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  1. #1
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    Predefinito Il caldo respiro della speranza

    Se lo vogliamo, possiamo sognare!


    Il giorno 24.02.08 il candidato premier Veltroni, intervenendo al convegno di “Una sinistra per il governo”, alla presenza di Epifani, afferma:” E’ sbagliato che sia un padrone uno che ha cinquanta operai, che fino a poco tempo prima faceva lo stesso mestiere e che si è spaccato la schiena , e il cui destino è strettamente legato a quello dei suoi stessi operai.”
    Da La Repubblica del 25.02.08.
    Le parole dell’aspirante presidente del governo vogliono rafforzare la tesi che datori di lavoro e lavoratori abbiano medesimi interessi.
    Non voglio soffermarmi sul fatto che per i lavoratori, che non riescono ad arrivare a fine mese, sia molto difficile riuscire ad avere un’azienda con cinquanta operai;
    neanche sui dati che mostrano che proprio le aziende di queste dimensioni hanno un’altissima percentuale di evasione contributiva, fiscale e denotano carenza di rispetto per le norme di sicurezza e quindi per le regole di convivenza civile.
    Voglio indugiare invece sul fatto che le parole di Veltroni sono palesemente foglie al vento e tendono a nascondere le vere ragioni del dissidio tra gli esseri umani, che si riduce al rapporto salario-profitto.
    E’ questo rapporto che divide gli esseri umani!
    Lo sviluppo capitalistico ha portato la produzione ad un livello sempre più sociale ed ad un’appropriazione sempre più oligarchica.
    Solo una produzione sociale ed un’appropriazione sociale potranno unire gli esseri umani e liberarli dalle catene degl’interessi individuali ed egoistici dell’attuale sistema.
    “Per trasformare la proprietà privata e spezzettata, oggetto del lavoro individuale, in proprietà capitalista, occorsero naturalmente più tempo, sforzi e sofferenze di quanto non esigerà la metamorfosi in proprietà sociale della proprietà capitalista, che di fatto si basa già su un modo di produzione collettivo.
    Là si trattava della espropriazione della massa da parte di alcuni espropriatori; qui si tratta dell’espropriazione di alcuni usurpatori da parte della massa.”
    Karl Marx.
    Perché allora il candidato premier afferma questi concetti?
    Per accattivarsi le simpatie dei capitalisti senza capitali e della piccola borghesia, facendo ventilare davanti ai loro occhi di poter occupare meglio di altri il ruolo di ideologo e realizzatore dell’aumento dello sfruttamento dei lavoratori.
    Quando si parla di aumento della produttività senza parlare di investimenti tecnologici si esprime il concetto di produrre di più e quindi dell’aumento del plusvalore e del profitto, mentre i salari, al di là delle prime pagine dei mass media di questi giorni, sono destinati a rimanere bassi con l’accordo di tutti, ad eccezione, naturalmente, dei lavoratori.
    D’altronde la raccolta di firme di CGIL-CISL-UIL su salari, fisco, pensioni e prezzi è un segnale di come la dirigenza sindacale abbia abdicato al suo ruolo e siano determinati nei loro orientamenti da segretari di partito e candidati premier.
    Il fatto poi che un candidato alle prossime elezioni esprima la necessità dell’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori ed accusi il governo Berlusconi di non aver avuto coraggio nell’andare fino in fondo mostra quale mercato del lavoro si desideri attuare per mantenere competitiva l’arretrata economia italiana.
    Queste persone sono le stesse che si riempiono la bocca di parole come difesa della famiglia, difesa dell’infanzia, difesa della vita.
    Nei fatti fanno di tutto per rendere difficili la vita delle famiglie e dell’infanzia, nei fatti negano la vita a milioni di persone, costrette a cercare di sopravvivere alla meno peggio.
    “Essere per la vita significa innanzitutto dare a tutti la possibilità di vivere. Di conseguenza avere la possibilità di mangiare e bere, vestirsi, avere una casa, potersi curare in caso di malattia, avere l’animo sereno e sgombro dall’assillo quotidiano della sopravvivenza.”
    Giuseppe Calocero
    Il caldo respiro della speranza
    Se lo vogliamo, possiamo sognare!
    Possiamo sognare una società dove vi sia produzione e distribuzione sociale, dove avere una casa, un lavoro, mangiare, bere, vestirsi, soddisfare i bisogni non sia una chimera.
    Con l’aiuto della scienza marxista questa realtà è più vicina di quanto si pensi.
    Senza accorgersene è lo stesso attuale sistema a costruire giorno dopo giorno le condizioni della liberazione umana dalla schiavitù del profitto.
    Se lo vogliamo, possiamo sognare!
    Un mondo nuovo, libero, fraterno, uguale, pacifico.
    Se lo vogliamo, possiamo sognare!

  2. #2
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    Predefinito

    con l'aiuto della scienza marxista...quella già decretata fallita dalla storia...ma andate a lavorare...

  3. #3
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    Predefinito Comunismo:causa di tutta l'umanità.

    Capitalismo, mondo di “Disio senza speme”.
    Comunismo, causa di tutta l’”Umanità”.

    L’essere umano ha da sempre desiderato una vita serena, tranquilla, libero dai bisogni. Ed ogni azione di qualsiasi individuo, al di là dei giudizi morali, è mossa dalla volontà di giungere a questo obiettivo.
    Quante volte abbiamo ascoltato qualcuno dire:” Ah …se avessi tanto denaro quante cose potrei fare.
    Farei questo…quest’altro…quest’altro ancora…”.
    La possibilità di una vita sognata in questo mondo passa attraverso il denaro e la sua quantità determina le condizioni di vita materiali.
    L’autonomia , l’emancipazione, la libertà sono dovuti allo “Schiavo giallo”, il denaro, battezzato così da Shakespeare.
    Questa prodigiosa materia capace di “rendere nero il bianco, bello il brutto, diritto il torto, nobile il basso, giovane il vecchio e valoroso il codardo.”
    Partendo da questa realtà ogni essere umano, dotato di intelligenza ed onestà intellettuale, dovrebbe ammettere che la persona non sarà mai libera di emanciparsi e non avrà mai pari opportunità se le condizioni materiali non saranno pari per tutti.
    Un essere umano non sarà mai libero se dovrà vendere il suo corpo o la sua anima per sopravvivere.
    E fin quando un solo essere umano è costretto ad elemosinare la vita, la società non può dirsi libera, giusta, eguale, fraterna.
    Ogni individuo ha i suoi desideri, i suoi sogni, ma in questo mondo per la quasi totalità rimangono desideri e sogni senza alcuna speranza di realizzazione.
    La conseguenza delle delusioni è prendersela con cause che sono effetti della causa principale: questa struttura socio-economica è fondata sull’interesse privato e non sociale.
    “ Se il ben inteso interesse è il principio di ogni morale, ciò che importa è che l’interesse privato dell’uomo coincida con l’interesse umano. Se l’uomo non è libero in senso materialistico, cioè se è libero non per la forza negativa di evitare questo o quello, ma per la capacità positiva di affermare la sua vera individualità, non si deve punire il delitto del singolo, ma distruggere i luoghi antisociali dove il delitto nasce, e dare a ciascuno nella società il posto di cui ha bisogno per l’estrinsecazione essenziale della sua vita.
    Se l’uomo è formato dalle circostanze , si devono rendere umane le circostanze.
    Se l’uomo è sociale per natura, egli sviluppa la sua vera natura solo nella società, e la potenza della sua natura deve trovare la sua misura non nella potenza dell’individuo singolo, ma nella potenza della società.”
    La sacra famiglia
    K. Marx, F. Engels.
    “Dobbiamo operare affinchè alcun essere umano sia schiavo di un altro essere umano né materialmente né moralmente.
    Dobbiamo creare un mondo basato sulla fratellanza, uguaglianza, libertà e, quindi, sulla pace, sull’amore, ove ognuno dia il suo contributo sociale e dalla società riceva la possibilità di soddisfare i suoi bisogni materiali e morali.
    Un mondo ove uomini e donne abbiano la possibilità di vivere come meglio credono e ove sono loro a decidere del presente e del futuro.
    Gli occhi oltre il cielo
    Giuseppe Calocero.
    C’è molto da fare!
    I mass-media dominanti propagandano sfiducia e rassegnazione, i loro luoghi comuni dicono che il mondo è stato sempre così e così sarà.
    Dicono falsità!
    Il mondo economico e sociale ha subito varie trasformazioni nella storia a seconda dello sviluppo delle forze produttive, è stato, è, sempre dinamico, mai statico.
    In ogni modello socio-economico, che si è succeduto nella storia, crescevano gli embrioni della società seguente.
    Nella società odierna vi sono gli embrioni della nuova frontiera dell’umanità.
    Bisogna accudirli, farli crescere!
    C’è molto da fare!
    “Per i suoi principi, il comunismo è al di sopra del dissidio tra borghesia e proletariato, poiché lo considera giustificato nel suo significato storico soltanto per il presente, non per il futuro; esso intende appunto sopprimere tale dissidio.
    Riconosce perciò, finchè il dissidio permane; che il risentimento del proletariato contro i suoi oppressori è una necessità, che rappresenta la leva più importante del movimento operaio ai suoi inizi; ma va oltre tale risentimento, perché il comunismo è appunto una causa di tutta l’umanità, non soltanto degli operai.”
    La situazione della classe operaia in Inghilterra.
    F. Engels.

  4. #4
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    Predefinito Il mondo in cui viviamo e quello che vorremmo.

    Il mondo in cui viviamo e quello che vorremmo.

    La realtà sociale, in cui gli esseri umani del ventunesimo secolo portano avanti la loro esistenza,
    vede
    miliardi di persone sottoalimentate e vivere una vita non da persone, ma da bestie;
    milioni di persone morire ogni anno per fame, tra cui cinquanta milioni di bambini;
    miliardi di persone, nonostante la partecipazione al processo produttivo, lottare ogni giorno per sopravvivere;
    milioni di bambini sfruttati come nel diciottesimo secolo.
    Ogni giorno vi sono incidenti e morti sul lavoro;
    le guerre crescono e mietono sempre nuove vittime.
    La libertà, tanto propagandata dell’attuale sistema, è la libertà della casualità dentro lo sviluppo oggettivo dell’economia.
    E’ la libertà dell’incertezza del presente e del futuro.
    Nonostante i drammi, che ogni giorno l’umanità è costretta a vivere, vi sono individui che osano osannare l’attuale sistema sociale e predire per esso l’eternità, perché, secondo loro, oltre è impossibile andare.
    Dimenticano che il capitalismo esiste da poco più di due secoli, mentre la vita umana esiste da circa un milione di anni.
    Dall’iniziale comunismo primitivo, in coerenza con lo sviluppo delle forze produttive, molte forme sociali si sono succedute fino ad arrivare all’avvento della borghesia.
    In quel momento storico fattore progressivo per l’umanità.
    Dopo più di due secoli il fattore progressivo è divenuto regressivo e freno per un decisivo sviluppo delle forze produttive, che portino a forme sociali ove la libertà possa essere non più casuale, ma reale.
    La libertà è soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali e solo una società” dove ognuno possa dare secondo le sue capacità e ricevere secondo le sue necessità” può garantirla.
    Nella storia milioni di persone hanno individuato scientificamente, con l’aiuto del materialismo storico e del marxismo, nel comunismo il nuovo mondo.
    Non è stata e non è una speranza fideistica, ma scientifica, basata sull’analisi del capitalismo e sulle sue contraddizioni.
    Sapendo di non poter competere con la scienza marxista, gli apologeti del capitalismo, nel secolo precedente e nell’attuale hanno cercato d’infangare la speranza scientifica dell’umanità con l’ideologia del cosiddetto “comunismo reale” dell’Unione Sovietica o di altri paesi.
    Hanno ingannato sapendo di ingannare!
    In Russia, con la vittoria della rivoluzione del 1917 e fino alla morte di Lenin nel 1924, è stato fatto un tentativo di affermazione, nonostante il ritardo storico di quella realtà socio-economica, degl’ideali comunisti.
    Questo tentativo, votato alla sconfitta, per le mancate rivoluzioni in altri paesi europei, ma che segnerà, come “La Comune” di Parigi una tappa basilare ed importantissima per la storia del movimento e della speranza di un mondo nuovo, fu sconfitto con la controrivoluzione borghese e l’avvento di sistemi dittatoriali quali il nazismo, il fascismo, lo stalinismo.
    Lo stalinismo è borghese!
    E tutto quello che ha fatto mostra il volto della borghesia e della sua ferocia!
    Le vittime dello stalinismo furono innanzitutto i bolscevichi, i comunisti, poiché essi erano i nemici!
    Che capolavoro d’ideologia spacciare lo stalinismo per comunismo e non dire che lo stalinismo, il fascismo, il nazismo sono l’altra faccia del sistema borghese!
    Ancora oggi gli apologeti del capitalismo osano propagandare la superiorità del loro sistema e la sua eternità, ma tremano quando sentono parlare di nuovi mondi possibili.
    Quando sentono parlare di libertà dai bisogni, uguaglianza sociale, fratellanza nella comunione di interessi e rispetto delle diversità, dicono che sono utopie e che bisogna avere i piedi per terra.
    Non si accorgono che gli utopici sono loro che pensano che l’attuale sistema con le sue contraddizioni e le sue ingiustizie e le sue vessazioni possa durare in eterno.
    L’essere umano non è nato per essere schiavo in un mondo dove il dio è il denaro, che determina il prezzo di una merce e rende tutto merce, anche le persone.
    L’essere umano è nato per esprimere la sua grandezza nella libertà dai bisogni materiali e spirituali e librarsi verso il cielo della conoscenza.
    E’ la stessa società attuale che determina e determinerà le situazioni del suo superamento per essere posta , come le altre forme sociali, nelle anticaglie della storia.
    “Non fermatevi mai nella lotta per l’affermazione della dignità di ogni essere umano!
    Ogni persona è degna di vivere una vita senza essere schiava e serva di nulla!
    L’asservimento al bisogno materiale e morale è il peggior modo di trattare gli esseri umani!”
    Da “Il caldo respiro della speranza” di Giuseppe Calocero.



    .

 

 

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