Centrodestra
Montezemolo benedice la candidatura di D'Amato. In lista con il Pdl anche lady Fede
Capolista al Senato sarà Barbara Contini, la governatrice di Nassirya. Diana De Feo: spero che stavolta non mi freghino
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Berlusconi con D'Amato (LaPresse)
NAPOLI — Una telefonata rapida quasi come un saluto quella intercorsa ieri pomeriggio tra Silvio Berlusconi e Antonio D'Amato: «Antonio, allora ci hai pensato?». «Sì». «Bene, ci vediamo domani». L'intesa sulla candidatura dell'ex presidente di Confindustria verrà formalizzata oggi. Del resto, ieri è stata una giornata intensa di contatti, di negoziati aperti su più fronti e spesa per mettere a punto il grosso delle liste.
Le reazioni - D'Amato ha intanto incassato l'incoraggiamento del suo successore, Luca Cordero di Montezemolo: «Ogni imprenditore che porta cultura d'impresa in politica — ha dichiarato il presidente degli industriali — fa un'opera positiva». Poi, è arrivata anche l'attestazione di stima del ministro per l'Innovazione, Luigi Nicolais, diretto antagonista alla Camera nella Circoscrizione 1 dell'ex leader degli imprenditori: «Siamo soddisfatti — ha commentato Nicolais — che il centrodestra abbia indicato Antonio D'Amato. Lo stimo e vuol dire che sarà un'interessante competizione». Una dichiarazione, quella del ministro, che ha scosso gli ambienti politici di destra, tanto che il vicepresidente del consiglio regionale di An, Salvatore Ronghi, ha intravisto nel gesto di fair play di Nicolais «il rischio di un inciucio tra chi rappresenta i poteri forti, come l'industria e l'università, mentre vengono emarginate sempre di più le politiche sociali». Infine, il segretario regionale del Pd, Tino Iannuzzi, ha detto di guardare «con rispetto alla persona di Antonio D'Amato, ma le nostre scelte sono così autorevoli che non abbiamo nessuna preoccupazione nel confrontarci con chiunque».
Iannotti in lista - Intanto, nelle concitate operazioni romane di composizione e disfacimento delle liste di candidati ieri è comparsa nella cosiddetta «fascia protetta» alla Camera anche il nome di Costanzo Iannotti Pecci, l'altro imprenditore vicinissimo a D'Amato e leader nazionale di Federterme. Il calcolo di previsione sui seggi del PdL viene eseguito in queste ore su percentuali oscillanti intorno al 48% nella circoscrizione Campania 1, pari a 21 seggi; al 43% in Campania 2, pari a 19 seggi e 17 seggi al Senato . L'altra new entry è quella della medaglia d'oro al valor militare Gianfranco Paglia, il militare ferito a Mogadiscio, per il quale si è fatto da parte il presidente provinciale di An a Napoli, l'ex senatore Luigi Bobbio: «Il presidente Gianfranco Fini — è spiegato in una nota del partito — ha preso atto della rinuncia del senatore Bobbio, lo ha ringraziato, rassicurandolo su un suo futuro coinvolgimento nell'azione di governo del Pdl all'indomani dalle elezioni». «Un riconoscimento all'attività della federazione napoletana — ha aggiunto Alessandro Sansoni, leader di Azione giovani — che fa da premessa anche ad uno sforzo di ricambio generazionale che a destra avverrà sicuramente a cominciare dalle prossime amministrative, in risposta ai figli di... candidati nel Pd». An manterrà i suoi uscenti (Italo Bocchino, Marcello Taglialatela, Pina Castiello e, poi, Amedeo Laboccetta alla Camera e i senatori Franco Pontano ed Enzo Nespoli), mentre il coordinatore regionale Mario Landolfi ha confermato il no alla candidatura dei consiglieri regionali, indispensabili «per l'opposizione al centrosinistra». Infine, in posizione meno certa, alla Camera, anche il commercialista Silvio De Simone.
Contini capolista - Ma è proprio dal Senato che arrivano le prime sorprese. Con la probabile candidatura di D'Amato alla Camera dopo Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, capolista al Senato dovrebbe essere l'ex governatrice di Nassiriya e inviata nel Darfur, Barbara Contini. Il condizionale è d'obbligo, giacché nelle ultime ore le posizioni sono state continuamente modificate. Milanese, 46 anni, studi all'Orientale a Napoli, dove ha vissuto per cinque anni in un appartamento alla Pignasecca, la Contini si è limitata a commentare che «parlerò soltanto quando la notizia della mia candidatura sarà ufficiale». Torna Compagna Più che un debutto è un ritorno, invece, quello di Luigi Compagna, docente alla Luiss, già senatore dell'Udc e oggi candidato al Senato per il PdL in quota Giovanardi.
Emilio e Diana con bandana (Pressphoto)
C'è anche lady Fede - Infine, nell'elenco «segreto» di Silvio Berlusconi, contenente almeno venti nomi di candidati da inserire all'ultimo minuto, compare anche quello di Diana De Feo, giornalista della redazione cultura del Tg1 e moglie del direttore del Tg4 Emilio Fede, nonché proprietaria di Villa Lucia, la pregevole residenza borbonica di Parco Grifeo che Berlusconi, nel corso dell'ultima campagna elettorale per le elezioni politiche, avrebbe voluto acquistare. Ma la sua intenzione fu frustrata da un intervento di sequestro per presunti lavori abusivi nell'abitazione. «Cara Diana — tuonò dopo dal palco il Cavaliere — ti risarcirò del danno involontario che ti ho arrecato».
Signora De Feo, complimenti. È candidata in Campania?
«No, non parlo. Fin quando non riceverò la telefonata che aspetto non dirò nulla».
Certo, ma ormai la danno sicura candidata al Senato in Campania. «Macché. Non è la prima volta che poi mi fregano».
Addirittura?
«Sì, e non è un fatto di scaramanzia».
Diana De Feo (Pressphoto)
Vale a dire? «Eh, questo è un momento di tensione. Siamo alla vigilia della consegna ufficiale delle liste. E sinceramente non vorrei ritrovarmi ancora una volta estromessa all'ultimo momento».
Non ha la garanzia di Berlusconi?
«Sì. Ma anche altre volte è accaduto. Poi qualcuno, all'ultimo momento, ha preso il mio posto. Ogni volta è successo, ma non mollo».
Certo che sarebbe una bella rivincita dopo aver perso l'occasione di cedere Villa Lucia a Berlusconi. Il Cavaliere promise di risarcirla poiché i sigilli alla residenza, disse, furono applicati dopo che si era diffusa la notizia dell'acquisto.
«Sì, fu un brutto fatto, quello».
Ora, però, sarà quasi certamente senatrice della Campania.
«No, no. Non mi faccia dire nulla. Non confermo e non smentisco. Attendo la telefonata. La conferma ufficiale. Solo dopo parlerò».
Angelo Agrippa