Qual è il suo nome?
"Sono Saddam Hussein, presidente della repubblica dell'Iraq".

Saddam Hussein al-Majid?
"Saddam Hussein, presidente della repubblica dell'Iraq".


Dove abita?
"Abito in tutte le case degli iracheni".

Lei è qui per rispondere di sette capi di accusa...
"Ma in base a quale legge mi giudicate?"

In base alla legge irachena.
"Lei ha una laurea in legge? E da quando pratica la professione di giudice: da prima o dopo l'occupazione dell'Iraq?".

Dai tempi del regime sino ad oggi.
"(Ridendo) Quindi mi sta processando per ordine delle forze di invasione. Sulla base di che legge?".

Sulla base della legge irachena.
"Quindi lei mi sta giudicando in forza di una legge che io ho voluto, approvato e ratificato. Lei è un uomo di legge e anch'io lo sono, quindi parliamo in punto di diritto".

Parliamo...
"Questo tribunale è tutto un teatrino che ha il solo scopo di far crescere le chances di Bush di vincere le elezioni presidenziali in America. L'unico vero criminale, qui, è proprio Bush". (Saddam chiede sempre, prima di prendere la parola, "per favore" e fa, con le mani, il gesto arabo equivalente. Dopo una ventina di minuti di scambi preliminari il giudice legge i sette capi di accusa).

Lei è qui per rispondere delle seguenti accuse: l'uccisione di civili con l'uso di armi chimiche ad Halabja, nel nord dell'Iraq; l'uccisione di civili senza sottoporli a processo; l'uccisione di vari membri della famiglia Barazani nel 1983; l'uccisione di vari religiosi; l'uccisione di civili ad al-Anfal, durante le operazioni contro i curdi nel nord dell'Iraq; l'uccisione dei civili nel sud dell'Iraq nel '91; l'invasione del Kuwait.
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"(Agitandosi vistosamente e muovendo le mani per l'ultima accusa) Come può, da iracheno, dirmi questo? Il Kuwait è territorio iracheno, non è stata un'invasione. Io l'ho fatto per il bene del Paese. Come può difendere quei cani...".

Le ricordo che questo linguaggio non è ammissibile, siamo in un aula di tribunale...
"Quei cani che, abbassando il prezzo del petrolio tentavano di affamare il nostro popolo e trasformare le donne irachene in prostitute da 10 dinari. Il nostro eesercito andò in Kuwait come conseguenza di un atto di guerra ufficiale. Come potete citare in giudizio una persona, un ufficiale che compiva il suo dovere? Come potete pensare di punire una persona i cui titoli e prerogative erano garantite dalla Costituzione?".

Questi sono i capi di accusa su cui lei adesso deve rispondere. Vada avanti e risponda, ci dica la sua versione. Le ricordo anche che ha diritto a nominare un avvocato. Nel caso non ne abbia uno, o non possa permetterselo, le verrà fornito dalla Corte.
"(Ridacchiando) Ma se lo sanno tutti, gli americani continuano a ripeterlo da tempo che ho milioni di dollari nascosti nelle banche svizzere. Come può pensare che non possa permettermi un avvocato?".

Vuole aggiungere qualcosa riguardo agli altri capi d'accusa?
"Posso dire che anch'io ho appreso delle morti di Halabja (dove alcune migliaia di curdi furono uccisi con i gas, ndr) guardando la televisione".

Adesso deve firmare questa dichiarazione con la quale conferma di aver ascoltato la lettura dei suoi diritti e di averli compresi.
"Sono il presidente dell'Iraq. Le forze di occupazione mi hanno tolto questo titolo in maniera illegittima. Sono stato eletto dal popolo iracheno e gli occupanti non possono cancellare questo mio diritto. E voi come pensate di farmi venire in quest'aula senza i miei avvocati? Consentitemi di non firmare sino a quando non ci saranno anche i miei difensori".

Ma questo foglio va firmato, fa parte del processo.
"No, non è parte del processo".

Sì, lo è.
"No, invece, e in ogni caso i fogli dovranno essere rivisti in presenza di legali, quindi perché dovrei firmarli con tutta questa fretta?".

Nessuno qui le mette fretta, ma deve firmare.
"Firmerò solo in presenza dei miei legali".

Allora può andarsene.
"È finita?".

Sì.
"È finita".