Ecco la vera storia del temuto Dracula (ovvero il conte Vlad Tepes)
Vlad Tepes è nato a sighisoara nel 1431 e morto nel 1476 sui monti carpati ed era un principe voivoda della Valacchia e della Transilvania, regione centrale della Romania figlio di Vlad II ''Dracul'', governatore della Transilvania. Per la cronaca assassinò nel 1448 all'età di soli 17 anni suo zio vladislao II il quale era salito al trono 10 anni prima uccidendogli il padre. L'intera famiglia di Vlad venne insignita della più alta onoreficenza data dal sacro romano impero " l'ordine del drago". Vlad, come suo padre Vlad II, apparteneva all'Ordine del Dragone (ordo draconistarum), uno degli ordini cavallereschi di stampo religioso del Medioevo.
Questo ordine, fu creato nel 1408 da Sigismondo di Lussemburgo, re d'Ungheria (in seguito Imperatore del Sacro Romano Impero) e dalla sua seconda moglie, Barbara Cilli, avendo come scopo, proteggere il Cattolicesimo e lottare contro i Turchi.
Il padre Vlad II fu chiamato Dracul il cui significato era "Dragone" dato che questi divenne il suo simbolo. Per questo il figlio venne chiamato Dracula (il suffisso -a significava: figlio di). Per una curiosa coincidenza, in rumeno il termine Dracul poteva essere interpretato anche come Diavolo. Vlad III divenne, dunque "Figlio del Diavolo". Probabilmente questo è alla base della leggenda nata sul suo personaggio.
Altro nome con cui Vlad era ricordato è il rumeno "Ţepeş" (letto ''tzepesh''), che significa l'impalatore, poiché quello era il supplizio a cui usualmente condannava i propri nemici, soprattutto i turchi, essendo questo genere di punizione tipicamente ottomana.
Questi ultimi si riferivano a Vlad come Kaziglu Bey, cioè il Principe Impalatore, termine attestato a partire dal 1550.
Tepes deriva dalla parola romena l'impalatore poichè questa era la tecnica prediletta dal conte per uccidere i suoi nemici non per altro vantandosene proprio con il re d'Ungheria con una lettera datata 11 febbraio 1462 di avere ucciso con questa tecnica ben 23.883 turchi in soli tre mesi.
Grazie al suo dominio, il principato di Valacchia riuscì a mantenere la sua indipendenza dall'Impero Ottomano. La crudeltà nei confronti dei prigionieri gli valse il soprannome di Dracul, che in Rumeno significa "diavolo", ma fu anche detto l'Impalatore. In lingua rumena dracula significa figlio del diavolo.
Ci fu un’epoca in cui, sulle rive meridionali del Danubio, grandi cavalieri vennero convocati dal loro Imperatore per difendere la Fede minacciata dai bestemmiatori della Croce di Cristo. Il più grande di essi, conosciuto come il Figlio del Drago, fu un principe onesto e terribile, giusto e crudele. Chiamato per difendere la religione venne tradito dal fratello e abbandonato dagli alleati, ma egli, vittorioso, seppe vendicarsi ripudiando il sacro giuramento pronunziato dal padre. I suoi vassalli tremarono, il suo re lo disconobbe e la storia preferì dimenticarlo... La notte in cui salì al trono, dopo una lunga battaglia, gli astronomi di tutto il mondo registrarono la comparsa di una grande scia luminosa in cielo, essa testimoniava l’avvento di un grande Principe la cui ira si sarebbe spenta solo in un terribile bagno di sangue. Mangiò contornato dai cadaveri dei suoi traditori e ne bevve il sangue suggellando quel patto scellerato che lo sradicò dalla storia per consegnarlo alla leggenda. Dimenticato il grande cavaliere, verrà confuso con il vampiro e le nebbie del ricordo popolare disperderanno la sua vicenda stemperandone i contorni nello sfondo indistinto della calunnia e della superstizione.
I racconti sulle sue gesta crudeli hanno dato progressivamente origine a un filone letterario molto fortunato. Il romanzo Dracula di Bram Stoker, con le numerose versioni cinematografiche, ne sono esempi.
L'associazione di vlad tepes con la leggenda del vampiro è solo una semplice combinazione cinematografica in quanto non ci sono tracce che sia stato un "bevitore di sangue"delle sue vittime. L'impalamento avveniva peò nel più brutale dei sistemi, infilzando un palo unto di miele su per l'intestino conficcandolo su fino alla spatola della spalla facendo attenzione che non lesionasse organi vitali, solo cosi la morte dei malcapitati poteva essere più atroce e poteva durare addirittura dei giorni, a quanto sappiamo aveva anche altre tecniche di tortura, comunemente usate nel medioevo, scuoiamento, il rogo, l'allungamento del corpo forzato ra una ruota che gira, tanto per rendere conto della realtà di queste torture esiste in italia un museo per gli appassionati di storia,si trova a San Gimignano in provincia di Siena. La realtà che tutt'oggi non ha mai trovato spiegazione è il fatto che non è mai stato ritrovato il corpo di vlad tepes all'interno della sua tomba....
Spero che la vera storia ti sia piaciuta almeno quanto la leggenda!.