Originariamente Scritto da
Augustinus
Integerrimo
"
Porci, asini, canaglie" erano gli epiteti che Lutero riservava ai suoi avversari. Egli stesso riconosceva di non saper dominare il suo carattere violento. Sui contadini, da lui aizzati alla guerra contro i signori e poi abbandonati, scrisse. "Era tempo ormai di sgozzare i contadini come cani rognosi".
Nei suoi discorsi a tavola così parlava delle tentazioni della carne: "
In realtà a questa tentazione il rimedio è facile: vi sono ancora donne e giovanette". Per edificarsi si leggano negli stessi "
Discorsi conviviali" le delicate parole sulle più basse funzioni del corpo.
Avendo giurato davanti al cielo e alla terra di restare in perpetua castità, si rese spergiuro e sacrilego, passando poi anche a indegne nozze con una ex monaca, anch'essa spergiura e sacrilega, Caterina Bora. Si decise al matrimonio non solo per soddisfare le sue passioni, ma anche "
per far tacere le insinuazioni delle male lingue" che sparlavano delle sue frequenti relazioni con Caterina e con altre ex monache sue compagne. Dopo il suo matrimonio, per non scontentare il suo potente protettore Filippo d'Assia, lo autorizzò a prendersi una seconda moglie, oltre la legittima ancora vivente: e questo - scrisse - "
per la sua pace e la salute dell'anima sua"! Risaputa la cosa, non ebbe scrupolo a smentirla con una potente bugia.
Riassumendo: omicida e suicida (secondo don Villa), eretico insensato, bestemmiatore accanito, bevitore impenitente, gozzovigliatore formidabile (fu definito per questo il "
doctor plenus"), spergiuro e sacrilego, apostata, impuro (veniva chiamato "
saxonicus porcus"), di facile scurrilità e trivialità, violento nelle passioni, egocentrico e megalomane, verbalmente aggressivo, nemico mortale del Papa e della Messa.
A lui si deve la perdurante apostasia di mezza Europa, ossia (salvo imperscrutabili disegni dell'Onnipotente) la dannazione eterna di intere popolazioni.
Franco Damiani
FONTE