Per iniziare vorrei rispondere ad una battuta poco felice dell’esponente del PDL Alemanno che ha dichiarato: “Un in bocca al lupo a Francesco Rutelli per la candidatura a capolista al Senato in Umbria Ritengo che la Regione Umbria non possa fare a meno di un parlamentare con questa esperienza". Lo ringraziamo come Umbri di tanta attenzione signor Alemanno ma non ci teniamo affatto all’elezione del signor Rutelli, né come umbri ci sentiamo in nessun modo rappresentati da Rutelli. Raffaele Nevi non è credibile quando si rallegra per gli interventi delle forze dell’ordine a favore della sicurezza dei cittadini ternani, in quanto appartenente ad un partito come il PDL, fautore e portatore di quell’ideologia globalista che omologa, che trita le diversità, e concepisce solo individui nudi, e che trova sulla stessa linea, a differenti livelli, un variegato panorama: dai pacifisti umanitari, ai cattolici democratici, dai liberal-progressisti ai socialdemocratici. Sullo sfondo non mancano circoli finanziari e massonici, multinazionali e grandi industrie protese verso la globalizzazione del mercato. Occorre ricordare che il governo Berlusconi è stato fautore di una sanatoria che ha riguardato oltre 700.000 stranieri, una quota che supera gli abitanti di una regione come l’Umbria. Su questo fronte Nevi si trova in completo accordo con i vari Leopoldo Di Girolamo del PD, fanno parte della stessa marmellata, Pd e Pdl sono due supermercati che hanno l’insegna diversa di una lettera. Il progetto è far seguire a questo mondialismo degli affari caro a Nevi, un mondialismo etico caro a Di Girolamo, che trovi fondamento nei diritti dell’uomo ed espressione di un’umanità liberata dalle frontiere terrene e ultraterrene. Pendant e sottofondo necessario di questa visione “eucumenica” è l’individualismo, ovvero la considerazione dell’uomo come entità irriducibile ed autonoma rispetto ad ogni ambito e dunque errante; facilmente spostabile, inappartenente. Fini e Casini vogliono dare pure il voto agli immigrati extracomunitari. La Destra no: ecco una buona differenza tra noi e il PDL e L’UDC Fini inoltre vuole introdurre il corano nelle scuole ed è favorevole all’entrata della Turchia in Europa La Destra no. La realtà quotidiana degli italiani è sempre più dura. In Italia l’11, 1 per cento delle famiglie versa in povertà, di cui il 22, 6 per cento vive nel centrosud. I quasi poveri sono oltre due milioni, oltre il 20%della popolazione: dopo di noi – in Europa – c’è solo la Romania. Secondo la Commissione Europea, nel nostro paese un bimbo su 4 è a rischio povertà: peggio stanno solo i lituani, i romeni, gli ungheresi, i lettoni e i polacchi. Una delle principali cause risiede sicuramente nella pressione fiscale, mai così alta negli ultimi dieci anni, e nell’ascesa quotidiana dei prezzi. Un rincaro di proporzioni scandalose che non riguarda solamente i beni di lusso, ma anche e soprattutto i beni primari. A febbraio i prezzi per i generi alimentari sono aumentati del 5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Giusto per fare qualche esempio, il pane è aumentato del 12,5%, la pasta del 14,4% dobbiamo dire grazie sia al centrosinistra di Prodi e Veltroni che a Berlusconi. Mutuo sociale: In poche parole, creare un ente regionale che costruisca case e quartieri a misura d'uomo con soldi pubblici e che venda a prezzo di costo queste case a famiglie non proprietarie con la formula del mutuo sociale: ovvero una rata di mutuo senza interesse, una rata che non superi 1/5 delle entrate della famiglia, una rata che viene bloccata in caso di disoccupazione, una rata che non passa attraverso le banche. PROGETTO H2O ACQUE SOCIALI Le aziende pubbliche che gestiscono e distribuiscono l’acqua devono rimanere o devono nuovamente essere riconvertite in un capitale di azienda al 100% pubblico, senza alcuna infiltrazione di privati. Tutti i consumatori saranno a loro volta soci dell’azienda con pari diritti e doveri. Il maggiore azionista rimarranno i Municipi e le Province che dovranno gestire l’azienda nell’interesse comune. Le aziende pubbliche, distribuiscono il bene a tutti i cittadini della propria area di distribuzione presso il proprio domicilio applicando ad essi un primo e modesto costo di gestione della rete acquifera pari a 15 euro ogni due mesi, necessari a mantenere in attivo il bilancio aziendale e ad adempiere, come appena detto, ai costi necessari per la depurazione la manutenzione e la distribuzione.Le aziende pubbliche dovranno fornire ad ogni nucleo familiare (in base anche al numero dei componenti) una quantità media di acqua al mese gratuitamente. Possiamo stimare che una famiglia composta da 4 persone possa usufruire di 4000 litri di acqua al mese gratuitamente.Questa modesta quantità servirà ad adempiere in maniera civile ed umana ai maggiori consumi di acqua che mediamente vengono consumati da una famiglia italiana (igiene personale, elettrodomestici comuni, acqua da bere). Se le famiglie sforeranno la soglia litri mensili standard dovranno allora pagare il surplus in base alla loro condizione economica, ma soprattutto al numero di componenti che le costituiscono. Di destra ce n’é una sola, quella che rimane sui suoi passi, continua il suo cammino, fiera della sua identità, cresce in altezza non in grassezza, in profondità e non in latitudine. E’ destinata ad essere sé stessa non una controfigura. La Destra non può ridisegnarsi sul nulla, prescindendo dalla sua stessa realtà e dalla sua storia: ma deve tentare di mettere in forma i suoi caratteri radicali. Oggi se entri in un partito, è come se ti iscrivi al club di Fantomas. La tessera equivale all’anello di Gige, che rende invisibile. Ci si può iscrivere solo alle direzioni nazionali, al ruolo di funzionari, lavorare per candidarsi o entrare in qualche comitato d’affari. Altrimenti ti nominano cavaliere di gran croce, nel senso che devi mettere la croce sulla scheda al tempo delle elezioni. Ma per il resto? un esercizio commerciale o poco più. Per entrare in Europa si organizzano corsi di mimetizzazione o di Nirvana. L’importante è estinguersi e far scomparire la Destra. La Destra allora per essere credibile non deve essere niente altro che sé stessa, a una democrazia senza popolo, senza valori, senza dignità nazionale deve opporre un progetto generale, un disegno culturale, un radicamento tradizionale, religioso, storico, comunitario. Non confondere gli indici di ascolto con le mobilitazioni popolari, né i sondaggi con le sollevazioni: in entrambi prevale la passività, l’attesa senza impegno. La destra non si comporta come un indossatore delle mode di stagione. La Destra ha la sua proposta di grande riforma dello Stato, l’unica veramente necessaria al Paese: la Repubblica presidenziale e l’elezione diretta del Capo dello Stato, in quest’Italia piena di patrioti per conto terzi, di finti francesi, di finti spagnoli, di finti americani e perfino di finti giapponesi. Storia vecchia si dirà, se si pensa che per quarant’anni l’Italia si è divisa tra il Partito Americano e il Partito Sovietico, tra gente che galleggiava nel Mediterraneo pensando di essere nell’Atlantico o nel Mar Caspio. Senza dire dei patriottismi esotici che esplosero nel 68: c’erano patrioti vietnamiti, cinesi, cubani, sudamericani, afroasiatici. Si adottavano per quei popoli le stesse ragioni nazionali e patriottiche che si negavano al proprio Paese.La storia non è finita con la sbornia ideologica degli anni passati. Adesso si è fatta emulazione economica o sociale altrui. Il risultato è questo: c’è una larga fetta d’italiani che circola con falso passaporto mentale americano: un americanismo a buon mercato, fatto di jeanserie, teledipendenza e culto del successo, che poi è la caricatura della stessa America, ci sono poi gli anglosassoni che si vergognano dell’Italia sudata e sudista, vanno poi di moda in politica il modello-Aznar, quello Sarkozi o Zapatero, la riforma secondo il modello tedesco e così via. Per non dire di altre curiose italie, come quelle dei patrioti palestinesi, i giovani che portano la kefia, ma si vergognerebbero di portare la coccarda tricolore. I patriottismi sono belli se sono lontani. Viviamo ancora una volta un Italia lottizzata, mentalmente serva dello Straniero, l’Italia dei sette nani. Si tratta di inventare un patriottismo severo, anti-retorico, non ottimista ne trionfalista, asciutto che non risparmi l'autocritica per carità di patria. Ma si sottragga all' autodenigrazione, sport nazionale ad alto tasso di produttività.Questa è la Destra


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