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Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
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    Predefinito Fiamma Nirenstein,Eugenia Roccella,Souad Sbai...tre Donne VERE nelle Liste del PdL

    Tre "donne vere" nelle liste PdL.

    di Hamza Boccolini

    Lo spessore della passione politica mista all'impegno nel sociale contrapposto alla mancanza di contenuti della casta fatta da portaborse e figli di. E' questo in sintesi il messaggio che i dirigenti del Popolo della Libertà hanno voluto dare questa mattina presentando le candidature 'rosa'
    per le elezioni del 13 aprile. Con una conferenza stampa che si è tenuta nella sala stampa della Camera, sono state presentate Fiamma Nirenstein, Eugenia Roccella e Souad Sbai. I lettori di questo giornale le conoscono bene, perchè hanno spesso scritto o sono state intervistate su queste pagine.

    La prima si batte per difendere l'Occidente e la democrazia dal terrorismo, la seconda per la ''biopolitica'' contro lo strapotere della ''tecnoscienza'' e infine la terza vuole aiutare l'integrazione degli immigrati e le donne vittime di violenze. La sala era gremita di giornalisti mentre nelle prime file erano seduti tutti i vertici del Pdl per testimoniare l'importanza data alle tre candidature. Accanto alle future deputate c'erano Andrea Ronchi, Fabrizio Cicchitto, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliarello, mentre nelle prime file erano seduti, Gianfranco Fini, Paolo Bonaiuti e Mara Carfagna. E' Ronchi ad aprire i lavori esaltando il significato di "tre storie importanti, testimonianze di vita che uniscono tre culture diverse per la rinascita della nazione". Nel presentarle le definisce "figure importanti e qualificate. Un onore averle in lista", e parla di "una ampia e qualificata presenza femminile che - anticipa - presenteremo nei prossimi giorni". Intanto le prime tre provvedono a presentarsi da sole.


    Pur venendo da mondi diversi hanno tutte lo stesso spirito. Si professano femministe ma sono d'accordo nel bocciare senza mezzi termini le ''quote rosa''. ''Negli anni '70 - spiega Roccella - ero nel movimento di liberazione delle donne e posso dire che quella non e' un'idea femminista: nessuno puo' spingere le donne a occuparsi di politica''. Anche sull'aborto la pensano piu' o meno allo stesso modo. Nirenstein e' la piu' netta: ''Sono favorevole alla 194'', ma anche Roccella spiega che ''nessuno vuole modificare la legge, semmai attuarla pienamente''. Più battagliera invece la Niresntein soprattutto quando si parla di Israele. ''Ho accettato - esordisce la nota giornalista da molti anni corrispondente da Gerusalemme - perche' voglio servire il mio Paese che amo e perche' credo che bisogna lavorare per la difesa della democrazia e dell'Occidente dalla minaccia del terrorismo fondamentalista islamico. Non credo a Massimo D'Alema - aggiunge - quando pensa che un processo democratico possa portare l'Iran a rinunciare al nucleare. Basta con i sogni, si tratta di un paese che sostiene il terrorismo internazionale nei confronti del quale serve determinazione''. Anche sul processo di pace in Medio Oriente, mostra di avere le idee molto chiare: ''Nessun palestinese, nemmeno Abu Mazen, ha mai accettato la formula 'due popoli, due stati'. Mi batto per una pace vera in grado di garantire la fine delle minacce a Israele. Anche la ricetta 'terra in cambio di pace' con funziona piu'''. A tener banco sono le frasi di Giuseppe Ciarrapico, anche lui candidato Pdl, sul fascismo; e anche qui, Nirenstein e' netta: ''Sono incompatibile con chi rivendica il fascismo: chi ha letto i miei articoli e i miei libri conosce la mia battaglia contro ogni totalitarismo e antisemitismo: se incontrero' Ciarrapico gli diro' cio' che penso da sempre''. Poi, rivolgendosi al leader di An, prosegue: ''Ho visto Fini a Gerusalemme con la Kippah chiedere scusa per quanto e' accaduto, ho potuto valutare bene il suo coraggio. La Nirenstein annuncia inoltre che continuera' il suo impegno per la pace in Medio Oriente, contro il terrorismo, ''a fianco degli Usa per la difesa di Israele e dell'Occidente''

    Tocca temi diversi invece Eugenia Roccella che parla di rilancio della ''biopolitica'' minacciata dalla ''tecnoscienza'' che non rispetta la persona umana. ''Se sono qui - esordisce - non e' perche' rappresento la societa' civile ma perche' intendo proseguire in Parlamento esperienze politiche molto concrete''. Il suo programma e' molto chiaro: ''Contro l'onda anomala che sta per investirci e' necessario ripartire dalla biopolitica che la sinistra vorrebbe relegare alla tutela dei diritti individuali, mentre noi crediamo che serva una nuova visione antropologica.

    Ormai in Francia e in Italia a causa delle analisi prenatali stanno scomparendo i bimbi down, in Svezia invece la situazione e' diversa grazie a una rete di sostegno alle famiglie''. Quindi, il tema della laicita' dello Stato: ''Da noi - osserva Roccella - non c'e' nessuna ingerenza della Chiesa, quella l'ho vista e in forme pesanti in Spagna. La Cei si limita a esprimere pareri sulla dottrina morale''.


    Infine interviene la Sbai, da anni impegnata a difendere i diritti delle donne musulmane in Italia, per ribadire che si battera' per la loro integrazione e alfabetizzazione. "Porterò in Parlamento tutta la mia esperienza nell'impegno civile, - dichiara - in particolar modo, il mio obbiettivo è aiutare l'integrazione degli immigrati onesti e lavoratori, già presenti nel nostro Paese, in modo che l'Italia sia a tutti gli effetti la loro Patria" prosegue "un'attenzione particolare la dedicherò alla seconda generazione oramai totalmente italiana e alla donne in difficoltà". A chi le chiedeva se esiste una eccessiva ingerenza della Chiesa nelle questioni politiche italiane, Sbai ha a sua volta replicato che "c'e' piuttosto una robusta presenza di forze che tentato di annullare le vostre radici cristiane"; mentre Roccella ha distinto fra il ruolo tutto sommato moderato della Cei in Italia e le eccessive interferenze della Chiesa in Spagna.

    Anche sulla questione aborto e sulla legge 194 per il controllo delle nascite, piena identita' di vedute tra le tre candidate del Pdl. Ciascuna di loro ha infatti ribadito che neon vogliono assolutamente abolire quella normativa. "Bisogna piuttosto - ha detto la Sbai - costruire nella societa' la possibilita' per le donne di non abortire". E a lei ha fatto eco Roccella quando ha parlato di "fare un tagliando alla 194", ma anche quando ha aggiunto che purtroppo c'e' ancora troppo silenzio mediatico sulle morti provocate dall'uso della Ru486, la cosiddetta pillola del giorno dopo.

    Infine, Sbai che prima di lasciare Montecitorio rivolge un pensiero affettuoso a Daniela Santanche' che anni fa la mise in contatto con An: ''Io sono rimasta nello stesso posto, e' lei che si e' allontanata. Comunque le voglio bene e riconosco che ha avuto grande coraggio''.


    Soddisfatto per questa scelta si è detto a margine della conferenza stampa Maurizio Gasparri. "Walter Veltroni mette le shampiste in lista e dice che le mettono gli altri - ha commentato - Veltroni ha messo una capolista sconosciuta nel Lazio che e' una raccomandata della Rai perche' non si sa per quali ragioni conduce un programma su una rete Rai. Ha messo una lavoratrice di un call-center dicendo che era una precaria e si e' scoperto che aveva un lavoro a tempo indeterminato. Noi candidiamo Souad Sbai, Eugenia Roccella, Fiamma Nirenstein e moltissime altre donne importanti, noi candidiamo donne vere".



    Entra invece nel merito dei contenuti portati dalle tre candidate Gaetano Quagliariello. "Le candidature di Eugenia Roccella, Fiamma Nirenstein e Souad Sbai, una cattolica, un'ebrea e una musulmana, rappresentano un manifesto contro il relativismo culturale - ha spiegato - "Esse evidenziano come solo chi ha coscienza della propria identità può avere disponibilità nei confronti dell'altro ed essere pronto al dialogo. Affinché le culture si confrontino e si contaminino non c`è bisogno di rinunciare alla propria storia e alle proprie radici. Mentre nel Pd si applica il manuale Cencelli dell'identità, in un partito liberale di massa come il PdL esse stanno insieme su programmi e obiettivi comuni senza bisogno di estenuanti quanto inutili mediazioni".

    http://www.loccidentale.it/node/14485

  2. #2
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    sì, molto bello...e gli altri 300?

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Kronos Visualizza Messaggio
    sì, molto bello...e gli altri 300?

    ..che vuoi..loro tre ne hanno trovato

  4. #4
    "CATTOCOMUNISTA"
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    Beh ci sono eccezioni ovunque no?

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Kronos Visualizza Messaggio
    sì, molto bello...e gli altri 300?
    Praticamente tutti uomini

    L'ho detto che Mantide è un supergonzo, si mette in buca da solo con gli articoli che posta, come tutti gli amici di Cdx

    Va bene, mi ha convinto, lo metto in classifica.

  6. #6
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    Il fatto che siano donne non le rende migliori.....il fatto di mettere più donne in lista di per se non è una cosa buona ( se ad esempio sono incompetenti )

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Mantide Visualizza Messaggio
    Tre "donne vere" nelle liste PdL.

    d Souad Sbai. e infine la terza vuole aiutare l'integrazione degli immigrati e le donne vittime di violenze.

    Non le conosco, a parte la Nirenstein che mi sta cordialmente insopportabile e vedo bene nel pdl..........ma la terza, che viene descritta in quel modo, capisce abbastanza bene l'italiano per accorgersi di dove sia finita?

  8. #8
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    e comunque la nirenstein ha detto no allo psiconano

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da liano Visualizza Messaggio
    e comunque la nirenstein ha detto no allo psiconano
    sul serio????

  10. #10
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    Sentite qui chi è sta Saudi, praticamente una mitomane!!!
    La fabbrica dei Musulmani Buoni

    di Miguel Martínez

    Leggo sul blog di Dacia Valent che una certa Souad Sbai, una signora marocchina piuttosto nervosa che si presenta come presidente di una "Associazione donne marocchine in Italia" (Acmid-donna), passa molte ore a scrivere messaggi su Internet.

    Cosa del tutto normale, se quei messaggi con consistessero in gran parte in insulti mandati, sotto vari nick, a Sherif el-Sebaie, uno studente universitario e collaboratore di alcuni quotidiani, noto per il suo interessante blog. E anche qui, saremmo ancora nella normalit�, se l'IP di quei messaggi non riportasse alla Angelo Costa Srl di Roma.

    Mettendo insieme un po' di cose, emerge un quadro assai curioso.

    Souad Sbai (sotto i nick "Yassine il marocchino", "Rachida", "Sami", "Giovanna di Trento", "Stefano", "Karima di Lecce", "Mohamed", "Andrea", "Nadia di Saluzzo", "Aziz di Roma", "Omar", "Redouane", "Massimo") scrive i suoi insulti dal computer della Angelo Costa.

    La Angelo Costa srl � anche la sede della rivista curata da Souad Sbai, Al Maghrebiya.

    La Angelo Costa srl � anche la sede dell'associazione di Souad Sbai.

    Souad Sbai � tra i pochissimi firmatari del famoso appello dei "musulmani buoni", scritto (ma non firmato) da Magdi Allam, sotto l'occhio vigile del ministro degli interni, Giuseppe Pisanu. Un appello che in sostanza si limita a mettere un timbro sulla spiegazione imperiale della guerra infinita.

    Ora, non ci sarebbe nulla di strano se una dittarella privata fosse anche la sede di attivit� politico-culturali di vario tipo.

    Il problema � che la Angelo Costa Srl non � una dittarella privata. Ha ben 300 dipendenti (tra cui Souad Sbai) e 4.000 punti vendita. Infatti, � il partner italiano della Western Union. In pratica, la Angelo Costa Srl gestisce i trasferimenti di denaro della grande maggioranza degli immigrati in Italia. È certamente un caso che negli ultimi anni, la caccia ai fantomatici "canali di finanziamento dei terroristi" abbia distrutto, o quasi, i canali con cui i migranti, almeno del mondo islamico, gestivano i propri risparmi, distruggendo ogni concorrenza alla vecchia multinazionale statunitense.

    La Angelo Costa/Western Union non ha partorito solo la "Associazione Donne Musulmane" e i "Giovani Musulmani d'Italia": ha costruito scientificamente decine di associazioni come Stranieri in Italia", e di giornalini "etnici", da Gazeta Romaneasca a Ako Ay Pilipino. Tutti con sede in Via Virgilio Maroso 50 a Roma, dove si trova anche il call center della Angelo Costa/Western Union.

    La Angelo Costa ha creato i siti "extramusic", "etnomedia", "etnocommunication" e "stranieriinitalia", e partecipa anche a Helping Hands, il progetto "sociale" della Western Union.

    Come mai? Qualunque grande societ� che si rispetti - e siamo certi che la Western Union si rispetta moltissimo - ritiene profondamente immorale sciupare i soldi dei soci, che sia per corrompere governi, sia per scavare pozzi in Africa. Salvo che tali azioni possano servire ad aumentare i guadagni dei soci.

    E' lo stesso sito dell'Angelo Costa a spiegarci, con disarmante chiarezza, a cosa servono le rivistine in lingua rumena o le "associazioni di donne marocchine":

    "Il secondo fattore [dopo l'aumento del numero degli stranieri in Italia, ndr] � stata la sperimentazione di una politica di marketing assolutamente innovativa in Italia, rivolta agli stranieri sul nostro territorio. Una realt� mutevole, sfuggente e frammentaria, ma in continua crescita, spesso necessaria alla nostra economia, con bisogni e consumi talvolta allineati ai nostri, tal altra molto dissimili.

    La realizzazione di un progetto di marketing strutturato, inizia ovviamente dalla conoscenza del target, in questo caso una moltitudine di etnie, con religioni, lingue, tradizioni diverse. Le indagini e analisi all�interno delle comunit� sono tanto necessarie quanto difficili da realizzare. Secondo la Angelo Costa, sono presenti in Italia 2.5 milioni di extracomunitari. La mappatura dei centri di ritrovo, dei luoghi di culto, degli uffici, dei centri culturali, delle celebrazioni nazionali, delle feste popolari, ecc... � stato un lungo lavoro di ricerca, un impegno costante che ha permesso alla Angelo Costa di acquisire un patrimonio di informazioni dettagliate che non ha eguali in Italia."

    Benvenuti nel Privato Totalitario.


    Questa storia ha un seguito, che riprendiamo dal blog di Kelebek, marted�, 28 febbraio 2006.

    In questi giorni, Marcello Pera, ateo dichiarato ma convinto che Dio sia un'utile menzogna, ha chiamato a raccolta una serie interessante di personalità, con il suo movimento Per l'Occidente.

    La prima cosa che si nota è l'alta percentuale di persone di cui mi sono occupato sul mio sito. C'è il padre-padrone del Centro Lepanto, nonché eminenza grigia di Gianfranco Fini, il barone Roberto de Mattei. C'è l'abile ex-comunista Ferdinando Adornato. C'è il rappresentante italiano dell'American Enterprise Institute, Rocco Buttiglione; c'è Fiamma Nirenstein; c'è Giovanni Cantoni, il discepolo italiano del fondatore del bizzarro profeta brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira; c'è Cesare Cavalleri in area Opus Dei; c'è il presidente della sezione italiana della Società Transilvana di Dracula, Massimo Introvigne; c'è Letizia Bricchetto detta Moratti; e c'è Raffaello Vignali, presidente delle 15.000 aziende della Compagnia delle Opere.

    Ma ai giornalisti che si sono occupati dell'evento, sono sfuggiti alcuni nomi di arabi, anzi, come si dice, di musulmani moderati.

    In particolare, ci hanno colpito quattro nomi:

    - Yassin Belkassem, Vice-presidente della Confederazione delle Associazioni marocchine in Italia

    - Rachida Kharraz, Presidente dell'Associazione italo-marocchina "Cuore di bimbo"

    - Eddaoudi Tilouani, Coordinatore per l'Italia del Collettivo nazionale marocchino per la difesa e la protezione dei valori sacri

    - Souad Sbai, Presidente dell'Associazione delle donne marocchine in Italia

    Souad Sbai? Siamo grati a questa signora perché ci ha rivelato l'esistenza di un mondo che ancora non conoscevamo. Infatti, tempo fa, si era messa a mandare dal suo uffico una raffica di confusi insulti contro il nostro compagno di bloggheria, Sherif el-Sebaie.

    E così, abbiamo scoperto che il suo ufficio è presso la Angelo Costa, cioè la concessionaria italiana della Western Union. E la Western Union è uno dei più grandi traffici di tutti i tempi. Questa azienda infatti controlla, in situazioni di quasi monopolio, le rimesse dei migranti di tutto il pianeta.

    E abbiamo scoperto anche che la Western Union persegue una politica in tutto il mondo di creare associazioni di facciata e giornalini gratuiti per attirare i migranti ai suoi punti vendita, nonché per monitorarne i comportamenti.

    Così, a questo punto, qualcuno, ha fatto la cosa ovvia.

    Ha telefonato alla sede romana della Angelo Costa, e ha chiesto, "scusi, potrei parlare con il signore ...?"

    Certo, attenda in linea, che glielo passo subito."

    Senza attendere in linea, qualcuno (che a scanso di equivoci non sono io), ha richiamato, chiedendo ad uno ad uno di tutti i marocchini peraioli.

    E ricevendo sempre la stessa risposta.

    Insomma, come abbiamo già scritto, la Angelo Costa è davvero la Fabbrica dei Musulmani Moderati.

 

 

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