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  1. #21
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    Citazione Originariamente Scritto da larth Visualizza Messaggio
    comunque mi sembra piuttosto chiaro .. AIR france si " accolla" l' aliroma SOLO SE il governo romano si impegna a distruggere malpensa come hub , che appunto NON dovra' essere messo sul mercato ma essere usato SOLO come aereporto di trasferimento dei buoi padani verso parigi e/o roma
    Sembra anche a me chiaro come il sole: non solo vogliono tutto il traffico intercontinentale del nord a Parigi, ma vogliono beccarsi anche tutto il settore cargo, che a MXP tira moltissimo .
    E' inconcepibile pensare che il governo itagliano si possa impegnare a non liberalizzare le rotte, dunque a fare protezionismo come ha sempre fatto, ma a favore di una compagnia estera anzichè di una di "bandiera"...assurdo, una cosa che può avvenire solo qui, e non mi vengano più a parlare di paese unito dopo questo scempio: il governo itagliano sarebbe pronto a blindare il mercato aereo del nord e ad affossare l'economia del nord pur di fare i limitati interessi territoriali dei romani, allora se è così è chiaro come il sole che il nord non ha un governo che lo rappresenti, e deve costruirsene uno.

  2. #22
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    ma non con l'allega debbozzi ...

  3. #23
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    Comunque il governo sfiduciato ha troppa fretta di chiudere questa partita, anche a costo di danneggiare grandemente il PD alle prox elezioni...è troppo strano questo comportamento....secondo me c'è molta puzza di bruciato in tutto questo.

  4. #24
    l'occasione fa l'uomo italiano
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    boicottare prodotti francesi e olandesi per il furto degli slot a Malpensa, non certo per l'allontanamento di alimerda.

  5. #25
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    http://www.repubblica.it/2008/03/sez...-malpensa.html

    "Su Malpensa non cediamo
    la compagnia può anche fallire"


    di GAD LERNER


    MILANO - Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, nella sua veste di primo azionista della Sea - la società aeroportuale che gestisce Linate e Malpensa - si ritrova improvvisamente fra le mani una sorta di potere di veto sulla vendita di Alitalia a Air France, e quindi sulla sopravvivenza o il fallimento della nostra compagnia di bandiera dalle casse vuote. Nei confronti della quale Sea ha intentato una causa di risarcimento per gli accordi disattesi sullo scalo di Malpensa, chiedendo un indennizzo astronomico: 1,25 miliardi di euro, circa dieci volte la somma che Air France è disposta a pagare Alitalia. Entro la fine del mese Parigi chiede al governo italiano di sottoscrivere una manleva, facendosi carico della penale nell'eventualità che la magistratura dia ragione alla Sea. A meno che...

    Sindaco Moratti, la vostra causa ha un esito incerto e potrebbe sortire effetti rovinosi. E' pensabile una rinuncia, nell'interesse del Paese?
    "L'azione risarcitoria è stata a lungo meditata e si basa su argomenti solidi. Alitalia ha disatteso l'impegno assunto: fare di Malpensa il suo hub. Una rinuncia da parte nostra è impensabile".

    Dal governo le è giunta una richiesta in tal senso?
    "Fra ieri e oggi il presidente Prodi mi ha chiamata due volte. Gli ho chiarito che Sea non può rinunciare a una contropartita economica per i gravi danni subiti da Alitalia".

    Si rende conto che lei può far saltare l'accordo con Air France?
    "Se c'è la volontà delle parti, io sono pronta ad avviare una trattativa finalizzata a una transazione, purché ci sia garantito il giusto indennizzo".

    Ma sembra impossibile concludere una simile trattativa entro il 31 marzo, lei si sta assumendo una grave responsabilità...
    "Intanto Air France ha avanzato pretese tali da farmi dubitare che voglia concludere davvero l'acquisto di Alitalia. La compagnia italiana dispone di volumi di traffico e di cespiti derivanti dalla proprietà dei terreni di Fiumicino che già di per sé valgono molto più dei 138 milioni offerti. A simili condizioni Alitalia potrebbe interessare altri compratori".

    Se ce ne fosse il tempo: le casse Alitalia sono vuote e l'alternativa più probabile sarebbe il fallimento.
    "Io credo nel libero mercato. La sorte del fallimento è già toccata a Swissair e alla Delta, ma gli aerei non hanno smesso di volare. Non mi permetto di dire quali siano i compiti di un governo titolato solo all'ordinaria amministrazione, ma se Air France pretende di mantenere una clausola monopolistica sui diritti di traffico Alitalia, e per di più impone la dismissione delle attività cargo in larga misura concentrate a Malpensa, bisognerà pure tutelare una politica italiana dei trasporti".

    Sbaglio ricordandole che la sorte di Alitalia è nelle sue mani?
    "Sì, sbaglia, io chiedo solo al governo di negoziare condizioni più accettabili".

    Prodi le avrà detto che se Alitalia fallisse in seguito alla mancata remissione della vostra causa, potrebbe a sua volta rivalersi finanziariamente su Sea.
    "Questo si chiama terrorismo. Respingo questa ipotesi come del tutto priva di fondamento. Se vuole vada a chiederlo ai nostri legali e ai professori universitari che hanno convalidato le legittime richieste di Sea. Una società florida, che in un anno ha raddoppiato gli utili portandoli da 25 a 50 milioni di euro. Con ciò dimostrando che il presidente Giuseppe Bonomi non è un lottizzato, bensì un manager capace. E ora dovrei sopportare che Sea venga messa in ginocchio dalle inadempienze altrui?".

    Posso scrivere che Letizia Moratti preferisce il fallimento di Alitalia alla remissione della causa?
    "Prima di arrivare al fallimento è sempre doveroso cercare un'altra soluzione, sebbene, lo ripeto, neppure il fallimento significhi di per sé una catastrofe. Alitalia si è resa responsabile di scelte sbagliate. In seguito agli accordi con i sindacati romani ha speso 200 milioni all'anno solo per le trasferte a Malpensa del personale residente nella capitale".

    Lo ha fatto quando a presiederla era proprio il suo Giuseppe Bonomi. Intanto le perdite si ingigantivano e nessuna forza politica, né di destra né di sinistra, ha rinunciato a ripianarle pur di evitare il fallimento.
    "Posso comprendere che i governi si siano prodigati per evitare il fallimento di Alitalia, ma questo non è affar mio. Io sono responsabile delle scelte positive di Sea, che tra l'altro fanno di Malpensa l'aeroporto più puntuale d'Europa. Mi spiace, ma non mi sento compartecipe delle scelte di Alitalia".

    Eppure lo sa che gli altri aeroporti del Nord incrementano il traffico ben più di Malpensa, e anche i milanesi preferiscono partire da Linate. La telenovela Malpensa non smaschera il falso mito della nazione padana?
    "Al contrario, vedo semmai prevalere una nozione romanocentrica e corporativa del trasporto aereo. Il contrario del libero mercato in cui credo. Vogliamo far perdere una società che guadagna, la Sea, e mandare in cassa integrazione 17-18 mila lavoratori del Nord? Se queste sono le premesse, capisce bene quanto sia ingiusto rivolgerci l'accusa di assistenzialismo".

    Vi si accusa di assistenzialismo perché l'Alitalia dalle casse vuote non potrà mai rimborsarvi 1,25 miliardi di euro. Tocca pagare di nuovo al contribuente?
    "Sediamoci attorno a un tavolo, noi di Sea con Alitalia e Air France. Studiamo una revisione del prezzo - Air France paghi di più - e un'ipotesi di transazione che tenga conto degli investimenti da noi pianificati, un miliardo di euro, cento dei quali già spesi solo quest'anno".

    In pratica è come se lei insistesse con la richiesta di moratoria, pur sapendo che Alitalia non può ripristinare i voli Malpensa già disdetti dal 1 aprile.
    "Lo so anch'io che la moratoria non è più possibile. Per questo le ripeto che la nostra causa potrà essere ritirata solo a seguito di una transazione da concordare, tale da consentirci di attivare con compagnie aeree diverse da Alitalia quelle tratte, soprattutto con l'Oriente, di cui l'economia del Nord ha vitale necessità. Al governo Prodi chiedo di esercitare un'adeguata pressione su Air France, come del resto in una situazione simile già fece con successo il governo olandese per Klm".

    C'è un divario abissale fra 1,25 miliardi chiesti da Sea e i 138 milioni offerti da Air France. Mica pretenderà che Parigi si faccia carico della vostra controversia con Alitalia: l'indennizzo graverebbe sulle casse dello Stato.
    "Non per questo la svendita di Alitalia diviene un'alternativa accettabile. La nostra causa è un atto dovuto. Ci serve un margine di tempo adeguato, e un sostegno, per rimetterci a operare in condizioni di libero mercato. Non è pensabile che Alitalia ignori tali legittime esigenze. Quanto al governo, ci ha riuniti l'ultima volta intorno al 'tavolo Milanò l'ormai lontano 21 settembre. La promessa fu di consultarci a ogni passo successivo, ma non si sono più visti. Ora rischiamo di dover subire una nuova Alitalia di proprietà straniera che conserva però privilegi monopolistici e protezionisti. Altro che liberalizzazione. Soffriamo l'assenza di una politica dei trasporti che tuteli l'interesse dell'economia nazionale".

    (18 marzo 2008)


    Veramente ottime le dichiarazioni del sindaco Moratti.
    Non ho capito Gad Lerner e cricca romana che cosa pretenderebbero: che la SEA rinunci a far valere un suo diritto, con danno economico incalcolabile per i contribuenti del nord, pur di riuscire a vendere aliafrica ad air france, che evidentemente non è guidata da fessi? ossia, che SEA finanzi indirettamente l'acquisto da parte di Air France? e questo non è assistenzialismo puro? certo, ma ai danni del nord, e allora non lo si chiama "assistenzialismo" ma "interesse del paese" (quale paese, poi? quello romano, non certo la Padania).
    Air France è solidissima, se ritiene che aliafrica sia per lei un buon affare calcoli nel conto dei costi anche l'eventuale risarcimento senza pretendere di porlo a carico dello stato itagliano dunque del contribuente, come un qualsiasi compratore in una trattativa privata farebbe, altrimenti lasci.

    Invece se aliafrica fallisce, come tutti oggi sostengono andasse fatto 10 anni fa, aliafrica risponderà del risarcimento nei limiti dei suoi beni attuali, senza chiedere nulla al contribuente; non vedo dove stia l'assistenzialismo, se non nelle assurde pretese del governo romano che, anche per questo affare come sempre, pretende di essere sussidiato dalla Lombardia.

    Ma come, tutti si stracciano le vesti sul fatto che aliafrica doveva essere lasciata fallire 10 anni fa, sul libero mercato, e quando si prospetta il fallimento (soluzione prevista dal libero mercato per le aziende in passivo) tutti si stracciano le vesti per evitarlo, come se fosse una catastrofe??? ma com' è la storia???

  6. #26
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    Per chi è interessato, sentite le scemenze che sta sparando adesso su rai 3 Enrico Letta sulla vicenda...sarebbe tutta colpa di SEA se aliafrica è fallita, ed è inammissibile che SEA non rinunci...a un suo diritto soggettivo previsto dall'ordinamento, per favorire i dipendenti romani e lorsignori del Tesoro (e chissà in cambio di che cosa eh...un potere molto grande, tangenti?)

    Meno male che c'è Tremonti che mi riconcilia con la razza umana, questi sono a livelli subnormali...o semplicemente divorati da un'avidità paurosa e dunque da una malafede che fa paura, onestamente.

  7. #27
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    Citazione Originariamente Scritto da M.A.Valsesia Visualizza Messaggio
    mwahahahahahahahahahahaahahah!!!!!!!
    Il riso fa buon sangue

  8. #28
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    Io sono per la privatizzazione sia di Alitalia che di SEA , non capisco perchè il Comune di Milano debba essere azionista all'87% di SEA...
    per quale motivo?
    tagliare , tagliare questi carrozzoni statalisti...

  9. #29
    Simply...cat!
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    Citazione Originariamente Scritto da Io Robert Visualizza Messaggio
    Io sono per la privatizzazione sia di Alitalia che di SEA , non capisco perchè il Comune di Milano debba essere azionista all'87% di SEA...
    per quale motivo?
    tagliare , tagliare questi carrozzoni statalisti...
    Quoto in pieno.

    Qui ormai la Lega Nord è passata dalla critica allo statalismo itagliano alla difesa di un neo statalismo lombardo o padano.
    Se serve tagliare a Malpensa,si taglia punto e stop.
    Non si difende Malpensa solo in quanto è al Nord perchè anche al Nord ci sono grandi sprechi.
    Che in parallelo vadano tagliati i dipendenti anche a Fiumicino è sicuro.

  10. #30
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    Citazione Originariamente Scritto da Dragonball Visualizza Messaggio
    Quoto in pieno.

    Qui ormai la Lega Nord è passata dalla critica allo statalismo itagliano alla difesa di un neo statalismo lombardo o padano.
    Se serve tagliare a Malpensa,si taglia punto e stop.
    Non si difende Malpensa solo in quanto è al Nord perchè anche al Nord ci sono grandi sprechi.
    Che in parallelo vadano tagliati i dipendenti anche a Fiumicino è sicuro.
    Bravo Dragonball, sono d'accordo con te.

    Anche perché o Malpensa riesce a reggere pure senza Alitalia (bene) o se no è giusto che chiuda i battenti... se non è competitiva, se non riesce a stare sul mercato. Non capisco altrimenti perché dovremmo tenere aperta a forza con i soldi nostri una struttura non utile e non produttiva.

 

 
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