Morte di un Paese mai nato
Anche questo governo italiano, come da copione, ha abbandonato il palcoscenico del teatrino tragicomico conosciuto come “Repubblica Italiana”, sapendo attirare, sui vari casi di malagestione generale, gli occhi dei media del Mondo intero. L’assistenzial-parassitismo italiano ha ancora una volta messo a nudo la distruzione lasciata dietro di sé, derivata da politiche colonialiste che noi Veneti da oltre 140 anni di occupazione illegittima siamo costretti a subire. Ogni “nuovo governo” è figlio degenere del precedente, ed è con questa prassi che gli occupanti continuano a devastare il tessuto economico, sociale e ambientale Veneto, attentando con sempre maggiore sforzo e senza tanti complimenti alla millenaria armonia che permise al popolo Veneto di ergersi a Nazione storica d’Europa, baluardo della Cristianità e dell’Occidente.
E’ sotto gli occhi di tutti, nei nostri cuori e nelle nostre menti di Veneti, che indipendentemente da chi verrà fatto sedere al comando con le prossime elezioni, le genti Venete, e in particolare i giovani, dovranno sopportare e pagare a caro prezzo le varie angherie, le ingiustizie, la doppiezza e l’incapacità macchiata di superbia che caratterizzano lo Stato italiano fin dalla sua nefasta e nefanda creazione.
Deve essere chiaro che la situazione attuale di irreversibile disfacimento è il risultato diretto di uno Stato fondato sul sopruso e sulla menzogna, dove sussiste un accordo tacito tra i vari poteri forti, che ha determinato fin dal primo giorno d’occupazione lo svolgersi della truffaldina politica partitico-colonialista italiana illegalmente applicata anche in Veneto, e che verrà perseguita fino alla fine, a costo di drenare il sangue dalle nostre vene per nutrire il marcescente e cadaverico Stato che ci occupa. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con lo spirito marciano, con la libertà dei Popoli e delle Comunità, con la nostra cultura e con le nostre millenarie tradizioni. Vogliamo ribadire ulteriormente a gran voce che la vera gioventù Veneta, ed il Popolo tutto, non si piegheranno mai e poi mai alla burla elettorale italiana, all’attacco mediatico contro il nostro Popolo, allo sradicamento delle genti Venete e al secolare progetto del loro assorbimento nella sottocultura del popolino italiano, ancora in fase di costruzione dopo ormai 150 anni. Le continue provocazioni sul piano identitario con ridicole invocazioni allo spirito “nazionale” italiano, al sacrificio del “popolo” italiano e simili castronerie storiche sono dei veri e propri atti criminali, volti a ingannare i veri Popoli sottomessi a questo progetto fallimentare, a questo teatrino che, imperterrito, miete vittime ogni giorno.
E’ pertanto ora di mettere fine a questa pagliacciata, di chiudere per sempre questo triste capitolo della Nostra Storia. Sì, perché questi 140 anni di “Italia” per noi che abbiamo la fortuna e l’orgoglio di poterci dire Veneti, non sono che poche pagine di fronte a secoli, a millenni interi di Storia dei Veneti antichi, o più ancora di fronte alla più lunga Repubblica indipendente mai apparsa sulla Terra, e ci riferiamo agli undici secoli consecutivi della Veneta Serenissima Repubblica.
Ecco, noi Veneti non getteremo ciò che siamo nel venefico calderone italiano, non rinunceremo alla nostra libertà: riprendiamoci la dignità del nostro nome, la gloriosa esperienza del nostro passato e la potestà sul nostro futuro. Facciamolo ora.
L’Italia è finita (se qualcuno asserisca ancora che sia mai legittimamente iniziata) e non saranno di certo le nuove elezioni burla a risolvere lo stato delle cose.
La soluzione è unica: non votiamo. Rimaniamo nelle nostre case. Disertiamo la farsa elettorale; e lo dobbiamo fare in massa, come una prova di forza: ricordiamo a tutti che l’esito del referendum sulla cosiddetta devoluzione è stato un risultato epocale, poiché ha evidenziato che i Veneti hanno voglia di cambiare, e dell’Italia inventata a colpi di cannone 150 anni fa non ne vogliono più sapere.
Lo Stato italiano ed il Mondo intero devono sapere che IL VENETO E’ DIVERSO dall’Italia, che non è mai stato legittimamente parte dell’Italietta, e che i Veneti ormai lo hanno capito, e sono pronti a riprendere in mano il loro destino.
Pertanto, diciamo NO ai partiti, alle catene italiane, all’anacronistico nazionalismo ottocentesco italiano e ai suoi continui conati di sopraffazione.
Diciamo SI ai valori cristiani, alla libertà dei Popoli storici di autodeterminarsi e all’indipendenza dei Veneti nella Veneta Serenissima Repubblica.
Movimento Giovani Veneti
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