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    Predefinito Proposta di Maurizio Blondet: nuova Costituente

    Maurizio Blondet
    08/02/2008
    Walter Veltroni, il «nuovo» gran maestro della Casta

    Qualcuno (Montezomolo, Casini…) nei giorni scorsi ha buttato là l’auspicio che la prossima sia «una legislatura costituente».
    L’idea, ammesso che fosse un’idea, appare di nuovo sepolta nel frenetico nullismo della «politica», in vista delle elezioni anticipate.
    Invece è l’idea giusta.

    L’idea rivoluzionaria: non una vaga «legislatura costituente», bensì una vera e propria Assemblea Costituente, come quella del 1946 che scrisse la Costituzione oggi decrepita.
    Su questo dobbiamo mobilitare il popolo di internet.
    Se qualcuno conosce Beppe Grillo, glielo gridi: Beppe, è questa la tua battaglia!
    Raccogli le firme per la nuova Costituente!
    Sicuramente sarebbe eletto lui e le persone che indicherà.
    La «gente» potrebbe eleggere per una volta persone non indicate dai partiti, per cambiare davvero le cose.

    Perché questo, pensateci, sarebbe rivoluzionario: per i 18-24 mesi della sua esistenza, l’Assemblea Costituente sarebbe un organo eletto antagonista del Parlamento partitico, e più legittimo di esso. Con possibilità straordinarie in funzione anti-Casta.
    Perché più legittima?

    La sua maggiore legittimità dipenderebbe dalla maggiore indipendenza dei costituenti dai partiti. Ovviamente, i partiti presenteranno i «loro» candidati, che proporranno ai loro elettorati-robot: se avessero pieno successo, la Costituente sarebbe la fotocopia del marcio parlamento, ci troveremmo Mastella padre della costituzione nuova.
    Nulla di rivoluzionario.
    Per contrastare questo, occorrono due provvedimenti.

    Primo: elezione dei candidati non per circoscrizioni (che producono solo delegati che sono espressioni delle clientele locali, ossia della corruzione di Casta), bensì per collegio unico nazionale: in questo modo, sarebbero elette personalità con idee.
    Sarebbe eletto sicuramente Grillo e le persone da lui indicate.
    Sarebbero eletti opinion leader, personalità note per i loro scritti e pensieri (buoni o cattivi, importa meno), note sul piano nazionale, non manovratori di denaro pubblico a Ceppaloni.
    Sarei forse eletto persino io, modesto sottoscritto: che forse ho 200 mila voti tra chi mi conosce nell’intera Italia, ma ben pochi in una sola circoscrizione, non avendo foraggiato clientele nè potuto distribuire favori e posti.

    Secondo provvedimento necessario: i candidati alla Costituente devono essere esclusi da ogni altra futura candidatura.
    Se eletti, lavoreranno per 18-24 mesi a correggere la Costituzione attuale vecchia e marcia, poi tutta a casa.
    Per sempre.
    Mai più potranno candidarsi deputati o consiglieri regionali o comunali.
    E’ facile capire che, con questo limite, i politici professionali, da Mastella a Casini, da D’Alema ad Alfredo Biondi (che due giorni fa ha detto «il parlamento è casa mia») non avranno nessun interesse a farsi costituenti, perché poi non potrebbe fare il loro lucroso mestiere di politici a vita, non sapendo fare altro.

    Una attenuazione di questa misura sarebbe: i candidati s’impegnano con giuramento a non presentarsi ad elezioni, né politiche né amministrative, prima di cinque anni dalla chiusura dei lavori della Costituente.
    Anche così, i Mastella e D’Alema non si candiderebbero a questa assemblea, perché non riuscirebbero a stare lontani dall’altra – quella del malaffare e dello stipendio – per cinque anni.
    Sarebbero così eletti costituenti dei cittadini che, dopo aver reso questo servizio alla patria, se ne tornano a casa da normali privati.

    Già questa è una selezione: di persone disinteressate, più onorevoli degli «onorevoli».
    E questo aumenta la loro legittimità rispetto al parlamento.
    Pensate: per uno-due anni, un’assemblea di questo genere esisterebbe a fianco del Parlamento, più legittimata delle Camere.
    Un organo legislativo supremo più onorabile e potente del cosiddetto «potere legislativo».
    Le occasioni rivoluzionarie di una simile assemblea sarebbero molte e straordinarie, a cominciare da un effettivo «controllo» delle peggiori magagne del legislativo, fino ad interventi imprevedibili: esattamente come nel 1789 gli Stati Generali (l’assemblea convocata dal re rovinato dai debiti, per chiedere i soldi al popolo) si autoproclamò Assemblea Nazionale costituente, e cominciò la Révolution.

    S’intende che una Costituente non si occupa della politica giorno-per-giorno.
    Si occupa di correggere la vecchia Costituzione là dove (come ha detto abbastanza precisamente Montezemolo) essa «non tiene conto dei problemi veri del paese», e copre una «politica sempre più lontana dalla realtà».
    Questo significa che, di per sé, la Costituente si erge contro la Casta.

    Perché infatti, come la prima Costituente del 1946 si preccupò di formulare una Costituzione che impedisse il ritorno improbabile del fascismo, della «oppresione» e della «dittatura», è chiaro che oggi, per questa generazione, il nemico della democrazia non è il fascismo, bensì la Casta.
    Quella Costituzione si volle «antifascista».
    Questa, deve volersi «anti-castista».
    Deve studiare e promulgare una Costituzione che debelli la Casta e ne impedisca durevolmente il ritorno al potere.
    Come?

    Questo lo stabilirà la Costituente stessa, nel pubblico aperto dibattito.
    Certo occorrerà studiare bene tutti gli uncini, i tentacoli e le ventose con cui la Casta si aggrappa al potere reale – alla cassa del denaro pubblico – onde strapparglieli ad uno ad uno.
    In questo senso, la proposta di Grillo – di escludere dalle cariche elettive i condannati penali, anche in primo grado – segna una via praticabile.
    E così l’altra proposta, quella di vietare di ripresentarsi dopo due mandati.
    Si vede bene che Grillo ha un animo costituente, che sta cercando di spezzare la politica come mestiere lucroso, di sbatter fuori i deputati che sono deputati da 60 anni.
    Grillo costituente!

    Ma quelle sono solo prime indicazioni, che devono trovare posto in un quadro complessivo e coerente.
    Butto giù un paio di idee, da esporre al giudizio e al dibattito.

    Lo scopo essenziale di una nuova Costituzione deve essere quello di ricreare il sano antagonismo tra «camere» e «governo» (tra legislativo ed esecutivo) che presiedette alla nascita dei parlamenti.
    I primi parlamenti non nacquero per sfornare leggi a capocchia, come oggi.
    Nacquero come controllori, a nome del popolo, delle eccessive spese pubbliche del re (il governo), e quindi dell’eccessivo peso tributario imposto ai cittadini.
    I parlamenti erano dunque «contro» il governo.
    Assemblee di cittadini elette da cittadini per tenere sotto controllo l’esecutivo, e vietargli di imporre troppe tasse.
    Discutendo ad uno ad uno, gelosamente, occhiutamente, i progetti di spesa: un’altra guerra?
    Non sia mai!
    Un nuovo fastoso Palazzo di Versailles?
    Pagatelo tu!

    Oggi, accade il contrario.
    I governi sono espressione del parlamento, ossia dei partiti e dei politici di mestiere.
    Se c’è un governo di «sinistra», è perché il parlamento ha una maggioranza di sinistra, interessata a partecipare alle malefatte del governo e a coprirne le ruberie e gli sbagli o le iniquità.
    Lo stesso vale per la «destra».
    Non c’è da stupirsi se la spesa pubblica è aumentata mostruosamente.
    Nessuno controlla la spesa pubblica.
    Né il legislativo né il «suo» esecutivo hanno interesse a frenarla.
    Governo e parlamento sono pappa e ciccia.
    Ed è qui il cancro, la malattia centrale della democrazia.

    La Costituente dovrà concentrarsi dunque sui metodi legali, da inserire nella Costituzione, per impedire il pappa e ciccia.
    Come?
    Secondo me, c’è un solo modo.
    Separare per Costituzione il modo di formazione del governo dal modo di formazione delle Camere.

    Per esempio: il popolo vota per suffragio universale e diretto il capo del governo.
    Questo è obbligato a scegliere i suoi ministri fra i non-parlamentari, né quelli in carica (soprattutto) né quelli passati.
    Deve scegliere dei tecnici non eletti, che rispondono a lui (e possono essere chiamati dal parlamento per essere interrogati), ma di cui lui è essenzialmente il solo chiaro responsabile politico.
    Il capo del governo (che può essere anche capo dello stato come in USA, oppure no) è votato dal «popolo» in quanto tale, e si offre al giudizio del popolo perché esprima un parere sul suo primo mandato di governo, con un secondo mandato.
    Anche il parlamento viene eletto dal »popolo», sia pure organizzato in fazioni, in partiti, in categorie, in clientele.
    Questo allo stato attuale è probabilmente inevitabile.
    Come evitare il pappa-e-ciccia?

    Facile e già applicato in vari paesi: con la sfasatura nel tempo delle elezioni parlamentari e di quelle del capo del governo.
    In tal modo, almeno nel secondo mandato, il capo si trova generalmente un parlamento d’opposizione.
    Come Bush repubblicano, che ha un congresso democratico.
    Naturalmente questo mezzo non è risolutivo, come dimostra i caso americano: il Congresso democratico è servilissimo verso Bush repubblicano disastroso.
    L’ideale sarebbe che i cittadini votassero per ceti (gli «stati» della Francia), e più precisamente per categorie socio-fiscali: lavoratori dipendenti privati tassati alla fonte, dipendenti pubblici, lavoratori autonomi, professionisti, capitalisti.
    Invece di «far politica» i rappresentanti di ogni categoria fiscale controllerebbero non solo la spesa del governo, ma le altre categorie fiscali, le loro elusioni e i privilegi loro accordati eventualmente dal governo a danno delle altre categorie.
    Sarebbe un bel parlamento, che «tiene conto dei problemi veri del paese», litigioso all’interno (com’è l’Italia fino nelle riunioni di condominio) ed apolitico.
    Ma mi rendo conto di proporre un’utopia.

    L’altra utopia – ma la propongo alla discussione – sarebbe: per Costituzione, il parlamento si riunisce in due sessioni, di un mese ciascuna, per approvare o respingere il bilancio di previsione e per approvare o respingere il consuntivo del governo.
    Per dieci mesi all’anno, a casa a lavorare da privati: ancora una volta, l’elezione andrebbe trasformata in una corvèe, in un sacrificio al servizio del paese, non in un lucroso mestiere.
    E ciò limiterebbe la proliferazione legislativa, attività malefica dell’attuale parlamento.
    Precise norme costituzionali dovrebbero «vietare» la proposizione di leggine a scopo clientelare, e in generale limitare il numero di nuove leggi a non più di due all’anno per fazione o partito.

    Nell’antica Roma, in 500 anni furono promulgate 300 leggi, e per lo più pessime: liste di proscrizione, «non licet esse christianos» eccetera.
    La società non ha bisogna di leggi, ma di codici e giurisprudenza.
    E ovviamente, la Costituente dovrebbe stabilire con estrema precisione restrittiva le «incompatibilità».
    Non solo fra cariche locali e nazionali; anche i magistrati dovrebbero essere non-eleggibili se non dopo cinque anni dall’aver lasciato la toga
    I funzionari pubblici d’alto livello, i grand commis (come Prodi e Ciampi e Draghi), dovrebbero essere parimenti ineleggibili; e così i giornalisti della Rai, per esempio.

    Parimenti occhiuta, minuziosa e gelosa dovrebbe essere la definizione dei «conflitti d’interesse», che non sono solo quelli di Berlusconi.
    Se Prodi mette ai posti del sottogoverno i suoi ex-dipendenti di Nomisma, anche quello è un conflitto d’interessi di prima grandezza.

    La faccio finita, per non essere noioso.
    Ho buttato giù in fretta due idee.
    Ma l’idea centrale è: ci vuole una Costituente, e questo sarebbe già un atto rivoluzionario, anti-Casta.
    Qualcuno lo dica a Beppe Grillo, che ha i mezzi per raccogliere le firme: è la nostra ultima speranza.

    Maurizio Blondet




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  2. #2
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    11/02/2008
    Dibattito sulla Costituente


    L’articolo di Blondet su un’ipotesi di Costituente per risolvere i problemi del nostro Paese ha suscitato un vasto dibattito sul nostro sito; riportiamo una raccolta di lettere con e senza risposta del direttore.


    -------o0o----------


    Costituente

    Egregio Direttore,

    Per chi legge i Suoi articoli e le Sue analisi, Lei è un grande libro aperto.
    Se tutti i cittadini potessero sapere quello che Lei scrive, in particolare sulla politica e l’economia, avrebbe una schiacciante percentuale di elettori schierati con Lei, con assoluta convinzione (che è l’aspetto più importante).
    Se questa fosse solo l’opinione di un lettore come me, avrebbe scarso valore.
    Ma non è così.
    Le prove, per me, non vengono soltanto dalle continue testimonianze dei Suoi lettori: per me vengono anche dai giudizi diretti di stimate persone di mia conoscenza.
    Potrei dire del mio parroco, del suo entusiasmo dopo aver letto il Suo articolo “Contro Visco, preghiamo Sant’ Antonio” e molti altri giudizi ancora...
    Lei non è di quelli che cambiano il loro modo di pensare e di agire in base all’aria che tira e alle pressioni esterne: se così fosse, si sarebbe adeguato da quel dì.
    Sotto sotto, anche se non lo potevamo pretendere, stavamo aspettando qualche buona nuova da Lei, l’indicazione di qualche praticabile percorso per intaccare e, se possibile, spazzare via in modo incruento, questa situazione incancrenita.
    Non si fermi.
    Sarà circondato da un esercito, me compreso.
    Come sempre, i miei più cordiali saluti.

    Silvano P.


    --------o0o----------


    Idea geniale

    Egregio direttore,

    Lei ha “buttato in fretta” delle parole di una lucidità adamantina.
    Occorre un movimento costituente e solo Grillo oggi lo può lanciare.
    Siamo al paradosso, ma la storia è tutta un paradosso.
    Un comico può rovesciare con una rivoluzione morbida e costituente la casta melmosa che soffoca l’Italia.
    L’uomo sarà all’altezza della situazione?
    Non ci serve nessun leader, nessun duce.
    Ci serve uno che convochi le vere elezioni.
    Si aprirebbe il campo per gli onesti: intellettuali, tecnici, professionisti potrebbero rifondare lo Stato.
    Preghiamo perché questo avvenga.
    Deve essere fatto prima del 13 aprile.
    Il 6 aprile bisogna portare a votare milioni di persone per la costituente.
    Si può fare.
    Bisogna essere in 10 milioni almeno.
    Si può fare.
    E’ il chairos: bisogna coglierlo, se no, è la fine.
    L’uomo saprà cogliere il chairòs?

    Alessandro S.


    -------o0o----------


    Due legislature

    Chi sta al governo a lungo sviluppa esperienza.
    Il re ci sta tutta la vita ed evita licenze in un futuro dannose per il figlio successore.
    Se al vertice sono a contratto in conseguenza alla base diventeranno tutti a contratto.
    Se al vertice durano anche alla base dureranno.
    Tentacoli, uncini, ventose?
    Chi le ha, Prodi?
    Marini?
    Mastella?
    Pure Giorgio Napoletano ha le ventose, gli uncini, i tentacoli grappi?

    Vito P.

    Continuo ad essere d’accordo con Grillo.
    Due legislature, magari tre, bastano.
    La prima per acquistare esperienza.

    Maurizio Blondet


    -------o0o----------


    - Costituente

    Le invio questa e-mail per consegnarLe un GRANDISSIMO GRAZIE.
    Ho sempre avuto il sospetto di avere un rapporto telepatico con Lei, ma nel leggere il Suo ultimo articolo il sospetto è svanito ed è diventato certezza.
    Cordiali saluti.

    Ferruccio G.


    -------o0o----------


    Gentile Maurizio Blondet,

    ho letto il suo articolo in merito ad una “nuova costituente”.
    Attendo come cittadino italiano la piena attuazione della costituzione italiana che viene continuamente bistrattata (soprattutto in forza delle spinte sovranazionali liberticide e antidemocratiche).
    La costituzione italiana fu un compromesso splendido che prese il meglio dalle varie tradizioni politiche e culturali italiane (cattolicesimo, liberismo massonico, socialismo, comunismo).

    Se la Costituzione attuale è “bistrattata”, è perché manca un articolo che vieti il bistrattamento.
    La nuova costituente dovrà provvedere anche a questo.

    Non sono interessato come cittadino italiano ad una “nuova costituente”.
    Purtroppo è dalla P2 di Licio Gelli che si sente parlare di “nuova costituente”... gli obiettivi più o meno limpidi li conosciamo tutti.

    Lei no, altri sì.
    Un’assemblea costituente è eletta a suffragio universale diretto.
    Ciò elimina i poco limpidi giochi alla Gelli.
    Che cosa c’entra quindi Gelli?

    L’Italia non ha bisogno di un presidente che elegga uomini al di fuori da movimenti,correnti di pensiero... i famosi “tecnici”...
    Lei stesso denigrava in molti suoi articoli i “tecnici” (da Draghi servo Goldman Sachs a Ciampi laureato in lettere)

    Forse non è chiaro il senso della mia proposta.
    I tecnici sotto il premier sarebbero il contrario del “governo dei tecnici” surrettizio, antidemocratico e anti-costituzionale, che oggi è diventato la regola: perché ci sarebbe un responsabile politico, eleggibile e bocciabile dal voto, a guidarli, a sceglierli, a cambiarli.
    E poi, in ogni caso, questa mia è solo una proposta: gli altri (300? 200?) membri della costituente ne proporrebbero altre, magari migliori.

    L’Italia ha bisogno di riappropriarsi di una visione comune, d’insieme... non settaria... non particolare... la società è totalmente atomizzata e in mano a “corpi intermedi” (massonerie varie... gruppi cattocristiani)... gli onesti e quelli che muovono veramente questo Paese non ne possono più degli incappucciati di nero, nè tanto meno di ridicoli uomini (uomini?... un uomo che non sa amare una donna non è un uomo libero... non è un uomo) con vesti talari.

    La società è atomizzata perché l’Italia è morta dall’8 settembre 1943, e l’“atomizzazione” odierna è la conseguenza: i vermi che pullulano sul cadavere.
    In ogni caso, la Costituente avrebbe il potere di regolare a nuovo i rapporti tra Stato e Chiesa.

    Non c’è bisogno nè di una nuova costituente... nè di un uomo forte come presidente.

    Allora si tenga Mastella.
    E’ lui, e i tipi come lui, che finiscono per condizionare la pseudo-politica italiota.

    C’è bisogno di ripristinare i valori minimi di senso civico e RES PUBLICA... c’è bisogno di dare dei calci nel culo alle nuove generazioni di ragazzini con playstation e ipod e mandarli a studiare a scuola... e bocciarli quando si deve... perchè l’Italia ha bisogno anche di lavori manuali (basta con lo schiavismo degli extracomunitari).

    La Costituente dovrà stabilire che Italia vogliamo.
    Anche rispetto ai giovani.

    Maurizio Blondet


    -------o0o----------


    Costituente e Veltroni perito cinematografico

    Veltroni pensi al suo partito senza anima che scimmiotta gli americanismi di moda (da “i care” a “yes we can”... questa è la subcultura di un perito cinematografico quale è Veltroni) non ad una “costituente”.
    Veltroni lo vedrei bene come docente (raccomandato) ordinario del DAMS (discipline artistiche della musica e dello spettacolo) a tenere un corso monografico su “Tex Willer” o “Betty Boop”.
    Mi scusi la lettera di sfogo.

    Cordiali saluti

    Roberto C.

    Un perito tecnico o cinematografico potrà partecipare alla Costituente, come ogni altro cittadino che venga votato da un numero sufficiente di elettori.
    Veltroni, se vorrà candidarsi, dovrà rinunciare a fare politica, tornare a vita privata, o per sempre o almeno per cinque o dieci anni (il periodo di incompatibilità lo stabiliranno i costituenti).
    Io credo che non lo farà...

    Maurizio Blondet


    -------o0o----------


    Firme per la Costituente

    Carissimo Blondet ,

    28 Novembre 2007 inviato a Società Aperta un mio appello al Presidente affinchè si apra subito un'Assemblea Costituente.
    E’ già dal 2006 che stiamo raccogliendo le firme.
    Personalmente la ringrazio per l’articolo e per le sue idee che, se il progetto dovesse concretizzarsi, saranno sicuramente migliorative.

    Cordialità

    Giorgio F.

    Ci faccia sapere qualcosa di più sulla sua iniziativa.

    Maurizio Blondet


    -------o0o----------


    Costituente no

    Egregio Direttore,

    sono un frequentatore molto assiduo del sito da lei diretto, poiché ne apprezzo e ne condivido quasi integralmente i contenuti.
    Mi permetto, tuttavia, per una volta, di rubarLe qualche attimo di tempo per esprimerLe il mio dissenso in merito al Suo giudizio sulla costituzione italiana.
    Premettendo la mia ignoranza in materia, ritengo che la carta costituzionale rappresenti ancora oggi un’ottima “ossatura” per una repubblica democratica.
    La sua bontà (mi piace pensare), proviene anche dal momento storico in cui fu redatta.
    L’essere umano europeo usciva dagli orrori della guerra, ben consapevole delle cause che l’avevano creata.
    Pertanto, sono portato a credere che i nostri costituenti fecero davvero il possibile, per evitare il ripetersi delle concentrazioni di potere in poche mani.

    Come ho detto, oggi il pericolo non è il ritorno del fascismo (fenomeno irripetibile)… ma l’oppressione che la Casta esercita sulla società.

    L’uguaglianza sostanziale tra i cittadini, lo Stato di diritto, la divisione dei poteri, i diritti fondamentali alla vita, alla salute, all’istruzione, al lavoro, etc.
    In altre parole, carissimo Direttore, ho la sensazione che la nostra Costituzione rappresenti ancora un alto grado di evoluzione giuridica contemporanea.

    Nessuna assemblea costituente ci priverebbe di questi diritti; a meno che l’intero popolo italiano non voti come costituenti dei fanatici pazzi totalitari nemici dell’uomo… è reponsabilità nostra, di cittadini, votare persone decenti.
    Il suo parere, che la Costituzione vada bene così com’è, sarebbe certamente rappresentato nella Costituente: un parere fra gli altri, che dovrà poi esporsi al voto.
    Se la maggioranza dei costituenti adotterà quel parere, la Costituzione resterà tale e quale (io spero di no).

    A mio avviso, però, oltre a non aver mai trovato sufficiente applicazione, è stata progressivamente e dolosamente “aggirata” da decenni di legislazione parlamentare scellerata, subordinata a tutto, meno che alla Costituzione stessa ed all’interesse della res publica.
    Quindi, personalmente, quando qualcuno sostiene che la Costituzione vada cambiata perché vecchia, temo sia un falso pretesto per togliere definitivamente l’ultima potenziale difesa a noi cittadini.

    Oggi esiste quello che Cossiga chiama (il malefico) “costituzione materiale”, che si applica di fatto sotto la costituzione scritta, fra il lusco e il brusco.
    E qual è l’entità che si è data una “costituzione materiale” che nega e falsa i principi della costituzione vigente?
    La Casta, intesa nel senso più ampio (magistratura, “tecnocrati”, politici di professione, manager statali a contratto “privato”, eccetera), ciascuna cosca ha fatto il suo piccolo colpetto di Stato, appropriandosi un po’ più dei poteri assegnati dalla costituzione, e di fatto scardinandone la cornice.
    Per questo ci vuole una nuova costituente che rialzi i paletti di confine.
    Fra i tre ordini: specie fra magistratura (non eletta) e i politici (eletti).

    Senza essere blasfemo e pur riconoscendone i limiti (ne avrà per forza, come tutte le umane cose!), la sensazione che mi provocano le critiche ad essa dirette, assomiglia a quella che mi provocano le critiche di vetustà e/o falsità rivolte al messaggio di Cristo.

    Scusi, il suo è tipico fondamentalismo cattolicoide, dossettiano.
    Lei sta confondendo la Costituzione con Cristo, che è pure idolatria.
    La Costituzione non è il Verbo calato dal cielo (come predica Oscar Luigi Scalfaro, il più golpista dei presidenti), è un manufatto umano, che può essere cambiato e corretto, e sottoposto al giudizio umano.

    E’, dunque, con la massima stima ed umiltà, Egregio Direttore, che mi permetto di invitarLa a verificare e/o riconsiderare il Suo punto di vista sulla nostra Costituzione.
    Se avrà motivo, tempo e voglia di farlo, sono sicuro che non mancherà, in futuro, di farcelo sapere attraverso i Suoi articoli pubblicati nel sito.
    In caso contrario, nessun problema.
    Forse, un domani, sarò io a condividere (anche qui!!!) la Sua idea.
    RingraziandoLa vivamente per la Sua preziosissima attività, La saluto cordialmente.

    Giacomo M.

    Sono io che la ringrazio, anche se non approvo la sua posizione.
    E’ questo lo spirito Costituente: ciascuno porti il suo contributo, sarà discusso, esaminato, accettato o respinto.
    Apertamente in pubblico dibattito fra i costituenti che avremo eletto, non dietro le quinte.

    Maurizio Blondet


    -------o0o----------


    Beppe Grillo costituente spero di no

    Buona sera Direttore,

    esprimo tutta la mia simpatia, ammirazione e rispetto per il suo coraggio, la sua volontà, la sua cultura, la sua forza nel levare la voce che illumina giornalmente questa italia (il minuscolo è voluto, perchè di maiuscolo alla guida di questa colonia, non mi riesce di vedere nessuno).
    Tornando all’oggetto di questa e-mail, premetto che Beppe Grillo non mi è mai piaciuto molto, benchè porti alla ribalta notizie molto interessanti, la sua mira è solo puntata verso i politici, le sarei immensamente grato, (è la prima volta che scrivo ad un giornale, nonostante io segua internet dai suoi albori,) se volesse fare un’analisi sulle informazioni sul controllo di Beppe Grillo.
    In effetti Grillo potrebbe essere un buon termometro per i poteri Veri.
    Colgo l’occasione per ringraziarla del suo lavoro, per la possibilità che dà alle persone come me di poter almeno immaginare, nonostante tutto, un futuro migliore.

    Cordialmente

    Nicolò

    Conosco il testo che mi propone: Beppe Grillo, sostiene, è forse manovrato da un’oscura lobby gnostica.
    D’accordo.
    Ma nell’assemblea costituente mica sarebbe eletto solo lui: ci sarebbero altri 200-300 membri votati da altri italiani anti-Grillo.
    E anche i 300 altri eletti potrebbero essere gnostici, massoni, marpioni...
    E’ un rischio da correre.
    E’ un rischio la cui responsabilità cade su noi cittadini-elettori dei costituenti: se eleggiamo delle càccole, è perché siamo caccole e vogliamo una legge degna di caccole. Vuol dire che ce la saremo meritata. Se ho pensato a Grillo, è perché lui ha in questo momento una forza reale - una parte della cittadinanza che è in grado di convocare - i mezzi (economici) per un’iniziativa di un certo respiro, e un tipo di idee “costituenti”.
    Magari anch’io preferirei che ci fosse l’Arcangelo Michele al suo posto, ma è Grillo quello che abbiamo.
    Si gioca con le carte che si hanno in mano.

    Maurizio Blondet

  3. #3
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    una legislatura costituente, questa dove i rappresentanti non sono nemmeno scelti dagli elettori ma dalle segreterie dei partiti? ma per favore..
    X

  4. #4
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    Li dove ho inalzato mura solide a difesa dell'agressore Socialista. Li dove la strada ha il mio nome. Li dove ho costruito una torre bene armata in difesa della Libertà. Li dove sono Sovrano e i messi dello Stato non sono i benvenuti.
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  5. #5
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    si ma stavolta per fare una costituzione liberale, non la solita merda socialista...ma tanto in Italia non si sa nemmeno cosa sia il liberalismo...

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Alexeievic Visualizza Messaggio
    una legislatura costituente, questa dove i rappresentanti non sono nemmeno scelti dagli elettori ma dalle segreterie dei partiti? ma per favore..
    Ti sei fermato alla prima riga, vero?
    Ti piace fare figuracce a quanto pare.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da westminster Visualizza Messaggio
    si ma stavolta per fare una costituzione liberale, non la solita merda socialista...ma tanto in Italia non si sa nemmeno cosa sia il liberalismo...
    Questo non sarai tu a imporlo, né altri singoli ideologizzati.
    La nuova Costituzione se la daranno gli italiani e sarà quella che si meritano. Se sarà una merda vorrà dire che ci meritiamo la merda.

  8. #8
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    Ma quale nuova costituzione?? la nostra e' tra le migliori in assoluto! se non piace qualche parte, si modifichi quella, ma buttarla via sarebbe una vaccata IMHO

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Remolo Visualizza Messaggio
    Ti sei fermato alla prima riga, vero?
    Ti piace fare figuracce a quanto pare.
    se la gente non sa sintetizzare e scrive baggianate che posso farci? Se nel titolo dei TG dicono che è morto il papa, e poi, dopo i titoli dicono altro, mica è colpa mia.
    X

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Remolo Visualizza Messaggio
    vorrà dire che ci meritiamo la merda.
    questo è un dato di fatto oramai.

 

 
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