Riceviamo e volentieri diamo spazio all'Avvocato Aldo Bozzi, ricorrente con altri contro la Legge Calderoli presso il TAR del Lazio e ora appellante presso il Consiglio di Stato dopo la sentenza che ha dichiarato l'inammissibilità del ricorso per "difetto di giurisdizione".
PRIMA QUESTIONE: l'Avvocatura dello Stato ha avuto precise direttive da parte del Presidente Prodi e del Ministro Amato per sostenere la legittimità costituzionale della legge elettorale vigente (porcellum)?

PRIMA QUESTIONE

Milano, 9 marzo 2008
Avanti al TAR l'Avvocatura dello Stato si è costituita in giudizio per la Presidenza del Consiglio (Prodi) e per il Ministero dell'Interno (Amato) sostenendo la legittimità della Legge Calderoli e questa strenua difesa della Calderoli svolgerà anche avanti al Consiglio di Stato nell'udienza fissata per martedì prossimo 11 marzo.
In altri termini l'Avvocatura dello Stato ha sostenuto e sosterrà in nome e per conto di Prodi e di Amato che la Legge Calderoli va benissimo e non è incostituzionale, come viceversa ha dubitato la Corte Costituzionale sollecitando (nelle sentenze n. 15 e 16 del 2008) di essere investita della questione in base alla procedura prevista dall'art. 23 della Legge n. 87/1953. Procedura da noi ricorrenti e attualmente appellanti puntualmente seguita.
A questo punto, come chiamato a votare e non come ricorrente, Vorrei sapere se l'Avvocatura dello Stato ha avuto la precisa direttiva di difendere la Calderoli da Prodi e da Amato in nome dei quali si è costituita in giudizio, oppure se l'Avvocatura delle Stato ha ritenuto di svolgere autonomamente un ruolo "proprio", ritenendosi a ciò autorizzata ex lege, senza chiedere e/o senza avere avuto alcuna precisa direttiva dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dell'Interno in nome dei quali sta in giudizio.
In sostanza credo che GLI ITALIANI HANNO DIRITTO DI SAPERE COSA NE PENSANO REALMENTE PRODI E AMATO SULLA LEGGE CALDEROLI, se quello che ha sostenuto in giudizio l'Avvocatura dello Stato rispecchia realmente la loro posizione istituzionale, oppure se in giudizio è stata autonomamente svolta una strenua difesa delle Legge Calderoli senz'alcun mandato ma per iniziativa personale dell'attuale Avvocato Generale.
In quest'ultimo caso, A QUALE INTERESSE PUBBLICO MIREREBBE L'INTERVENTO IN GIUDIZIO IN DIFESA DELLE LEGGE CALDEROLI, SOSPETTATA UNANIMEMENTE DI ESSERE INCOSTITUZIONALE?
PERCHE' E CHI VUOLE IMPEDIRE CHE LA CORTE COSTITUZIONALE SIA MESSA IN GRADO DI PRONUNCIARSI (ACCOGLIENDO O RIGETTANDO, IN TUTTO OPPURE IN PARTE) SUGLI ASPETTI DI INCOSTITUZIONALITA' DENUNCIATI?
L'OPINIONE PUBBLICA NON HA FORSE IL DIRITTO DI ESSERE INFORMATA SULLA CIRCOSTANZA SE QUANTO SOSTENUTO IN GIUDIZIO (A TORTO O A RAGIONE) IN NOME E PER CONTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E DEL MINISTRO DELL'INTERNO COINCIDE CON LE DIRETTIVE DATE ALL'AVVOCATURA DELLO STATO, OPPURE SE NESSUNA DIRETTIVA E' STATA DATA?

segue su Riforme Istituzionali