LO SBATTEZZO DELLE MASSE
L'apostasia della "libera uscita" tra scelta individuale, dimensione sociale e aspetti rituali.
Belligerano Marco Benoit Carbone, Raffaele Carcano,
Alessandro Lise, Marco Menicocci
Il fenomeno dello “sbattezzo”, da gesto dimostrativo di pochi attivisti, sta diventando una pratica diffusa, soprattutto per l’opera della UAAR (Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti): sempre più apostati hanno consegnato alla propria parrocchia la richiesta di rinuncia agli effetti del battesimo.
La cancellazione degli effetti civili del battesimo sancisce un diritto elementare, riconosciuto dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo: quello di poter abbandonare una confessione religiosa o, nel caso specifico, di non essere più considerati dallo Stato come “sudditi”, “obbedienti” e “sottomessi” alle gerarchie ecclesiastiche, come reciterebbe il catechismo.
Le ragioni addotte dai sostenitori dello sbattezzo includono la coerenza dei propri principi atei o agnostici, la protesta contro la discriminazione (razziale, di genere, di orientamento sessuale, di opinione in materia religiosa, di ricerca scientifica o etica nella sfera pubblica) o la semplice dichiarazione di non fare più parte del circolo cattolico.
Nelle dichiarazioni dell’UAAR, e della maggior parte degli sbattezzati, lo sbattezzo non implica contro riti vendicativi, ma è un invito a esercitare il diritto di non essere più cattolici, per abbattere il muro di un pervasivo condizionamento ambientale e sottrarre alle gerarchie ecclesiastiche numeri che essi utilizzerebbero a fini ideologici e propagandistici, equiparandoli a quelli degli effettivi credenti per rivendicare il supporto della popolazione in materia etica, politica e economica.
Quali sono le possibile interpretazioni di questo fenomeno? Lo sbattezzo è davvero una reazione individuale ai tempi, priva di una dimensione rituale, o è a sua volta un rito dai presupposti e dalle modalità peculiari?
Quali sono le possibili ripercussioni dell’ampliarsi del fenomeno dello sbattezzo sulla società italiana?