..... e le maestre di Di Pietro...

Meno male che è arrivato il fascistone Ciarrapico a salvare la faccia e il retro a quel signorino obamista di Walter Veltroni. Il saluto romano e l'orgoglio della camicia nera han fatto del Ciarra il caprone espiatorio della settimana. L'uo mo che il Cavaliere ha messo in lista, solo per raccattare qualche voto e avere un paio di giornalini di provincia dalla sua (Ciociaria Oggi e Qualcosa domani) è diventato subito l'incubo nero dell'Italia sinistrella e antifascista. Come se avessero visto lo spettro di Hitler, uscito dal bunker per la resa dei conti finale. Pure il Ciarra i conti li sa fare e anche bene: lo sanno a Repubblica che devono baciare la terra dove cammina. È grazie a lui, al fascista e bancarottiere, se sono rimasti a menare il turibolo nella parrocchia debeneddettina e non sono finiti a servire messa nella canonica di Arcore. Sarà stato sicuramente per ringraziarlo che gli hanno dedicato un bel po' di spazio del loro sciccoso tabloid.
Ma Ciarrapico è un dilettante in fatto di battute (dirsi orgoglioso di essere fascista cos'è se non un divertissement): ad alzare il livello è intervenuto il suo capo, il Cavalier Berlusconi che con quella spiritosaggine sulle femminucce precarie e i matrimoni d'interesse si è cuccato la hit delle sfarfallate della settimana. Con quel sorriso e con quelle tette, signorina, potrà andare dove vuole. Insomma, come sposare un miliardario e vivere felice.

Ragionieri e nanetti
Ma lui se lo può permettere: la battutaccia gli ha assicurato un'audience su stampa e tv che neanche un mese di Crozza e Cornacchione gli potevano procurare.
Del resto, il suo slogan "Rialzati Italia" ha qualcosa di evangelicamente (do you remember Lazzaro?) positivo: il Cavaliere è pronto a fornire a tutte le precarie d'Italia una lista di 34mila rampolli miliardari in età di nozze. Poi, vincano le migliori: le altre possono sempre fare domanda per uno stage da letteronze a Mediaset.
Dunque, per almeno quel che riguarda il buonumore e l'amore, la lista del PdL ha battuto largamente tutti, pure quella di Ferrara che ai due preziosi sentimenti si ispira.
Non ci saranno grandissime idee nell'alleanza matrimoniale tra Berlusconi e Fini, ma almeno quattro risate in compagnia ce li assicurano.
Più riso e bubbole per tutti, insomma.
Sull'altro fronte, invece, l'humor manca del tutto, non scherzano affatto. Eppure son comici loro malgrado, fanno ridere quando parlano serio.
Se al precariato Silvio raccomanda il buon partito, sentire invece la ricetta dell'ex ministro Beppe Fioroni, candidato Pd nell'improbabile governo di Walter. Anche lui come il suo capo recita il suo commosso: "I have a dream". Eccolo: «Una nuova Italia fatta di periti, geometri e ragionieri. Perché sono loro che hanno fatto grande il nostro Paese negli anni Sessanta».
Già, poi sono venuti i Settanta, che sono, come tutti sanno, gli anni di piombo ma anche quelli in cui i geometri, cari a Fioroni, si sono montati la testa, hanno smesso di cementare nanetti nei giardini e sono diventati architetti.
E i ragionieri han preso la laurea in economia e commercio. Così Biancaneve e Pisolo son passati nei salotti dei commercialisti. E adesso, il frescone della Margherita, li vuole di nuovo riportare indietro.
Forse nessuno lo ha avvertito che il Belpaese è cambiato, ha bisogno di ingegneri, manager, medici e laureati con il loro bravo master negli Usa.
E il ragiunatt che non biascica una parola di inglese non va da nessuna parte. Al massimo può aspirare, ma non respirare. Insomma, sarà destinato al precariato o a convertirsi all'ambientalismo: a Napoli ci sarà sempre posto per gli operatori ecologici volenterosi. Oppure, se è ragazzotta con tette, gambe lunghe e smagliante sorriso, potrà inviare una foto a Berlusconi.
Eppure questa è la nuova scuola, «moderna e seria». Già, la situazione è seria, non ci sono dubbi. Ma non nel senso che sogna il Beppe, ex pubblico (di)istruttore di scuole e asili. Otto milioni di insufficienze alla fine del primo quadrimestre, con due milioni di studenti, cioè il 70 per cento del totale, che hanno riportato almeno un debito.

Tonino e il bisteccone
Altro che visione, questo è un sonoro sberlone per il fu ministro. Che aveva promesso di rendere al scuola italiana "più pubblica" e si ritrova invece con un mare di studenti che han bisogno di milioni di ore (da euri 7 a euri 12 ogni 60 minuti) di lezioni private e corsi di recupero. Del resto, Fioroni non ha idee e non ne sente la mancanza: non ha fatto alcuna riforma (questo però va a suo merito), non ha mantenuto la promessa di riconoscere e sostenere le scuole libere. Nel suo collegio di Viterbo, il ministro è conosciuto con il soprannome di "er Bugia", e si capisce perché.
Beppe, comunque non ha lasciato nulla, nemmeno una carta o un motivo per cui ricordarlo. Ah no: ha costretto Milano a infrangere la legge sull'immigrazione clandestina.
Ma tanto, nessuno lo ha arrestato. Non si è mosso neppure il commissario Tonino Di Pietro, sempre zelante se si tratta di menare le mani (metaforicamente) o di ammanettare briganti (senza metafore né garanzie). Ma un po' orbo quando l'aspirapolvere bisogna passarla sotto i tappeti di casa sua. Dove, all'occorrenza, nasconde pure i valori e le gioie del partito.
Il Ciceruacchio di Montenero ha affidato la sua entrée nella campagna elettorale a una enorme bistecca bordata di grasso. Simbolo, per lui, della politica dei magna magna. Da qui lo slogan: taglieremo subito il grasso. Epperò, Tonio, che ci vuole tutti più magri, lui mica ha rinunciato al burro. Nell'ultima settimana ha sfornato una quantità di nomine di dirigenti dagli stipendi alto-livellati che nemmeno un tir intero di gnù riuscirebbe a sfamare. Lui nega, qualcun altro indaga. Comunque, Tonino col grembiule insanguinato e il coltellaccio da macellaio non ci sta per nulla scomodo, ma Walter si è molto arrabbiato per questo inizio molto cheap e anche very trash. Quella mega bistecca al sangue gli rovinava l'immagine profumata e blasé da commesso di boutique dei quartieri alti. L'ex pm ha dato da bere al signore del loft che con lui arriveranno pure i voti dei devoti di Grillo e degli anti-casta. Per il momento ci saranno quelli (pochi) di alcune signore di Rignano, quelle che dipietrescamente hanno cacciato in galera alcune maestre con accuse infamanti. Nella sua lista c'è la grande accusatrice, la star tv, la cacciatrice di pedofili fantasmi. Le maestre, da lei accusate, sono state tutte scarcerate per assenza di realtà: ma chi se ne importa. Con gli indagati il manettaro dei valori non è mai andato per il sottile. E poi, nessuno è innocente e la candidatura della mamma dal cuore Di Pietra servirà per accileccare qualche sprovveduto girotondino. Addio sogni: con Veltroni, Fioroni e Di Pietro-Bassettoni ci saranno solo terribili incubi.

di LUIGI SANTAMBROGIO su www.libero-news.it di oggi

saluti