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Discussione: Divina Commedia

  1. #1
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    Predefinito Divina Commedia

    Qual'è l'opinione dei sedevacantisti sull'opera dantesca?
    E' un'opera che merita considerazione sotto il profilo teologico?
    Come la considerate?

    Cordiali saluti

  2. #2
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    Predefinito

    che domande?!

  3. #3
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    Predefinito Risposta su Dante Alighieri e la divina commedia.

    Citazione Originariamente Scritto da codino Visualizza Messaggio
    che domande?!
    Se si eccettua, però, "ahi Costantin quanto mal fu matre il dono che feci al primo ricco patre", che è un eresia che viaggia di pari passo con la teoria dei due soli espressa nel De Monarchia1, in netto contrasto con la formulazione teologica di Innocenzo III° espressa nell'allegoria del sole e della luna2, ovvero come la luna trae i suoi raggi dal riflesso del sole, così la chiesa, ed il suo capo visibile il papa vicario del capo invisibile della chiesa ovvero Gesù Cristo brillando di luce propria dà luce anche all'impero;un altra scorrettezza di Dante da segnalare sono i papi spediti arbitrariamente all'inferno, poichè suoi nemici politici(lui, infatti, era un guelfo bianco che sosteneva l'autonomia comunale, prima ed in seguito l'impero universale, già prospettato da Federico I di Svevia, detto il Barbarossa, accostandosi ed appiattendosi così alle posizioni dei ghibellini più beceri ed anticristiani come Marsilio da Padova, un degno antesignano di Lutero, Voltaire e Pannella, il quale chiamava il romano pontefice "anticristo", negandogli non solo il potere temporale su Roma ed il "patrimonio di Pietro" ma persino ogni diritto di proprietà di beni materiali, indicando perentoriamente la povertà come via esclusiva per la chiesa, sia essa docente, che orante e negando perfino l'istituzione stabilita da Cristo stesso di suo vicario, arrivando persino a teorizzare che il pontefice non fosse null'altro che un semplice vescovo, la cui importanza derivava storicamente dal fatto che Roma fosse stata la capitale dell'impero romano, svuotando quindi di qualsiasi significato religioso il magistero papale, ecco da dove derivano tutte le eresie moderne a partire dal protestantesimo) a cominciare da Bonifacio VIII° e persino Celestino V°(riconosciuto da tutti come umile, pio, semplice al limite dell'ingenuità più totale) viene con molta probabilità spedito nel purgatorio, con questa motivazione "colui che per viltade fece il gran rifiuto", qualcuno dice che si riferisca invece ad Esaù, Giano della Bella o cosa più probabile(e tesi più accreditata tra gli studiosi) Ponzio Pilato3, questo è un aspetto disastroso del pensiero dantesco, sottovalutato a partire dal 1921, quando la congregazione dell'indice decise di rimuovere il de monarchia dalla lista dei libri proibiti, per via delle esigenze di risposta ai nemici moderni(pericolo comunista a seguito della rivoluzione del 1917, dei moti spartachisti in Germania e del "biennio rosso" in Italia, per non parlare poi degli stati giacobini, liberal-massonici ed anticristiani instauratisi in quegli anni in Messico, Austria, Jugoslavia, Germania anche se sotto Bismark non era poi meglio, Polonia prima del colpo di stato di Pilduliski, Ungheria nonostante io stimi il maresciallo Miklos Horty a capo della nazione a partire dall'agosto 1919, Repubblica Ceca, Turchia, Portogallo, Irlanda, Romania ed in seguito in Spagna etc... e già dal settecento ed ottocento presenti in gran numero in Europa).

    1=http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_dei_due_Soli
    2=http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_Sole_e_della_Luna
    3=http://it.wikipedia.org/wiki/Inferno_-_Canto_terzo#Il_gran_rifiuto

  4. #4
    email non funzionante
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    Predefinito

    Complimentoni. Un'analisi assai esaustiva e obiettiva, in linea con i migliori critici.
    Ringrazio sentitamente la moderazione per aver permesso un bel dibattito libero sul più grande scrittore italiano.

  5. #5
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    Predefinito

    Ottimo.

  6. #6
    Becero Reazionario
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    Predefinito

    e la storia del "Messo dal cielo" che secondo gran parte della critica sarebbe un angelo, mentre secondo alcuni potrebbe essere Enea?

    Inferno Canto IX

    Dante e Virgilio devono passare la seconda porta dell'inferno che è chiusa (la prima era spalancata, perchè Cristo scendendo negli inferi il Sabato l'aveva aperta). I diavoli non vogliono lasciar passare Dante, in quanto ancora vivo, ed allora interviene un "messo dal cielo" che piantando una verga nella porta la apre!


    75
    Come le rane innanzi a la nimica

    biscia per l’acqua si dileguan tutte,

    fin ch’a la terra ciascuna s’abbica,
    78
    vid’io più di mille anime distrutte

    fuggir così dinanzi ad un ch’al passo

    passava Stige con le piante asciutte.
    81
    Dal volto rimovea quell’aere grasso,

    menando la sinistra innanzi spesso;

    e sol di quell’angoscia parea lasso.
    84
    Ben m’accorsi ch’elli era da ciel messo,

    e volsimi al maestro; e quei fé segno

    ch’i’ stessi queto ed inchinassi ad esso.
    87
    Ahi quanto mi parea pien di disdegno!

    Venne a la porta, e con una verghetta

    l’aperse, che non v’ebbe alcun ritegno.
    90
    "O cacciati del ciel, gente dispetta",

    cominciò elli in su l’orribil soglia,

    "ond’esta oltracotanza in voi s’alletta?
    93
    Perché recalcitrate a quella voglia

    a cui non puote il fin mai esser mozzo,

    e che più volte v’ha cresciuta doglia?
    96
    Che giova ne le fata dar di cozzo?

    Cerbero vostro, se ben vi ricorda,

    ne porta ancor pelato il mento e ’l gozzo".
    99
    Poi si rivolse per la strada lorda,

    e non fé motto a noi, ma fé sembiante

    d’omo cui altra cura stringa e morda
    102
    che quella di colui che li è davante;

    e noi movemmo i piedi inver’ la terra,

    sicuri appresso le parole sante.

  7. #7
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    guelfo lombardo analisi teologica molto precisa e dettaglita.

    però quelli che tu indichi come eresie a mio giudizio sono segni di una grande modernità e di libertà di pensiero del gran dante.



    cmq in effetti mi stupisce come un mio professore di religione prete, molto vicino a cl, citasse la divina commedia come grande opera.... uno con quelle posizione dovrebbe essere molto critico nei suoi confronti dato che dante è molto critico nei confronti della chiesa.

  8. #8
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    Infatti Dante è un grande poeta, non certo un grande teologo o anche semplicemente un grande cattolico.

  9. #9
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    era una persona che non si faceva assoggettare dal potere politico di chi avrebbe dovuto occuparsi esclusivamente delle anime.

    e se si parla di potere temporale della chiesa oggi, figuriamoci nel 1300 dove era proprio assoluto e totale

  10. #10
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    Predefinito Risposta

    Citazione Originariamente Scritto da Airbus A-380 Visualizza Messaggio
    guelfo lombardo analisi teologica molto precisa e dettaglita.

    però quelli che tu indichi come eresie a mio giudizio sono segni di una grande modernità e di libertà di pensiero del gran dante.



    cmq in effetti mi stupisce come un mio professore di religione prete, molto vicino a cl, citasse la divina commedia come grande opera.... uno con quelle posizione dovrebbe essere molto critico nei suoi confronti dato che dante è molto critico nei confronti della chiesa.
    Ti ringrazio dei complimenti ma ci tengo a precisare che non sono un teologo, nè ho qualità e conoscenze tali da poter sostenere un analisi di questo livello, la mia breve dissertazione era basata sulle conoscenze di storia medievale e di letteratura italiana che ho acquisito negli anni passati, un pò per diletto e ricerca personale(la storia è la mia passione) un pò per dovere di studio a scuola ed all'università, mi divertivo ad approfondire sopratutto le tematiche meno esplorate dalla storiografia e meno conosciute in generale(inizialmente preferivo le tematiche inflazionate e contemporanee come la prima e la seconda guerra mondiale, poi ho cominciato ad appassionarmi alla storia in generale ed al suo vero senso di esegesi cristiana), come l'evoluzione politico-religiosa del IV° e V° secolo d.c., dato che fino alle scuole superiori raffiguravo in maniera distorta ed ideologica questo periodo ed in maniera ancora più strumentale ed irreale la storia medievale, che concepivo come un'epoca in cui il cristianesimo(espressione distorta secondo le tendenze storiografiche pauperistiche e catto-socialiste ottocentesche) era l'emblema delle classi povere, degli schiavi, dei giudei che lottavano contro il sistema imperiale romano e contro la repressione e le stragi messe in atto dal paganesimo che era espressione delle classi ricche ed oligarchiche, immaginavo che questo percorso di scontro parallelo si fosse interrotto sulla scia delle invasioni barbariche che portarono il cristianesimo inesorabilmente al potere, con, però, uno snaturamento totale dell'essenza del messaggio cristiano, da parte di una chiesa sempre più assetata di potere ed in combutta con i potenti, di tutto ciò ovviamente niente era vero, tutto ciò derivava, però, dalla formazione iniziale della mia cultura, leggendo giornalacci come Repubblica ed il Corriere della Sera, testate(sopratutto la prima) infarcite a cominciare dalle sezioni culturali e storiche da disinformazione anticristiana e propaganda massonica.Detto ciò venendo a conoscenze delle dinamiche politiche e delle posizione teologiche della cristianità dal IV° secolo fino al XX° secolo, mi sono stupito come tutto ciò che avevo ingoiato nelle scuole di regime e nei libelli menzogneri non corrispondesse al vero, come la chiesa fosse ben strutturata concettualmente e disciplinarmente(tu es petrus...) fin dalla sua nascita, come già nel III° secolo essa avesse una struttura organizzata gerarchicamente e sopratutto verticalmente, con una dottrina chiara e rigida(senza sfumature e buonismi sincretisti) e che l'editto di Milano del 313 emanato da Costantino il grande era l'atto di conciliazione tra l'impero romano e la chiesa cattolica, a cui seguirà l'atto di adesione dell'impero alla chiesa, con l'editto di Tessalonica emanato dall'imperatore Teodosio il grande del 27 febbraio 380 a.d. in cui ordina ai popoli a lui sottomessi di abbracciare la fede che era stata un tempo dell'apostolo Pietro, e li esorta a riconoscere la massima autorità nelle figure del papa ortodosso Dàmaso e del vescovo di Alessandria Pietro, le invasioni barbariche, quindi, non segnarono la nascita della cristianità medievale ma la fine della cristianità romana, a cui seguì un periodo di incertezza e di dominio delle popolazioni barbariche eretiche(ariane come vandali, eruli, ostrogoti, gepidi, burgundi, visigoti ed altri) e pagane(angli-sassoni, yuti, avari e franchi) sui cattolici romani, fu solo grazie all'opera di quei grandi papi(San Leone Magno, San Gelasio San Gregorio Magno ed altri) e della santa chiesa che difese la fede contro l'errore e convertì via via i re nemici della fede(Clodoveo re dei franchi, Recaredo re dei visigoti, Teodolinda regian dei longobardi, i re anglosassoni, Sigismondo) che l'Europa divenne(o tornò ad essere) cattolica apostolica e romana.Vorrei inoltre sottolineare come rimasi stupito da vedere determinate vicende della storia mistificate od omesse volutamente dai manutengoli della cultura e del giornalismo "ufficiali", ma gravemente rimossi anche da molti cattolici, ad esempio questo è il caso dello schiaffo d'Anagni del 1302, ad opera dell'infame Sciarra Colonna e dall'altrettanto infame Guglielmo di Nogaret, inviati dal criminale re di Francia Filippo il Bello ed ai danni di un papa tanto ingiustamente bistrattato quanto iniquamente rimosso dalla coscienza collettiva della nostra societas, Bonifacio VIII° fu, infatti, un grande papa, dedito al riconoscimento del legittimo diritto del papa ad esercitare la propria spada(secondo la teoria di Papa San Gelasio delle due spade, elaborata nel 496) spirituale, ma anche a porre sotto la propria tutela i re e l'imperatore romano(del sacro romano impero) che esercitavano la spada temporale, e che dovevano porsi sotto la guida del romano pontefice.L'aspirazione del papa non era il potere, ma assicurarsi che il dettame ecclesiastico e le bolle papali venissero rispettate dai re, che spesso calpestavano i diritti della chiesa.In questo contesto Dante si inserì in maniera proditoria attaccando il potere temporale dei papi(attaccando in verità anche Filippo il Bello definito nella Divina Commedia falsario e condannando lo schiaffo d'Anagni che, secondo un interpretazione corretta di Dante, non fu rivolto solo al papa ma a Cristo stesso, essendo il romano pontefice vicario di Cristo) ma sostenendo il disegno di regno universale sostenuto dai ghibellini, identificando nell'impero il restauratore della pace e della concordia civile.Dante Alighieri è sicuramente un grande poeta e letterato vissuto a cavallo tra il XIII° e XIV° secolo in un epoca tumultuosa e lacerata dagli scontri tra guelfi e ghibellini, sul piano generale, e dalle contese dinastiche e territoriali sul piano locale, però, le sue idee di divisione netta delle competenze fra papato ed imperatore, al cui primo spetta il potere spirituale, mentre al secondo spetta il potere spirituale, negano il diritto papale al controllo del patrimoni sancti Petri(che Dante erroneamente riteneva, sulla base del constitutum constantini, frutto del riconoscimento dell'imperatore Costantino verso papa San Silvestro), donato ai papi dai re longobardi e franchi, e di fatto portano all'assoggettamento della chiesa ai poteri civili.Sostanzialmente questa idea è alla base dell'eresia materiale.

 

 
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