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  1. #1
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    Predefinito Assemblee nazionali per l'astensione

    FIRMA L'APPELLO!

    SCRIVI A: mi-astengo@tiscali.it

    Assemblea nazionale autoconvocata - Domenica 30 marzo, ore 10,00

    ROMA - CSIOA VILLAGGIO GLOBALE (lungotevere Testaccio)

    Premessa

    Le ragioni dell’astensione

    Il 13 aprile non voteremo, non ci piegheremo ad alcun ricatto, diremo no ad elezioni truffa che preparano la legislatura dell’americanizzazione integrale del sistema politico italiano.
    Una legislatura i cui contenuti essenziali sono già tracciati dall’intesa Veltroni-Berlusconi, un’intesa coperta a sinistra dall’arlecchinesco arcobaleno di Bertinotti.
    Come ben si capisce dal testo dell’appello il nostro non è un astensionismo ideologico, astorico e decontestualizzato. Al contrario, quel che proponiamo è un astensionismo politico che trova le sue ragioni fondanti nell’attuale tornante della storia del nostro paese.
    Per quanto la casta di regime - sia essa di “centro”, di “sinistra” oppure di “destra” – si sforzi per dare dignità ad un finto dibattito politico, ampi settori popolari hanno già capito l’essenziale: queste elezioni sono una truffa. Un imbroglio antidemocratico che impedisce ogni vera scelta, perché le vere scelte sono state già fatte e verranno imposte al paese qualunque sia il risultato.
    Il rapporto di sudditanza con gli Usa si rinsalderà, insieme alla disponibilità a nuove avventure militari se Washington lo chiederà. Gli interessi delle oligarchie finanziarie saranno la preoccupazione condivisa del nuovo mostro bipartitico, mentre i privilegi del ceto politico saranno ancor più tutelati. La costituzione che prenderà forma sarà apertamente fondata sull’impresa, non più sul lavoro; mentre il sistema istituzionale (legge elettorale inclusa) verrà sempre più piegato alle esigenze delle classi dominanti, verso nuove forme di totalitarismo che includono ma non si esauriscono nel presidenzialismo.
    Questa è la Terza repubblica di cui già parlano, frutto velenoso dell’imbarbarimento sociale, prodotto garantito di queste elezioni truffa.

    Come rispondere a questo scenario? In teoria ci sono tre possibilità: il menopeggismo, l’identitarismo, il rifiuto. Il menopeggismo (rifondarolo e non solo) è l’ideologia che più ha prodotto danni, dato che il meno peggio prepara sempre il peggio. L’identitarismo di chi pensa che basti avere una falce e martello sulla scheda elettorale (Sinistra Critica, Pcl, ecc.) è comprensibile ma del tutto inefficace.
    Resta il rifiuto ed è questa la scelta che proponiamo. Una scelta etica e politica.
    Ma il rifiuto, cioè l’astensione, non è fuga. Al contrario, esso vuol essere la premessa di una lotta più ampia che potrà svilupparsi solo a condizione di una rottura totale con l’indecente casta che chiederà il voto il 13 aprile. A volte il voto più forte è quello non dato. A noi sembra che questa volta sia proprio così.

    ---------------------------------------------------------


    QUESTA VOLTA NO
    votare e' una cosa seria - astieniti


    Quelle del 13 aprile non saranno elezioni di ordinaria amministrazione. Esse potrebbero avere conseguenze di portata storica. Le stesse oligarchie che seppellirono la prima Repubblica, sprofondata la seconda nei miasmi delle loro meschine lotte di potere, hanno deciso di fondarne una terza.

    I due partiti di plastica, quello di Veltroni e quello di Berlusconi (forti dell’inopinato sostegno del neonato ectoplasma di Bertinotti che ha assunto il ruolo di garante di questo imbroglio) chiedono di cambiare le “regole del gioco”, nascondendo ai cittadini quali siano il gioco e la posta in palio. Il gioco consiste nell’adottare un modello istituzionale di tipo americano, ovvero una monarchia elettiva fondata su di un bipartitismo coatto più o meno perfetto. La posta in palio, già deciso quali siano i due monarchi, è a chi dei due debba spettare il trono.

    Chiunque si piazzerà per primo ricorrerà infatti all’appoggio del secondo classificato (e all’avallo delle due forze di complemento, quella di Bertinotti per il PD e quella di Casini per il PdL),per fare a pezzi la Costituzione, atto obbligato per passare dalla democrazia parlamentare ad un regime presidenzialista autoritario. Da un sistema in cui la sovranità, almeno legalmente, spetta al popolo, vogliono condurci ad un altro in cui essa sarà appannaggio di ristrette oligarchie che trasformeranno i governi in docili comitati d’affari dei grandi oligopoli capitalistici, e le assemblee elettive in bivacchi schiacciati dagli stivali dell’Esecutivo.

    Un sistema oligarchico che farà della democrazia una finzione procedurale, trasformando i cittadini in sudditi, non può essere altrimenti considerato che una dittatura mascherata.

    Sappiamo bene che questa tendenza non riguarda solo l’Italia, che essa riguarda tutta l’Europa. Le classi dominanti europee, da sempre prigioniere della supremazia nordamericana, hanno infatti abbracciato il disegno imperialistico di Washington, disegno che fa dell’Alleanza atlantica la punta di lancia della “guerra permanente e infinita” con la quale imporre al mondo le proprie ambizioni imperiali. Alla guerra permanente contro ogni popolo e nazione recalcitranti corrisponde, entro i confini del blocco imperiale, la necessità di una pace interna cimiteriale, la prevenzione e la soppressione d’ogni conflitto sociale e politico, la violazione dei diritti fondamentali delle persone. La maniacale ricerca di leggi elettorali truffa, la sacralizzazione del principio della governabilità, vanno infatti di pari passo con l’adozione di leggi lesive delle libertà individuali e collettive, il tutto accompagnato da accanite campagne securitarie razziste e xenofobe. Non si tratta solo del presidenzialismo, ma del passaggio dallo Stato di diritto allo Stato di Polizia.

    Quando la società italiana pulsava, quando la democrazia viveva della partecipazione diretta dei cittadini, questo mutamento sarebbe potuto avvenire solo con un “colpo di stato” —minaccia che è infatti gravata sul nostro paese, dal Piano Solo del 1964, a quello della P2 di Licio Gelli negli anni ’70-’80.

    Oggigiorno, già disarticolate le istituzioni repubblicane, neutralizzate le forze antagonistiche, trasformati i cittadini in tele-spettatori/consumatori inebetiti, questo golpe può essere perpetrato in maniera incruenta, grazie ad una competizione elettorale manipolata con ciniche strategie di marketing dai padroni delle TV e dei mass media.

    In questo contesto, davanti ad elezioni il cui risultato è già sancito in anticipo, l’astensionismo di massa è la sola risposta che abbia valore etico e senso politico.

    Questa volta no, non ci “tureremo il naso”, non accetteremo il ricatto di chi, dopo aver scelto il ruolo di comprimario e di complice di un crimine, vorrebbe il nostro voto accreditandosi come innocente. Né riteniamo abbia senso politico presentare liste alternative. Esse, oltre a non aver alcuna possibilità di successo, svolgerebbero, loro malgrado, la funzione di comparsa della messa in scena elettorale.

    Chiamiamo quanti condividono quest’appello non solo a sottoscriverlo, non solo a diffonderlo, ma ad attivarsi in una campagna astensionista di massa allo scopo di contrastare la nascita di quella che chiamano “Terza Repubblica”. Una campagna che sola può gettare le premesse per un’opposizione politica futura, intransigente e a tutto campo, non solo contro la svolta autoritaria e per salvare lo Stato di diritto, ma anche per rilanciare la lotta per affermare i principi di eguaglianza sociale, libertà politica e fratellanza umana, principi che restano i soli per costruire un’alternativa di sistema.

    Ci impegniamo altresì a convocare una grande assemblea unitaria nazionale affinché l’opzione astensionista e antagonista abbia una dimensione di massa.

    Se sottoscrivi questo appello scrivi a: <mi-astengo@tiscali.it>

    Primi firmatari:

    Franco Alunni – Roma
    Adolfo Amoroso - Roma
    Maria Grazia Ardizzone - Perugia
    Rosario Attanasio – Lecce
    Anna Paola Azzi – Lucca
    Marino Badiale – Genova
    Giorgio Becchetti – Assisi
    Graziano Bianchi – Lucca
    Giulio Bonali – Piacenza
    Bono Luciano - Milano
    Paola Bonoconto - Roma
    Massimo Bontempelli – Pisa
    Luciano Bronzi – Potenza
    Roberto Bugliani – La Spezia
    Francesco Cardinali – Foligno
    Daniela Ceccaroni – Perugia
    Ino Cecchinelli – La Spezia
    Giovanni Cenci – Perugia
    Angela Cocco – Roma
    Maria Grazia Da Costa – Lucca
    Laura Dalle Molle – Vicenza
    Tusio De Iulis - Pescara
    Riccardo Di Vito – Roma
    Franco Ferro – Firenze
    Nadia Ferro – Firenze
    Maurizio Fratta – Perugia
    Ugo Giannangeli – Milano
    Alessandro Giornalista – Roma
    Andrea Giulietti – Roma
    Maria Ingrosso – Lecce
    Silvia Irti – Roma
    Gianfranco La Grassa – Treviso
    Gianluigi Maddalena – Vicenza
    Luca Maddalena – Vicenza
    Michela Maffezzoni – Cremona
    Miguel Martinez – Firenze
    Daniela Marzi – Siena
    Enrico Mascelloni – Spoleto
    Leonardo Mazzei – Lucca
    Patrizia Mazzei – Lucca
    Luca Minghinelli – Lucca
    Miozzi Erika - Bologna
    Rodolfo Monacelli – Roma
    Fabio Montagnani – Siena
    Massimiliano Montesi – Foligno
    Alessia Monteverdi – Foligno
    Ramona Monti – Lucca
    Virginio Monti – Lucca
    Mauro Moretti – Lucca
    Maurizio Neri – Roma
    Alice Paccagnella – Padova
    Vittorio Paiotta – Pisa
    Moreno Pasquinelli – Foligno
    Giuseppe Pelazza – Milano
    Anika Persiani – Firenze
    Gianni Petrosillo – Potenza
    Paolo Pioppi - Amelia
    Fabio Polichetti - Roma
    Costanzo Preve – Torino
    Valeria Proia - Roma
    Mary Rizzo – Ascoli Piceno
    Gabriele Roberto - Roma
    Antonio Savini – Roma
    Daniele Sello – Perugia
    Enrico Sodacci – Perugia
    Sergio Spina – Imperia
    Sergio Starace – Lecce
    Federico Stella – Roma
    Giovanni Teti – Perugia
    Marcello Teti – Perugia
    Mauro Tozzato – Treviso
    Luca Travaglini – Chieti
    Giuseppe Vaccaro – Perugia

    link


    --------------


    ¡QUE SE VAYAN
    TODOS!
    SE NE VADANO TUTTI!
    Contro l’imbroglio elettorale: ASTENIAMOCI

    ASSEMBLEA PUBBLICA ASTENSIONISTICA
    Domenica 16 marzo, h. 10 - Archivio ‘68 , v. G.Orsini 44 Firenze
    Info: utopiarossa@enjoy.it o La Comune (tel 055-2302015)

    PRIMI FIRMATARI: Pino Bertelli (anarcosituazionista) - Monica Bianchi/ Jacopo Andreoni (Socialismo rivoluzionario) - Pippo Gurrieri (Sicilia libertaria) - Maurizio Lampronti (Archivio del ‘68) - Mimmo Lavacca (Assudd-Monopoli/BA) - Antonella Marazzi/ Roberto Massari (Utopia rossa) - Marco Melotti (Vis-à-vis) - Pier Francesco Zarcone (anarcocomunista)

    -------------

    Sono due iniziative differenti promosse da persone differenti.

  2. #2
    anarchico
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    Citazione Originariamente Scritto da Outis Visualizza Messaggio
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    PRIMI FIRMATARI: Pino Bertelli (anarcosituazionista) - Monica Bianchi/ Jacopo Andreoni (Socialismo rivoluzionario) - Pippo Gurrieri (Sicilia libertaria) - Maurizio Lampronti (Archivio del ‘68) - Mimmo Lavacca (Assudd-Monopoli/BA) - Antonella Marazzi/ Roberto Massari (Utopia rossa) - Marco Melotti (Vis-à-vis) - Pier Francesco Zarcone (anarcocomunista)

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    Sono due iniziative differenti promosse da persone differenti.
    Ho letto che uno dei primi firmatari si definisce un anarcosituazionista. Cosa significa ?.

  3. #3
    Forumista esperto
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    Citazione Originariamente Scritto da oggettivista Visualizza Messaggio
    Ho letto che uno dei primi firmatari si definisce un anarcosituazionista. Cosa significa ?.
    Io promuovo il primo appello, anche se, per onor di cronaca, ho riportato anche il secondo.
    Non conosco la persona citata, ma penso che "anarcosituazionista" sia una definizione un po' sui generis.

 

 

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