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Discussione: Il modello cileno

  1. #11
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    Mi risulta che in Cile ci sia un governo, come si evince anche dallo stesso articolo. Non vedo quindi come si possa parlare di "Dio Mercato."

    Tutto il resto sono dettagli: immagino infatti che le privatizzazioni non siano state altro che svendite a prezzo di favore agli amici (e ricordo che lo stato non ha alcun diritto di vendere alcunché, visto che nulla possiede), così come leggo che si parla di inflazione, mentre l'autore evita accuratamente di citare il regime fiscale, che dev'essere piuttosto gravoso se 800.000 piccoli proprietari "si sono trasformati in braccianti."

    Insomma, una forma di statalismo come un'altra, questa è à la Chicago, ma non vedo grandi differenze con quella in cui stiamo sprofondando noi europei. Ma soprattutto non vedo dove sarebbe il peggioramento dai tempi di Allende, fatta salva la naturale degenerazione che lo statalismo subisce nel tempo. Come dice quel vecchio diavolo di Andreotti, che come Cossiga si diverte a dire la verità tanto nessuno la capisce, "ogni governo è peggio del precedente." Ovvero, il depauperamento operato dal nuovo governo si innesta sul precedente, di conseguenza – come in un vascello in cui si aprano sempre nuove falle – la situazione peggiora progressivamente ed inesorabilmente, nei secoli dei secoli, amen.

  2. #12
    anarchico
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    Citazione Originariamente Scritto da -Duca- Visualizza Messaggio
    io ho detto che al momento non ho voglia, non significa che più in la non possa cambiare idea.. inoltre magari qualcun'altro ha voglia di farlo adesso.
    ma che oggettivista sei?? ayn rand, era libertaria, mi pare che sei privo di basi, sarai mica il clone di un comunista in stile tambourine/liberaldemocrat?
    lo dico perchè certi personaggi arrivano qua con una cadenza piuttosto precisa...
    Non sono il clone di nessuno. Diciamo che in linea teorica mi riconosco nella filosofia di zia Ayn ma quando dalla teoria si passa alla pratica...

  3. #13
    anarchico
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    Citazione Originariamente Scritto da teo scarpellini Visualizza Messaggio
    Carissimo, dimmi da dove vengono quei numeri e, come per l'Irlanda, ci ragioniamo assieme.


    Per la verità speravo che i libertari disponessero di altri dati in grado di mettere in discussione quelli della controparte. Grazie lo stessso.

  4. #14
    anarchico
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    Citazione Originariamente Scritto da Paxtibi Visualizza Messaggio
    Mi risulta che in Cile ci sia un governo, come si evince anche dallo stesso articolo. Non vedo quindi come si possa parlare di "Dio Mercato."

    Tutto il resto sono dettagli: immagino infatti che le privatizzazioni non siano state altro che svendite a prezzo di favore agli amici (e ricordo che lo stato non ha alcun diritto di vendere alcunché, visto che nulla possiede), così come leggo che si parla di inflazione, mentre l'autore evita accuratamente di citare il regime fiscale, che dev'essere piuttosto gravoso se 800.000 piccoli proprietari "si sono trasformati in braccianti."

    Insomma, una forma di statalismo come un'altra, questa è à la Chicago, ma non vedo grandi differenze con quella in cui stiamo sprofondando noi europei. Ma soprattutto non vedo dove sarebbe il peggioramento dai tempi di Allende, fatta salva la naturale degenerazione che lo statalismo subisce nel tempo. Come dice quel vecchio diavolo di Andreotti, che come Cossiga si diverte a dire la verità tanto nessuno la capisce, "ogni governo è peggio del precedente." Ovvero, il depauperamento operato dal nuovo governo si innesta sul precedente, di conseguenza – come in un vascello in cui si aprano sempre nuove falle – la situazione peggiora progressivamente ed inesorabilmente, nei secoli dei secoli, amen.
    Credo che la tua analisi sia largamente condivisibile. Temo che se le privatizzazioni non sono precedute o accompagnate dalle liberalizzazioni (vedi Argentina...vorrei sapere se in Cile si è verificata una situazione simile) producano la disuguaglianza sociale denunciata dai comunisti.

  5. #15
    any man
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    A ben vedere, tuttavia, la struttura economica del Paese è regredita negli ultimi decenni ad un livello primario, dal momento che il volume delle esportazioni si concentra prevalentemente nel settore delle materie prime (rame, uva e farine di pesce), mentre interessa solo marginalmente quello dei prodotti finiti (manufatti, vino e prodotti industriali).
    Quando si raccontano barzellette è bene citare le fonti e definire con maggiore precisione i dati. Nel 1973 durante il governo Allende il Cile i minerali ammontavano al 85% del totale delle esportazioni e l'industria era sotto il 10%. A fine degli anni 90 i minerali ammontano attorno al 45% e l'industria è cresciuta fino al 40% (Lederman Edwards NBER 1998), ora sicuramente il Cile è ancora troppo dipendente dalle esportazioni del rame, ma questa materia prima l'ha esportata fin dalla propria esistenza, piuttosto c'è stata una progressiva diversificazione, non paragonabile ai suoi vicini ma evidente e resa possibile grazie a una politica liberale.


    Il tanto decantato boom dell’export, se da un lato ha consentito l’accumulo di ingenti introiti (ad esclusivo vantaggio delle grandi imprese esportatrici che controllano il 98% del traffico mercantile), da un punto di vista sociale non ha fatto che aumentare il divario che separa una ristretta cerchia di neoarricchiti da un esercito di lavoratori - occupati o sottoccupati - ridotti in miseria. Tra questi ultimi circa un milione di persone (un quarto di tutti i salariati) “non ha alcun contratto di lavoro. E agli sconfitti del sistema si vanno aggiungendo professionisti, piccoli e persino medi imprenditori che non ce la fanno”. *
    Propaganda marxista senza senso
    In un paese dove la stragrande maggioranza della forza lavoro si concentra nella piccola e media impresa, i profitti (assicurati e a breve termine) vengono realizzati solo da poche categorie di privilegiati che controllano i settori strategici dell’economia.
    Si concentra nei servizi la maggior parte della forza lavoro non nell'industria, pertanto maggiori opportunità di crescita personale

    , mentre quello più ricco si appropria del 54%”.
    Per l'ECLAC è il 45% dati del 2003 non so da dove hanno preso il 54% mistero...

    Queste mega-haciendas possono anche contare sull’apporto degli stagionali: una forza lavoro di almeno 200.000 addetti sottoposti a condizioni di lavoro impossibili, senza tutele sindacali e sanitarie (come del resto accade nella maggior parte delle piantagioni centroamericane di proprietà delle multinazionali).
    Fonte? no perché se non lo sapesse negli anni 90 in cile è stato approvato lo statuto dei lavoratori che da potere alle contrattazioni sindacali decentrate, applicabili in agricoltura, pertanto questa è la solita retorica da quattro soldi.

    Nel quadro del drastico risanamento della finanza pubblica - altro postulato del dogmatismo neoliberista -, i colpi d’accetta assestati al sistema pensionistico hanno contribuito negli ultimi vent’anni a gettare sul lastrico migliaia di cittadini cileni.
    Ispirate anch’esse alla dottrina dei “Chicago Boys”, le riforme strutturali in campo previdenziale presero il via già a partire dagli anni 80.
    Che tragedia il risanamento della finanza pubblica. Certo che per portare il debito da 130% del Pil al 38% odierno deve essere davvero un'azione criminale.
    La colpa non è di chi risana ma di chi crea i buchi nel bilancio, un default provocato proprio dal vostro compagno Allende

    Fu infatti il governo di Pinochet il primo ad introdurre il metodo del calcolo contributivo, il quale “deve rispettare rigidamente solo l'ammontare di ciò che si è versato dal primo giorno di lavoro al giorno di riposo. Un disastro per i signori di una certa età sfiniti dall'inflazione e da stipendi inferiori al salario minimo: il 40% della popolazione viveva così. E perse anche quel poco”. **
    Un disastro per chi ha voglia di essere mantenuto a vita senza fare mai un cavolo nella sua esistenza, una giustizia per chi ha accantonato i propri risparmi e li vede investiti e generatori di ricchezza per il pagamento della propria pensione quando finirà di lavorare.
    Grazie al sistema a capitalizzazione pensionistica i soldi accantonati sono un investimento nelle opere pubbliche e nelle infrastrutture che generano redditi in grado di maturare guadagni nel futuro, naturalmente per chi ha lavorato.
    Sfiniti dall'inflazione? Ma quanto è l'inflazione odierna (3,8%) e quanto era ai tempi di Allende (497% nel 1974 con punte oltre il 1000% fonte Connoly, Gonzales Vega 1987)?

    Mentre proliferano affari e investimenti, per la gioia di finanzieri e mercanti, il popolo cileno reclama condizioni di vita più dignitose. Anche se camuffati dalle statistiche ufficiali i poveri, che al tempo di Allende erano il 30%, sono diventati oggi la metà della popolazione: nove milioni di persone. Altre vittime sacrificali immolate al “Dio Mercato”.
    Altra boiata, i poveri quelli che riprendono la definizione dell'High Poverty Index sono attorno al 15% sono in questo grafico dell'economist che riprende i dati dell'ECLAC http://www.economist.com/displayStor...ory_id=9645174

  6. #16
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    Citazione Originariamente Scritto da Average Joe Visualizza Messaggio
    Quando si raccontano barzellette è bene citare le fonti e definire con maggiore precisione i dati. Nel 1973 durante il governo Allende il Cile i minerali ammontavano al 85% del totale l'industria era sotto il 10%. A fine degli anni 90 i minerali ammontano attorno al 45% e l'industria è cresciuta fino al 40% (Lederman Edwards NBER 1998), ora sicuramente il Cile è ancora troppo dipendente dalle esportazioni del rame, ma questa materia prima l'ha esportata fin dalla propria esistenza, piuttosto c'è stata una progressiva diversificazione, non paragonabile ai suoi vicini ma evidente e resa possibile grazie a una politica liberale.



    Propaganda marxista senza senso

    Si concentra nei servizi la maggior parte della forza lavoro non nell'industria, pertanto maggiori opportunità di crescita personale


    Per l'ECLAC è il 45% dati del 2003 non so da dove hanno preso il 54% mistero...


    Fonte? no perché se non lo sapesse negli anni 90 in cile è stato approvato lo statuto dei lavoratori che da potere alle contrattazioni sindacali decentrate, applicabili in agricoltura, pertanto questa è la solita retorica da quattro soldi.


    Che tragedia il risanamento della finanza pubblica. Certo che per portare il debito da 130% del Pil al 38% odierno deve essere davvero un'azione criminale.
    La colpa non è di chi risana ma di chi crea i buchi nel bilancio, un default provocato proprio dal vostro compagno Allende


    Un disastro per chi ha voglia di essere mantenuto a vita senza fare mai un cavolo nella sua esistenza, una giustizia per chi ha accantonato i propri risparmi e li vede investiti e generatori di ricchezza per il pagamento della propria pensione quando finirà di lavorare.
    Grazie al sistema a capitalizzazione pensionistica i soldi accantonati sono un investimento nelle opere pubbliche e nelle infrastrutture che generano redditi in grado di maturare guadagni nel futuro, naturalmente per chi ha lavorato.
    Sfiniti dall'inflazione? Ma quanto è l'inflazione odierna (3,8%) e quanto era ai tempi di Allende (497% nel 1974 con punte oltre il 1000% fonte Connoly, Gonzales Vega 1987)?


    Altra boiata, i poveri quelli che riprendono la definizione dell'High Poverty Index sono attorno al 15% sono in questo grafico dell'economist che riprende i dati dell'ECLAC http://www.economist.com/displayStor...ory_id=9645174


    Ave.

  7. #17
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    Citazione Originariamente Scritto da Average Joe Visualizza Messaggio
    La colpa non è di chi risana ma di chi crea i buchi nel bilancio, un default provocato proprio dal vostro compagno Allende
    http://www.economist.com/displayStor...ory_id=9645174
    Vostro di chi ?. Io non sono nè dei vostridei loro. Sono di me stesso. Cerco solo di formarmi delle opinioni personali su determinate questioni rigettando ogni forma di dogmatismo ideologico (diffuso anche tra voi libertari).
    Credo, per dirla con Ayn Rand, nelle virtù dell'indipendenza (accettare la responsabilità a formulare un giudizio proprio), dell'integrità (il non sacrificio delle proprie convinzioni alle idee altrui) ed all'onestà (la non manipolazione deliberata della realtà conosciuta).
    Chi accetta a priori, per fede o per vocazione qualsiasi ideologia non è una persona razionale. Questo vale anche per i libertari.
    Se accettassi a priori le vostre verità rivelate senza valutare se queste siano o meno in accordo con la mia visione delle cose sarei solo un parassita mentale.
    Si è oggettivisti quando si comincia a ragionare sulle cose con la propria testa e non con quella altrui. Diversamente si possono fare propri gli insegnamenti dei vari Von Mises, Rothbard e Friedman ma si continuerà ad essere degli animali ammaestrati.
    Mi pare inoltre di avervi sottoposto un articolo scrivendo che "Vorrei avere un vostro parere su questo articolo e sugli effetti prodotti dalle politiche liberiste in Cile" e non sostenendo di condividerne il contenuto.
    Dopodichè se vogliamo giocare sono disposto ad interpretare il ruolo di quello che simpatizza per Ceausescu mentre qcn di voi ammira, questa volta sul serio, Pio IX che con il suo Sillabo ha preso posizione contro la libertà di parola e di stampa.

  8. #18
    any man
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    Vostro di chi ?. Io non sono nè dei vostridei loro. Sono di me stesso. Cerco solo di formarmi delle opinioni personali su determinate questioni rigettando ogni forma di dogmatismo ideologico (diffuso anche tra voi libertari).
    E' riferito allo scrivente dell'articolo, totalmente ideologizzato, se tu ti identifichi in lui non sono miei problemi.

    Chi accetta a priori, per fede o per vocazione qualsiasi ideologia non è una persona razionale. Questo vale anche per i libertari
    Ideologia? La libertà fondata sul diritto naturale non mi sembra un'ideologia ma una necessità dell'uomo.
    Si è oggettivisti quando si comincia a ragionare sulle cose con la propria testa e non con quella altrui.
    Cerca allora articoli che forniscano dati tanto per iniziare. Postare un delirio marxista pieno di luoghi comuni non mi sembra il massimo, poi fai quello che vuoi.

  9. #19
    anarchico
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    Citazione Originariamente Scritto da Average Joe Visualizza Messaggio
    E' riferito allo scrivente dell'articolo, totalmente ideologizzato, se tu ti identifichi in lui non sono miei problemi.

    Cerca allora articoli che forniscano dati tanto per iniziare. Postare un delirio marxista pieno di luoghi comuni non mi sembra il massimo, poi fai quello che vuoi.
    Non mi pare di aver detto che mi riconosco in ciò che è scritto nell'articolo. Mi ripeto. Mi pare inoltre di avervi sottoposto un articolo scrivendo che "Vorrei avere un vostro parere su questo articolo e sugli effetti prodotti dalle politiche liberiste in Cile" e non sostenendo di condividerne il contenuto.
    Ho postato quell'articolo perchè volevo conoscere il vostro punto di vista sulla situazione economica cilena. Questo è quanto.

  10. #20
    any man
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    E io ti ripeto che ho risposto allo scrivente dell'articolo, quello che pensi tu non mi può interessare.

 

 
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