2008-03-21 08:24 ISRAELE, IMMIGRAZIONE ESAURITA: L'AGENZIA EBRAICA CAMBIA

di Giorgio Raccah

GERUSALEMME - Sessant'anni dopo la costituzione dello stato di Israele e a 85 anni dalla sua nascita, l'Agenzia Ebraica volta pagina e si prepara a chiudere lo storico dipartimento per l'immigrazione degli ebrei e per il loro assorbimento nel Paese. D'ora in poi, pur senza rinunciare alla finalità originaria che fu colonna portante del movimento sionista mondiale, l'accento sarà posto sull'istruzione e sul rafforzamento dell'identità ebraica e dell'ideologia sionista nella Diaspora. "L'Agenzia Ebraica - dice all'ANSA il portavoce, Michael Jankelowitz - è un organo dinamico che si adatta alla realtà". Nella situazione attuale, visto che da diversi anni l'immigrazione è in drastico calo e che nel 2007 è stata di meno di ventimila persone, "non c'é ragione di tenere in vita un dipartimento che annualmente costa cento milioni di dollari" (63 milioni di euro circa). La decisione di eliminare il dipartimento dell'immigrazione, fondendolo con altri, è perciò una conseguenza del calo nel numero di immigranti ebrei, dovuto sia al fatto che due dei tre principali serbatoi di ebrei al mondo - quello dei Paesi di lingua russa e soprattutto dei Paesi arabi - si sono esauriti, sia al carattere ormai individuale e non di massa che ha assunto l'immigrazione in Israele. Il terzo grande serbatoio è quello degli ebrei americani che in gran parte non mostrano interesse a trasferirsi in Israele.

A liquidare la maggior parte degli ebrei dell'altro grande serbatoio, quello in Europa, ci pensarono i nazisti. Il calo dell'immigrazione preoccupa Israele, che deve fare i conti con un tasso di natalità della popolazione ebraica inferiore a quello dei palestinesi e che in prospettiva rischia di fare degli ebrei una minoranza nel Paese (Israele e territori occupati). Tra i palestinesi circola perciò da anni un'amara e celebre battuta: "Copulare per non farsi occupare". Israele (esclusi i Territori) conta attualmente 7,2 milioni di abitanti, il 75% dei quali è costituito da ebrei, cioé intorno ai 5 milioni e mezzo. I palestinesi a Gaza e nei Territori sono già più di 4 milioni, cui si aggiungono quelli residenti in Israele, che sono un altro milione. L'Agenzia Ebraica è un ente finanziato in gran parte dalle comunità ebraiche nel mondo, soprattutto negli Usa. Fu fondata nel 1923 allo scopo di incoraggiare e facilitare l'immigrazione degli ebrei in quella che era allora la Palestina sotto il mandato britannico, funzione che ha poi mantenuto dal 1948 in poi con la nascita dello Stato di Israele.

Nella decisione dell'Agenzia ha contribuito tuttavia, al di là del drastico calo dell'immigrazione, anche una contrazione dei finanziamenti provenienti dalle comunità ebraiche nella Diaspora, e le pressioni degli stessi finanziatori, che preferirebbero donare fondi ad altre istituzioni ebraiche o che vorrebbero invece focalizzare l'Agenzia su questioni educative ebraiche nella Diaspora. I compiti del dipartimento per l'immigrazione e l' assorbimento, stando al piano di ristrutturazione tuttora in fase di definizione, saranno trasferiti agli altri due dipartimenti esistenti: quello per l'istruzione ebraica e sionista all'estero e quello per i programmi di benessere sociale in Israele. "Ma che sia chiaro - afferma Jankelowitz - noi non cessiamo di essere l'indirizzo per tutto quanto concerne l'immigrazione ebraica in Israele". L'Agenzia ebraica ebbe un ruolo rilevante soprattutto nei periodi di forti ondate immigratorie: nei primi cinque anni di vita di Israele, quando quasi un milione di ebrei, in gran parte originari dai Paesi arabi, arrivarono nel Paese; e poi negli anni Novanta quando con la dissoluzione dell'Urss giunsero un milione di ebrei di lingua russa: l'Agenzia afferma di aver aiutato a quel tempo tre milioni di ebrei a emigrare in Israele.

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