Gli ultimi sondaggi danno una media da 0,5 a 1,5%. E' buonissimo considerando il fatto che c'è gente che purtroppo si vergogna di dire che darà il suo voto alla lista: io ne vado fierissimo.
Gli ultimi sondaggi danno una media da 0,5 a 1,5%. E' buonissimo considerando il fatto che c'è gente che purtroppo si vergogna di dire che darà il suo voto alla lista: io ne vado fierissimo.
Speriamo. Ieri sera ad Annozero hanno montato una propaganda davvero viscida e squallida per far passare l'immagine dei volontari dei CAV come persone fondamentaliste che stanno addosso alle donne che vorrebbero abortire ed esercitano su di loro pressione psicologica
una trasmissione che è stata salvata solamente dalla presenza di Savino Pezzotta e dell'Eugenia Roccella, che hanno mostrato la verità in modo molto chiaro e sereno. Non commento la Bonino che davvero mostra di credere in quel che dice, e allora la faccenda si fa seria...perchè ha detto di quelle cose che forse (forse) potevano starci nel 1788 alla vigilia della presa della bastiglia....
Non ho capito poi come mai ad una trasmissione interamente dedicata all'aborto non sia stato invitato G.ferrara???
Appuntamenti
Sabato 22 Marzo
Incontro elettorale a Bormio (BS) della lista con Luca e Paolo Tanduo
Martedì 25 Marzo
Giuliano Ferrara in Abruzzo
Chieti - Auditorium delle Crocelle
Via Arnianese, 1 angolo Via dei Crociferi - Ferrara (FE)
Mercoledì 26 Marzo
Conferenza sul tema “Libere di accogliere la vita”, relatori Giuliano Ferrara e la candidata Olimpia Tarzia, Presidente Nazionale Comitati “Donne e Vita”
Ore 18.30 - Villa Mercede
Via Tuscolana, 20 - Frascati (RM)
Giovedì 27 Marzo
Giuliano Ferrara a Torino
Ore 160 - Piazza Castello - Torino (TO)
Venerdì 28 Marzo
Giuliano Ferrara a Novara, Biella e Vercelli
Alcuni candidati toscani incontrano gli amici a Siena alle 18.30
Lunedì 31 Marzo
Giuliano Ferrara a Cagliari
Ore 18:00 - T Hotel
Via dei Giudicati, 66 - Cagliari (CA)
Mercoledì 2 Aprile
Con la partecipazione del Prof. Claudio Risé, dott.ssa Elisabetta Pittino, dott. Stefano Savoldi
“Il Padre, la vita, la famiglia”
Ore 20.30 - Auditorium Museo delle Scienze
Via Ozanam n. 4 - Brescia (BS)
Giovedì 3 Aprile
Giuliano Ferrara nelle Marche con i componenti della lista candidati per le Marche
Ore 15:00 - Novafeltria
Ore 18:00 - Pesaro
Ore 21:00 - Ancona
Venerdì 4 Aprile
Giuliano Ferrara in Lombardia
Mattinata - Seveso, conferenza stampa sul tema diossina e aborto terapeutico
Ore 16:00 - Magenta, incontro con la città alla Sala Consigliare e visita a Mesero al santuario e tomba di S.ta Gianna Beretta Molla
Ore 21:00 - Milano, incontro con la città
Sabato 5 Aprile
Giuliano Ferrara in Lombardia
Ore 10:00 - Bergamo
Ore 160 - Vigevano
Ore 21:00 - Busto Arsizio
Domenica 6 Aprile
Giuliano Ferrara in Lombardia
Ore 10:00 - Crema
Ore 14:00 - Mantova
Ore 18:00 - Brescia
Associazione culturale “12 Marzo” organizza la conferenza “La Vita è amore e bellezza. Difendiamo la vita”, relatori Giuliano Ferrara, Luca Volonté, Giacomo Samek Lodovici, modera Elisabetta Pittino
Ore 18.00 - Villa Fenaroli - Sala Scalabrini
Via Giuseppe Mazzini, 14 – Rezzato (BS)
Lunedì 7 aprile
Presentazione lista “Per la moratoria con Giuliano Ferrara. Aborto?No, grazie” e presentazione del libro di G. Gibertini“Mi hanno accolto con un abbraccio”, ED Fede & Cultura, con i candidati della lista Giorgio Gibertini, Elisabetta Pittino, Stefano Savoldi
Ore 200 - Palazzo Todeschini - Sala Peler
Desenzano (BS)
Martedì 8 aprile
Presentazione della lista e conferenza “Dalla parte del Figlio, del Padre, della Madre”, con il capolista Claudio Risé e i candidati Elisabetta Pittino, Stefano Savoldi
ore 18.00 - Aula Magna Scuola Primaria “Madonna della Neve”
Via Nigoline, 2 - Adro (BS)
Mercoledì 9 aprile
Giuliano Ferrara in Puglia
Orario da definirsi - Foggia
Orario da definirsi - Bari
Infatti, pure io! Purtroppo la reticenza di cui parli è comprensibile.. la lobby culturale che ha dominato questo paese negli ultimi trenta anni non è certo disposta a veder cadere uno dei suoi principali dogmi e fa di tutto per far apparire la lista come qualcosa di medievale, spargendo su di essa ogni sorta di falsità! Ma questo atteggiamento per me è anche indicatore del timore che hanno di un buon risultato della lista e degli effetti che produrrebbe.. e proprio questo, insieme alla repulsione per l'arroganza usata da costoro che dovrebbe spingere i cattolici e più in generale chi ama la vita, chi ne ha le scatole piene di questa dittatura culturale, a dare il proprio voto!!
Torno a dire: Non buttiamo l'occasione!!
Rispondo all'appello di Codino, naturalmente alla Camera non mancherà il mio voto per la lista pro Life!
Bellissima l'idea di Merello, contattiamo i candidati delle nostre regioni e diamo una mano per attaccare i manifesti della lista per la vita!
NOI SIAMO LA VERA ITALIA !
RICOSTRUIAMO LA NOSTRA PATRIA !
25 marzo 2008 No, grazie. Lo dicono i fatti
Quattro grandi storie che parlano di vita umana offesa. Sorry, no Alitalia
Sebbene una giornalista collettiva l’abbia definita “l’ultima puntata di questo grande serial televisivo sull’aborto in onda da tre mesi in Italia”, la splendida storia della Juno di Pordenone è tutt’altro che questo, è l’ultimo di quattro grandiosi fatti – non opinioni – accaduti in Italia dall’inizio del 2008, da quando è cominciata la moratoria contro la pena d’aborto. Non per “colpa” della moratoria e neppure, va da sé, per suo solo merito: sono la vita e la sua intelligenza che pulsano e incrinano la crosta dell’indifferentismo morale. Da nord a sud dell’Italia emerge la ribellione di fronte all’unica cosa di cui davvero non se ne può più, il maltrattamento su scala industriale della vita. Così, giunti a metà di una campagna elettorale che non decolla, nonostante il tentativo quasi unanime di silenziare il tema della vita per parlare di Alitalia, è il momento di fare il punto sui fatti grandiosi che accadono. Di aprire gli occhi sulla loro capacità di invertire l’ordine prestabilito (prestabilito da chi?) delle cose di cui ci si dovrebbe limitare a discutere.
Il primo è Napoli. Anzi, a Napoli sono accadute due cose. Uno, che un bambino è stato ucciso perché era malato. Di una malattia che basta cliccare Google per sapere che non è d’impedimento a una vita dignitosa, la sindrome di Klinefelter. La donna che poi si è trovata nella condizione di dover abortire in un bagno poteva ignorarlo. Forse avrebbero dovuto avvertirla i medici cui la legge 194/78 “per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” affida il compito di accompagnare le donne nel loro doloroso percorso. Ma (forse) si sono limitati, loro sì, al procurato allarme: signora suo figlio sarà handicappato. Due, che la verità e la buona informazione hanno bucato il velo omertoso del giornalismo collettivo, hanno fatto sapere alla nazione che al Policlinico Federico II non c’era stato nessun blitz a sirene spiegate, non era stata interrogata con metodi inquisitori una donna che aveva appena abortito. Non c’era stata alcuna caccia alle streghe scatenata da feroci campagne pro life. Così l’aborto divenuto atto di eugenetica spiccia – nella banalità e nel cattivo funzionamento della sanità pubblica – è stato riconosciuto per quel che è, emergendo per la prima volta come fiume carsico nella coscienza nazionale. Il secondo fatto è avvenuto a Genova, dove un’indagine su un ginecologo che praticava aborti al di fuori della legge, e che ha deciso di risolvere nel più inappellabile dei modi il suo contenzioso con la giustizia, ha portato alla luce un altro aspetto dello scandalo supremo del nostro tempo: quello di un bambino abortito per un reality show. L’aborto comodo, fuori controllo, per futili motivi. Ancora una volta è stato il buon giornalismo a contraddire l’opacità morale. E l’Italia ha scoperto che l’allarme di cui ci si dovrebbe curare non è l’inesistente “campagna contro le donne”, ma la violazione incivile della legge 194, peraltro sanabile con euro 51 di multa.
Il terzo caso, che ha illuminato la Pasqua, è quello della giovane donna di Pordenone. Non più violazione della 194, ma violazione del tabù mortifero che l’ha trasformata in silenzioso killer e accettata regola sociale. C’è molta più maturità e coscienza del proprio tempo nel “voglio questo figlio, voglio allevarlo con tutto l’amore di cui sono capace” detto da una ragazzina, che nel disturbo luciferino del solito, ineffabile Silvio Viale, il medico che difendeva la sacrosanta libertà della donna che ha abortito per un reality, ma che ora s’indigna perché il caso pieno di vita vera della Juno di Pordenone sarebbe stato “trasformato in un reality”. Il re è nudo, si rompe la crosta arida della società, non solo italiana: segnatevi il luogo e la data in agenda: ne parlerà il mondo. E da sotto, chiara e fresca emerge una nuova cultura della vita, smentita secca e gioiosa del dogma per cui il sesso – anche un po’ incosciente – di una quattordicenne debba e possa avere come unico pozzo in cui purificarsi quello nero dell’aborto, il metodo di contraccezione brutale e definitivo, culturalmente imposto.
Il quarto fatto non ha a che vedere con l’aborto, ma pur sempre con la vita maltrattata, stavolta la fine della vita. Il 15 marzo Salvatore Crisafulli, che vive in condizioni di “minima responsività”, con altri malati e famiglie di malati nelle sue condizioni ha iniziato uno sciopero della fame per denunciare “l’eutanasia passiva dello stato italiano”, dispensata tramite la mancanza di assistenza. Una protesta estrema e tale da mettere a rischio la stessa vita dei malati. La novità, anche qui, è che stavolta non si tratta di uno sciopero della fame per chiedere l’eutanasia, la fine della sofferenza, ma per rivendicare il diritto alla vita e all’assistenza da parte dello stato. Fosse una campagna “à la Welby”, il giornalista collettivo farebbe a gara per aggiornare in tempo reale, per stracciarsi le vesti contro la legge che nega la libertà di morire. Ma qui invece c’è la contraddizione vera, la vita, ancorché sofferente, che preme per esserci. Perché si parli di lei e si agisca contro il suo maltrattamento. E’ un cambiamento nella cultura e nella politica. Non basterà mettere il silenziatore a una campagna elettorale. Things they are changing.
di Maurizio Crippa
In effetti chissene frega se vince Berlusconi o Veltroni (tanto non cambia nulla!)
chissene frega dell'Alitalia...
ma se una X sul simbolo "Aborto? No grazie!" fosse utile a salvare anche un solo bambino...
Il punto 8 del programma della lista "Aborto? No grazie!" dice così:
8. Adottare le modalità del “Progetto Gemma” sul sostegno materiale alle gestanti in difficoltà e alle giovani madri di ogni nazionalità e status giuridico per la prima accoglienza e educazione dei bambini, con l’erogazione di consistenti somme per i primi trentasei mesi di vita dei figli.
cos'è il Progetto Gemma???
"Progetto Gemma. Adozione Prenatale a Distanza" è un'associazione privata di fedeli riconosciuta dall'ordinario del luogo con decreto diocesano il 25/04/2000.
Cuore dell'impegno dell'associazione è:
- promuovere ed organizzare, nell'ambito delle realtà impegnate nella difesa della vita fin dal concepimento e nella più ampia comunione ecclesiale la preghiera dei seguaci di Cristo Concepito, Crocifisso e Risorto secondo l'accorata sollecitudine del Papa Giovanni Paolo II nella Enciclica Evangelium Vitae.
Ecco il loro sito:
www.progettogemma.it