http://www.repubblica.it/2008/01/sez...ttoxvi-20.html
http://it.notizie.yahoo.com/agixml/2...8968993_1.html
http://canali.libero.it/affaritalian...0108.html?pg=1
Come l'avete presa, voi che parlate di "proprietà sovrana"?
http://www.repubblica.it/2008/01/sez...ttoxvi-20.html
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Come l'avete presa, voi che parlate di "proprietà sovrana"?
Per me è la predica di un capo di un associazione religiosa. Libero di dire ciò che vuole nella sua proprietà sovrana vaticana. E io sono libero dire ciò che voglio nella mia proprietà sovrana. Per me e per i Libertarian, non per i Cattolici, la proprietà privata è un bene assoluto, naturale e universale.
Vredevo fosse chiaro che i diritti assoluti di vita, libertà e proprietà per noi liberali viene prima di ogni altra cosa. Il Giusnaturalismo è razionalità, non fede nel sovranaturale.
che il papa indichi indirizzi morali è legittimo.
ma la fede è una cosa privata, il papà ha detto di aumentare la redistribuzione, non di ampliare il welfare ed alzare le tasse.
chi è d'accordo con lui, ateo o credente che sia è ovviamente libero di redistribuire il proprio reddito se lo ritiene opportuno, conveniente, giusto o in linea con i propri principi religiosi.
Ovviamente la redistribuzione è giusto che sia fatta volontariamente, non imposta con il ricatto del sequestro di persona (galera).
Ti prego,non "pluralizziamo"troppo.
"Noi" opposti a "loro" ed "essi".
Mi pare che il titolo del forum stesso parli di
individualisti"(la parte di quel titolo che mi convince e piu' di tutte mi ha attratto da queste parti).
Io non non mi sento parte di alcun gruppo politicamente -religiosamente-"libbertario".
Nessuna famiglia " politicamente ,necessariamente ,rigidamente,opposta a questo e quello ,particolarmente se qualcosa "non politico" ,particolarmente se ci riferiamo ad un "questo e quello"religioso,o artistico o di qualsiasi genere possa essere considerato ,comunque ed a priori,superiore ed estraneo alla politica.
Io non sono interessato a quel "movimento socialmente, attivamente, pluralisticamente strettamente ideologicizzato" .
Anzi ,se quella parola deve essere usata politicamente-partiticamente-collettivamente,per differenziarmi o "essere qualcosa" rispetto ad un qualsiasi sfigato che non sa cos'e' "libertarismo"ma "se ne fotte della politica" o ad uno che preferisce la musica e/o la religione alla politica,allora io preferisco,in quell'esatto momento, essere un fan di Heather Parisi che non un "libbertario che voi libbertari dovete essere cosi' e quindi l'equazione della scuola economica dimostra che non potete dire questo o quello".
Io non sono cattolico,eppure trovo le parole del corrente papa spesso azzeccate ,anzi rare come sorgente di buon senso e morale.
Credo pero' anche che il Papa qui si sbagli .
Credo sbagli nell'utilizzazione delle parole piu' che nelle intenzioni fondamentali.
L'errore fondamentale nel quale incorrono la maggioranza degli esseri umani.
Credo che qui,ancora una volta,si parli di "diritti" ,diritti fondamentali e basici,quando invece ci si vuole ,profondamente,in verita',solo riferire al piu' comune buon senso,compassione e normali relazioni umane.
Una madre,un padre avranno anche "totale diritto" di mangiare e lasciare morire di fame un figlio,ma sarebbero pure degli animali,non dei genitori.
Ma anche nella societa' ,piu' in grande ,al di fuori della famiglia,chi non e' in grado di offrire,fluire,aiutare e non e' capace della necessaria compassione , generosita' naturale ,senso di aiuto e appartenenza ad un fratello genere umano,composto di simili e rispettabili esseri viventi e anime , viene alla lunga emarginato e odiato.
Una cosa e' il diritto,una completamente altra la naturale e non inforzabile etica umana ed il suo senso di onore,amore ,dignita',compassione.
Ogni "santa" volta che parli di religione prendi cantonate colossali.
1. Il Papa parla per chi è interessato e sceglie di attenersi alle sue prescrizioni;
2. Il Papa ha parlato di "doveri morali": chi condivide la morale cattolica è tenuto a condividere i suoi beni, chi non si professa cattolico faccia come vuole.
Ancora una volta ci hai provato come tu, quando si parla di Vaticano, sia ben poco "laico" e di fronte alla tiara veda rosso; senza capire alcunché di quello che viene scritto.
Personalmente mi reputo cattolico e sentivo già il dovere morale di aiutare con la beneficienza chi ha più bisogno. Non per questo (né io, né il papa) vado in giro ad obbligare altri a farlo.
Invece i cosiddetti liberal non si fanno scrupoli di questo; e poi loro si danno arie da grandi paladini dei diritti, mentre dipingono il papa come un oscurantista.
Il discorso di Steppen è da incorniciare.
E a prescindere da quello che dice il papa è proprio questa la funzione necessaria dell'etica cristiana e dell'etica in generale: regolare i rapporti nella società.
Per questo chi cerca di introdurre il cristianesimo in categorie politiche sbaglia di grosso: perché non è liberale, né socialista, né maanchista. La religione dice al singolo quello che deve fare, non stabilisce che un sistema lo obblighi.
Aggiungo che quando parla di sistemi economici il papa (come la maggior parte dei vescovi) ceda spesso a luoghi comuni diffusi con la chiesa, credendo che il libero mercato generi ingiustizia, che il lassez faire renda i poveri sempre più poveri e notorie scempiaggini diffuse non solo in vaticano. Ma non è colpa del cristianesimo.
Nulla di più falso. Le religioni hanno sempre cercato di interferire con la vita dei non credenti o dei credenti di altre fedi. Fino a pochi secoli fa nella cristiana europa, così come avviene ancora oggi nell'islam, chi contraddiceva o contravveniva ai dogmi religiosi veniva punito anche con la morte.
Ma anche nell'odierno occidente la chiesa pretende di dettare legge sulla vita dei non credenti servendosi della coercizione statale. La legge contro la fecondazione assistita e la pretesa di leggi proibizioniste sull'aborto e il divorzio ne sono la dimostrazione.
Ed il fatto che il 90% delle guerre al mondo siano sempre state guerre di religione la dice lunga sul fatto che ogni religione non sopporta la coesistenza con chi non condivide i suoi dogmi.