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  1. #21
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    ovviamente che bisogna risolvere il problema, ma si sapeva gia da tempo di questo caos e nessuno lo voleva mai risolvere
    perchè ingrassa moltissime tasche. non dimentichiamoci che la piaga italiana si chiama corruzione ed ha moltissime forme...

  2. #22
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    ho trovato questo:

    La liquidazione dell'Alitalia ormai è decisa, Prodi la vende ad AirFrance, e l'affare lo gestisce Maurizio Prato, Amministratore delegato di Alitalia, che è stato alla dirigenza di aziende del gruppo IRI e dell'IRI stessa, è una creatura di Prodi! Fa parte di quel famigerato gruppo DC che ha distrutto mezza Italia affossando aziende e svendendole contro mega mazzette.
    Inoltre è Consigliere di Fintecna, ma da poco, perchè ne era il Presidente. La Fintecna è una società immobiliare interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per gestire partecipazioni e privatizzazione, liquidazione o rilancio di aziende. Insomma hanno fatto finta di vendere l’IRI ma ciò che è rimasto in piedi l’hanno passato a Fintecna. L’assurdo è che Fintecna è in compartecipazione ai Servizi Alitalia, al 49,35%, quindi non è disinteressata all’affare! Se l’è comprata, ne ha assunto la direzione e ora la svende al miglior offerente… nel sottobanco.
    Le cariche di Maurizio Prato:
    Presidente ALITALIA – Sapete da quando? Dal 1° agosto 2007, giusto giusto quando i parlamentari erano tutti in vacanza e nessuno poteva protestare. E’ il Ministero che fa la nomina e quando mai si riuniscono in agosto? All’Alitalia non occorreva un nuovo Presidente, occorreva un presidente che non rompesse le uova nel paniere nel giochino sporco della vendita. Una vergogna!
    Consigliere di Amministrazione FINTECNA – (ha lasciato precipitosamente il posto di presidente se no pareva un conflitto di interessi colla presidenza all’Alitalia, però sta ancora alla direzione se no lo stipendio come lo prende?)
    Consigliere di SVILUPPO ITALIA S.p.A. (con presidente Niccolò Piazza, che è stato vice presidente nazionale dell’UCID, UNIONE CATTOLICA IMPRENDITORI E DIRIGENTI), perchè il cattolicesimo rende.
    Consigliere FINCANTIERI S.p.A., per chi non lo sapesse il padrone dei cantieri italiani è lo stato, ma siamo sicuri di stare in democrazia? Sembra di stare in Russia.
    Consigliere della Fondazione IRI, Ma non l’avevano dismessa? No questa è la Fondazione IRI non l’IRI (ci prendono per i fondelli, dismettono la vergognosa greppia dell’IRI e ne rifanno alla chetichella una fondazione, questa è una dittatura congiunta di dx e sx) che si occupa di riscrivere la storia dell’IRI (non scherzo) tante volte ci mettesse le mani qualcun altro e scoprisse le ruberie che hanno fatto, nonché di formazione di managers e dirigenti, così si allevano le creature politiche, i loro adepti, che piazzano nelle aziende dividendosi le mazzette. Insomma uno per meriti lì non ci arriva di sicuro.
    Consigliere della Fondazione FANFANI. Quella inaugurata da Ciampi, con la partecipazione di:
    Gianni Letta (creatura di Berlusconi, confessò candidamente di aver versato soldi al PSDI ma il reato era stato amnistiato).
    Cardia presid. Consob, quella che dovrebbe vigilare con Bankitalia le banche ma che gli consente le peggiori porcate, quelle che sappiamo.
    Geronzi (quello condannato per il crak Italcase, invece per aver sottratto un mare di mialiardi alle banche portandolo in Svizzera niente condanna, anzi niente processo, perchè, come per De Magistris, il caso fu come al solito soffiato al pm Achille Toro che indagava e fu affossato, per cui ora Geronzi è presid. del consiglio di sorveglianza di Mediobanca così anche lui invece di sorvegliare fa quel che ha fatto sempre),
    poi Cirino Pomicino (creatura e braccio destro di Andreotti, condannato per appropriazioni indebite su Enimont ed Eni, per cui oggi dopo essere stato parlamentare europeo è alla presidenza del partito DC-PSI),
    poi c’è Rutelli opusdeista, tra lui e Veltroni hanno ridotto Roma uno straccio, elergendo appalti alla mafia e mangiando a più non posso,
    poi Caltagirone (quello più ricco di Berlusconi solo che lui non se ne vanta, palazzinaro, editoriale che si è comprato un sacco di giornali, implicato col Vaticano e la DC, responsabile del crollo dell’areoporto di Fiumicino ma mai ha pagato, fregò alla grande l’Italcasse ma pagò lo stato cioè noi, insomma tutto a tacere)
    E’ pure componente del Consiglio Generale ASSONIME, associazione società di capitali, nonché decide chi va in borsa, un bel potere non c’è che dire, e… udite udite:
    Consultore della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede per Costituzione apostolica di Giovanni Paolo I. Accidenti, gli fanno controllare i conti papalini? (Ma i conti glieli fa male perchè il Vaticano ha denunciato un bilancio in rosso, ma che ci fanno coi soldi, giocano al casinò?) E ti pareva che non c’entrasse il Vaticano? Già Caltagirone stava per essere indagato assieme a Vaticano e DC per l’areoporto di Fiumicino, ma la Casta non si tocca.
    Ma andiamo a vedere: la Fintecna possiede fra l’altro la Tirrenia al 100%, oltre la Fincanteiri al 98,78%, la Ligestra al 100%, la Mededil al 99,9% che sta liquidando, e la Finsider al 98,8% e che sta liquidando. Liquidare = vendere.
    Inoltre Nel 2004 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha affidato a Fintecna il mandato a liquidare l’IGED (Ispettorato Generale Enti Disciolti) relative a 148 enti in liquidazione, caratterizzati da un elevato contenzioso e da un grande patrimonio immobiliare (lì si che c’è da pappare). Inoltre si occupa di liquidare la Finmare, nonché si è occupata di fondere e pappare, pardon acquistare ATI e Bagnoli in liquidazione.
    Intanto Prodi il 27 dic. dà lo stop ai veti su Air France, la decisione del Governo arriverà a metà Gennaio e intanto il titolo in Borsa scende e chiude a -2,61. La ragione è che i compratori sanno che Altalia in mano ad AirFrance si ridimensionerà parecchio, perdendo tutti i voli esteri eccetto il Nord America. La prova è che quando si sono presentati i sei compratori la quotazione in borsa di Alitalia si era alzata.
    Insomma la novella IRI, la Finteca, manda in crisi aziende potenzialmente sane poi le rivende all’estero beccandoci sottobanco un mare di mazzette che si spartiscono tra politici, esattamente come faceva l’IRI.
    I presidente Maurizio Prato sta con Prodi e minaccia di dimettersi se la decisione sulla scelta del socio sarà rinviata. Intanto la compagnia Ryan Air ha fatto sapere che non proseguirà nel suo programma di investimenti su Malpensa se Alitalia non molla lo scalo milanese..
    Traduzione: Prato ha forzato l’accordo minacciando di dimettersi se salta la vendita a AirFrance. Grosse mazzette in vista. Non si è venduta l’Alitalia prima per scalarne il prezzo a favore degli acquirenti, ora che hanno scalzato i partners si corre per chiudere. Lo dicesse prima Prodi che aveva già deciso di svendere l’Alitalia.
    Contenti sindacati e dipendenti, arrabbiati i sindacati confederali: «È la prima volta che un’azienda di 20mila persona, di proprietà del Governo, non si incontra con il sindacato. Neanche in Cina accade questo».
    E certo sennò l’inciucio come si faceva? Protesta anche il segretario ella Filt Cgil Fabrizio Solari - Perchè Padoa-Schioppa è lo stesso che nell’agosto del 2006 di fronte alle preoccupazioni del sindacato disse che tutto andava bene e riconfermò la piena fiducia del Tesoro all’allora amministratore delegato della compagnia (quello cacciato in fretta e furia). Se la capacità di analisi è la stessa, tutto il Paese deve temere una soluzione infausta. -
    Contrario pure Giuseppe Baronia della Uil Trasporti che chiede la convocazione urgente dei sindacati per capire cosa accadrà al personale che verrà licenziato. Questo perchè con l’AirFrance o altri, si prevede un licenziamento di 5000 persona, 5000 famiglie italiane in mezzo a una strada!
    Il governo avrebbe dovuto specificare anzitutto cosa ne faceva di quelle cinquemila persone senza indicare vagamente che userà i mezzi sussidiari. Insomma in parte dovranno andare in cassa integrazione gravando comunque pesantemente sul bilancio, ma dopo sei mesi che fine faranno? In parte li sposteranno, ma quanti e dove? In Italia siamo in dittatura, capite perchè siamo al 48# posto al mondo per la libertà di informazione?
    Perchè i governanti fanno ciò che vogliono e della popolazione non gliene frega un tubo. In un altro paese avrebbero fatto fuoco e fiamme, ma qui tutti zitti e le cose si sanno a fatto compiuto. La maggior parte dei giornali e le TV tacciono sulla sporca faccenda della vendita che affosserà l’Alitalia. E non è stata venduta a AirOne italiana perchè le banche all’azienda italiana hanno chiuso i battenti per ordine di Bankitalia e Consob e Min. Finanza, per la semplice ragione che AirFrance unge di più. Altrimenti i soldi si trovavano.
    Abbiamo una città, Milano, che sta al centro di diversi paesi europei, sta in mezzo a Francia, Svizzera, Germania Austria, Slovenia e Croazia. Ci vuole tanto a capire che è nata per grossi scali aereoportuali che possono mettere in comunicazione l’Europa e mezzo mondo?
    L’ho già scritto:
    http://corvacci.net/?p=173
    Sta sorgendo Il Business Park, un complesso davanti allo scalo di Malpensa, costo 120 milioni di euro, otto edifici di quattro piani, uffici postali, banche, negozi, uffici di aziende ed enti collegati all’areoporto.L’area è di 270.000 metri quadrati, di cui 160.000 di parco. La fine dei lavori è prevista per il 2015.La società è italiana al 52%, e può assorbire 2200 persone.
    Ora andrà a rotoli perchè si sa che AirFrance compra Alitalia per indebolirla e togliersi dai piedi la concorrente. Da linea intercontinentale diverrà linea nazionale, anche perchè le linee nazionali sono quelle che rendono di meno, per questo AirFrance gliele ammolla. L’AirFrance l’ha pure dichiarato, con l’Alitalia si potrà andare solo nel Nord America, per andare all’estero in Europa o altri paesi si prenderà l’AirFrance.
    E’ evidente che è una truffa, hanno fatto direttore un uomo del Ministero che è pure quello che controlla l’Azienda ed è pure quello che la dirige! Ma dov’è il controllore esterno? Finirà come la Sme, una società che fruttava 60 milioni di attivo all’anno e che Prodi vendette a 280 milioni. Lo processarono pure ma tanto fu messo tutto a tacere.
    Così regaleremo pure l’Alitalia, pur essendo l’Italia al centro del Mediterraneo e al centro dell’Europa, in posizione privilegiata, avremmo potuto avere la più grande compagnia europea, e un tempo lo era, se non ci avessero poi rubato in tanti.
    http://corvacci.net/?p=197

  3. #23
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    nel stesso blog

    Vogliamo vederla una volta per tutte la sfortunata storia della compagnia di volo, ottima di per sè, ma rovinata dalla pesante ingerenza politica che si spartisce l'economia italiana?

    L'Alitalia fu rovinata dalla politica DC che la governò fin dal 1947 amministrativamente ed economicamente costringendola ad esuberi di personale per voti di scambio. Un tempo le compagnie di fiducia erano per tutti Panamerican e Alitalia che curavano gli aerei e la manutenzione. Oggi i nostri gloriosi aerei sono ferri vecchi.

    La crisi peggiore iniziò nel 1988, quando Prodi, presidente IRI, licenziò il presidente Alitalia Umberto Nordio subentrato nel 1972, quando l'amministratore delegato era Cesare Romiti e il bilancio fortemente negativo (stesso regalo che Romiti fece poi alla Fiat). Dopo due anni Nordio prese il posto di Romiti che passò appunto alla Fiat e l'Alitalia dal 1977 al 1988 ebbe finalmente bilanci attivi.

    Perchè allora Prodi licenziò chi aveva rimesso a posto i conti? La risposta è semplice, Nordio era apolitico e non dava soldi a nessuno, per giunta faceva di testa sua.

    Perchè Prodi dovette chiudere l'IRI trasformata in una voragine mangia soldi e nutri-mafia? Semplice, perchè con l'IRI foraggiava le aziende che foraggiavano la DC, nonchè la mafia legata alla DC, fregandosene altamente di dissanguare l'Italia.

    Perchè il fautore di tanti fallimenti governa l'Italia? Perchè gli italiani ci hanno creduto, come hanno creduto a Berlusconi. Gli italiani rifiutano di aprire gli occhi, ed è un male perchè se ne accorgeranno con la fame che avanza, che non è buona consigliera.

    Il direttore di Repubblica, Eugenio Scalfari, sull'allontanamento di Nordio scrisse: - Il siluramento del presidente dell'Alitalia, che notoriamente non ha padrini politici, e la riconferma di altri suoi colleghi forniti di abbondante padrinaggio, renderà sempre più difficile trovare per le società pubbliche manager indipendenti". - Infatti Alitalia non li ebbe.

    Prodi affidò l'azienda alla sua creatura Bisignani, già direttore IRI, così l'Alitalia dal 1989 al 1996 tornò puntualmente in perdita. Nel 1997 l'Europa punì il piano di risanamento di Domenico Cempella, nuovo direttore, come aiuto di stato. Prodi non si oppose e Bruxelles impedì all'Alitalia di acquistare aerei e praticare tariffe più basse dei concorrenti; tre anni dopo la Corte di giustizia stabilirà l'errore europeo, ma il danno era fatto.

    Le attuali offerte per l'Alitalia, dopo che il governo con pessime trattative ha cacciato americani e russi:

    1) Air France che vuole acquistare il 100% dell'Alitalia con scambio di azioni al 100% di obbligazioni convertibili, aumento di capitale di 750 milioni di € aperto a tutti gli azionisti, esuberi in linea con il piano attuale di Alitalia (cioè 5000 licenziamenti!) e il rinnovo della flotta come priorità. Alitalia ampliera' la rete e non sarà subalterna ad Air France-Klm, ma potrà rafforzarsi come compagnia nazionale. Finanziariamente AirFrance è solida economicamente e amministrativamente, insomma è seria, tanto è vero che i dipendenti Alitalia tifano per lei.
    2) AirOne Intesa San Paolo e Goldman Sachs, prevede un'opa (offerta pubblica di acquisto) sul 100% di Alitalia offrendo un centesimo per azione, poco, ma in modo da destinare le risorse al rilancio dell'azienda, un aumento di capitale da un miliardo di €, nonché un premio del 3% per il 2012 per gli aderenti all'opa. Intesa SanPaolo resterà nel capitale fino a quando necessario. Il piano di Ap Holding (AirOne) per Alitalia prevede 2.750 licenziamenti nei voli (per 1.130 si farà ricorso alla cassa integrazione) e 1.050 in terra (500 cassa integrazione), fin qui come AirFrance, ma il gruppo Toto ha una esposizione in Banca Intesa di soli 20 milioni di euro, pochini no?

    Prodi è favorevole, con Padoa-Schioppa, ad Air France. Con Air One e banca Intesa sono schierati D'Alema e Rutelli, Bianchi e Di Pietro, larga parte dei Ds, tranne Bersani, oltre ad An e Forza Italia. La Lega Nord disapprova gli esuberi e il ridimensionamento dell'areoporto di Malpensa. L'Alitalia preferisce AirFrance, più solida e credibile.
    La speranza per l'acquisto «italiano» sembra invece legata a un rafforzamento di Ap Holding. Ma, nonostante tutti i rinvii, nessun partner è arrivato, e restano pochi giorni per trovarlo.

    Il Ministro dei trasporti Bianco ha proposto di finanziare l'Alitalia come si fece per anni e anni con la Fiat, così sono sempre gli Italiani a pagare per l'incompetenza e l'ingordigia dei menager-politici, ma è anche vero che 5000 famiglie in mezzo alla strada mette l'Italia per terra, in ginocchio c'è già.

    Sapete l'ultima? Si parla di assorbire almeno 2000 unità di esuberi, ma ben 1500 di quei 5000 esuberi sono dirigenti, cioè politici, amici dei politici e amici dei politici. Vuoi vedere che rientreranno in quei duemila e che gli operai se la prenderanno come al solito nel secchio?

    Ma torniamo al 1998: il direttore Cempella, che ha riportato i conti in attivo e stretto un'alleanza con Klm, pianifica il rilancio basandosi su Malpensa. Ma contro il nuovo aeroporto che doveva risanare l'Alitalia c'è il sindaco di Roma Rutelli che non vuole perdere i voli da Fiumicino. Non si può negare che Milano sia in una posizione internazionale rispetto a Roma, a due passi da molte nazioni ai confini, gli stranieri ce l'hanno molto più a portata di mano che non Roma.
    L'anno dopo a palazzo Chigi c'è D'Alema e questa volta ad affossare la compagnia sono i litigi tra i ministri Treu, che vorrebbe rispettare l'impegno di spostare i voli da Linate a Malpensa e Ronchi e Melandri che lo giudicano ambientalmente negativo. Terzo tentativo del min. dei trasporti Bersani che però riduce i voli su Malpensa per cui Klm abbandona l'alleanza con Alitalia e il progetto di fusione mandando a gambe all'aria ogni possibilità di miglioramento Alitalia. Bella gestione. Da allora Alitalia è allo sfascio.

    Ma c'è un particolare che lascia di stucco, udite udite!:
    Sta sorgendo Il Business Park, un complesso davanti allo scalo di Malpensa, costo 120 milioni di euro, composto da otto edifici di quattro piani, due per uffici postali, banche e negozi e gli altri sei uffici di aziende ed enti collegati all'areoporto. In tutto ci lavoreranno 2.200 persone. L'area è di 270.000 metri quadrati, di cui 160.000 di parco. La fine dei lavori è prevista per il 2015.
    La società è composta per il 48% da Schiphol Real Estate (aeroporti olandesi), Marco Brunelli, leader degli ipermercati (26%), e Michele Molina, imprenditore e ideatore dell'opera (26%). Il 52% è italiano.

    Giuseppe Bonomi, presidente della Sea, società di gestione degli scali milanesi, sostiene che "il complesso nasce perché Malpensa è una realtà che cresce a ritmi vertiginosi, più dei suoi competitori europei. Nei primi quattro mesi dell'anno il transito di passeggeri è cresciuto del 14 per cento e quello di merci del 28 per cento" nonostante le le carenze infrastrutturali. "La nuova area dei check-in sarà completata entro il 2008 e nel 2010 il terzo satellite del terminal principale. I lavori per il primo albergo, che verrà costruito sopra la stazione e sarà gestito da Sheraton, partiranno questo autunno. Un piano ambizioso con investimenti doppi rispetto a quelli dell'aeroporto: tre miliardi di euro. Il nostro futuro è legato a quello dell'Alitalia. Come vettore di riferimento per noi non esistono alternative all'ex compagnia di bandiera".

    L'assessore Catteneo, consigliere Sea, ha fiducia in Malpensa "La crescita è inevitabile. Da qui a 15 anni arriverà a servire almeno 40 milioni di passeggeri l'anno. Per far uscire l'aeroporto dal suo isolamento occorre puntare sulle infrastrutture che lo collegano a Milano e al resto del territorio". Il Ministero dei trasporti sostiene che le infrastrutture ci saranno e si sta perfino ridimensionando il costo dei taxi.

    Come mai gli imprenditori ci credono e il governo italiano non ci crede? Perchè allora non investire in Alitalia aiutando l'AirOne e spostando poi l'esubero sul Business Park? Duemiladuecento persone sono un bel numero!

    O fa gola il pacchetto azionario francese, da ripartire in buona parte tra i politici fregandosene del lavoro che, nonostante le menate che raccontano, in Italia manca paurosamente?

    O il governo con quei soldi vuole tornare a fare il cattivo investitore come sempre ha fatto, mettendo a capo delle aziende dei politici che di managerismo non ne masticano nulla ma di politica sporca tanto?
    http://corvacci.net/?p=173

  4. #24
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    Vogliamo vederla una volta per tutte la sfortunata storia della compagnia di volo, ottima di per sè, ma rovinata dalla pesante ingerenza politica che si spartisce l'economia italiana?

    L'Alitalia fu rovinata dalla politica DC che la governò fin dal 1947 amministrativamente ed economicamente costringendola ad esuberi di personale per voti di scambio. Un tempo le compagnie di fiducia erano per tutti Panamerican e Alitalia che curavano gli aerei e la manutenzione. Oggi i nostri gloriosi aerei sono ferri vecchi.

    La crisi peggiore iniziò nel 1988, quando Prodi, presidente IRI, licenziò il presidente Alitalia Umberto Nordio subentrato nel 1972, quando l'amministratore delegato era Cesare Romiti e il bilancio fortemente negativo (stesso regalo che Romiti fece poi alla Fiat). Dopo due anni Nordio prese il posto di Romiti che passò appunto alla Fiat e l'Alitalia dal 1977 al 1988 ebbe finalmente bilanci attivi.

    Perchè allora Prodi licenziò chi aveva rimesso a posto i conti? La risposta è semplice, Nordio era apolitico e non dava soldi a nessuno, per giunta faceva di testa sua.

    Perchè Prodi dovette chiudere l'IRI trasformata in una voragine mangia soldi e nutri-mafia? Semplice, perchè con l'IRI foraggiava le aziende che foraggiavano la DC, nonchè la mafia legata alla DC, fregandosene altamente di dissanguare l'Italia.

    Perchè il fautore di tanti fallimenti governa l'Italia? Perchè gli italiani ci hanno creduto, come hanno creduto a Berlusconi. Gli italiani rifiutano di aprire gli occhi, ed è un male perchè se ne accorgeranno con la fame che avanza, che non è buona consigliera.

    Il direttore di Repubblica, Eugenio Scalfari, sull'allontanamento di Nordio scrisse: - Il siluramento del presidente dell'Alitalia, che notoriamente non ha padrini politici, e la riconferma di altri suoi colleghi forniti di abbondante padrinaggio, renderà sempre più difficile trovare per le società pubbliche manager indipendenti". - Infatti Alitalia non li ebbe.

    Prodi affidò l'azienda alla sua creatura Bisignani, già direttore IRI, così l'Alitalia dal 1989 al 1996 tornò puntualmente in perdita. Nel 1997 l'Europa punì il piano di risanamento di Domenico Cempella, nuovo direttore, come aiuto di stato. Prodi non si oppose e Bruxelles impedì all'Alitalia di acquistare aerei e praticare tariffe più basse dei concorrenti; tre anni dopo la Corte di giustizia stabilirà l'errore europeo, ma il danno era fatto.

    Le attuali offerte per l'Alitalia, dopo che il governo con pessime trattative ha cacciato americani e russi:

    1) Air France che vuole acquistare il 100% dell'Alitalia con scambio di azioni al 100% di obbligazioni convertibili, aumento di capitale di 750 milioni di € aperto a tutti gli azionisti, esuberi in linea con il piano attuale di Alitalia (cioè 5000 licenziamenti!) e il rinnovo della flotta come priorità. Alitalia ampliera' la rete e non sarà subalterna ad Air France-Klm, ma potrà rafforzarsi come compagnia nazionale. Finanziariamente AirFrance è solida economicamente e amministrativamente, insomma è seria, tanto è vero che i dipendenti Alitalia tifano per lei.
    2) AirOne Intesa San Paolo e Goldman Sachs, prevede un'opa (offerta pubblica di acquisto) sul 100% di Alitalia offrendo un centesimo per azione, poco, ma in modo da destinare le risorse al rilancio dell'azienda, un aumento di capitale da un miliardo di €, nonché un premio del 3% per il 2012 per gli aderenti all'opa. Intesa SanPaolo resterà nel capitale fino a quando necessario. Il piano di Ap Holding (AirOne) per Alitalia prevede 2.750 licenziamenti nei voli (per 1.130 si farà ricorso alla cassa integrazione) e 1.050 in terra (500 cassa integrazione), fin qui come AirFrance, ma il gruppo Toto ha una esposizione in Banca Intesa di soli 20 milioni di euro, pochini no?

    Prodi è favorevole, con Padoa-Schioppa, ad Air France. Con Air One e banca Intesa sono schierati D'Alema e Rutelli, Bianchi e Di Pietro, larga parte dei Ds, tranne Bersani, oltre ad An e Forza Italia. La Lega Nord disapprova gli esuberi e il ridimensionamento dell'areoporto di Malpensa. L'Alitalia preferisce AirFrance, più solida e credibile.
    La speranza per l'acquisto «italiano» sembra invece legata a un rafforzamento di Ap Holding. Ma, nonostante tutti i rinvii, nessun partner è arrivato, e restano pochi giorni per trovarlo.

    Il Ministro dei trasporti Bianco ha proposto di finanziare l'Alitalia come si fece per anni e anni con la Fiat, così sono sempre gli Italiani a pagare per l'incompetenza e l'ingordigia dei menager-politici, ma è anche vero che 5000 famiglie in mezzo alla strada mette l'Italia per terra, in ginocchio c'è già.

    Sapete l'ultima? Si parla di assorbire almeno 2000 unità di esuberi, ma ben 1500 di quei 5000 esuberi sono dirigenti, cioè politici, amici dei politici e amici dei politici. Vuoi vedere che rientreranno in quei duemila e che gli operai se la prenderanno come al solito nel secchio?

    Ma torniamo al 1998: il direttore Cempella, che ha riportato i conti in attivo e stretto un'alleanza con Klm, pianifica il rilancio basandosi su Malpensa. Ma contro il nuovo aeroporto che doveva risanare l'Alitalia c'è il sindaco di Roma Rutelli che non vuole perdere i voli da Fiumicino. Non si può negare che Milano sia in una posizione internazionale rispetto a Roma, a due passi da molte nazioni ai confini, gli stranieri ce l'hanno molto più a portata di mano che non Roma.
    L'anno dopo a palazzo Chigi c'è D'Alema e questa volta ad affossare la compagnia sono i litigi tra i ministri Treu, che vorrebbe rispettare l'impegno di spostare i voli da Linate a Malpensa e Ronchi e Melandri che lo giudicano ambientalmente negativo. Terzo tentativo del min. dei trasporti Bersani che però riduce i voli su Malpensa per cui Klm abbandona l'alleanza con Alitalia e il progetto di fusione mandando a gambe all'aria ogni possibilità di miglioramento Alitalia. Bella gestione. Da allora Alitalia è allo sfascio.

    Ma c'è un particolare che lascia di stucco, udite udite!:
    Sta sorgendo Il Business Park, un complesso davanti allo scalo di Malpensa, costo 120 milioni di euro, composto da otto edifici di quattro piani, due per uffici postali, banche e negozi e gli altri sei uffici di aziende ed enti collegati all'areoporto. In tutto ci lavoreranno 2.200 persone. L'area è di 270.000 metri quadrati, di cui 160.000 di parco. La fine dei lavori è prevista per il 2015.
    La società è composta per il 48% da Schiphol Real Estate (aeroporti olandesi), Marco Brunelli, leader degli ipermercati (26%), e Michele Molina, imprenditore e ideatore dell'opera (26%). Il 52% è italiano.

    Giuseppe Bonomi, presidente della Sea, società di gestione degli scali milanesi, sostiene che "il complesso nasce perché Malpensa è una realtà che cresce a ritmi vertiginosi, più dei suoi competitori europei. Nei primi quattro mesi dell'anno il transito di passeggeri è cresciuto del 14 per cento e quello di merci del 28 per cento" nonostante le le carenze infrastrutturali. "La nuova area dei check-in sarà completata entro il 2008 e nel 2010 il terzo satellite del terminal principale. I lavori per il primo albergo, che verrà costruito sopra la stazione e sarà gestito da Sheraton, partiranno questo autunno. Un piano ambizioso con investimenti doppi rispetto a quelli dell'aeroporto: tre miliardi di euro. Il nostro futuro è legato a quello dell'Alitalia. Come vettore di riferimento per noi non esistono alternative all'ex compagnia di bandiera".

    L'assessore Catteneo, consigliere Sea, ha fiducia in Malpensa "La crescita è inevitabile. Da qui a 15 anni arriverà a servire almeno 40 milioni di passeggeri l'anno. Per far uscire l'aeroporto dal suo isolamento occorre puntare sulle infrastrutture che lo collegano a Milano e al resto del territorio". Il Ministero dei trasporti sostiene che le infrastrutture ci saranno e si sta perfino ridimensionando il costo dei taxi.

    Come mai gli imprenditori ci credono e il governo italiano non ci crede? Perchè allora non investire in Alitalia aiutando l'AirOne e spostando poi l'esubero sul Business Park? Duemiladuecento persone sono un bel numero!

    O fa gola il pacchetto azionario francese, da ripartire in buona parte tra i politici fregandosene del lavoro che, nonostante le menate che raccontano, in Italia manca paurosamente?

    O il governo con quei soldi vuole tornare a fare il cattivo investitore come sempre ha fatto, mettendo a capo delle aziende dei politici che di managerismo non ne masticano nulla ma di politica sporca tanto?
    http://corvacci.net/?p=173

    I soliti noti, ma fino alle prossime elezioni siamo tutti fiduciosi del lavoro dei ns dipendenti e nella ripresa del Paese.

  5. #25
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    Da destra e sinistra è il solito tassa e spendi. Non c'è differenza se non per vittime e beneficiari

  6. #26
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    Riassumendo il pensiero del compagno Fassino:

    Malpensa, una moderna struttura messa a disposizione di un vettore fallito tenuto in vita con l'accanimento terapeutico.

    Insomma, una formula uno messa a disposizione di un moribondo che pensa solo a farsi tumulare a Fiumiscino.

  7. #27
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    La cosa imbarazzante é che Bianchi ha confermato che il Governo sta vendendo Alitalia ad Air France-KLM senza che questa qui abbia presentato un piano industriale (Alitalia Servizi, rotte, licenziamenti, contratti, rete, organizzazione). Air One invece aveva un piano preciso su tutto:

    www.aironeperalitalia.net

  8. #28
    Super Troll
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    Citazione Originariamente Scritto da sevs17 Visualizza Messaggio
    La cosa imbarazzante é che Bianchi ha confermato che il Governo sta vendendo Alitalia ad Air France-KLM senza che questa qui abbia presentato un piano industriale (Alitalia Servizi, rotte, licenziamenti, contratti, rete, organizzazione). Air One invece aveva un piano preciso su tutto:

    www.aironeperalitalia.net
    L'importante per lorsignori è "metterlo in der posto" ai polentoni di Malpensa, e sputtanare i padani leghisti a livello di Irpinia o munnezza di Napoli.

    Questi sono fatti, servizi mandati in onda, non fantasie di Ugolupo.

  9. #29
    any man
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    Citazione Originariamente Scritto da sevs17 Visualizza Messaggio
    La cosa imbarazzante é che Bianchi ha confermato che il Governo sta vendendo Alitalia ad Air France-KLM senza che questa qui abbia presentato un piano industriale (Alitalia Servizi, rotte, licenziamenti, contratti, rete, organizzazione). Air One invece aveva un piano preciso su tutto:

    www.aironeperalitalia.net
    Quello che ne farà di Alitalia Air France, saranno cavoli di Air France. Sul piatto ha messo più soldi ed è una compagnia decisamente più solida.
    http://brunoleonimedia.servingfreedo...0_Alitalia.pdf

  10. #30
    Orgogliosamente Bannato .
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    Citazione Originariamente Scritto da sevs17 Visualizza Messaggio
    La cosa imbarazzante é che Bianchi ha confermato che il Governo sta vendendo Alitalia ad Air France-KLM senza che questa qui abbia presentato un piano industriale (Alitalia Servizi, rotte, licenziamenti, contratti, rete, organizzazione). Air One invece aveva un piano preciso su tutto:

    www.aironeperalitalia.net
    Soprattutto quando offre un centesimo ad azione .................

 

 
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