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  1. #1
    Austrian libertarian
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    L'ignoranza del pubblico è un fattore necessario per il buon funzionamento di una politica governativa inflazionistica. Ludwig von Mises
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    Predefinito Il dodecalogo dell'Istituto Bruno Leoni

    1. Abolire la legge Finanziaria

    La legge finanziaria – e con essa il Dpef – oggi è un provvedimento omnibus, che manca di chiarezza e trasparenza. Bisogna trasformarla in una vera e semplice legge di bilancio, come negli altri paesi, facendo venir meno il clima da assalto alla diligenza che ne caratterizza la presentazione.


    2. Semplificare il fisco

    Il sistema fiscale è troppo pesante, complesso e progressivo. Per semplificare il rapporto del cittadino con l’erario e ridurre la pressione fiscale bisogna introdurre le seguenti aliquote: no tax area fino a 8 mila euro di reddito; 20 per cento fino a 20 mila, 25 per cento da 20 a 70 mila, 33 per cento oltre 70 mila.


    3. Una no tax region al Sud

    Bisogna sostituire gli aiuti a pioggia con esenzioni fiscali per attrarre investimenti. In primo luogo, si tratta quindi di azzerare le imposte sul reddito delle imprese che investono al Sud. Flat tax del 10 per cento per gli stranieri che decidono di porre la loro residenza in una regione meridionale.


    4. Legge Biagi nella PA

    Estendere la legge Biagi al settore pubblico vuol dire garantire la flessibilità che è premessa indispensabile dell’efficienza. Applicare la Biagi alla PA risponde anche a un principio di equità: non v’è ragione di trattare i dipendenti privati e pubblici in modo differente.


    5. Un testo unico sul lavoro

    Bisogna procedere a una massiccia serie di abrogazioni che portino a un testo unico sul lavoro che disegni una modulazione delle tutele secondo l’ottica dei cerchi concentrici (a partire da un nucleo fondamentale di diritti applicabili a tutti i rapporti di lavoro).


    6. Abolizione dell’Inail

    La sicurezza può essere affrontata solo in un’ottica. Premi assicurativi basati su una classificazione dei rischi sono cruciali per favorire le imprese virtuose e penalizzare quelle che espongono i dipendenti a rischi elevati. Bisogna aprire i servizi Inail e privatizzare l’ente.


    7. Lauree, no al valore legale

    L’abolizione del valore legale del titolo di studio è il primo, indispensabile passo verso una vera concorrenza nel sistema universitario. Il valore legale ha favorito la proliferazione delle sedi universitarie e il parallelo abbassamento della qualità.


    8. Finanziamento dell’educazione

    Per costruire una scuola di qualità, è prioritario restituire libertà di scelta alle famiglie: a ogni studente va assegnato un valore medio annuo, che sarà trasferito dallo Stato, alla sede scolastica o universitaria effettivamente frequentata, sia essa pubblica o privata.


    9. Concorrenza nella sanità

    Si propongono meccanismi di compartecipazione e di articolazione dell’impegno dei soggetti pubblici e privati, in forma individuale e associativa, superando le strozzature di una regolamentazione inefficace e mobilitando così risorse finanziarie e organizzative.


    10. Privatizzazioni

    Si propone di procedere alla totale cessione delle abitazioni di proprietà pubblica e al blocco di ogni iniziativa diretta degli enti pubblici nell’ambito dell’edilizia residenziale; utilizzando le risorse ottenuto dalla cessione degli immobili per distribuire aiuti monetari per le famiglie in difficoltà.


    11. Liberalizzare i servizi pubblici locali

    Vietare da subito l’affidamento in house e imporre il principio della gara. Gli enti locali devono privatizzare le imprese di cui detengono quote, spesso maggioritarie. Bisogna ridurre i trasferimenti erariali ai comuni azionisti, destinando il risparmio all’abbattimento del debito.


    12. Certezza dell’autorizzazione

    Introdurre un periodo di negoziazione obbligatoria tra imprese e stakeholder dopo il rilascio dell’autorizzazione. Poi saranno drasticamente limitate le possibilità di emettere sospensive, in modo da disincentivare ricorsi e ridurre il volume della litigation ingiustificata.


    Il think tank
    L’Istituto Bruno Leoni è un think tank nato nel 2003 che promuove una discussisone pubblica sui temi dell’ambiente, della concorrenza, dell’energia, delle liberalizzazioni, della fiscalità, delle privatizzazioni e della riforma dello Stato sociale. L’Istituto si richiama alla grande lezione di Bruno Leoni, grande filosofo del diritto, di cui diffonde il pensiero e le opere.

    L’Istituto è attivo nell’elaborazione di ricerche e studi. Pubblica sia volumi di ampio respiro, sia papers dedicati a prolemi specifici. Inoltre, organizza eventi e seminari e si dedica alla formazione di studenti e giovani studiosi provenienti dall’Italia, dall’Europa e anche dai Paesi in via di sviluppo.

    L’Istituto Bruno Leoni è governato da un board of trustees, che elabora strategie e sostiene l’operato dell’istituto. Presidente onorario è Sergio Ricossa. Ad animare la vita quotidiana dell’IBL sono i membri dell’executive team. Il 60% delle persone che lavora all’Istituto ha meno di 40 anni. L’IBL è partner della Heritage Foundation e del all Street Journal nella promozione a livello europeo dell’Index of Economic Freedom.

    Da Il Sole 24 Ore, 6 marzo 2006

    http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=6370

    **************************************************

    non è certo un programma "libertario", ma sarebbe un passo avanti...

  2. #2
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    Sono d' accordo su quasi tutti i punti del dodecalogo di IBL, ma il punto n° 5 non l' ho capito bene, qualcuno ha la cortesia di spiegarmelo ?
    Grazie

  3. #3
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  4. #4
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    L'ignoranza del pubblico è un fattore necessario per il buon funzionamento di una politica governativa inflazionistica. Ludwig von Mises
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    il punto 5, per quello che penso di aver capito, sarebbe una tutela del lavoro fatta appunto su cerchi concentrici, ossia su diversi livelli di tutela...ci sarebbe un determinato livello di tutela per tutto il mondo del lavoro, che andrebbe poi ad aumentare in base al tipo di lavoro (secondo cerchio), e così via...credo sia una proposta da vedere nell'ottica di un mondo del lavoro non più standardizzato come 20 anni fa...anche se, ovviamente, in quanto libertario, non ritengo sia la cosa migliore...

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Abbott Visualizza Messaggio
    il punto 5, per quello che penso di aver capito, sarebbe una tutela del lavoro fatta appunto su cerchi concentrici, ossia su diversi livelli di tutela...ci sarebbe un determinato livello di tutela per tutto il mondo del lavoro, che andrebbe poi ad aumentare in base al tipo di lavoro (secondo cerchio), e così via...credo sia una proposta da vedere nell'ottica di un mondo del lavoro non più standardizzato come 20 anni fa...anche se, ovviamente, in quanto libertario, non ritengo sia la cosa migliore...
    Se è così dal punto 5 prendo le distanze e alla grande anche !
    Il posto di lavoro lo si tutela automaticamente quando il lavoratore contribuisce a dare valore aggiunto al suo operato.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Abbott Visualizza Messaggio
    1. Abolire la legge Finanziaria

    La legge finanziaria – e con essa il Dpef – oggi è un provvedimento omnibus, che manca di chiarezza e trasparenza. Bisogna trasformarla in una vera e semplice legge di bilancio, come negli altri paesi, facendo venir meno il clima da assalto alla diligenza che ne caratterizza la presentazione.


    2. Semplificare il fisco

    Il sistema fiscale è troppo pesante, complesso e progressivo. Per semplificare il rapporto del cittadino con l’erario e ridurre la pressione fiscale bisogna introdurre le seguenti aliquote: no tax area fino a 8 mila euro di reddito; 20 per cento fino a 20 mila, 25 per cento da 20 a 70 mila, 33 per cento oltre 70 mila.


    3. Una no tax region al Sud

    Bisogna sostituire gli aiuti a pioggia con esenzioni fiscali per attrarre investimenti. In primo luogo, si tratta quindi di azzerare le imposte sul reddito delle imprese che investono al Sud. Flat tax del 10 per cento per gli stranieri che decidono di porre la loro residenza in una regione meridionale.

    A parer mio, si semplificherebbe il sistema fiscale semplicemente decentrandolo. Si aumenterebbe la responsabilità dei nostri amministratori ed, allo stesso momento, il potere di controllo dei cittadini su di loro. Bisognerebbe creare una sorta di federalismo fiscale competitivo.

    Inoltre, per prima cosa, abolirei l'IVA, che in alcuni stati è illegale; infatti essa è una tassa, ma non è corrispondente a nessun servizio dello stato. Occorre che ogni tassa sia motivata, ovvero lo Stato deve fornire un servizio specifico e "quantificato" per ogni tassa che introduce.

 

 

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