Il senatore Sergio De Gregorio risulta iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma per il reato di corruzione. Il procedimento è stato avviato dopo l'arrivo nella capitale del fascicolo inviato da Napoli sul presunto accordo tra il leader del movimento degli Italiani nel mondo e il leader del Pdl, Silvio Berlusconi. Il reato che gli verrebbe contestato sarebbe, appunto, quello di corruzione in relazione al suo passaggio di campo dal centrosinistra al centrodestra.
Secondo quanto trapela dai palazzi di giustizia, al centro della vicenda ci sarebbe qualcosa di simile ad un contratto stipulato tra Silvio Berlusconi e lo stesso De Gregorio, contratto che definiva appunto i termini del passaggio dello stesso De Gregorio dall'Italia dei valori di Antonio Di Pietro - nelle cui liste il senatore era stato eletto dagli elettori italiani all'estero - nelle fila del centrodestra. L'oggetto del contratto, che sarebbe stato firmato a Roma, sarebbe stata proprio l'associazione Italiani nel mondo che fa capo a De Gregorio. Era l'associazione infatti che avrebbe "trasmigrato", ricevendo sostegno finanziario, ad un tratto, da Forza Italia.

Il contratto venne trovato nel corso di una perquisizione nell'ambito dell'inchiesta della Procura partenopea che ha coinvolto De Gregorio per riciclaggio.

De Gregorio si difende sostenendo che quell'accordo è, invece, un atto solenne, regolarmente depositato presso la Presidenza del consiglio dei ministri e nel quale si stabilisce che Italiani nel mondo, su richiesta di Berlusconi, viene riconosciuta come forza politica con propria identità e riceve regolarmente finanziamenti da Forza Italia.Rapporti trasparenti, quindi, e nessun contratto privatistico.

Gli inquirenti partenopei hanno inserito questo accertamento nell'ambito della più vasta inchiesta sull'ipotesi di "compravendita" di senatori tesa a far cadere il governo Prodi in occasione della discussione della finanziaria a Palazzo Madama. L'inchiesta a carico di De Gregorio è - si specifica - «un atto dovuto». Il procuratore capo Giovanni Ferrara ha delegato le indagini al pm Giancarlo Amato.

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