Raul Rolando Rossi, Uruguay, (candidato alla Camera in Sud-America): Izquierda el Arcobaleno, un voto progresista

Raul Rolando Rossi, nipote di campani originari della provincia di Avellino, emigrati all’inizio del ‘900 in Uruguay, nasce a Canelones nel 1946. Diplomato in belle arti e restauro. Partecipa alla battaglia politica per la difesa dei diritti dei lavoratori uruguayani ed è membro della Confederazione sindacale degli alimentaristi, dei metallurgici e dei lavoratori del trasporto tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni’70.


Aderente al Partito Comunista uruguayano, assieme al fratello, attuale Ministro del Governo del “Frente Amplio” (che raccoglie tutti i partiti di centro-sinistra del paese latino-americano), per la prima volta al potere nei 150 anni di vita dell’Uruguay, nel 1974, all’avvento della dittatura fascista, viene arrestato e imprigionato; scarcerato, è esule in Italia fino al 1981, svolgendo diversi lavori nel settore dell’agricoltura, dell’edilizia e del restauro.

Nel 1982 è in Angola a sostegno del legittimo primo governo postcoloniale di Agostinho Nieto. Vi resta fino all’85, quando, terminata la dittatura, rientra in Uruguay, dove lavora presso la “Unión Cooperativa Obrera del Transporte”.

E’ attualmente segretario della FILEF Uruguay e fa parte del direttivo della AYUDA (Ente di assistenza per gli italiani indigenti) e dell’associazione “Insieme”.

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Izquierda el Arcobaleno, un voto progresista

La Izquierda el Arcobaleno se empeña en que a los italianos en el mundo les sea garantizado el pleno disfrute del conjunto de los derechos y los servicios que Italia debe a los ciudadanos emigrantes:

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1. El derecho a una presencia activa del Estado italiano que asegure y potencie la oferta de servicios de las representaciones consulares, contra la tentativa de reducción del servicio consular.

2. El derecho al mantenimiento y a la recuperación de la lengua y de la cultura italiana con cursos de lengua, de apoyo escolar, la escuela italiana en el exterior, el Instituto Italiano de Cultura.

3. El derecho a la formación, recalificación y orientación profesional, en todas aquellas realidades en las cuales existan condiciones desfavorables para nuestros compatriotas.

4. El derecho a la igualdad en el tratamiento fiscal y de las pensiones para los italianos en el exterior.

5. El derecho a una vejez serena y digna de los compatriotas en el exterior.

6. El derecho a la información para los ciudadanos en el exterior y la RAI.

7. El derecho a la adquisición de la ciudadanía.

8. El derecho a una plena y democrática representación de la comunidad de los italianos en el mundo.

9. Asociacionismo y Patronazgo.

10. Micro y pequeñas empresas de emigrantes.

11. La nueva emigración.

12. El ejercicio del voto en el exterior.

13. Por una nueva y orgánica política a favor de nuestra colectividad.
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Una scheda di GIORDANO, BRUNO VENIER, detto Giordanobruno (Candidato alla Camera in Sud-America)

Friulano, nato a Pordenone nella borgata di Torre, il 13 Agosto1947. Nel ‘67 termina l’instruzione media superiore. Nel ‘65 partecipa alla fondazione della sezione udinese del Movimento Federalista Europeo. Iscritto alla Facoltà di Sociologia di Trento, partecipa al Movimento Studentesco del ’68 e ’69, noto come “Giordanobruno”. Nel ‘70 si iscrive all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia-IUAV, dove si laurea nel ‘75, impegnandosi contemporaneamente nell’attività politica e in difesa della laguna di Venezia dall’inquinamento del polo di Porto Marghera e del riequilibrio territoriale del retroterra veneziano.


Membro del Collegio degli Architetti del Friuli riceve vari incarichi professionali nel territorio regionale, fino all’Agosto del ’77 quando si trasferisce in Sud America identificando questo continente con la possibilità di sviluppare nuove relazioni sociali e politiche rivoluzionarie e nel rispetto della sostenibilità ambientalele: arriva in Venezuela nel settembre ’77. Decide di stabilirsi a Caracas per partecipare nelle lotte sociali in atto. Svolge l’ attività professionale di Architetto e Urbanista nel settore del Restauro Architettonico di edifici e di centri storici. Nell’ambito dell’attività politica nell’Università Centrale del Venezuela, con il MIR - Movimento Izquierda (Sinistra) Rivoluzionaria, pubblica articoli d’opinione sul giornale della sinistra rivoluzionaria “El Nuevo Venezolano”, con lo pseudonimo di Giordanobruno, sostenendo come linea d’azione la rivolta popolare contro l’oligarchia locale.
Di fronte al cronico déficit abitazionale del Venezuela sviluppa un progetto di Prefabbricato Modulare Aperto; membro del gruppo che sistematizza il “Prontuario di sistemi industrializzati, componenti e materiali per costruzioni economiche” (INAVI-AVEPRI 1990), partecipa a varie ricerche e simposi sulle tecniche costruttive per costruzioni di basso costo e per l’auto-costruzione. E’ consulente dell’Ambasciata d’Italia in Caracas e di ONG’S italiane, dirigendo la realizzazione di opere civili finanziati dal MAE- Italiano e di iniziative e/o programmi d’intervento in “Centri di Accoglienza per Minori in condizioni di Rischio Sociale”, realizzati a Caracas. Partecipa al Foro Social Mundial venezuelano, svoltosi nell’Agosto-Settembre 2002.


Membro fondatore del Circolo Bolivariano “Antonio Gramsci” di Caracas nel 2002, é impegnato nelle attività permanenti di difesa, consolidamento e approfondimento del processo rivoluzionario bolivariano in ambito internazionale e nazionale. Il CB ”Antonio Gramsci” é il collettivo di riferimento degli italiani residenti in Venezuela e degli oriundi protagonisti della rivoluzione bolivariana che condividono gli ideali ed il pensiero gramsciano.


Attualmente impegnato in molteplici iniziative di appoggio dell’accordo umanitario in Colombia e per la formazione di un gruppo di Nazioni, compresa l’Italia, che faciliti la pacificazione nel paese andino, ponendo fine all’intervento del Pentagono e dei paramilitari che minacciano l’integrazione regionale della UNASUR. Con il fine di contrastare i tentativi di ricolonizzazione in corso, sostiene l’idea dell’America Latina come Civilizzazione Emergente: un cammino che assuma le differenze in termini di un Progetto che assicuri a tutti una posizione dignitosa nel nuevo millenio appena iniziato, rifiutando la servitú spirituale ed un ruolo subalterno all’Occidente, nella prospettiva del dialogo tra civilizzazioni e con la convinzione che il futuro prossimo é del continente Latinoaméricano.
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Cesidio Celidonio (Candidato alla Camera - Ripartizione Europa): Le ragioni della Sinistra




Intervista al settimanale La Pagina – Zurigo del 12.03.2008



Abruzzese, 53 anni, per molti anni insegnante nei corsi e nelle scuole italiane all’estero, già dirigente dei DS in Svizzera, sindacalista della CGIL, dal 91 al 96 membro del COMITES, iscritto all’UNIA, coordinatore in Svizzera di Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo, Cesidio Celidonio, figura di spicco della nostra comunità, si candida per la Camera dei Deputati nella lista della Sinistra-l’Arcobaleno. Carlo Matriciani ha scambiato con lui alcune valutazioni sul prossimo voto politico.


Qual è il tuo giudizio su questo inizio di campagna elettorale tra gli italiani in Svizzera?

L’informazione martellante messa in piedi dalle televisioni e dai maggiori quotidiani nazionali indirizza anche all’estero tutta l’attenzione delle elettrici e degli elettori su Pd e PdL, anzi su Veltroni e Berlusconi. Anche il sistema informativo svizzero fatica a riconoscere la complessità dello scenario italiano...Questo rappresenta un grave svantaggio per la sinistra.


Ma per molti va bene la semplificazione…

Il bipartitismo coatto è un’amputazione della democrazia ed è un’illusione. In fondo ci troviamo di fronte a due partiti-contenitore che accolgono al loro interno visioni e posizioni programmatiche spesso conflittuali tra di loro. I problemi di convivenza che nella passata legislatura si erano manifestati nei due schieramenti non vengono, infatti, eliminati, ma trasferiti dentro i grandi partiti. Nel caso del Pd mi chiedo come si faccia a tenere insieme l’operaio e il “falco” degli industriali veneti, i radicali e la Binetti, gli esponenti consumati del ceto politico e qualche giovane sconosciuto.


E perché parli di “amputazione” della democrazia?

I toni soft usati nei confronti di Berlusconi, il silenzio sul conflitto d’interessi sono segnali indicativi di un clima che può preludere ad un governo di larghe intese. Questo scenario riduce la democrazia perché comporta la cancellazione di culture politiche che nei vari paesi europei si esprimono tradizionalmente in rappresentanze autonome. La sinistra, come grande filone politico, esiste in tutta Europa, denominandosi tra l’altro in modo riconoscibile. Anche nel sistema svizzero della concordanza nessuno immagina di cancellare la sinistra, che, pur nelle mediazioni delle coalizioni, conserva la propria identità.


Eppure c’è l’argomento del “voto utile…”

Intanto è bene ribadire che il voto degli italiani all’estero alla Camera non influisce sul premio di maggioranza. Per questo si può votare serenamente secondo le proprie convinzioni. E poi credo che sia molto più utile, anzi necessario, il voto per una sinistra forte, nuova, ampia e plurale. Solo una forte affermazione dell’Arcobaleno è garanzia di opposizione a Berlusconi e può spingere il Pd a riaprire un confronto con la sinistra per una politica che parli non solo di crescita, ma anche di equità e qualità dello sviluppo, perché di questo c’è bisogno…


Perché la scelta di presentare le vostre liste anche all’estero?

Gli italiani fuori dell’Italia possono dare un “valore aggiunto” alla Sinistra-l’Arcobaleno con un contributo di idee su temi strategici quali la centralità e la dignità del lavoro, lo sviluppo compatibile, i diritti dei migranti. Temi che sono il cuore del nostro programma e su cui l’esperienza degli italiani in Europa può costituire un riferimento importante.


Tra gli italiani all’estero si avverte qualche segnale di delusione e di scetticismo sull’operato degli eletti nel 2006. Cosa ne dici?

Vi è la percezione diffusa che sia mancato un progetto condiviso. I parlamentari si sono limitati ad occuparsi, il più delle volte con iniziative personali, di singole questioni settoriali. Inoltre è mancata una voce autorevole su temi in cui l’apporto degli italiani all’estero poteva essere significativo. Ad esempio vi è stato un sostanziale silenzio degli eletti all’estero sull’immigrazione e sulla sicurezza, questioni sulle quali l’esperienza dell’emigrazione italiana può rappresentare un importante riferimento storico e politico.


Cosa proponete voi?

La nostra proposta riguarda: il funzionamento dei servizi consolari, il riordino dei corsi di lingua e cultura e delle scuole, il sostegno alla stampa e all’informazione, un nuovo ruolo del CGIE, il potenziamento dei COMITES, la riorganizzazione delle competenze dei vari Ministeri in materia di italiani all’estero, la revisione di alcune forme di tassazione (casa, rifiuti, passaporti). Vi sono al riguardo delle scelte da fare. Ad esempio occorre disciplinare la concessione ad esterni dei servizi consolari; migliorare la situazione contrattuale del personale consolare locale; ribadire la centralità dell’intervento pubblico nei corsi e nelle scuole; regolamentare, secondo obiettivi di chiarezza e qualità, il ruolo dei soggetti scolastici che operano nel territorio; superare la condizione di precarietà dei docenti assunti in loco.


Qual è in sintesi il tuo profilo di candidato?

Direi l’impegno per i diritti dei migranti e per una scuola inclusiva; la coerenza con gli ideali di giustizia e partecipazione democratica. Aggiungerei anche specifiche competenze acquisite, in particolare nelle questioni scolastiche.
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Scheda ed appello al voto di Rodolfo Amadeo (Francia), candidato al Senato - EUROPA per la Sinistra l'Arcobaleno




Rodolfo Amadeo, nato a San Remo il 7 Luglio 1931.

Cari connazionali, molti di voi mi conoscono, molti altri no. E’ quindi un’occasione per riassumere le tappe di lavoro, di impegno sociale e politico della mia vita: Molti anni or sono, nel giugno del 1945 ho aderito al Fronte della gioventù. In quegli anni si diventava precocemente adulti e a 14 anni lavoravo nell’edilizia; nel ‘46 mi sono iscritto alla CGIL edili. Poi, nel ‘48 sono stato eletto nel direttivo provinciale dei lavoratori edili di Imperia, carica che ho ricoperto fino al ‘57. In quell’anno ho aderito alla Gioventù comunista e l’anno dopo sono stato eletto dirigente provinciale della FGCI. Nel 1950 sono stato eletto segretario del PCI nel centro storico di Sanremo. Poi, nel 1960 sono emigrato in Svizzera come stuccatore-decoratore e nel ’61 sono divento responsabile del PCI (che allora era semiclandestino e sotto il controllo della polizia svizzera) dei cantoni Basilea e Baseland e sono stato tra i dirigenti della colonia libera di Basilea.

Dal 1963 al 1972 ho seguito le campagne elettorali tra gli emigrati italiani in Francia. Nel frattempo, nel 1970 fui eletto consigliere comunale a San Remo per il PCI di cui ero diventato funzionario. Nel 1973 sono stato inviato in Germania a costruire la federazione di Colonia che allora comprendeva tutta la Germania del centro-nord, dove lavoravano molte centinaia di migliaia di emigrati italiani. In quegli anni abbiamo organizzato lotte che sono passate alla storia come quella nella grande fabbrica metalmeccanica della FORD, dove forse per la prima volta si espresse con forza la soggettività degli operai immigrati, in maggioranza italiani. Nel 1976 sono rientrato in Italia a dirigere il partito nella zona di Ventimiglia e mi sono occupato dei lavoratori frontalieri. Nel ’77 sono stato nominato dalla Filef consultore nella Consulta regionale dell’emigrazione Liguria, ruolo che ricopro a tutt’oggi. Nel 1979 fui inviato a Montreal a dirigere la Filef canadese. Ci sono rimasto fino al 1983, anno in cui la mafia fece saltare in aria la sede della Filef. Nel 1985 sono rieletto stato consigliere comunale a San Remo e consigliere provinciale a Imperia. Nel 1986 sono passato al sindacato, nel patronato INCA a Marsiglia come responsabile dell’ufficio Francia-sud. Nel ‘90 sono stato eletto presidente del COMITES della circoscrizione consolare di Marsiglia. E nel ’93, rientrato in Italia vengo eletto sindaco nel comune di Borgomaro fino al 1997. Poi, di nuovo a Marsiglia, dove ho vissuto gli ultimi 10 anni. Fin dalla costituzione ho militato nei DS su posizione di sinistra. All’ultimo congresso dei DS non ho aderito al PD perché resto convinto della validità dei principi e degli obiettivi che hanno improntato la mia vita. Ho passato tutti questi anni a fianco degli operai e dei lavoratori emigrati.

Purtroppo l’impegno e il lavoro di tante compagne e compagni non è ancora riuscito a soddisfare con pienezza i diritti di cui siamo portatori. E il mondo che ci si presenta oggi di fronte non è il migliore dei mondi possibili.

Per questo ho accettato la richiesta di candidatura che concepisco come un mio personale contributo per rilanciare l’impegno sociale e politico anche in emigrazione a sostegno di un nuovo soggetto politico forte, unitario ed aperto ai contributi di tanta gente attiva nei movimenti sociali. Sosteniamo tutti e facciamo votale la Sinistra l’Arcobaleno.
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Marisa CORAZZOL - Candidata alla Camera per La Sinistra l’Arcobaleno – Ripartizione Europa


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Sono nata a Catania il 10 settembre 1957.

Di cultura e formazione umanistica (Maturità Classica) e giuridica (Laurea in Scienze Politiche), ho svolto la mia carriera professionale in Europa (Francia), nelle Istituzioni scolastiche e culturali italiane. In qualità di Membro della Missione Culturale Italiana in Francia, ho gestito attività scolastiche e culturali italiane a Strasburgo, Grenoble, Parigi, Lione, nel quadro degli accordi culturali italo -francesi del 1949. Ho insegnato al Liceo Internazionale “des Pontonniers” di Strasburgo, nelle nascenti sezioni italiane, dal 1979 al 1981, mentre assicuravo il funzionamento amministrativo della Direzione Didattica fino a dicembre 1985. A Grenoble, dal 1986 al 1992, durante il mio ruolo presso l’Istituto Italiano di Cultura, sono stata, altresì, membro della giuria agli esami di fine anno accademico dell' ESC (Ecole Supérieure de Commerce).

Durante lo stesso periodo ho rilanciato il gemellaggio della città di Grenoble con Catania .

Nel 1987, ho attivamente collaborato alla nascita delle Sezioni Italiane presso la Scuola elementare Jean Jaurès ed il Liceo Sthendal di Grenoble (divenuti Istituti Internazionali). Ho coordinato gli scambi scolastici tra le scuole elementari, medie e medie superiori di Grenoble e Catania. Dal 1992 a Parigi, presso il Liceo Scientifico Italiano Statale “Leonardo da Vinci”la mia passione politica mi ha spinta gradualmente ad aderire, sin dal 1998, al PdCI, tesserandomi per la prima volta, e, contemporaneamente, ad iniziare una azione più incisiva nel campo della sensibilizzazione alla politica italiana, aderendo all’ Associazione dei Garibaldini di Parigi.

Il mio interesse a difesa dei diritti degli operatori scolastici e culturali all’estero, mi ha permesso, inoltre, di essere responsabile della UIL-Scuola-Francia. Sempre in nome del mio sentito interesse in materia di riforme, ho preparato la proposta di riforma della legge 153/71 (Istituzioni scolastiche e culturali italiane all’estero), presentata in Parlamento nel mese di luglio 2006 (proposta di legge n.1204.)

Nel novembre 2003 ho fondato a Lione il primo coordinamento de “l’Ulivo”. Ho partecipato attivamente alle elezioni dei COMITES lo stesso anno, che, a Lione, ha portato ben 10 consiglieri su 12 di sinistra. Ho fondato l’Associazione Culturale “Antonio Gramsci” di Lione, nel mese di giugno 2005. Ho fondato, altresì, nel mese di gennaio 2006, l’Istituto Superiore di Cultura “Giordano Bruno” per l’Umanesimo e la Tecnologia, a Roma. Nel 2006 sono stata l’unica donna, candidata del PdCI per l’ “Unione” al Parlamento, riportando 17315 voti di preferenza.
http://sinistraarcobalenoestero.blogspot.com/