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  1. #11
    Comunista democratico
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    Predefinito Il Dalai Lama e la Cia

    Il Dalai Lama e la Cia
    (...) Il Dalai Lama, con l’aiuto dei media, è divenuto una figura di culto. Qualunque tele o radio-utente lo definirebbe "persona buona, santa".(...) Perchè questo "santo", che si ritiene non ammazzerebbe un insetto, ha appoggiato i bombardamenti Nato sulla Jugoslavia? (...) Hollywood ha realizzato due film sul Tibet... per glorificare la classe religiosa tibetana e il suo presunto idilliaco passato, allo stesso modo in cui "Via col vento" glorifica la classe dominante schiavista del vecchio Sud.
    (...) Per oltre 100 anni le potenze imperialiste europee e il Giappone hanno mantenuto la Cina nelle sfere di loro influenza... Gli Usa si opponevano, ma solo perché esclusi dall’accesso in Cina per i loro affari. (...) Nell’800 la Gran Bretagna combattè due guerre contro la Cina per il diritto di vendita dell’oppio nei suoi territori. Nel 1904 lanciò un’invasione in grande scala del Tibet e costrinse la Cina a concedergli due aree per il commercio. (...) Nel 1949 l’Armata Rossa stava per vincere definitivamente sul Kuomintang, aiutato dagli Usa. Washington allora operava per far aderire il Tibet all’Onu come paese indipendente. Gli sforzi fallirono perché il Tibet era considerato da oltre 700 anni provincia cinese, e anche per il Kuomintang era parte della Cina al pari di Taiwan. (...) Oggi l’imperialismo Usa diventa sempre più aggressivo, e cerca di forzare la separazione dalla Cina del Tibet, Taiwan e Xinjiang, e supporta, come nei Balcani e in Russia, i separatisti.
    (...) Il Tibet pre-rivoluzionario era totalmente sottosviluppato... senza sistema viario... una teocrazia feudale basata sull’agricoltura, con il 90% della popolazione in servitù o schiavitù... non vi erano scuole, eccetto i monasteri riservati a pochi... l’educazione delle donne era sconosciuta. Non vi era alcuna forma di assistenza sanitaria e ospedali. (...) Un centinaio di famiglie nobili e gli abati dei monasteri (di famiglie nobili anch’essi) possedevano tutto. Il Dalai Lama viveva nel palazzo di 1.000 stanze di Potala... per il contadino la vita era breve e misera. Il Tibet aveva il più alto tasso di tubercolosi e mortalità infantile nel mondo.
    (...) Oggi il Tibet ha 2.380 scuole primarie, moltissime scuole professionali e l’istruzione si svolge in lingua tibetana. Vi sono oltre 20.000 medici, 95 ospedali cittadini e 770 cliniche.
    (...) Nel 1949 la rivoluzione cinese stabilì che il Tibet fosse una regione autonoma con molti più diritti di quanti ne avesse in precedenza... La schiavitù fu dichiarata fuorilegge solo dal 1959... Ciò avvenne dopo un grande movimento di massa che isolò il Dalai Lama... Prima di tutto il governo cinese pagò un salario adeguato a tutti coloro che lavorassero alla costruzione delle strade. Ciò distrusse totalmente l’usanza della servitù... Ancora più rivoluzionario fu pagare i ragazzi e gli ex-schiavi per frequentare le scuole...
    (...) Dal 1955 la Cia iniziò a costruire un esercito controrivoluzionario in Tibet... Un articolo su Newsweek del 16.8.99 descrive in dettaglio le operazioni della Cia in Tibet dal 1957 al 1965... Il Chicago Tribune del 25.1.97 descriveva l’addestramento di mercenari tibetani in Colorado... Secondo il Pentagono migliaia di loro, con circa 700 voli, furono paracadutati in Tibet negli anni ’50...Il fratello del Dalai Lama seguiva tutte queste operazioni e se ne faceva vanto... La Cia diede una rendita annuale di 180.000 dollari al Dalai Lama per tutti gli anni ’60 (...)
    (Sara Flounders,Workers World, 26.8.99)
    http://www.tightrope.it/user/chefare...cf51/tibet.htm
    Myrddin

  2. #12
    Comunista democratico
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    Predefinito Tibet

    Tibet
    di Enrica Collotti Pischel
    da Il manifesto 9 gennaio 2000

    ... anche i tibetani ebbero lunghi – e in genere molto ostili – rapporti con l’Impero cinese e nel corso dei secoli scesero in folte schiere dal loro inospitale altipiano per insediarsi nelle regioni cinesi a ridosso delle montagne, dove rimangono, pur essendo numericamente una minoranza rispetto agli han e ad altre genti. Il Tibet vero e proprio, il vasto altipiano, tutto al di sopra dei 4–5 mila metri, se si esclude la valle di Lhasa, fu conquistato dall’Impero cinese nel 1721 e nel 1751 inserito nell’amministrazione cinese in modo regolare, attraverso la presenza di funzionari, anche se tra i Dalai Lama e gli imperatori esisteva anche un rapporto personale di reciproco legame. Qualsiasi governo cinese, quello imperiale, quello del Guomindang e quello della Repubblica popolare hanno sempre considerato il Tibet un territorio appartenente allo Stato cinese. Nessun paese al mondo oggi riconosce uno status di indipendenza al Tibet e neppure il Dalai Lama la rivendica. Su questo non possono sussistere dubbi.

    Al momento dello sfacelo del potere cinese all’inizio del secolo XX, tuttavia, il potere britannico in India cercò di penetrare in Tibet e di stabilire rapporti con l’aristocrazia schiavista e monastica che lo controllava. Gli inglesi cercarono anche di attribuire uno status internazionale alle autorità tibetane, invitandole nel 1913 alla conferenza di Simla, dove, nonostante le proteste della delegazione dell’Impero cinese, si fecero cedere i territori che tuttora sono contestati tra India e Cina. Neppure gli inglesi, però, riuscirono a portare avanti il tentativo e durante la seconda guerra mondiale chiedevano regolarmente al governo di Chiang Kaishek il permesso di sorvolo sul Tibet per gli aerei che portavano aiuti. Poi vennero la rivoluzione e la proclamazione della Repubblica popolare cinese: l’ingresso in Tibet dell’esercito rivoluzionario era soltanto la conclusione di una guerra civile e non la conquista di un territorio esterno alla Cina, come va ripetendo da anni la campagna tenace e subdola condotta in occidente con gran rinforzo di attori di Holliwood e patiti delle nuove religioni esoteriche.

    Nel 1951, la Repubblica popolare cinese concluse un accordo con le autorità tibetane, politiche e religiose, e istituì un regime di autonomia, gestito con il consenso del Dalai Lama. Però nel 1956–57, in un momento di massima tensione tra Stati Uniti e Cina popolare, la Cia sostenne una rivolta dei tibetani insediati nella regione cinese del Sichuan. A seguito di una serie di manovre (c’è di buono che la Cia deve rendere conto delle sue spese al contribuente americano e così, ogni tanto, si sa qualcosa) e probabilmente con qualche complicità dei sovietici ormai ostili a Mao e alla Cina, i rivoltosi si trasferirono a Lhasa, chiesero e ottennero il consenso del Dalai Lama. I cinesi repressero la rivolta e il Dalai Lama, con gran parte della classe dirigente tibetana, si trasferì in India, a Dharamsala, dove ha costituito un governo tibetano in esilio, finora non riconosciuto da alcun paese.

    Da allora è iniziata nel mondo intero un’intensa campagna di delegittimazione morale e storica del potere cinese sul Tibet, penetrata largamente nell’opinione pubblica occidentale, benché non abbia mai portato a prese di posizioni giuridiche dei governi. Per parte loro, i governanti cinesi sottoposero dopo il 1959 la società tibetana a profonde trasformazioni cercando di allevarsi una classe dirigente alternativa che doveva tutto alla rivoluzione. Furono soprattutto questi giovani "giacobini" tibetani che durante la rivoluzione culturale distrussero templi e simboli della civiltà tibetana, dando ulteriore fiato alla campagna anticinese. Dopo la morte di Mao, è stato ripristinato il regime di autonomia ed è stato dato maggiore spazio alla popolazione tibetana, anche se è continuata, in alcune fasi con molta intensità, la repressione contro le spinte indipendentistiche e i movimenti separatistici. Oggi il Tibet, che resta molto povero, sta trasformandosi: i pastori nomadi sparsi ricevono qualche piccola assistenza dall’esercito popolare cinese che continua a gestire un minimo di strutture sanitarie, mentre la valle di Lhasa sta diventando un’attrazione turistica e molti tibetani trovano conveniente accettare la politica tradizionale dei cinesi verso le minoranze: comprarne il consenso con un minimo di benessere.
    http://www.resistenze.org/sito/te/po...n13-002391.htm
    Myrddin

  3. #13
    e poi c'era la marmotta
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    scusa n'attimo...ma chissenefrega che vivevano cosi?
    che centra che avevano un sistema feudale?
    dunque abbiamo il diritto (e forse anche il dovere) di invadere ogni paese che non sia "superiore" come noi?

    PS ora t lascio che vado a preparare una invasione dell'africa, quei cretini vivono ancora in villaggi...TZE...che idioti

  4. #14
    Comunista democratico
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    Citazione Originariamente Scritto da code47 Visualizza Messaggio
    scusa n'attimo...ma chissenefrega che vivevano cosi?
    che centra che avevano un sistema feudale?
    dunque abbiamo il diritto (e forse anche il dovere) di invadere ogni paese che non sia "superiore" come noi?

    PS ora t lascio che vado a preparare una invasione dell'africa, quei cretini vivono ancora in villaggi...TZE...che idioti
    Scusa un po, ma noi con i nostri militari che cosa ci facciamo in Afghanistan? Non mi pare che abbiamo una storia e una cultura comuni come Cina e Tibet. Che cosa ci facciamo in Kossovo? Perchè noi italiani abbiamo fatto guerra, bombardato e ucciso civili in Jugoslavia? Perchè siamo andati in Irak a d uccidere irakeni?
    Myrddin

  5. #15
    e poi c'era la marmotta
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    ah gia giusto...
    si puo invadere un popolo solo a 2 condizioni:
    1) deve essere inferiore
    2) ci devono essere affinità

    a questo punto io proporrei di farci invadere dalla Svizzera...

    una domanda: ma hitler ha fatto bene quindi a invadere tutti i paesi "germani"?

  6. #16
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    Citazione Originariamente Scritto da Myrddin-Merlino Visualizza Messaggio
    Scusa un po, ma noi con i nostri militari che cosa ci facciamo in Afghanistan? Non mi pare che abbiamo una storia e una cultura comuni come Cina e Tibet. Che cosa ci facciamo in Kossovo? Perchè noi italiani abbiamo fatto guerra, bombardato e ucciso civili in Jugoslavia? Perchè siamo andati in Irak a d uccidere irakeni?
    non mi sembra che i paesi comunisti siano non guerrafondai

    se a te non piace che il tibet chieda indipendenza va bene, ma ci sono altri che appoggiano


    cmq non puoi dire che in cina ci sia sta liberta, li non avresti modo di protestare il governo (in nessun paese comunista) come fai qui, facile cosi

  7. #17
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    Thumbs up grande

    Citazione Originariamente Scritto da code47 Visualizza Messaggio
    e che centra...
    c'è imperialismo cattivo che mira a schiavizzare e distruggere le liberta individuali e collettive e c'è un imperialismo buono.
    l'imperialismo buono ti conquista xke lo fa x te.
    l'imperialismo buono mantiene l'invasione xke vuole farti partecipe del proprio boom economico...
    è un imperialismo filantropo...

  8. #18
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    Alcuni tifosi di una certa sono troppo lobotomizzati.

    E via a parlare di libertà ed oggi eccoli a difendere un paese che ne occupa un altro.

    Seguendo il ragionamento di Myrddin allora dobbiamo elogiare il periodo colonialista in Africa o quello inglese nelle Indie visto il progresso portato in quelle regioni.

  9. #19
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    Non ho capito il contesto internazionale della vicenda. Chi appoggia chi e perchè.

  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da Sheera Visualizza Messaggio
    Non ho capito il contesto internazionale della vicenda. Chi appoggia chi e perchè.
    In fondo é una questione secondaria.
    Un popolo che fino a ieri viveva, ci piaccia o no, di stenti e di preghiere, é stato "liberato" dalle guardie rosse.
    Oggi gli altri "liberatori" lo strumentalizzano per farci vedere che i primi erano in realtá cattivi.
    A morire sulle strade sono sempre la plebe e gli schiavi.
    Chi dá gli ordini, da una parte e dall'altra, siede e pranza allo stesso tavolo.

    Gaza, Gerusalemme, Lahsa

 

 
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