Originariamente Scritto da
macoute
I conti in rosso della SanitÃ* sarda Il deficit è di 225 milioni di euro - Approfondimenti - L'Unione Sarda I conti in rosso della Sanità sarda Il deficit è di 225 milioni di euro
Diminuisci grandezza testo Aumenta grandezza testo Stampa l'articolo Segnala ad un amico RSS Wikio OKNOtizie Facebook Delicious
I conti in rosso della Sanità sarda
Il deficit è di 225 milioni di euro
di Enrico Pilia
I conti in rosso della Sanità sarda Il deficit è di 225 milioni di euro I conti in rosso della Sanità sarda Il deficit è di 225 milioni di euro
Notizie Correlate
Una bolletta da oltre due milioni. Oristano, le spese telefoniche del Comune
Il pensionato-guaritore di Villacidro. Scienza e medicina? No, solo fiducia
La Sardegna riabbraccia il ciclismo. Tante novità, due sardi in carovana
Tassa della Bonifica. Migliaia in rivolta
Silius, la ripresa possibile. La miniera per lo sviluppo
Amministrative: il centrodestra. I sardisti non escono dalla coalizione
Amministrative: il centrosinistra. La coalizione rischia di perdere i pezzi
Violenza e disturbi psichici. Oristano, una perizia per il figlio assassino
I misteri dell'anonima-cerino. Tortolì, 'avvertimento' sulle assunzioni
A Dorgali torna la paura. Intimidazione al vice della Cantina Sociale
Kathryn Bigelow, anche l'Oscar è donna
Caccia, rivolta a Villacidro. Via gli invasori dalle campagne
Cagliari, il mistero dell'eolico. Lascia la Trevi, ma chi sono i committenti?
Quartu, elezioni amministrative. Le prime voci di "terzi incomodi"
Amministrative, coalizioni al lavoro. Sfida aperta per la Provincia di Oristano
Così si distrugge un imprenditore. Fonni, nuovo attentato contro Nino Sanna
Pasquetta sull'isola dei cassintegrati. Il dramma delle tute blu della Vinyls
La sanità sarda ha i conti in rosso. Secondo il governo, il deficit è di 225 milioni di euro, un buco che si riferisce a due stagioni politicamente ben distinte. Il 2008, quando al governo c’era il centrosinistra del presidente Renato Soru e del suo assessore alla Sanità, Nerina Dirindin, e i primi mesi del 2009, con il centrodestra di Ugo Cappellacci e l’assessore Antonello Liori al governo ma con le aziende sanitarie gestite dai manager nominati dall’amministrazione precedente.
E proprio Liori, dopo la bacchettata del governo sui conti, risponde: “Se c’è stata una bocciatura da parte del governo, è nei confronti della giunta che ci ha preceduto”. Il ministero della Salute fa precise accuse: “Non risulta che la Regione abbia adottato i provvedimenti di risanamento del sistema sanitario regionale”, col rischio di “non poter accedere alla tranche di finanziamento non ancora erogata”. Insomma, quel piano di rientro deve partire in fretta.
Ancora Liori: “Il piano di rientro all’esame del governo è riferito alle annualità 2007-2009, per quanto ci riguarda abbiamo evitato il commissariamento con una politica oculata di gestione della sanità e ottenuto una nuova apertura di credito”.
Il caso è politico e genera un altro scontro. L’opposizione tuona: “Prendiamo atto che il governo ha bocciato il piano di rientro del deficit della sanità, la Sardegna è stata ritenuta inadempiente. L’assessore Liori illustri nel dettaglio le voci di spesa all’origine del deficit di 225 milioni”.
Il Pdl risponde: “All’origine della crescita smisurata della spesa c’è la cattiva gestione dei direttori generali nominati dal centrosinistra”, manager delle Asl rimossi alcuni mesi fa, primo passo della riforma avviata dal centrodestra.
Per superare il nuovo esame del governo sui conti della sanità, la Regione dovrà fare in fretta e bene. L’obiettivo è chiaro, sostiene l’assessore: “recuperare il disavanzo ereditato dalla gestione Soru-Dirindin e rispettare il patto della salute per evitare di andare incontro a un infausto commissariamento della sanità”.