DICHIARAZIONE DI RUSSIA E CINA SULL’ORDINE INTERNAZIONALE DEL XXI SECOLO

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1. Il mondo sta oggi attraversando cambiamenti di portata storica. La formazione di un nuovo ordine mondiale promette di essere complessa e di lunga durata. La pace e lo sviluppo rimangono il tema di fondo della nostra epoca. I processi di costruzione di un nuovo assetto mondiale multipolare e della globalizzazione economica, che rappresentano le tendenze fondamentali dell'attuale tappa dello sviluppo dell'umanità, scorrono in modo disuguale e contraddittorio. Si rafforza nettamente l'interdipendenza tra gli stati. Nel XXI secolo i compiti fondamentali dell'umanità sono rappresentati dal mantenimento della pace, della stabilità e della sicurezza per tutti, dallo sviluppo armonico multilaterale in condizioni di parità, osservanza della sovranità, rispetto reciproco, mutuo vantaggio e garanzie di prospettive di sviluppo per le generazioni future. L'umanità ha la possibilità di raggiungere questi obiettivi. Allo stesso tempo essa deve affrontare una quantità di sfide globali, quali il terrorismo internazionale, la minaccia della diffusione delle armi di distruzione di massa, il divario tra poveri e ricchi, il degrado dell'ambiente circostante, le epidemie, la criminalità organizzata transfrontaliera, il narcotraffico, ecc.
2. La risoluzione dei compiti che stanno di fronte all'umanità è possibile solo nelle condizioni di un nuovo ordine mondiale equo e razionale, che si basi su principi condivisi da tutti e sulle norme del diritto internazionale. Tutti i paesi del mondo devono osservare rigorosamente i principi del rispetto reciproco della sovranità e dell'integrità territoriale, della reciproca non aggressione, della non interferenza nei rispettivi affari interni, della parità e del mutuo interesse, della coesistenza pacifica. Devono essere pienamente garantiti i diritti di tutti i paesi alla scelta delle vie di sviluppo in coerenza con la specificità nazionale, la partecipazione con parità di diritti agli affari internazionali, uno sviluppo paritario. È necessario risolvere pacificamente le divergenze e i contrasti, evitare le azioni unilaterali, non ricorrere alla politica del diktat, alla minaccia della forza o al suo impiego. Gli affari di ogni paese devono essere risolti autonomamente dal suo popolo e le questioni riguardanti tutto il mondo attraverso il dialogo e le consultazioni, sulla base di approcci collettivi e multilaterali. La comunità internazionale deve assolutamente evitare concezioni di scontro e di blocco, l'aspirazione al monopolio e al dominio negli affari internazionali, i tentativi di dividere gli stati in dominanti e dominati.

3. L'ONU rappresenta l'organizzazione internazionale più universale, rappresentativa e autorevole. L'ONU è chiamata a svolgere un ruolo centrale negli affari internazionali, ad essere il centro di elaborazione e di incarnazione delle norme portanti del diritto internazionale. Le operazioni di costruzione di pace dell'ONU devono corrispondere agli scopi e ai principi dello Statuto dell'ONU. È indispensabile attenersi scrupolosamente alle risoluzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza, sviluppare la collaborazione dell'ONU con le organizzazioni regionali e subregionali. L'ONU deve giocare un ruolo maggiormente rilevante nell'esame delle questioni dell'economia globale e dello sviluppo. Scopo della riforma dell'ONU deve essere il rafforzamento del suo ruolo centrale negli affari internazionali, la crescita della sua efficacia, l'elevamento del suo potenziale di reazione alle nuove sfide e minacce. L'introduzione della riforma deve basarsi sui principi del consenso e riflettere in pieno gli interessi comuni dell'ampio numero di paesi-membri.
4. Il processo di globalizzazione nella sua accezione positiva favorisce lo sviluppo economico mondiale grazie alla dinamica senza precedenti dei legami economico-commerciali e alla più ampia apertura informativa. D'altro canto, la globalizzazione si sviluppa in maniera del tutto squilibrata ed è accompagnata dall'estensione del divario tra i paesi e le regioni sviluppati e il resto del mondo. Per uno sviluppo sano dei processi di globalizzazione è necessario dare impulso al coordinamento e alla collaborazione reciprocamente vantaggiosa tra gli stati e le regioni, evitare qualsiasi manifestazione di discriminazione nei rapporti economici, ridurre il divario tra poveri e ricchi, favorire la prosperità comune attraverso il rafforzamento e l'approfondimento degli scambi economico-commerciali, tecnico-scientifici. La comunità internazionale deve elaborare un regime economico-commerciale reciprocamente condiviso. La via per ottenerlo è quella delle trattative su un piano di parità, del rifiuto delle pressioni e delle sanzioni per la conquista di concessioni economiche, dell'attivazione dei meccanismi delle organizzazioni multilaterali globali e regionali.
5. I paesi in via di sviluppo, in cui vive gran parte della popolazione del pianeta, rappresentano la forza fondamentale che appoggia la pace e lo sviluppo in tutto il mondo. La comunità internazionale deve attribuire grande attenzione al compito del superamento del divario nelle condizioni di sviluppo tra i paesi in via di sviluppo e quelli sviluppati. La via per la sua risoluzione passa, prima di tutto, attraverso la garanzia dell'accesso paritario di tutti i membri della comunità mondiale alle potenzialità economico-sociali, tecnico-scientifiche, dell'informazione, culturali, ecc. aperte dalla globalizzazione, attraverso l'instaurazione di una collaborazione reciprocamente vantaggiosa sulle linee "Nord-Sud" e "Sud-Sud", attraverso lo sviluppo comune e l'adempimento degli obblighi da parte dei paesi interessati, nell'ambito dell'ONU e delle altre strutture multilaterali.
6. I diritti dell'uomo assumono un carattere universale. Tutti gli stati devono rispettare i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali, fissate nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, favorire la realizzazione dei diritti dell'uomo e difenderli tenendo conto delle specificità e delle tradizioni di ogni paese, risolvere le divergenze sulla base dei principi di parità e rispetto reciproco, attraverso il dialogo e la collaborazione. Occorre costruire la difesa internazionale dei diritti dell'uomo sulla base dei principi della rigorosa difesa della parità della sovranità di tutti gli stati e della non ingerenza nei loro affari interni.
7. È necessario rispettare le tradizioni storiche degli stati multinazionali, favorire la coesistenza pacifica e lo sviluppo comune dei diversi popoli, ed anche fare sforzi indirizzati alla difesa dell'unità statale. Tutte le azioni dirette a dividere gli stati sovrani e ad attizzare la discordia tra le nazionalità sono inammissibili. Non bisogna ignorare i processi obiettivi dello sviluppo sociale degli stati sovrani, introducendovi dall'esterno modelli di struttura sociale e politica.
8. La diversità delle culture e delle civiltà nel mondo deve diventare la base per il loro arricchimento reciproco, e non per i conflitti. Non "scontro di civiltà", ma necessità della collaborazione globale: è ciò che esige il mondo nelle condizioni attuali. Occorre rispettare e proteggere la diversità delle civiltà mondiali e dei modelli di sviluppo. Le differenze nell'eredità storica di tutti i paesi, nelle loro tradizioni culturali, nella struttura politico-sociale, nei sistemi di valori e nelle vie di sviluppo non devono diventare il pretesto per interferire negli affari interni di un altro stato. È necessario, sulla base del rispetto e della tolleranza reciproci, condurre il dialogo tra le civiltà e lo scambio delle esperienze, arricchirsi e completarsi reciprocamente in nome del comune cammino sulla strada del progresso. È necessario rafforzare il ruolo degli scambi umanitari per creare rapporti reciproci di carattere amichevole e fiducioso tra gli stati.
9. Le Parti invitano a unificare gli sforzi della comunità internazionale per creare una nuova architettura della sicurezza, fondata sulla fiducia reciproca, sul mutuo vantaggio, sulla parità e sulla cooperazione. La sua base politica deve essere rappresentata dalle norme condivise delle relazioni internazionali, quella economica dalla collaborazione reciprocamente vantaggiosa e dalla comune prosperità. La nuova architettura della sicurezza deve basarsi sul rispetto dell'uguale diritto di tutti gli stati alla sicurezza. Il modo per risolvere le contraddizioni e per difendere la pace deve essere quello del dialogo paritario, della consultazione e delle trattative. Le Parti sono fedeli alla causa del mantenimento e del rafforzamento della stabilità strategica globale, dei sistemi normativi e dei processi multilaterali nel campo del controllo degli armamenti, del disarmo e della non proliferazione. Esse si pronunciano per la più rapida attuazione dell'Accordo di messa al bando degli esperimenti nucleari, fanno tutti gli sforzi per contribuire all'universalizzazione e alla crescita dell'efficacia dei trattati per il controllo degli armamenti e per la loro non proliferazione, quali il Trattato di non proliferazione degli armamenti nucleari, la Convenzione per la proibizione delle armi biologiche e la Convenzione per la proibizione delle armi chimiche. Le Parti invitano all'utilizzo pacifico del cosmo, alla prevenzione della diffusione degli armamenti e della corsa al riarmo nello spazio cosmico, e, a tal fine, all'elaborazione di un trattato normativo internazionale. Le Parti sono convinte che, di fronte alle nuove minacce e sfide, sia necessario assumere efficaci misure aggiuntive in merito alla prevenzione della diffusione di armi di distruzione di massa, dei mezzi che ne garantiscono la fornitura e dei materiali necessari. A tal scopo, le Parti sono fermamente decise a collaborare nell'ambito delle competenti organizzazioni e forum internazionali, ed anche a rafforzare la cooperazione con tutti gli altri stati. I problemi della proliferazione devono essere risolti nell'ambito del diritto internazionale, mediante la collaborazione politica e diplomatica. Le Parti contribuiranno alla realizzazione dell'iniziativa per la formazione sotto l'egida dell'ONU di un sistema globale di contrapposizione alle nuove sfide e minacce alla sicurezza, sulla base dello Statuto dell'ONU e delle norme di diritto internazionale che ne conseguono. Nell'ambito della nuova architettura della sicurezza occorre rafforzare la collaborazione internazionale, ricercando i modi per privare il terrorismo delle fonti finanziarie e del sostegno sociale. Per estirpare l'ideologia del terrorismo e dell'estremismo – l'ideologia della violenza, della discordia razziale, etnica e religiosa. In merito a questo problema sono inammissibili i doppi standard. Le brutali violazioni dei diritti dell'uomo, compiute dai terroristi e dalle organizzazioni terroristiche, devono essere decisamente condannate da tutti i membri della comunità internazionale. E' necessario impedire alle organizzazioni terroristiche l'utilizzo degli armamenti di distruzione di massa e dei mezzi per il loro trasporto.
10. L'integrazione regionale rappresenta un'importante particolarità dello sviluppo dell'attuale situazione internazionale. Le Parti rilevano il ruolo positivo che giocano nel processo di formazione di un nuovo ordine internazionale le organizzazioni regionali multilaterali, che operano sulla base di un regionalismo aperto, della collaborazione su un piano di parità e del non schieramento contro altri paesi. In campo economico le iniziative regionali devono favorire la più larga apertura ed efficacia delle comunità commerciali. Nella sfera della sicurezza regionale assume un significato essenziale la creazione, sulla base della complessiva considerazione di tutti i partecipanti, di un meccanismo di collaborazione in materia di sicurezza aperto e non indirizzato contro altri paesi. Le parti si pronunciano per la realizzazione di legami orizzontali tra gli organismi regionali di integrazione, per la formazione tra essi di un clima di fiducia e collaborazione reciproca.
11. I legami interstatali di nuovo tipo creati dalla Russia e dalla Cina apportano un contributo importante all'instaurazione di un nuovo ordine mondiale. La pratica delle relazioni russo-cinesi riafferma la vitalità dei principi esposti nella presente Dichiarazione e testimonia che, sulla sua base, è possibile sviluppare con efficacia rapporti di buon vicinato, di amicizia e di collaborazione, come anche risolvere diverse questioni. Entrambi i paesi sono fermamente decisi a fare instancabili sforzi, insieme con gli stati interessati, per costruire un mondo avviato sulla strada dello sviluppo armonico e per intervenire in qualità di fondamentali forze costruttive di un assetto mondiale sicuro.
12. La formazione di un ordine razionale e giusto nel XXI secolo si realizza attraverso l'incessante ricerca di approcci e decisioni accettate da tutti. Il nuovo ordine mondiale diventerà veramente universale solo nella misura in cui i suoi principi e regole saranno condivisi da tutti i soggetti della vita internazionale. Le Parti invitano tutti i paesi del mondo a un ampio dialogo sulla questione dell'ordine internazionale del XXI secolo. Dai risultati di tale dialogo dipenderà in rilevante misura il futuro del mondo, la possibilità per l'umanità di avviarsi lungo la strada del progresso e di trovare le risposte alle sfide e alle minacce che si manifestano.


Mosca, 1 luglio 2005

Presidente della Russia Presidente della RPC
Vladimir Putin Hu Jintao.