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  1. #391
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    Citazione Originariamente Scritto da Andrea 柔術 Visualizza Messaggio
    La Dualità che citavo nel mio intervento si riferiva anche a questa tua visione "decomposta" dell'Unica Realtà Azione-Contemplazione. Non mi ritengo nè degno, nè designato all'azione Sacerdotale. Questo non vuol dire, però, che il Guerriero ed il Sacerdote siano due entità separate ed indipendenti tra loro. L'Uomo nella sua Vita non può prescindere dalla Contemplazione, perché senza di questo non vi è Azione, e senza di questa non vi è Contemplazione. Quello che "non aiuta", come dici, non è "il pensiero", ma è la cattiva interpretazione che di questo si ha e conseguentemente il mancato assorbimento di questa Realtà nella propria Vita. Ti chiedo, infine, una cortesia: in certi discorsi e nel trattare determinati temi abbi l'accortezza di utilizzare un linguaggio più consono ad un Combattente della Verità, o per lo meno sforzati di non lasciar trasparire sentori di volgarità. Ti ringrazio immensamente.
    Ti ringrazio per i toni e Ti assicuro che non voglio urtare alcuna sensibilità o formazione. Capisco il Tuo discorso, anche se ne intravedo la "fissità sacrale" un po' bloccante e paralizzante che intendo denunciare...Ogni tanto mi piace sbattere sul piatto le mie proposizioni. So anche di essere talvolta volgare, un po' sboccato. Non sono un aristocratico. Ho fatto tanta accademia, ma sono stato anche un po' sulla strada...un po' come la canzone della Berté..."...più vicino ai marciapiedi, dove è vero ciò che vedi..."

  2. #392
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    Citazione Originariamente Scritto da Civis Romanus Visualizza Messaggio
    Mi sembri un pannelliano.
    Non hai alcuna cognizione della dimensione spirituale e "verticale" della vita... sei un materialista che non si troverebbe affatto male con le ideologie che da qualche secolo in qua vanno per la maggiore.
    É per questo che non riesci a comprendere ciò di cui ti sto parlando... il dialogo fruttuoso con te è praticamente impossibile.
    Sono semplicemente stufo di tutta sta "concezione spirituale della vita" alla quale Tutti vorrebbero ispirarsi ma che tutti mi sembrano nei fatti tradire. Perchè non provare allora a fare funzionare meglio il mondo che ci circonda e viverlo un po' di più? Conosco quello di cui mi stai parlando e non mi è del tutto alieno. Sul dialogo non disperare: normalmente però mi ripugna che gli altri cambino idea causa me...
    Cosa ne sai poi Tu della mia spiritualità?
    Se posso inoltre dirti: Pannella, se lo vedi da vicino, sembra lui sì davvero un frate...è uno spirito autenticamente laico, i suoi occhi fiammeggiano...sarà il demonio o ha uno spirito anche lui, il trombone che ormai nessuno vuole più?
    O per essere uno spirito "verticale" occorre per forza mettersi in testa l'elmo carolingio?

  3. #393
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    Citazione Originariamente Scritto da Civis Romanus Visualizza Messaggio
    Guarda che io ho detto la stessa cosa: Marx elogia la funzione progressista della borghesia liberale, che per lui ha avuto il "merito" di spazzare via il vecchio mondo feudale, gerarchico e organico. Naturalmente poi aggiungeva che il mondo borghese dovesse essere "necessariamente superato" per portare alla società comunista. Ciò non toglie che fra i due c'è un rapporto di stretta concatenazione, perchè i (dis)valori di fondo sono gli stessi.

    P.S. La visione tradizionale della storia non c'entra niente col cattolicesimo, né la critica all'illuminismo.
    Marx non la elogia, la ritiene deterministicamente necessaria nello sviluppo dei rapporti di produzione. E' la società borghese un passo necessario per arrivare al comunismo finale, il quale annienterà proprio la civiltà borghese in quanto luogo di trionfo dell'alienazione umana.
    Per quanto infine riguarda la visione tradizionale della storia, io mi domando questo: tradizionalisti (evoliani) e cattolici tradizionalisti o in generale cattolici, hanno una soprendente opinione comune riguardo a certi fenomeni del recente passato. In soldoni: odiano la rivoluzione razionale del '600, odiano l'illuminismo, odiano la rivoluzione francese, odiano Napoleone, amano la Santa Alleanza. Odiano il Risorgimento, amano ogni stato preunitario, eccezion fatta per il Regno di Sardegna. Odiano Mazzini e Garibaldi. Poi si fermano di fronte al fascismo che dichiarano di amare...O ancora e diversamente: odiano il cristianesimo, non odiano il cattolicesimo.
    Di qui la mia convinzione che peraltro è quella di un filosofo contemporaneo che vorrei leggere: Emanuele Severino. Ovvero, la Tradizione del mondo classico e pagano rivive nella società moderna e contemporanea attraverso e grazie a quei fatti storici criticati dai tradizionalisti evoliani e dai tradizionalisti cattolici. Ecco perchè sono due teste, perdonami l'immagine forte, dello stesso serpente. Ed infatti sono per certi versi davvero uguali.
    Conosco poco il mondo, se esiste, dei tradizionalisti evoliani: so che tutti o quasi tutti diventano prima o poi cattolici. Vedi Fondazione Evola...

  4. #394
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    Citazione Originariamente Scritto da Gaio Mario Visualizza Messaggio
    Interpretazione, la Tua, tipicamente reazionaria-conservatrice, socialcattolica ed anche marxisteggiante (anche Marx apprezzava i variopinti legami sociali del medioevo. In soldoni: la Rivoluzione Francese ha distrutto la società pluralista e radicata europea, creando la Nazione la quale si è astratta dalla comunità tradizionale di sangue e suolo ed ha finito così per distruggere lo Stato.
    Niente di più "falso": la Nazione è stata al contrario l'inverarsi moderno di quella comunità di sangue e di suolo, secondo forme più aperte, omnicomprensive ed includenti. L'aristocrazia invece non era più nulla, se non una somma di privilegi ed immunità, con ben pochi riferimenti al territorio, alla comunità, che non fossero questioni patrimoniali: prova ne è che il Re di Francia, Luigi XVI sposò una donna di altro popolo, un'austriaca. Prova ne sono gli intrecci dinastici europei perduranti durante tutto l'800. Prova ne è che gli aristocratici fomentarono Inghilterra, Olanda, Prussia, Austria, Piemonte per costituire eserciti coalizzati contro la Francia. Prova ne è che uno dei più grandi istituti comunitari della modernità, l'esercito di leva popolare, nasce con la Rivoluzione Francese. Prova ne è l'emergere, se vogliamo formale, ma vale per rendere l'idea, del "cittadino" che accantona il "suddito" o il "devoto fedele". Prova ne è che un'entità internazionalista come la Chiesa viene ridimensionata e rischia di essere annientata, pur essendo invece salvata proprio dai rivoluzionari, come Robespierre, che credevano nella sua anima nazionale e popolare.
    La Rivoluzione Francese, e le Rivoluzioni Nazionali, hanno avuto una sola colpa, agli occhi dei cattolici e dei "reazionari": svuotare, giustamente, le chiese, e riempire le caserme e i palazzi dello Stato, le università, e le scuole pubbliche e forse anche le associazioni sportive e culturali "laiche".
    Per la verità direi definizione scmittiana.
    La natio per i romani rappresentava un insieme di uomini privo di Stato, ovvero privo della struttura dallo Stato che caratterizzava la res pubblica, (magistrature, comizi, cariche pubblice, ecc...) mancando lo Stato, l'unico vincolo che teneva uniti questi uomini era quello della stirpe, il nascere dal medesimo progenitore (da cui il legame col verbo nascor): ad esempio celti e germani per i romani erano nationes, i greci, no.

    L'aristocrazia dell'era moderna e medioevale era spontaneamente "cosmopolita" poichè erede di uan tradizione imperiale "carolingia", in cui lo Stato premineva sulla natio.
    Per abbattere il potere aristocratico la borghesia doveva anche abbattere gli ordinamenti statali precedenti, inoltre, in nome della propria visione razionalistica ed egualitaria distrusse l'antico diritto sostanziale e consuetudinario per sostituirlo con il diritto astratto ed oggettivo del normativismo liberale (anche se gli USA ad esempio sono uno stato giurisdizionale e non normativo).
    Questo processo distrugge l'unità organica formata da popolo-borghesia-aristocrazia, sanzionato dagl'istituti medioevali e capovolge la situazione in cui una persona era quello che era perchè in-formata dalla forza dell'ordinamento, tuttavia questo processo porta ad un'assurdo, dato che il normativismo in sè non può sussistere, am come ogni altro diritto ha bisogno di un gesto volontario, quindi di un soggetto che esprime la sua volontà: da qui l'esigenza di una nuova unità, ovvero la nazione, entità omogenea pre-statale, ma non più legata dal vincolo di sangue (in origine) formata dai cittadini uguali per diritto naturale. La nazione è l'insieme dei cittadini che sono tali non perchè appartenenti ad una medesima stirpe, ma perchè uomini liberi.

    Recidendo i riferimenti essenziali al sangue e al suolo si cerca di costruire una "mistica" della nazione che non può sussistere, da qui il nazionalismo "economico", lo "sciovinismo" borghese, l'imperialismo economico, ecc...

    L'esercito di leva obbligatorio nasce poi per proteggere gl'istituti rivouzionari, revlutando una milizia fedele al governo, tra le classi che avevano attuato la rivoluzione, ma soprattutto servì a Napoleone per mettere sul campo una grande massa di "carne da cannone"!

  5. #395
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    Citazione Originariamente Scritto da Arjuna Visualizza Messaggio
    Per la verità direi definizione scmittiana.
    La natio per i romani rappresentava un insieme di uomini privo di Stato, ovvero privo della struttura dallo Stato che caratterizzava la res pubblica, (magistrature, comizi, cariche pubblice, ecc...) mancando lo Stato, l'unico vincolo che teneva uniti questi uomini era quello della stirpe, il nascere dal medesimo progenitore (da cui il legame col verbo nascor): ad esempio celti e germani per i romani erano nationes, i greci, no.

    L'aristocrazia dell'era moderna e medioevale era spontaneamente "cosmopolita" poichè erede di uan tradizione imperiale "carolingia", in cui lo Stato premineva sulla natio.
    Per abbattere il potere aristocratico la borghesia doveva anche abbattere gli ordinamenti statali precedenti, inoltre, in nome della propria visione razionalistica ed egualitaria distrusse l'antico diritto sostanziale e consuetudinario per sostituirlo con il diritto astratto ed oggettivo del normativismo liberale (anche se gli USA ad esempio sono uno stato giurisdizionale e non normativo).
    Questo processo distrugge l'unità organica formata da popolo-borghesia-aristocrazia, sanzionato dagl'istituti medioevali e capovolge la situazione in cui una persona era quello che era perchè in-formata dalla forza dell'ordinamento, tuttavia questo processo porta ad un'assurdo, dato che il normativismo in sè non può sussistere, am come ogni altro diritto ha bisogno di un gesto volontario, quindi di un soggetto che esprime la sua volontà: da qui l'esigenza di una nuova unità, ovvero la nazione, entità omogenea pre-statale, ma non più legata dal vincolo di sangue (in origine) formata dai cittadini uguali per diritto naturale. La nazione è l'insieme dei cittadini che sono tali non perchè appartenenti ad una medesima stirpe, ma perchè uomini liberi.

    Recidendo i riferimenti essenziali al sangue e al suolo si cerca di costruire una "mistica" della nazione che non può sussistere, da qui il nazionalismo "economico", lo "sciovinismo" borghese, l'imperialismo economico, ecc...

    L'esercito di leva obbligatorio nasce poi per proteggere gl'istituti rivouzionari, revlutando una milizia fedele al governo, tra le classi che avevano attuato la rivoluzione, ma soprattutto servì a Napoleone per mettere sul campo una grande massa di "carne da cannone"!
    Ogni termine ha un suo significato.
    Ed allora io dico che Nazione è la forma moderna di "Sangue e suolo", molto più che lo Stato. Non ha caso il potere aristocratico "feudale" o dinastico rescindeva in molti casi questo legame: prova ne sono i sovrani di stirpe straniera che regnano su popoli non della loro stirpe. E questo è evidente quando è il "sacro" che cala il potere dall'altro, come diceva De Maistre.
    a non accettando il termine di Nazione come riferimento e modernizzazione del "sangue e suolo" di antica memoria, i reazionari cosa fanno? Vi oppongono una religione internazionalista e "cosmopolita", quale è quella cattolica, fondata e propagata infatti da "immigrati" di altra stirpe, di altro sangue e di altro suolo.
    Inoltre, come hai del resto in parte affermato, dimentichi che in tutto il processo di "modernizzazione" del diritto, Inghilterra e Stati Uniti sono rimasti legati alla fonte consuetudinaria. Dimentichi che le codificazioni sono comunque una...codificazione delle consuetudini "romane" con in aggiunta alcune preziose riforme moderne, quali quelle introdotte da Dino Grandi (e quindi da Mussolini) nel 1942 (vedi azione di rescissione...)
    Riduttivo è poi descrivere l'esercito di leva come una sorta di "polizia rivoluzionaria" e non invece come la più grande e commovente organizzazione partecipativa dei popoli europei dal 1789 al 2000. Tanto che la Chiesa dovette prestarvi i cappellani...Ed anche in questo caso, infatti, i reazionari tendono sempre ad esaltare non l'esercito di leva, il "fante", il "marinaio", il Milite ignoto, colui che ha fatto il suo dovere con umiltà e tenacia, con umana paura, ma il "corpo speciale", il "soldato fanfarone", il "mercenario", per non dire "il brigante" e il "partigiano".

 

 
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