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  1. #1
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    Predefinito Salari, maledetti salari

    di Pierangelo De Pace e Michele Boldrin, 20 Febbraio 2008
    Proviamo a discutere seriamente di salari bassi e che non crescono. Per oggi illustriamo i fatti ed i non fatti (che sono importanti anche se arrivano alla fine, abbiate pazienza). Lasciamo analisi e proposte a un post futuro che pubblicheremo a giorni.



    Tutti vogliono aumentare i salari degli italiani. Lodevole intento, dal momento che i salari dei lavoratori dipendenti italiani sono, effettivamente, molto bassi in relazione alla media degli altri grandi paesi europei (Francia, Germania, Regno Unito ed anche Spagna). I dati Eurostat, riportati nella relazione "Consumo e Crescita in Italia" pronunciata dal Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi nell'ottobre 2007, lo confermano.

    Salari, maledetti salari

  2. #2
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    conseguenza i consumi continuano a languire

    25/02/2008 10:10 - Italia: vendite al dettaglio dicembre +0,1% m/m e -0,6% a/a
    L’Istat ha comunicato che le vendite al dettaglio in Italia sono aumentate a dicembre dello 0,1% su base mensile e sono diminuite dello 0,6% su base annuale. Nel complesso dell’anno 2007, il valore del totale delle vendite ha registrato un aumento dello 0,5%.

  3. #3
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    antologia del breve saggio citato sopra:

    Cominciamo dal valore aggiunto per ora lavorata che, piaccia o non piaccia, è la torta di cui il salario orario è una fetta. Il VA per ora lavorata è cresciuto del 44% tra il 1981 ed il 2000 ed è diminuito dello 0.9% tra il 2000 ed il 2006. La crescita del valore aggiunto per ora lavorata si è fermata attorno al 1996, a ben guardare. Da allora, in 11 anni, esso è cresciuto solo del 2%! Questo nella media, mentre i valori settoriali dicono cose ancor più interessanti. In agricoltura, dove il VA per adetto era triplicato nel 1981-2000, la crescita è stata, da allora, pari all'1%. Nell'industria, dov'era quasi raddoppiato, è rimasto costante. Nelle costruzioni è cresciuto dell'1.5% ma in questo caso anche il periodo 1981-2000 era stato misero (+5%). Il commercio è il settore "record" con una crescita del 4%, contro il 33% del periodo precedente. Infine il settore finanziario ed immobiliare e quello dei servizi pubblici hanno avuto entrambi una sostanziale crescita negativa: -11.6% e -6.5%, rispettivamente. Questi due valori, vanno qualificati. Mentre nel secondo, che corrisponde quasi interamente con il settore pubblico, il VA per ora lavorata diminuisce da sempre (-8% tra 1981 e 2006), nel primo abbiamo assistito a due movimenti contrastanti. Il VA per ora lavorata nel comparto dell'intermediazione finanziaria è cresciuto del 27% nel 1981-2000 mentre da allora ristagna. Nel comparto delle attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e servizi alle imprese, invece, il VA per ora lavorata cala da sempre, ed è oggi uguale a circa un terzo di quanto fosse nel 1981. Quest'ultimo dato è però comprensibile in base al fatto che le ore lavorate sono quintuplicate e che,25 anni fa, si trattava di un comparto minuscolo e ad alto VA.

    Un quadro aggregato desolante, dunque, a fronte del quale pare opportuno chiedersi se esiste almeno qualche settore o comparto dell'economia italiana che faccia eccezione. Ossia, se esistono industrie nelle quali la produttività continui a crescere in modo sostanziale.

  4. #4
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    Veniamo ora alla produttività totale dei fattori (o TFP), un concetto forse un po' tecnico per l'uso del quale ci scusiamo con i lettori non esperti. Esso è però molto utile per capire cosa causa che cosa. Intuitivamente, pensate alla TFP come un indice della crescita di produttività attribuibile al fatto che si producono delle cose migliori e nuove, si organizza il lavoro meglio, si fanno prodotti che il consumatore valuta di più, e così via. Insomma, tutti quei guadagni di produzione che NON dipendono dall'usare maggiori quantità di capitale e un numero maggiore di ore lavorate. L'indice aggregato di TFP era cresciuto del 25% tra il 1981 ed il 2000, e da allora è sceso di quasi il 3%! Anche in questo caso, la grande frenata avviene attorno al 1996 visto che la TFP italiana del 2006 è identica a quella di 11 anni prima. Le variazioni settoriali sono simili a quelle evidenziate per il VA, con l'unica variante che la TFP sembra essere diminuita in tutti i settori fuorché quello del commercio (+1.6%) dal 2000 ad oggi. Particolarmente drammatiche, dal 2000 ad oggi, le diminuzioni della TFP nel settore finanziario ed immobiliare (-12%) ed in quello dei servizi pubblici (-9%).

  5. #5
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    Negli ultimi cinque anni sono andate crescendo le ore lavorate totali. Esse sono ora il 6% più alte di quanto erano nel 2000, anno in cui erano uguali a quelle del 1992 e solo il 3% maggiori che nel 1981. La distribuzione settoriale di tale crescita, è altamente ineguale. Nell'agricoltura ed industria le ore lavorate sono il -8% ed il -4% che nel 2000, mentre sono cresciute in tutti gli altri settori. Rispettivamente: costruzioni (+15%), commercio ecc. (+3%), intermediazione (+21%), servizi pubblici (+13%). Vale la pena notare che TUTTA la crescita nelle ore lavorate si concentra, dal 1981 ad oggi, negli ultimi tre settori che danno, rispettivamente, +20%, +246% e +122% su quell'arco di tempo. Vi preghiamo di guardare attentamente gli ultimi due numeri che corrispondono, rispettivamente, all'intermediazione finanziaria/immobiliare ed al settore pubblico. Durante gli stessi 25 anni le ore lavorate totali hanno registrato un +8%. Detto altrimenti: praticamente la totalità della crescita di ore lavorate durante gli ultimi 25 anni è dovuta all'intermediazione finanziaria/immobiliare ed al settore pubblico
    (che spiega il dato del calo della produttività, di cui al precendente post, il che significa che nei due settore che un inspiegabile aumento della occupazione che non determina un aumento della produzione: il che vuol dire, piu' chiaramente, che in quei settori è andata sedimentandosi un bel di ineffcienza in contrasto con la logica di mercato)

    ma ci credereste che sono i settori delle banche/assicurazioni e del settore pubblico?

    i dati sembrano confermare una media percezione della realtà

  6. #6
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    al 2004. In quell'anno solo il comparto della produzione e distribuzione dell'energia elettrica, acqua e gas sembra avere performances decenti: +22% rispetto al 2000
    interessanti i risultati della produttività di questo settore che riflette gli effetti dell'uscita (progressiva) dalla mano pubblica. Alla faccia dei Verdi comunisti e sfascisti che sanno solo blaterare, strumetalizzare e falsificare dati con i ben noti risultati del caso monnezza napoletana, infrastrutture e nepotismo vario.

  7. #7
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    Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori Liberali e deputato di Forza Italia:

    Le proposte di Ichino sul mercato del lavoro non sono molto diverse da quelle che, all’indomani delle elezioni del 2001, il Governo Berlusconi tentò inutilmente di realizzare, per finire travolto da una mobilitazione ideologica, sociale e giornalistica, guidata dalla sinistra politica e sindacale. Se ora le posizioni di Ichino (limpide, come la sua persona) divenissero, a tutti gli effetti, quelle del Pd, il nuovo Governo Berlusconi potrebbe rimettere mano al “pacchetto lavoro” contando sull’opposizione responsabile del maggiore partito della sinistra.
    Temo invece che, dopo le elezioni, le posizioni di Ichino, utili oggi ad allargare il perimetro del consenso potenziale, lasceranno spazio nella propaganda del Pd a quelle più tradizionali e conservatrici della CGIL.
    Gli "sparigliamenti" di Veltroni hanno tutta l’aria di essere opportunistici (infatti Veltroni dopo l’investitura ha cercato con determinazione e ottenuto l’endorsement della CGIL). Dopo il 13 aprile, Ichino sarà costretto, suo malgrado, a lasciare spazio ad Epifani e alla sua difesa dell’art. 18 come “principio di civiltà”.

    Roma, 25 febbraio 2008

  8. #8
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  9. #9
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    e ichino lo lasciano fuori? magari, in ottica inciucione potrebbe essere utile

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Pilino Visualizza Messaggio
    e ichino lo lasciano fuori? magari, in ottica inciucione potrebbe essere utile
    roba che se fa una riforma seria finisce come marco biagi

 

 
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