Purtroppo, rispetto al dicembre scorso, quando pilatescamente le nostre massime autorità, pur di compiacere la Cina, si sono rifiutate di ricevere il Dalai Lama, niente è cambiato nell'atteggiamento ipocrita non solo dell'Italia ma di tutto l'Occidente verso la Cina, che, forte di tale accondiscendenza, è passata ai fatti. Fatti che, come nello stile cinese, non potevano che assumere la forma di una violenta repressione verso i monaci tibetani ed i loro fedeli, "rei" di rivendicare un'autonomia territoriale non artificiosa come quella del neonato Kosovo, ma realmente esistita sino all'invasione cinese.
I sintomi di tale repressione violenta erano già contenuti nel suo prologo, ovvero ciò che è accaduto in Birmania nei mesi scorsi, dove guarda caso le vittime furono anche in tale occasione in maggioranza monaci buddisti, nel silenzio della Cina che, probabilmente, nell'ombra cominciava a tessere la sua tela di morte e distruzione sistematica dell'unica realtà religiosa presente nella sua area di influenza geopolitica in grado di mettere i bastoni tra le ruote al suo metodo di sviluppo che non prevede, appunto, morali filosofiche o religiose ma solo cieca obbedienza al dio partito ed alla logica dello sviluppo economico al quale il partito stesso si è ormai completamente asservito.
Il problema è che lo sviluppo economico della Cina è disarmonico e sguaiato, non ingabbiato in regole per così dire di mercato come le intendiamo noi, bensì basato sulla sopraffazione del più debole che appare evidente nella madrepatria con lo sfruttamento dei lavoratori, mentre al di fuori dei confini nazionali, è camuffato da opportunità nascondendosi dietro la falsa convenienza dei prodotti "made in China", ma foriero di sviluppi terribili quali la desertificazione industriale prodotta dalla delocalizzazione con la quale imprenditori senza scrupoli, o semplicemente miopi, credono di perseguire una competitività impossibile da raggiungere poichè i cinesi operano, appunto fuori dalle regole.
E' giunto il momento di dire basta!
L'occidente tutto deve fare quadrato contro questo pericolo planetario che sta destabilizzando le economie mondiali e reprimendo nel sangue le opposizioni al suo interno.
Il caro petrolio, ad esempio, a cosa è dovuto in buona parte se non alla crescente domanda della Cina?
Nuova Destra Sociale chiede quindi con forza alla comunità internazionale di attivarsi attraverso l'Onu per giungere all'invio di una missione di pace dei caschi blu, non solo in Tibet ma in tutta la regione Himalayana, per prevenire possibili frizioni tra India e Cina, dovute alle rivendicazioni, per adesso velate di quest'ultima, sulla regione indiana dell'Uttar Pradesh e, soprattutto per far cessare il genocidio in atto da decenni in Tibet da parte dei Cinesi.
Nuova Destra Sociale chiede poi con forza agli atleti, almeno a quelli italiani, l'atto simbolico ma anche pratico di boicottare i giochi olimpici per rovinare la festa ipocrita nel nome dei valori sportivi, organizzata in un Paese nel quale si muore per condanna a morte, tortura o repressione o sfruttamento del lavoro, praticamente tutti i giorni.
Partecipare a queste Olimpiadi sarebbe quindi come lavarsene le mani, senza tuttavia spazzare via il rimorso della complicità silenziosa.
Anche il popolo Italiano però deve fare la sua parte, boicottando tutti i prodotti cinesi in vendita.
Oltretutto, tali prodotti sono solo falsamente economici, poichè di scarsa qualità e spesso realizzati senza alcuna garanzia per la salute dei consumatori, specialmente nel comparto agroalimentare, dove proliferano prodotti che anzichè esaltare il benessere attraverso il gusto, possono creare problemi ed intossicazioni.
Per fare un esempio è inutile credere di risparmiare comprando una maglietta "made in China" a 5 euro che magari dopo 10 lavaggi si è stinta, mentre una "made in Italy" che magari costa 20 euro dura 10 o 100 volte di più.
A conti fatti, i prodotti Italiani sono migliori e più convenienti, anche senza calcolare poi, appunto, il costo occulto rappresentato dalla perdita di posti di lavoro in Italia, che, moralmente forse potrebbe essere anche accettabile se i lavoratori che parallelamente si creano in Cina godessero degli stessi diritti e delle stesse tutele garantiti ai nostri, mentre invece si creano solo schiavi.
Lottiamo quindi tutti uniti, ciascuno nelle sue competenze, contro il pericolo giallo!


Luca Monti
Segretario Nazionale di Nuova Destra Sociale