Mosca, 7 apr. (Apcom-Nuova Europa) – I crimini dei regimi totalitari “non possono essere giustificati” e non vanno dimenticati. La condanna del primo ministro Vladimir Putin viene pronunciata durante la cerimonia di commemorazione del massacro della foresta di Katyn, dove oggi l’ex leader del Cremlino ha accolto il capo del governo polacco Donald Tusk. “La logica è stata una sola: diffondere la paura, per risvegliare nell’uomo il più vile degli istinti, per incitare un popolo contro l’altro, e ottenere un’obbedienza cieca e stupida”, ha detto Putin. Le parole del primo ministro russo suonano come una chiara accusa al regime instaurato da Stalin, ma anche una condanna dei crimini nazisti contro l’esercito sovietico. “La valutazione morale delle atrocità del regime totalitario non è oggetto di revisione” ha detto Putin, osservando che la Russia e la Polonia, come qualsiasi altro paese in Europa, hanno vissuto quasi tutte le tragedie del XX secolo e sono state costrette a pagare un prezzo pesante per le due guerre mondiali, un “conflitto fratricida armato, per la crudeltà e la disumanità del totalitarismo”. Secondo lui, nella terra di Katyn giaciono i corpi di cittadini sovietici, bruciati nel fuoco della repressione di Stalin degli anni Trenta, degli ufficiali polacchi che furono fucilati per ordine segreto a partire dalla primavera del 1940, dei soldati dell’Armata Rossa che furono giustiziati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. “Non può essere cancellato il ricordo del martirio delle vittime innocenti”, ha sottolineato Putin.
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