Bisogna vedere in che contesto.
Se è per questo, allora Evola aveva scritto anche che era "preferibile" il blocco occidentale al sovietico, ma per la semplice ragione che il primo non puntava alla eliminazione fisica dei "fascisti".
Pura questione di sopravvivenza fisica.
Naturalmente, ciò non implicava da parte del Barone una qualche ammirazione per l'americanismo.
Troppo difficile da capire ?
Forse mi viene in mente. Mi pare abbia scritto che le Waffen SS, raccogliendo uomini delle più svariate nazioni europee, in un certo senso anticipava quel che poi si è fatto con la Nato. Oppure, detto diversamente, che la Nato è arrivata dopo e non ha introdotto niente di poi così nuovo.
Non c'è pericolo che lui ed Evola simpatizzassero con l'America là dove effettivamente importa, visto che rifiutavano le contaminazioni e il meticciato.
Incredibile l'antistoricità del pensiero di Adriano Romualdi.
Come se l'innovazione tecnologica, scaturente dalla creatività e dalla tensione verso il progresso, non sia un elemento oggi di differenziazione e di affermazione.
Come se l'avvento delle masse non sia un portato del diritto di ognuno di costruirsi una famiglia e di credere al futuro.
La spiritualità aristocratica, religiosa e guerriera: come non capire che questa oggi ha mutato le sue forme in altri tipi umani? Diversamente come si può con ragionevolezza affermare di poter restaurare, oggi, in questa società, i guerrieri, i sacerdoti, gli aristocratici?
Adriano Romualdi, spiace a dirlo, è rimasto al '700...ma neppure.
E' come se oggi, un artista figurativo, decidesse di copiare in tutto e per tutto Giotto e di proporsi al pubblico con tale arte.
Noi ammiriamo Giotto in quanto pittore del suo tempo che ancora oggi affascina. Ma nessuno oggi ne può riprodurre validamente l'arte. Così come nessun uomo oggi porta il cappello come agli inizi del '900, o i mutandoni...
quella del guerriero e dell' aristocratico è un modello di uomo metastorico, che esisteva 4000 anni fa cosi come può esistere oggi e potrà esistere tra 2000 anni... per il resto neanche ti rispondo...dubito tu abbia compreso il messaggio di romualdi, cosi come quello di evola
A parte che Giotto è un "classico" della pittura, il che vuol dire che non viene ammirato perchè pittore del suo tempo, ma perchè la sua arte NON HA TEMPO.
Un "classico" è appunto un autore le cui opere in ogni epoca portano possono essere lette in maniera sempre nuova pur rimanendo uguali a se stesse.
Per il resto quoto Fenriz.
Il pensiero di evola e Rommualdi è metastorico, non antistorico, tre le due c'è una bella differenza!
Per quanto riguarda la teconologia, ricorderei che Faye, che non è certo un luddista, nè un "tradizionalista" ha sempre ammirato l'opera di Romualdi
Romualdi però in una lettera a Rauti, scriveva anche, riguardo gli orientamenti per Ordine Nuovo:
"Escluse altre utopiche soluzioni - la monarchia, i notabili, la camera alta- che talvolta fan capolino persino nella pagine di J.Evola, ma che non hanno più alcuna possibilità di risorgere in una società che non offre più nessun residuo di strutture organiche, non resta, a mio parere che il partito unico, come ordine di credenti e di combattenti e matrice di una nuova aristocrazia politica.Mi affretto però a dire che penso ad un partito unico che sia meno "partito di massa" di quel che non fosse a suo tempo il P.N.F., e che assomigli un pò di più al partito nazista, al partito bolscevico, e magari alla compagnia di gesù."
Pur avendo tra i miei punti di riferimento Evola, talvolta non ne condivido certe critiche e impostazioni...Per esempio ne "Il Fascismo Visto da Destra", quando parla di Hitler come "un proletario con una mentalità proletaria"...O quelle alla Rsi.Altre invece come quelle rivolte alle campagne demografiche posson esser discutibili.