Originariamente Scritto da
M.de Bonchamps
"Scritto in origine da M.de Bonchamps
E ripeto; Tremonti aveva l'intenzione di far acquistare le quote della BC al Tesoro.
Voleva che lo Stato si apopropriasse dei 15.000 € di signoraggio di cui hai parlato nel tuo primo intervento? Tanto rumor per nulla?
Non so di che parli sinceramente, io so solo che propose l'emissione di euro di carta da parte della BCE, che ne avrebbe intascato il reddito, anziché di metallo (come sono gli euro coniati dai governi europei) il cui reddito va allo Stato. Esattamente il contrario di quello che vogliono i signoraggisti. Comunque ricorda ancora, l'eventuale guadagno per i cittadini sarebbe di 87 euro ogni sette anni."
Informati meglio; quello che dico é vero. Tremonti propose l'acquisto delle quote da parte del Tesoro ma le banche gli risposero picche!
"Quando la banca fa stampare banconote, queste ancora sono carta straccia, le può utilizzare solo per comprare titoli ed acquistano valore solo quando acquista titoli. Quindi le scambia con i titoli. Quando restituisce i titoli le vengono restituite le banconote pareggiando i conti, le banconote tornano ad essere carta straccia come prima fino a quando non le riscambia con titoli riiniziando il ciclo. Lo'ho già detto: creazione-circolazione-distruzione."
La BC non restituisce proprio niente; dove vai ad acquistare i titoli pubblici? Agli sportelli del Ministero del Tesoro? O agli sportelli bancari? Bene, quando vai a comprare i Bot nella tua bella banca usuraia quelli sono i titoli che la BC ha immesso nel circuito bancario e che gli sono stati consegnati dallo Stato in contropartita degli € emessi.
"La BCE e la Banca d'Italia restano banche pubbliche, dotate di una forte autonomia statutaria e di gestione, ma pur sempre pubbliche. Esse non sono sorte dal nulla, ma sono sorte per il volere dei parlamenti nazionali ed europei che hanno legiferato, mediante i rappresentanti eletti, in materia."
Il fatto che siano di diritto pubblico non significa nulla.
Il problema resta un altro cioé la locupletazione di risorse della comunitá.
E resta il fatto che appartiene al 95% a banche private.
Nessuno puó essere in grado di spiegare, senza ricorrere a giri di parole, la contraddizione tra la natura "apparentemente" pubblica della BC e la sua appartenenza al sistema delle banche commerciali.
Tanto piú che la direttiva Cee 12.12.77 (adottata da commissari teste d'uovo eletti da nessuno e vincolante per le legislazioni degli stati membri) stabilì il principio che l'attivitá bancaria doveva essere considerata attivitá d'impresa, quindi sottratta a qualsiasi regime pubblicistico; ció che, negli anni successivi, determinó nel sistema bancario, e particolarmente in tema di erogazione del credito e raccolta del risparmio un vero e proprio terremoto.
Fino ad allora, infatti, tali due atività erano considerate ex lege come attivitá di pubblico interesse tanto che il direttore di banca che violava le condizioni stabilite per il loro esercizio rispondeva d'abuso d'ufficio o di peculato (reati tipici del pubblico ufficiale); oggi non piú.
E tale discorso vale anche per la BC che non é, come qualcuno potrebbe pensare, una istituzione dello Stato ma una banca privata retta da criteri privatistici col marchio, solo di superficie, di ente pubblico. Ma non lo é.