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apibroker
Riforme: domani la proposta francese della fondazione di Fini - Politica - ANSA.it
Riforme: domani la proposta francese della fondazione di Fini
Urso, il modello transalpino il piu' adatto all'Italia
07 aprile, 15:42
ROMA - Il modello francese è "il più attinente la realtà italiana, anch'essa bipolare e composita": lo dice Adolfo Urso, segretario generale di Farefuturo, a proposito del dibattito sulle riforme. La fondazione terrà domani sull'argomento un convegno sulla "quinta repubblica" francese al quale interverrà anche Gianfranco Fini.
"Il semipresidenzialismo francese, anche per quanto riguarda il peso del Presidente della Repubblica e i suoi contrappesi di governo e parlamentari, rispecchia - sottolinea Urso - un sistema coalizionale e bipolare per molti versi simile a quello della realtà sociale e politica italiana. E' comunque un modello di studio che non intendiamo certo imporre ma solo e giustamente proporre per discutere dentro il Pdl, con i nostri alleati e con le forze di opposizione, nella speranza - prosegue - che finalmente si apra la stagione delle riforme e che nei prossimi tre anni si faccia quello che gli italiani attendono da trent'anni: l'ammodernamento dello Stato e delle istituzioni con un nuovo e consapevole "patto costituente". Il "paper" messo a punto dalla fondazione raccoglie i contributi di politologi e costituzionalisti e analizza i vari aspetti dell'architettura costituzionale francese, dalla forma di governo al sistema elettorale e dei partiti, dall'organizzazione parlamentare ai poteri del Presidente della Repubblica e del Parlamento.
Il documento mette in luce tre aspetti. Il primo è il "carattere" del sistema francese, dovuto tra l'altro ad un forte controllo dell'opinione pubblica sulla politica: "un controllo così determinante che richiede alla classe politica selezione e personalità". "I presidenti della Repubblica Francese - aggiunge la fondazione - sono stati in genere dei leader di Partito notevoli facendo si che la responsabilità del Presidente sia allo stesso tempo politica e istituzionale". Il sistema italiano dei partiti, al contrario, "manca di capacità di coinvolgimento" e il modello francese potrebbe rivitalizzarlo: "Una riforma costituzionale secondo il modello francese può sperare di avere successo in Italia solo se la leadership che la propone è in grado di far assumere una nuova "indole", un nuovo carattere alla classe politica e alla società italiana". Secondo aspetto è il ruolo del presidente della Repubblica che, per effetto dell'elezione diretta, "é direttamente responsabile solo davanti al popolo ma non davanti alle Camere godendo pertanto di un potere di rappresentanza più forte". Nonostante i poteri che assume il presidente, però "ciò non distrugge tutti i simboli e le figure legate al parlamentarismo della Repubblica che sono invece conservati, come nel caso dell'istituto della fiducia".
Terzo e ultimo aspetto è il rapporto tra presidenzialismo e federalismo: "Il modello semipresidenziale francese - per la fondazione di Fini - si presenta in grado di assicurare un equilibrio tra poteri locali, rappresentati nel Senato, e l'unità del Paese e la rappresentanza della Repubblica all'esterno". "L'esperienza italiana è diversa: tende al federalismo e stenta ad avere una seconda camera di rappresentanza territoriale. Il nodo nel caso italiano non sarebbe dato dal circuito istituzionale, ma dal suo riflesso sul sistema normativo. La revisione dovrebbe infatti toccare il riordino delle competenze e delle fonti, mentre per la formazione del Senato federale la base - conclude Farefuturo potrebbe essere data dalla cosiddetta Bozza Violante".