Nessuno, crediamo, ha dimenticato l'accorato appello di quel magistrato (superpartes) ora pensionato che incitava la sinistra di allora a: "Resistere, resistere, resistere".
Lodevole l'auspicio, disastroso il risultato.
Oggi, a 10 giorni dall'ennesima bastosta, anziché essere arrivato per la sinistra disastrata il tempo della riflessione (salvo qualche caso sporadico) al fine di capire DOVE ha sbagliato sembra che tutto l'impegno della stampella sinistrica e dei media in generale sia incentrato sull'analisi del "fenomeno" Lega quasi che questa sia un funghetto di bosco spuntato solo stanotte.
Perché? Per due motivi principali.
Primo perché il Partito Disastrato trova utile e conveniente togliere a Berluconi il merito del risultato ottenuto attribuendolo ad una forza politica che, in realtà, non si è spesa molto in campagna elettorale.
Secondo perché indicando nella Lega un pericolo potenziale per la tenuta democratica si rimuove la sensazione di cocente sconfitta indicando al proprio elettorato un nuovo e più pericoloso avversario.
Naturalmente nessuno si sogna di fare autocritica e, fumosamente, i disastrati si rendono vagamente conto che l'antiberlusconismo non ha pagato. Non avendo, però, alcun argomento valido da contrapporre ecco trovato il nuovo nemico o, quanto meno, una ragione per continuare a campare: l'anti-leghismo.