Walter Veltroni e Romano Prodi chiuderanno insieme la campagna elettorale del Partito democratico sul palco di piazza del popolo a Roma la sera dell'undici aprile. Se il segretario del Pd voleva trovare un modo per smentire le voci che lo vedrebbero impegnato in tutti i modi a far rimuovere la continuità politica tra lui ed il governo del professore ha sicuramente trovato la strada per provare la sua lealtà al presidente del Consiglio.
Una presenza ingombrante che gli fa ombra e che gli impedisce di giocarsi al meglio le proprie carte nella già disperata sfida elettorale contro Silvio Berlusconi. È già successo con il caso Alitalia, con praticamente tutta la ex maggioranza dell'Unione a prendere le distanze da Palazzo Chigi e lui, Veltroni, incastrato su una vicenda che come dice il suo spin doctor Ermete Realacci ci vuole un minuto ad attaccare ed una settimana a spiegare.
Non è un caso che proprio ieri lo stesso Realacci abbia fatto sua la posizione del centro destra, invitando l'attuale governo a farsi da parte e a lasciare la soluzione del rebus a chi andrà al governo dopo il quattordici aprile. "Il governo ha una gestione totalmente impolitica" diceva ieri uno degli uomini più influenti del loft molto critico con la conduzione del ministro Padoa Schioppa, e interpellata circa l'ipotesi che dietro le scelte di Romano si nasconda la vendetta per come è finito il governo, l’anonima fonte veltroniana rispondeva con l'espressione di chi dice "se non lo è almeno lo sembra".
E così adesso il premier ha deciso anche di mettersi al fianco del candidato democratico nel momento clou del finale, quello in cui compiranno la propria scelta quegli indecisi sui quali tanto conta Veltroni per recuperare punti e arrivare quantomeno vicino ad un pareggio al Senato. Quella sera a fianco dell'ex sindaco della capitale ci sarà Prodi, il cui governo un battutista efficace come Antonio Martino giudica il più impopolare dai tempi di Nerone.
Prodi probabilmente darà a Veltroni una bella pacca sulle spalle, con il suo sorriso sornione e magari la mano destra con le dita a mo' di vittoria. Come la sera delle primarie, quando si precipitò da Bologna per affiancare Walter una volta acclarato il successo di partecipazione. Questa volta farà lo stesso, seppur difficilmente per celebrare una vittoria.
Chissà se Veltroni e Bettini se la immaginavano proprio così la scena finale della campagna. "Il problema per Walter non è se avrà o meno la Bonino sul palco della manifestazione finale a Piazza del Popolo, ma se ci sarà Romano Prodi" diceva divertito ieri alla buvette di Montecitorio un parlamentare di lungo corso attualmente candidato con Bertinotti ma che conosce Veltroni praticamente da una vita.
E il presidente del Consiglio quella sera a Piazza del popolo ci sarà. Da Palazzo Chigi fanno sapere che il premier non ha impegni per l’undici aprile, che l’ipotesi alternativa alla chiusura romana è quella bolognese, ma che sarebbe più logico presenziare a quella più importante, e quindi da presidente del Pd non potrà che essere al fianco del candidato alla sua successione. Pare che al loft ne fossero stati avvertiti durante le vacanze di Pasqua, ma speravano ancora che la cosa potesse rientrare.
E invece niente da fare. Romano ci sarà, a fianco a Walter. Silvio Berlusconi aveva chiesto che fosse l’attuale governo a gestire le elezioni proprio per impedire che il Pd potesse rimuovere la memoria del gabinetto Prodi. E’ probabile che non appena gli sarà possibile quella sera correrà davanti alla tv a godersi la scena
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