DIARIO ELETTORALE: PDL CHIUDE LISTE - RISCHIO NON VOTO PER 'LA DESTRA'
(ASCA) - Roma, 8 mar - C'e' voluta un'intera notte di lavoro ma alla fine il Pdl, poco prima dell'apertura ufficiale della campagna elettorale a Milano (con una megamanifestazione al Palalido con Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini) e alla vigilia della data fissata per la presentazione delle liste (domenica 9 e lunedi' 10 marzo), e' riuscito a portare a termine il compito della compilazione delle liste dei candidati per Camera e Senato. Il leader di Fi, dopo la manifestazione, ha detto che e' stato davvero difficile scegliere e i candidati perche', ''purtroppo, i posti sono quelli che sono''. ''Avevamo - ha aggiunto - una rosa di richieste 10 volte superiore al numero dei posti disponibili. E' come una squadra di calcio. Non possono giocare piu' di 11 persone''. Le liste, al momento, sono ancora 'top secret', anche se le indiscrezioni sono state e sono molte. Certi, comunque, i rifiuti di entrare in lista di Antonio D'Amato, ex presidente di Confindustria, e di un altro imprenditore Andrea Riello, contattato per contrastare in Veneto la candidatura Calearo per il Pd. Comunque, Berlusconi ha tenuto a dire che ci sono molti giovani e che il 30% delle candidature e' femminile. E a proposito delle donne, ha accusato i media di essersi ''scatenati ad inventarsi candidature che non esistono'' e di essersi ''sforzati di capire che cosa facessero nel loro passato, sostenendo che fossero tutte fidanzate mie e di Gianfranco''. Si alzano comunque i toni della campagna elettorale. Berlusconi ha detto che Veltroni, invece di laurearsi, ''si e' diplomato nella fiction ed e' in politica da 40 anni. Ma nel Pd ci sono giovani come Rutelli e Franceschini, in politica da 30 anni. Non dico che sia un male, ma non possono avere la faccia tosta di presentarsi come il nuovo''. E Veltroni ha replicato che dal leader di Fi vengono ''discorsi da '800, di persone che sono fuori dal loro tempo''. Ancora suspence, invece, per le liste ai nastri di partenza. Solo questo pomeriggio, infatti, si sapra' se 'La Destra' di Storace sara' della partita. Costretta a cambiare dal Viminale il primo simbolo perche' troppo simile a quello di An, 'La Destra' si e' vista contestare il secondo da 'Destra popolare' che presenta una sua lista solo nella circoscrizione di Bari. La Corte di Cassazione fara' sapere tra qualche ora la sua decisione sul ricorso di 'Destra popolare'. Questa mattina si e' svolta l'udienza a porte chiuse. ''Oggi dobbiamo capire - ha detto Storace - se in questo Paese c'e' giustizia democratica. La decisione sara' inappellabile''
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