione» del Listone è un altro e si chiama Berlusconi.

  2. #2
    email non funzionante
    Data Registrazione
    20 Jul 2005
    Messaggi
    6,414
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    tutta qui la differenza, nella forma e non nella sostanza?
    ma in pratica tutta la stampa italiana prende provvigioni o più contare su forti agevolazioni (ad esempio: sulla carta o se hanno un'agenzia - anche fittizia, solo un nome e un indirizzo - all'estero).
    molta stampa - tanto a destra quanto a sinistra - appozza alle casse pubbliche grazie alla compiacenza di qualche onorevole che la fa automaticamente tramutare in "organi di movimento politico". un nome: il manifesto; ma ci sono anche verdi e il buon matamoros tonino di pietro, quello dalle mani pulite, disattento alle manovre dei suoi compagni d'arme mastella e bassolino.

    cmq, libero non usa più questo escamotage dell'organo del movimento politico, ma si è costituito in cooperativa (e qui la lista dei giornali, politici e non, che prendono soldi pubblici si allunga assai).

    il tuo dito inquisitorio, quindi, lo punti su libero ex organo di (inesistente) movimento politico (che nei fatti è), o su libero attuale cooperativa giornalistica?

  3. #3
    Aurora86
    Ospite

    Talking Bah questo è niente...



    Bah questo è niente in confronto ad altri periodi storici, tanto per fare un esempio basti pensare a quando,nel 1975 il corrispondente dell'Unità Massimo Loche scriveva delle eroiche gesta di Pol Pot e dei khmer rossi, e raccontava della "gioiosa vita nelle zone liberate" (Sic)!


  4. #4
    email non funzionante
    Data Registrazione
    07 Apr 2006
    Messaggi
    22,685
     Likes dati
    14
     Like avuti
    85
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Aurora86 Visualizza Messaggio


    Bah questo è niente in confronto ad altri periodi storici, tanto per fare un esempio basti pensare a quando,nel 1975 il corrispondente dell'Unità Massimo Loche scriveva delle eroiche gesta di Pol Pot e dei khmer rossi, e raccontava della "gioiosa vita nelle zone liberate" (Sic)!

    potremmo averne un assaggio? non tutti han potuto leggere in "diretta" quei reportage...

  5. #5
    Aurora86
    Ospite

    Unhappy Purtroppo no...

    Citazione Originariamente Scritto da Kronos Visualizza Messaggio
    potremmo averne un assaggio? non tutti han potuto leggere in "diretta" quei reportage...


    Purtroppo no, sono negli archivi a pagamento, ma se trovo qualcosa in rete,almeno qualche riassunto lo posterò volentieri.


  6. #6
    email non funzionante
    Data Registrazione
    20 Jul 2005
    Messaggi
    6,414
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Aurora86 Visualizza Messaggio


    Bah questo è niente in confronto ad altri periodi storici, tanto per fare un esempio basti pensare a quando,nel 1975 il corrispondente dell'Unità Massimo Loche scriveva delle eroiche gesta di Pol Pot e dei khmer rossi, e raccontava della "gioiosa vita nelle zone liberate" (Sic)!

    sarebbe da andare per emeroteche, scannerizzare i "reportage" come quello che hai indicato tu e farci un bel contro-sito
    chissà quanti soldi pubblici riceveva l'unità all'epoca per questi magnifici "reportage"

  7. #7
    email non funzionante
    Data Registrazione
    12 Jan 2008
    Località
    Bananaland
    Messaggi
    3,084
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da pantagruel Visualizza Messaggio
    ... che minchionate ci racconta l'unità? questo è terrorismo (nel senso di manovra proditoria atta a terrorizzare) a mezzo stampa.
    dove sono i corifei della "stampa sana e giusta", sempre pronti a trombazzare contro libero, quando l'unità, ampiamente finanziata (mi pare circa 8 milioni/anno) con soldi pubblici, scrive queste fregnacce?



    Se An riscopre il Duce

    Bruno Gravagnuolo

    http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=73105

    Le voci di dentro inquietano An. E così si scopre che quella del «voto utile» non è l’unica parola d’ordine o lo slogan prevalente del partito che confluisce ormai sotto le insegne del Biscione. Ce ne è un altro di argomento forte, per cementare la volontà unitaria degli ex post-fascisti, e sedarne le ansie di sparizione all’ombra della fusione elettorale decretata da Fini. È l’argomento, distillato sul Secolo d’Italia di ieri, è: il «listone» porta bene. Appartiene alla «nostra» storia.

    E già una volta ci consentì di vincere: «questione di leadership, egemonia e vocazione maggioritaria».
    Sì, così sta scritto sul quotidiano di An, in prima pagina, proprio sotto il resoconto dell’intervento di Fini a «Radio Anch’io», e titolato sul «voto utile» e i «cittadini che non scelglieranno chi non ha possibilità di governare»: con Casini nel mirino ed eventualmente Storace e Santanché. Già, ma a che «listone» e a che «memoria» si ispira «Gil» nel suo corsivo in bella mostra sotto Fini? Presto detto: il listone del 1924, che grazie alla legge Acerbo consentì a Mussolini e al suo blocco nazionale di rastrellare il 75% dei seggi. In virtù del premio di maggioranza che scattava dal 25% in su, nonché grazie al manganello. E la suggestione di memoria arriva dopo che l’articolista registra bonariamente tutti i tormenti interiori di An, dinanzi all’operazione Fini-Berlusconi. «Mi dicono - scrive Gil - che sta diventando un tormentone, la base mugugna...il listone è uno choc per la nostra base...».

    E per sedarli quei tormenti, l’articolista la prende da lontano. E cita Tatarella, che voleva andare «oltre il Polo». Poi fa l’avvocato del diavolo di sé stesso, e si autorisponde, evocando possibili obiezioni :«beh, il predellino di Berlusconi è un po’ leggerino, qui c’è in ballo l’identità storica, il sangue e l’acciaio, serve di più...». Allora, prosegue «Gil», pensate ad Almirante, «all’apertura del Msi» al governo nel 1972 . Ma, nuova autobiezione: no, quella storia finì con la «destra nazionale» e «l’alleanza coi monarchici»! Troppo poco, non basta, visti pure i risultati. Dunque, ancora nessun «grumo di emozioni». Nessun sussulto da «far alzare le serrande di sezione» ai militanti e mandarli a votare con romana volontà. Oltretutto proprio oggi, con questo clima, quando anche «Casini cita El Alamein»... E allora?

    E allora Il Secolo cala l’asso di bastone, la briscola che vale. E che fa «giocare sul sicuro». Ovvero, il fatidico 1924 e «la madre di tutti i listoni», quello che permise ai fascisti, sdoganati dal Re dopo la Marcia su Roma, di conquistare i «due terzi dei seggi» muovendo da un partito del 6%. Pure lì, scrive Gil, «c’era chi storceva il naso per l’ammucchiata coi liberali, democratici, nazionalisti, ex popolari espulsi dal partito, demosociali e sardisti». Ma - qui l’asso di bastone - «finì come finì... e il partito unico si sa chi se lo è preso. Questione di leadership, egemonia etc...». Segue battuta maramalda. Gli obiettori malpancisti post fascisti evocati, «sgranano gli occhi, si guardano intorno, abbassano la voce». E dicono: «sai che non ci avevamo pensato?». Chiosa finale del corsivista: «E poi dicono che c’hanno il culto della memoria...»

    Perciò, ricapitoliamo. An va alla fusione col Cavaliere, con eventuale «patto di staffetta» tra il signore di Arcore e Fini stabilmente secondo, come aspirante premier per interposto Berlusconi. La base di An recalcitra e vuol vederci chiaro, mentre «le voci di dentro» in cantina filtrano in alto. Ma dall’alto giungono la spiega e il fervorino. Con argomenti «corazzati», che sono musica soave per una base già stranita e spaesata nella nuova foggia d’ordinanza del Ppe, e in quella arcoriana di una San Babila ormai «azzurra». Sicché arriva l’elisir di lunga vita, per sedare l’ansia di sparizione: siamo noi, siamo noi, i campioni dell’Italia siamo noi! Ieri come oggi, indefettibilmente e lungo un filo nero che continua malgrado le apparenze. La svolta di Fiuggi? Una trovata. La democrazia? l’antifascismo non tutto da buttare? E il viaggio di Fini a Gerusalemme? Tutte trovate inessenziali, e buone a «sdoganarsi» per continuare a stare in campo, nel nuovo campo inaugurato dall’«apripista» Berlusconi.

    Eccola la medicina «realistica» e indorata che calma le voci di dentro. Non importa che per calmarle quelle voci, le si lasci poi sfuggire dal seno, vellicandole ed esaltandole. Con il richiamo a una stagione infame della storia d’Italia. Quella che precede immediatamente il delitto Matteotti e le leggi eccezionali del 1925. Punteggiata di soprusi e violenze, secondata da classi liberali e Monarchia. E che schiuse al paese le vie di quel regime dalla cui colpe l’An post fascista ha detto in lungo e in largo di volersi smarcare. Bene, sono venuti fuori un’altra volta «al naturale», benché condiscano il loro «realismo» con termini colti come «egemonia», «maggioritario» e «leadership». Con una differenza però rispetto al passato. Stavolta saranno in ogni caso comprimari e mazzolati (simbolicamente»), più che mazzolatori. Il «capoccione» del Listone è un altro e si chiama Berlusconi.


    Non ho capito cosa non ti piaccia dell'articolo

  8. #8
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    08 Feb 2008
    Località
    «Veda un po’ lei... non le mancano i modi....».
    Messaggi
    9,403
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da RandallFlagg Visualizza Messaggio
    Non ho capito cosa non ti piaccia dell'articolo
    l'essere ciarpame propagandistico che mira a bollare, come sempre, l'avversario come fscista
    dalle pagine di un fogliaccio che ha inneggiato per decenni ai peggiori assassini della storia

    dovrebbe essere chiuso ope legis!

  9. #9
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    04 Apr 2009
    Messaggi
    13,040
     Likes dati
    2,017
     Like avuti
    3,436
    Mentioned
    45 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da antonio Visualizza Messaggio
    libero e' un giornale di liberisti...quelli che : niente aiuti dallo Stato...
    e' un giornale che si e' inventato come organo di non so piu' quale partitino..per succhiare soldi dalle casse pubbliche.

    Unita' e Secolo sono giornali storici di partito.

    Questi invece sono giornali di partitoni che succhiano ugualmente soldi dalle casse pubbliche e scrivono le stesse stronzate........ma sveglia, porcaputtana sveglia.

  10. #10
    email non funzionante
    Data Registrazione
    20 Jul 2005
    Messaggi
    6,414
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da RandallFlagg Visualizza Messaggio
    Non ho capito cosa non ti piaccia dell'articolo
    non è che mi piacci o meno l'art. in questione. mi domandavo solo quale differenza ci sia tra le bufale basate sul terrorismo psicologico (sostenute dalle provvidenze per l'editoria) dell'unità e quelle di altri giornali tipo libero.

 

 

Discussioni Simili

  1. Grillo attacca l'Unità: "Fa propaganda con i soldi pubblici"
    Di GNU-GPL nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 14
    Ultimo Messaggio: 28-03-13, 22:00
  2. Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 25-02-11, 20:41
  3. Ho trovato queste perle...
    Di Druso nel forum Destra Radicale
    Risposte: 16
    Ultimo Messaggio: 22-05-09, 17:46
  4. Fa piacere rivederle queste perle
    Di pensiero nel forum Juventus FC
    Risposte: 10
    Ultimo Messaggio: 22-01-07, 22:34
  5. Chi di voi ha queste perle ?
    Di Nirvana nel forum Termometro sportivo
    Risposte: 12
    Ultimo Messaggio: 04-07-05, 23:55

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito