Continuano a fioccare, da parte di Silvio Berlusconi e dei suoi collaboratori, gli appelli al "voto utile". A sentire loro, il "voto utile" sarebbe solo quello espresso per il PdL o per il PD. Ovverossia: "non siamo riusciti a (o piuttosto ci è stato impedito di) creare uno schieramento capace di intercettare tutte le anime del centrodestra italiano, quindi le anime che non stanno con noi vanno ridotte al silenzio".

Ma analizziamo meglio il concetto di "utile" che Berlusconi ha. Forse qualcuno si ricorderà che nel 2006, nel faccia a faccia con Prodi prima delle elezioni, Berlusconi definì il competitore l'"utile idiota" della sinistra, cioè il paravento dietro al quale si sarebbero celate tutte le malefatte che la sgangherata coalizione di governo avrebbe compiuto. Il malleabile strumento nelle mani delle orde dei comunisti. Per Berlusconi, dunque, "utile" non sta ad indicare il buon grado di utilità di una cosa o una persona, ma la possibilità di un suo uso utilitaristico.

Attenzione, dunque, al proprio voto, chè non vada a beneficio di chi considera l'elettore un idiota. Utile, al fine di utilizzarlo utilitaristicamente per i propri scopi.

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