Non si poteva perchè c'erano compromessi con l'industria che finanziò il Fascismo e che mal digerì il Corporativismo e la Carta del Lavoro, tuttavia una vera idea di Socializzazione durante il Ventennio mancava, vuoi perchè la corrente "di sinistra" del fascismo fu tenuta ai margini, vuoi perchè quella parola veniva intesa come sinonimo di bolscevismo. Dopo il tradimento del '43 le correnti di sinistra del Fascismo riacquistarono il loro peso e con Bombacci diedero vita ad un esperimento (purtroppo lasciato in sospeso per cause belliche) di socializzazione dove cpomuqnue non era la totalità degli utili ad essere gestita dalle rappresentanze dei lavoratori e dove erano fatti gli opportuni distinguo a seconda del tipo d'impresa e del numero di dipendenti.
Allora fu all'avanguardia, ma tuttavia per arrivarvi a mio parere era necessario un passaggio intermedio di tipo corporativo per passare da un sistema liberale e capitalista ad un modello di socialismo realizzabile.
Anche in economia il Fascismo seppe essere duttile e pragmatico adattando la propria condotta ai vari fattori esterni, spaziando dal potenziamento dell'agricoltura all'industria meccanica, senza dimenticare le Partecipazioni Statali ( Iri) che furono un modello avanzatissimo di cooperazione pubblico-privato prima di essere distrutte dall'avidità democristiana.
Fermo restando il principio della centralità del Lavoro e dello Stato sarebbe interessante capèire come si sarebbe mosso il Fascismo nell'economia contemporanea e come avrebbe affrontato il tema della globalizzazione.
Di una cosa sono ragionevolmente certo: non si sarebbe fossilizzato per sempre nelle esperienze fatte nè si sarebbe attardato in chiacchiere ideologiche
3d interessante.
Tutto vero. Tuttavia bisogna dire che già nel programma del '19 si parlava della "partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell'industria" e dell' "affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie o servizi pubblici". Un punto che in qualche modo sarà presente anche nel programma del '21.
Comunque alla base di questa impostazione liberista dei primi anni del fascismo vi era la volontà di ridurre lo Stato alle sue funzioni essenziali di ordine politico e giuridico e di investire di capacità e di responsabilità le corporazioni professionali e economiche. Da sottolineare che ad una impostazione liberista aderiva anche il sindacalismo rivoluzionario e che da queste fila provenivano molti tra gli esponenti di spicco del primo fascismo.
Finalmente una critica a quello che sembra essere un dogma del perfetto fascisista!
Malgrado ciò che pensa la maggioranza dei camerati invece a me il corporativismo è sempre stato il punto del Fascismo che ha convinto di meno , non solo perchè nella realtà prevalse sempre l'interesse del capitale e dello stato a scapito di quello dei lavoratori , ma proprio concettualmente.
Il Fascismo per come la vedo io deve lottare contro il parassitismo , sia del grande capitale figlio della plutocrazia sia del piccolo bottegaio o del dipendente pubblico fancazzista...
quando parla di corporativismo non è il Duce che parla ma il vecchio socialista...
basti vedere che dopo il 1945 il corporativismo è stata una delle pochissime eredità giosamente lasciate vivere dai partiti demmogratici come PCI e DC , la concertazione , lo statalismo sono i cancri dell'Italia.
c'è una "e" di troppo... finché il capitale è dello stato e quest'ultimo è governato da una persona diciamo valida, cioè che sappia gestirlo per il bene comune è nel bene collettivo
infatti il capitale dello stato durante il fascismo è servito a attuare le TANTE opere che altrimenti non sarebbero state possibili da attuare
Nel 1943-45 la FIAT è però stata espropriata agli Agnelli
Fascismo IDEA ASSOLUTA.
IDEA pragmatica capace di adattarsi ad ogni situazione sociale senza perdere la sua essenza.
è una favoletta , ci ritrovammo a combattere la seconda guerra mondiale con armi da fine '800 , chissà quanti ruffiani e raccomandati si sono arricchiti con lo Stato sulle spalle dei lavoratori...
come la selezioni la classe dirigente?solo perchè ha la tessera del Partito?
il Fascismo era troppo avanti per i tempi , non puoi dare lo Stato in mano alla massa quando questa è ancora spaghetti e mandolino , puoi farlo solo dopo che hai costruito il tipo d'uomo Italico Romano Fascista altrimenti vai incontro alla disfatta...
ora come ora lo Stato dovrebbe essere minimo (anche per pesare poco sulle tasche del popolo) e retto una una elite illuminata di sapienti strateghi.
sulle sue reali capacità in quell'ambito , la tessera del partito poi la deve avere
balle sulle armi... basta guardare i nostri bombardieri da fare invidia a usa e germania...
poi lo stato non è mai "stato" in mano alla massa...(a cosa ti riferisci?) ma la massa cooperava con lo stato... sul fatto che allora fosse "indegna" di farlo posso anche essere d'accordo...