Elezioni regionali e comunali. Supremazia del Mas che guadagna punti nelle regioni storiche dei conservatori. Risultati in bilico fino al 29 aprile
Chi si aspettava per il Mas (Movimento al Socialismo) una vittoria netta, un plebiscito, per le elezioni regionali (e comunali) svolte in Bolivia domenica, ha sbagliato di grosso.
Oddio, anche gli analisti che si attendevano una sconfitta per il presidente Evo Morales, hanno sbagliato alla grande. In sostanza la giornata elettorale non ha nominato né sconfitti né vincitori. Si può dire con tutta tranquillità che il movimento di Morales, il Mas, ha ottenuto il risultato sperato ma ha dovuto vedere un lieve aumento delle preferenze per i partiti d'opposizione rispetto alle elezioni precedenti. Soprattutto nelle zone orientali del Paese, quelle storicamente gestite dall'opposizione conservatrice, il Mas ha avuto qualche difficoltà. Questo, però, non ha impedito a Morales di proclamare la vittoria che andrà a dare nuovo impulso alle riforme e ai programmi promessi dal presidente in campagna elettorale. Ad ogni modo i risultati definitivi si avranno il 29 aprile prossimo.

Nonostante l'attesa, l'amministrazione boliviana ne è certa: queste elezioni segneranno una svolta. La conquista della maggioranza delle regioni, infatti, garantirebbe al presidente Morales di mettere in piedi quello che da sempre è stato uno dei suoi sogni politici più seguiti: la ley de descentralizacion y autonomia. L'approvazione della suddetta legge permetterebbe di dare maggior impulso all'assetto territoriale del Paese. Per raggiungere il sogno, però, il Mas dovrà essere certo (anche se ormai i giochi sembrano fatti) di aver ottenuto la vittoria nella maggioranza delle regioni. Anche a livello nazionale il Mas non è andato male anche se non ha raggiunto il risultati plebiscitario delle passate elezioni. Sette grandi centri urbani sono andati all'opposizione, fra loro Sucre, da sempre città più vicina ai movimenti di destra che a quelli sinistroidi.
Ma il vero risultato importante sembra averlo ottenuto il Msm, Movimiento sin Miedo, una volta fedele alleato di Morales. L'Msm, partito di sinistra, ha vinto a La Paz e a Oruro, città di una certa importanza a livello nazionale. In sostanza il partito del presidente resiste e si conferma fortissimo nelle aree rurali. Tutto ciò però, mette a nudo le difficoltà del partito nell'ottenere i voti della borghesia e della classe media che vive nelle grandi aree urbane.

Il presidente boliviano dal canto suo cita i differenti dati in suo possesso. Da questi si evince che almeno 200 dei 337 comuni sono andati al Mas. Ottimi i dati anche per le assemblee regionali che vedrebbero la presenza del nutrito gruppo del Mas. Nota lieta: il movimento del presidente avrebbe ottenuto (non senza difficoltà) un buon risultato nelle provincie orientali del Paese, da sempre nelle mani dei conservatori. "In queste zone si sta producendo una sollevazione indigena contro le destre" si è limitato a dire il presidente.
La giornata elettorale si è svolta senza incidenti. Gli osservatori presenti in Bolivia, fra loro membri del Cela (Consejo de los Expertos Electorales de Latinoamerica) e del Uniore (Union Interamericana de Organismos Electorales), hanno confermato la regolarità delle votazioni e hanno apprezzato la disciplina degli elettori.

PeaceReporter - Bolivia, Morales vince fra mille difficoltà