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  1. #1
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    Predefinito Ma quante cazzate ha detto il Presidente del PD in questi mesi...

    31/12/2007 17:25:17
    PRODI AI GENITORI DI DEMASI: "MAI PIÙ INCIDENTI SUL LAVORO"
    Il cordoglio del premier in un telegramma alla famiglia dell'ultima vittima dell'incidente alla Thyssenkrupp
    Servizio di Leonardo Zellino




    "Mai più". E' quello che Romano Prodi promette ai genitori di Giuseppe Demasi, l'ultima vittima dell'incidente alla Thyssenkrupp di Torino. In un telegramma inviato alla famiglia dell'operaio 26enne deceduto ieri, il premier spiega che il governo vigilerà affinché non ci siano più morti bianche, e invoca "il rispetto, da parte dei datori di lavoro e degli organi preposti alla vigilanza, di tutte quelle regole di sicurezza poste ad inderogabile difesa della vita umana di tutti i lavoratori". E alla tragedia della Thyssenkrupp e al tema dela sicurezza sul lavoro, sarà dedicato con ogni probabilità un capitolo del discorso di fine anno di stasera del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

    http://www.la7.it/news/dettaglio_vid...55&cat=cronaca

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Malik Visualizza Messaggio
    31/12/2007 17:25:17
    PRODI AI GENITORI DI DEMASI: "MAI PIÙ INCIDENTI SUL LAVORO"
    Il cordoglio del premier in un telegramma alla famiglia dell'ultima vittima dell'incidente alla Thyssenkrupp
    Servizio di Leonardo Zellino




    "Mai più". E' quello che Romano Prodi promette ai genitori di Giuseppe Demasi, l'ultima vittima dell'incidente alla Thyssenkrupp di Torino. In un telegramma inviato alla famiglia dell'operaio 26enne deceduto ieri, il premier spiega che il governo vigilerà affinché non ci siano più morti bianche, e invoca "il rispetto, da parte dei datori di lavoro e degli organi preposti alla vigilanza, di tutte quelle regole di sicurezza poste ad inderogabile difesa della vita umana di tutti i lavoratori". E alla tragedia della Thyssenkrupp e al tema dela sicurezza sul lavoro, sarà dedicato con ogni probabilità un capitolo del discorso di fine anno di stasera del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

    http://www.la7.it/news/dettaglio_vid...55&cat=cronaca
    ancora con prodi....

  3. #3
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    incidente sul lavoro a molfetta
    Cinque morti in un'autocisterna di zolfo
    Sono stati uccisi dalle esalazioni. Le vittime sono il titolare della ditta, l'autista e alcuni operai


    BARI - Cinque persone sono morte in un incidente sul lavoro avvenuto in un'autocisterna nella zona industriale di Molfetta. Un'altra persona è rimasta intossicata, ma le sue condizioni non sarebbero gravi.

    L'INCIDENTE - Secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco, gli operai stavano lavorando alla manutenzione di un'autocisterna adibita al trasporto di zolfo in polvere. In particolare, dovevano procedere al lavaggio della cisterna. Quando il primo operatore ha accusato un malore all'interno del serbatoio, per soccorrerlo è intervenuto il titolare della ditta, Vincenzo Altomare. A causa delle letali esalazioni di zolfo, però, Altomare non è riuscito ad aiutare il suo collega e a questo punto sono intervenuti l'autista di un camion di un'altra ditta che opera nella zona industriale e altri due operai. La strage si è compiuta in pochi minuti.

    LA DITTA - L'incidente è avvenuto nell'azienda «Truck center», che si occupa di parcheggi, attrezzature e impianti, nella zona industriale di Molfetta. Sulle cause dell'incidente indagano i carabinieri diretti dal comandante provinciale, colonnello Gianfranco Cavallo.

    AUTORESPIRATORI - A proposito delle precauzioni che non sarebbero state adottate, Franco Sarto, vicepresidente dell Anmelp (Associazione nazionale dei medici del lavoro pubblici), spiega che «lo zolfo a contatto con l'acqua diventa acido solforico. Anche con l'umidità dell'aria. Quegli operai avrebbero dovuto essere protetti da scafandri». «Nelle autocisterne è difficile entrare con le bombole - aggiunge - per questo ci sono gli autorespiratori, collegati all'esterno con dei tubi».

    FATALITA' - Ma il professor Giancarlo Umani Ronchi, ordinario di Medicina Legale all'Università La Sapienza di Roma, parla di tragica fatalità, visto che un'intossicazione da zolfo ha pochissimi precedenti negli ultimi decenni. «Sinceramente - confessa - in tanti anni è la prima volta che sento un episodio del genere, sono casi rarissimi». Rari, ma fatali: «Quando si formano vapori di zolfo - spiega l'esperto - di anidride solforosa o idrogeno solforato, il sangue non si ossigena più, viene bloccata l'emoglobina, e si muore per asfissia. Non respiratoria, ma sanguigna». E la morte è rapida: «Non c'è molto tempo, quasi subito interviene la perdita di conoscenza, che probabilmente è quello che è capitato agli operai scesi nella cisterna per tentare di soccorrere la prima vittima, e si muore. C'è poco da fare, ci vorrebbe (ma solo se sono passati pochi istanti di esposizione) un'immediata rianimazione e un soccorso con ossigeno, ma anche in questo caso le speranze sono pochissime, lo zolfo è un elemento che una volta respirato non perdona».

    http://www.corriere.it/cronache/08_m...ba99c667.shtml

    03-03-2008

  4. #4
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    speculare politicamente sui morti è una cosa schifosa, direi pressoché "merdosa".

  5. #5
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    Abbiate pazienza signori , ma per tanto che si possano mettere in atto tutte le norme di sicurezza e per tanto che ci si possa dispiacere per queste disgrazie, ho paura che un certo numero di vittime sarà sempre presente e direi pure fisiologico.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Malik Visualizza Messaggio
    incidente sul lavoro a molfetta
    Cinque morti in un'autocisterna di zolfo
    Sono stati uccisi dalle esalazioni. Le vittime sono il titolare della ditta, l'autista e alcuni operai


    BARI - Cinque persone sono morte in un incidente sul lavoro avvenuto in un'autocisterna nella zona industriale di Molfetta. Un'altra persona è rimasta intossicata, ma le sue condizioni non sarebbero gravi.

    L'INCIDENTE - Secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco, gli operai stavano lavorando alla manutenzione di un'autocisterna adibita al trasporto di zolfo in polvere. In particolare, dovevano procedere al lavaggio della cisterna. Quando il primo operatore ha accusato un malore all'interno del serbatoio, per soccorrerlo è intervenuto il titolare della ditta, Vincenzo Altomare. A causa delle letali esalazioni di zolfo, però, Altomare non è riuscito ad aiutare il suo collega e a questo punto sono intervenuti l'autista di un camion di un'altra ditta che opera nella zona industriale e altri due operai. La strage si è compiuta in pochi minuti.

    LA DITTA - L'incidente è avvenuto nell'azienda «Truck center», che si occupa di parcheggi, attrezzature e impianti, nella zona industriale di Molfetta. Sulle cause dell'incidente indagano i carabinieri diretti dal comandante provinciale, colonnello Gianfranco Cavallo.

    AUTORESPIRATORI - A proposito delle precauzioni che non sarebbero state adottate, Franco Sarto, vicepresidente dell Anmelp (Associazione nazionale dei medici del lavoro pubblici), spiega che «lo zolfo a contatto con l'acqua diventa acido solforico. Anche con l'umidità dell'aria. Quegli operai avrebbero dovuto essere protetti da scafandri». «Nelle autocisterne è difficile entrare con le bombole - aggiunge - per questo ci sono gli autorespiratori, collegati all'esterno con dei tubi».

    FATALITA' - Ma il professor Giancarlo Umani Ronchi, ordinario di Medicina Legale all'Università La Sapienza di Roma, parla di tragica fatalità, visto che un'intossicazione da zolfo ha pochissimi precedenti negli ultimi decenni. «Sinceramente - confessa - in tanti anni è la prima volta che sento un episodio del genere, sono casi rarissimi». Rari, ma fatali: «Quando si formano vapori di zolfo - spiega l'esperto - di anidride solforosa o idrogeno solforato, il sangue non si ossigena più, viene bloccata l'emoglobina, e si muore per asfissia. Non respiratoria, ma sanguigna». E la morte è rapida: «Non c'è molto tempo, quasi subito interviene la perdita di conoscenza, che probabilmente è quello che è capitato agli operai scesi nella cisterna per tentare di soccorrere la prima vittima, e si muore. C'è poco da fare, ci vorrebbe (ma solo se sono passati pochi istanti di esposizione) un'immediata rianimazione e un soccorso con ossigeno, ma anche in questo caso le speranze sono pochissime, lo zolfo è un elemento che una volta respirato non perdona».

    http://www.corriere.it/cronache/08_m...ba99c667.shtml

    03-03-2008
    ma sei proprio un mistificatore nato....la posizione del governo e' stata chiara in merito al problema gravissimo delle morti bianche.LE LEGGI CI SONO(TROPPE) QUINDI IMPRENDITORI METTETEVI IN REGOLA. PRODI HA LANCIATO UN GRIDO DI SDEGNO NEL SENSO: MAI PIU' VITTIME SUL LAVORO. GLI VUOI ADDEBITARE LE MORTI SUL LAVORO?? LO SAI CHE IL MINISTRO DAMIANO HA FATTO TANTISSIMO IN MERITO?? MENTRE IL TUO GOVERNO NON HA FATTO NULLA.MANIPOLARE LE NOTIZIE AD ARTE E' UN COSTUME SBAGLIATO E SCORRETTO (LO FACEVA PURE GOEBBLES) PER COLPIRE L'AVVERSARIO.SCONOSCI LA DEMOCRAZIA E LE REGOLI ELEMENTARI CHE STANNO ALLA BASE DI ESSE.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da albertob Visualizza Messaggio
    Abbiate pazienza signori , ma per tanto che si possano mettere in atto tutte le norme di sicurezza e per tanto che ci si possa dispiacere per queste disgrazie, ho paura che un certo numero di vittime sarà sempre presente e direi pure fisiologico.
    allelujia!! ne hai detta una finalmente giusta e condivisibile...

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da markk Visualizza Messaggio
    speculare politicamente sui morti è una cosa schifosa, direi pressoché "merdosa".
    si chiama malik forse viene da male...

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da markk Visualizza Messaggio
    speculare politicamente sui morti è una cosa schifosa, direi pressoché "merdosa".


    Il bollettino delle morti bianche sul lavoro è infinitamente ...

    Il bollettino delle morti bianche sul lavoro è infinitamente e quotidianamente devastante: prima e dopo i morti della Thyssen, in ordine di tempo, 3 giorni fa il porto di Genova è stato teatro dell'ennesima tragedia. E la reazione è sempre la stessa: sgomento, rabbia, manifestazioni dei sindacati.


    Il tema occupa le prime parti dei programmi elettorali che promettono l'incremento delle tutele, delle garanzie e dei controlli in materia di sicurezza sul lavoro anche attraverso incentivi alle imprese per la messa a norma delle aziende. Ma, mentre il partito weltroniano si preoccupa di mettere il lista un operaio scampato al rogo della Thyssen, resta all'Italia il non invidiabile primato delle vittime sul lavoro in Europa. Nelle cifre ufficiali non sono compresi gli incidenti che non vengono denunciati nell'ambito del lavoro nero dove, secondo l'Inail, si verificherebbero almeno 200 mila casi.
    La rinnovata consapevolezza della gravità del fenomeno, non ha prodotto ancora una significativa inversione di tendenza. A cinque mesi dall'entrata in vigore della legge 123/07, che ha stabilito nuove norme in materia di sicurezza sul lavoro, i coordinamenti provinciali delle attività ispettive muovono i primi passi mentre il personale impegnato nella prevenzione infortuni, al ritmo attuale, impiegherebbe 23 anni a controllare tutte le aziende e si interviene quasi sempre a cose fatte e molto raramente a livello di prevenzione.
    Sarebbe urgente un maggiore investimento sulle attività di prevenzione e controllo, l'introduzione di sanzioni adeguate alla gravità e alle conseguenze dei comportamenti, l'organizzazione di un apparato amministrativo e giudiziario che assicuri l'applicazione certa e rapida delle sanzioni e la promozione di iniziative informative, formative e culturali che sviluppino nel medio-lungo periodo una maggiore attenzione alla prevenzione. Cgil, Cisl, Uil hanno proclamato "il 2008 l'anno della sicurezza" ma intanto hanno dato l'assenso, al Governo, prima della crisi, di predisporre un decreto legislativo fondato unicamente sull'inasprimento delle sanzioni e animato da uno spirito punitivo e pregiudiziale nei confronti delle imprese. E sono sempre le organizzazioni sindacali che anziché solo invadere le piazze, dovrebbero , invece, mobilitare le forze sociali in un impegno per l'effettiva operatività di quella "leva" che il legislatore volle introdurre nella legge 626 del 1994: il responsabile della sicurezza in ogni azienda con precisi compiti di verifica, denuncia e intervento. Inoltre bisogna potenziare Fondimpresa, il fondo paritetico interprofessionale nel campo della formazione delle aziende sulla sicurezza. E la soluzione più interessante è contenuta nel programma del Popolo delle Libertà: la costituzione del polo della sicurezza imperniato sull'Inail al quale affidare, sottraendoli al servizio sanitario nazionale e alle asl, anche i compiti di prevenzione e di controllo in materia di sicurezza del lavoro.



    03/03/2008


    http://www.iltempo.it/2008/03/03/848...ente_....shtml

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Malik Visualizza Messaggio
    Il bollettino delle morti bianche sul lavoro è infinitamente ...

    Il bollettino delle morti bianche sul lavoro è infinitamente e quotidianamente devastante: prima e dopo i morti della Thyssen, in ordine di tempo, 3 giorni fa il porto di Genova è stato teatro dell'ennesima tragedia. E la reazione è sempre la stessa: sgomento, rabbia, manifestazioni dei sindacati.


    Il tema occupa le prime parti dei programmi elettorali che promettono l'incremento delle tutele, delle garanzie e dei controlli in materia di sicurezza sul lavoro anche attraverso incentivi alle imprese per la messa a norma delle aziende. Ma, mentre il partito weltroniano si preoccupa di mettere il lista un operaio scampato al rogo della Thyssen, resta all'Italia il non invidiabile primato delle vittime sul lavoro in Europa. Nelle cifre ufficiali non sono compresi gli incidenti che non vengono denunciati nell'ambito del lavoro nero dove, secondo l'Inail, si verificherebbero almeno 200 mila casi.
    La rinnovata consapevolezza della gravità del fenomeno, non ha prodotto ancora una significativa inversione di tendenza. A cinque mesi dall'entrata in vigore della legge 123/07, che ha stabilito nuove norme in materia di sicurezza sul lavoro, i coordinamenti provinciali delle attività ispettive muovono i primi passi mentre il personale impegnato nella prevenzione infortuni, al ritmo attuale, impiegherebbe 23 anni a controllare tutte le aziende e si interviene quasi sempre a cose fatte e molto raramente a livello di prevenzione.
    Sarebbe urgente un maggiore investimento sulle attività di prevenzione e controllo, l'introduzione di sanzioni adeguate alla gravità e alle conseguenze dei comportamenti, l'organizzazione di un apparato amministrativo e giudiziario che assicuri l'applicazione certa e rapida delle sanzioni e la promozione di iniziative informative, formative e culturali che sviluppino nel medio-lungo periodo una maggiore attenzione alla prevenzione. Cgil, Cisl, Uil hanno proclamato "il 2008 l'anno della sicurezza" ma intanto hanno dato l'assenso, al Governo, prima della crisi, di predisporre un decreto legislativo fondato unicamente sull'inasprimento delle sanzioni e animato da uno spirito punitivo e pregiudiziale nei confronti delle imprese. E sono sempre le organizzazioni sindacali che anziché solo invadere le piazze, dovrebbero , invece, mobilitare le forze sociali in un impegno per l'effettiva operatività di quella "leva" che il legislatore volle introdurre nella legge 626 del 1994: il responsabile della sicurezza in ogni azienda con precisi compiti di verifica, denuncia e intervento. Inoltre bisogna potenziare Fondimpresa, il fondo paritetico interprofessionale nel campo della formazione delle aziende sulla sicurezza. E la soluzione più interessante è contenuta nel programma del Popolo delle Libertà: la costituzione del polo della sicurezza imperniato sull'Inail al quale affidare, sottraendoli al servizio sanitario nazionale e alle asl, anche i compiti di prevenzione e di controllo in materia di sicurezza del lavoro.



    03/03/2008


    http://www.iltempo.it/2008/03/03/848...ente_....shtml
    tso urgente...sta male...

 

 
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