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    Predefinito Il caldo respiro della speranza

    Elezioni: programmi dettati da “camarille” del profitto.
    “Intra due cibi distanti e moventi
    d’un modo prima si morria di fame
    che liber’uomo l’un recasse ai denti.”
    La divina commedia-Paradiso
    Dante.
    Questi versi riprendono il concetto dell’asino di Buridano, che seguendo il nominalismo di Ockam, formulò la sua teoria sulla volontà:” Voluntas est intellectus et intellectus voluntas”.Quindi ogni bene posto davanti all’intelletto determina un volere.L’unica libertà sta nel sospendere l’assenso ed esaminare ancora per scegliere più opportunamente
    L’incertezza della scelta nell’asino porta l’animale a non scegliere e quindi a morire di fame.
    Nel caso delle nuove elezioni sembra che vi sia un’ampia selezione, che in definitiva poi si riduce ai due partiti maggiori Pd e Pdl.
    In effetti, guardando i programmi e seguendo le dichiarazioni,, sembrerebbe non esserci scelta e quindi la vittoria dell’uno o l’altro schieramento non migliorerebbe affatto le condizioni dei cittadini e, in special modo, delle lavoratrici e lavoratori dipendenti.
    Optare per l’uno o per l’altro non sarebbe un’operazione intellettuale e quindi non sarebbe una scelta, proprio come l’asino di Buridano.
    In un’ intervista a “ La stampa” il professor Ichino ha spiegato come intenda abolire l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori.
    Berlusconi ha dichiarato che andrebbe rivisto tutto lo statuto e che, al governo, il turnover nella pubblica amministrazione riguarderebbe un lavoratore su otto.
    In parole povere su 100 impiegati che andrebbero via ne verrebbero sostituiti 12.5.
    La Confindustria poi è contro il decreto sicurezza, che non risolve di certo il dramma degli incidenti mortali e non nei luoghi di lavoro.
    Gli elettori, che non vivono di profitto e rendita, ma di salario, sono dunque chiamati a votare un peggioramento delle proprie condizioni di lavoro e di vita, ancora una volta annebbiati da diversità programmatiche e politiche inesistenti.
    Lo scontro vero nel sistema capitalistico è tra profitto e salario e chi sta dalla parte del profitto non si può collocare dalla parte del salario.
    Profitto vuol dire asservimento,sottomissione,disuguaglianza, divisione, ingiustizia,povertà, guerra.
    Significa mettere sul trono del mondo il fare soldi e non le esigenze dell’essere umano.
    Il salario è incorporato nel concetto di profitto ed ha le medesime conseguenze.
    Ci vuole un mondo senza profitto e senza salario!
    Gli apologeti del capitalismo ed i servi consapevoli ed inconsapevoli dicono subito:
    ” Non è possibile. Non si possono eliminare le imprese!”
    Ed identificano queste con la produzione.Invece è possibile avere un mondo senza i capitalisti !
    Un mondo dove la produzione sia indirizzata al solo benessere dell’umanità
    Eliminare profitto e salario non significa eliminare la produzione, ma solo un rapporto di classe. Vuol dire invece produrre in modo pianificato con il concorso di tutti e per il beneficio di ogni essere umano.
    L’unico modo per essere dalla parte dell’essere umano è dedicarsi alla costruzione di un mondo nuovo dove” Ciascuno possa dare secondo le sue capacità e ciascuno possa ricevere secondo le sue necessità.”
    “ E’ solo quando la società controlla efficacemente la produzione, regolandola in anticipo, che essa crea il legame fra la misura del tempo di lavoro sociale dedicato alla produzione di un articolo determinato e la estensione del bisogno sociale che tale articolo deve soddisfare.”
    Il capitale
    K.Marx
    Se lo vogliamo, possiamo sognare! Se lo vogliamo, possiamo assaporare il caldo respiro della speranza!

  2. #2
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da iuppiter10 Visualizza Messaggio
    Elezioni: programmi dettati da “camarille” del profitto.
    “Intra due cibi distanti e moventi
    d’un modo prima si morria di fame
    che liber’uomo l’un recasse ai denti.”
    La divina commedia-Paradiso
    Dante.
    Questi versi riprendono il concetto dell’asino di Buridano, che seguendo il nominalismo di Ockam, formulò la sua teoria sulla volontà:” Voluntas est intellectus et intellectus voluntas”.Quindi ogni bene posto davanti all’intelletto determina un volere.L’unica libertà sta nel sospendere l’assenso ed esaminare ancora per scegliere più opportunamente
    L’incertezza della scelta nell’asino porta l’animale a non scegliere e quindi a morire di fame.
    Nel caso delle nuove elezioni sembra che vi sia un’ampia selezione, che in definitiva poi si riduce ai due partiti maggiori Pd e Pdl.
    In effetti, guardando i programmi e seguendo le dichiarazioni,, sembrerebbe non esserci scelta e quindi la vittoria dell’uno o l’altro schieramento non migliorerebbe affatto le condizioni dei cittadini e, in special modo, delle lavoratrici e lavoratori dipendenti.
    Optare per l’uno o per l’altro non sarebbe un’operazione intellettuale e quindi non sarebbe una scelta, proprio come l’asino di Buridano.
    In un’ intervista a “ La stampa” il professor Ichino ha spiegato come intenda abolire l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori.
    Berlusconi ha dichiarato che andrebbe rivisto tutto lo statuto e che, al governo, il turnover nella pubblica amministrazione riguarderebbe un lavoratore su otto.
    In parole povere su 100 impiegati che andrebbero via ne verrebbero sostituiti 12.5.
    La Confindustria poi è contro il decreto sicurezza, che non risolve di certo il dramma degli incidenti mortali e non nei luoghi di lavoro.
    Gli elettori, che non vivono di profitto e rendita, ma di salario, sono dunque chiamati a votare un peggioramento delle proprie condizioni di lavoro e di vita, ancora una volta annebbiati da diversità programmatiche e politiche inesistenti.
    Lo scontro vero nel sistema capitalistico è tra profitto e salario e chi sta dalla parte del profitto non si può collocare dalla parte del salario.
    Profitto vuol dire asservimento,sottomissione,disuguaglianza, divisione, ingiustizia,povertà, guerra.
    Significa mettere sul trono del mondo il fare soldi e non le esigenze dell’essere umano.
    Il salario è incorporato nel concetto di profitto ed ha le medesime conseguenze.
    Ci vuole un mondo senza profitto e senza salario!
    Gli apologeti del capitalismo ed i servi consapevoli ed inconsapevoli dicono subito:
    ” Non è possibile. Non si possono eliminare le imprese!”
    Ed identificano queste con la produzione.Invece è possibile avere un mondo senza i capitalisti !
    Un mondo dove la produzione sia indirizzata al solo benessere dell’umanità
    Eliminare profitto e salario non significa eliminare la produzione, ma solo un rapporto di classe. Vuol dire invece produrre in modo pianificato con il concorso di tutti e per il beneficio di ogni essere umano.
    L’unico modo per essere dalla parte dell’essere umano è dedicarsi alla costruzione di un mondo nuovo dove” Ciascuno possa dare secondo le sue capacità e ciascuno possa ricevere secondo le sue necessità.”
    “ E’ solo quando la società controlla efficacemente la produzione, regolandola in anticipo, che essa crea il legame fra la misura del tempo di lavoro sociale dedicato alla produzione di un articolo determinato e la estensione del bisogno sociale che tale articolo deve soddisfare.”
    Il capitale
    K.Marx
    Se lo vogliamo, possiamo sognare! Se lo vogliamo, possiamo assaporare il caldo respiro della speranza!
    Grazie Ciao

  3. #3
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    Predefinito I principi sociali del cristianesimo

    I principi sociali del cristianesimo

    “I principi sociali del cristianesimo hanno ormai avuto il tempo di svilupparsi per milleoottocento anni, e non hanno bisogno di nessuno sviluppo ulteriore ad opera di consiglieri concistoriali prussiani.
    I principi sociali del cristianesimo hanno giustificato la schiavitù antica, magnificato la servitù della gleba medievale, e in caso di necessità sanno anche difendere l’oppressione del proletariato, sia pure con una smorfia di compassione.
    I principi sociali del cristianesimo predicano la necessità di una classe dominante e di una classe oppressa, e per quest’ultima non hanno che il pio desiderio che l’altra sia benefica.
    I principi sociali del cristianesimo pongono in cielo il concistoriale compenso per tutte le infamie, e giustificano così la prosecuzione di queste infamie sulla terra.
    I principi sociali del cristianesimo spiegano tutte le indegnità perpetrate dagli oppressori contro gli oppressi o come la giusta punizione per il peccato originale e per i peccati di ciascuno, o come prove a cui il Signore, secondo la sua sapienza, condanna gli eletti.
    I principi sociali del cristianesimo predicano la vigliaccheria, il disprezzo di se stessi, l’avvilimento, la sottomissione, l’umiltà, insomma tutte le caratteristiche della canaglia, e il proletariato, che non vuole lasciarsi trattare da canaglia, ha bisogno del suo coraggio, del suo orgoglio, della sua consapevolezza e della sua indipendenza, ancor più del suo pane. I principi sociali del cristianesimo sono ipocriti.”
    Vita di Marx
    F. Mehring
    Questo scritto, nella sua attualità, mostra come la chiesa sia stata sempre al servizio del potere temporale, oltre ad essere stata ed essere, essa stessa potere temporale.
    L’umanità deve ricercare invece la liberazione da ogni potere e costruire un mondo nuovo in cui soddisfare i bisogni materiali e spirituali, base per una società di esseri umani liberi e per una società civile.
    Non vi può essere civiltà e quindi società civile senza il presupposto della libertà materiale e spirituale!
    La nuova stagione e la nuova frontiera dell’umanità passano per una dimensione sociale dove vi sia la soddisfazione dei bisogni e la condivisione degli interessi.
    Il futuro dovrà vedere necessariamente una società di esseri umani uguali nel rapporto con la produzione e la distribuzione dei beni.
    Solo allora l’umanità supererà le barbarie e assaporerà il dolce sapore della civiltà!
    Il canto del cigno del capitalismo è ormai prossimo!
    Certo i soloni presunti del sistema negano la fine prossima di un sistema, ormai vicino ad essere gettato nella spazzatura della storia.
    Ma come fidarsi di coloro che in campo economico non ne azzeccano una?
    Il balletto sui dati della crescita è emblematico.
    Come fidarsi di coloro che inventano fondi finanziari basati sul nulla, pensando di essere furbi, ma che vengono poi travolti dalle dure leggi dell’economia?
    Come fidarsi di coloro che dicono sempre che con le loro ricette miracolistiche si starà meglio ed invece si sta sempre peggio?
    Il capitalismo è transitorio nella storia, come lo sono state altre forme socio-economiche.
    La realtà economica e sociale , come la materia, è dinamica, non è statica.
    L’attuale sistema non è il miglior involucro per le esigenze umane, ma solo per il profitto, da cui derivano guerre, sottomissioni, sfruttamento, povertà, miseria, fame.
    L’umanità per esprimersi in tutte le sue potenzialità e la sua bellezza ha bisogno di un mondo in cui al centro dell’attività economica, sociale, politica, ci sia la persona, non il denaro.
    Se lo vogliamo, possiamo sognare!

 

 

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