La prima distanza, siderale, l’hanno segnata le lancette dell’orologio, perché Walter Veltroni il romano ha scelto gli orari peggiori per parlare a quegli imprenditori del Nord Est che pure tentava di convertire al «nuovo» centrosinistra. Il resto lo hanno fatto gli argomenti che il candidato premier del Pd ha usato. Più che deboli sbagliati, e il risultato sono le parole di Andrea Riello, presidente di Confindustria Veneto: «Campagna elettorale inefficace».
Il pullman di Veltroni nel Nord Est ha fatto ben dodici tappe, da Porto Marghera a Pordenone, da Mestre a Vicenza.
«Devo dire che nel Nord, e nel Nord Est in particolare, non ci siamo accorti molto che è passato».
C’è poca partecipazione politica.
«Ma no, il problema è che Veltroni ha scelto orari poco allineati con quelli delle imprese di qui»
A Vicenza ha parlato alle 10, a Mestre alle 11, a Udine alle 17...
«Appunto, noi eravamo in azienda».
Vabbè, avrete letto i giornali, visto i telegiornali.
«Sì, e ci siamo detti che ha sbagliato gli argomenti».
Addirittura.
«Ha parlato di salario minimo garantito e di lotta alla precarietà nella zona d’Italia in cui la retribuzione è più alta della media nazionale, la disoccupazione è ridotta al minimo e anche il tasso di occupazione femminile è il più alto. I suoi argomenti ci toccano poco».
Ha parlato anche della necessità di snellire la burocrazia, però, dice che un’impresa va aperta in un giorno.
«Vede, il problema è che abbiamo capito poco di come potrà fare alcune delle cose che dichiara di voler portare a termine già nei primi cento giorni. Le dichiarazioni di principio non servono, perché noi siamo abituati a giudicare le azioni, più che le intenzioni».
Be’, ma se è così andrebbero abolite le campagne elettorali.
«Questa, di campagna elettorale, è fatta di grandi spot di comunicazione, che ci lasciano indifferenti».
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