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  1. #1
    EuRussia vs AmeriCina
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    “Nella lunga serie dei secoli, dalla fondazione della chiesa di Roma in poi, il papato, sempre e poi sempre, è stato il naturale nemico di Roma e d’Italia”. (A. Reghini)
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    Predefinito Ri-voluzione ovvero ritorno alla Tradizione: contro le mutazioni mostruose dell'area

    Riporto qui di seguito un breve estratto da un capitolo del famoso saggio di Evola "Gli uomini e le rovine", il I avente per titolo
    Rivoluzione - controrivoluzione - Tradizione.
    Nonostante molte circostanze siano cambiate, il Barone si muoveva come sempre sul piano più elevato della Tradizione, per cui le indicazioni sono ancora attualissime, e soprattutto, mi sembrano molto utili in questo ambiente, che sta esprimendo qualcosa di veramente mostruoso, come una sorta di "mutazioni genetico-ideologiche".

    Ovviamente mi riferisco a presenze tipo i fascislamizzanti, i sovversivi cripto-zeccoidi che parlano solo di anticapitalismo dimenticando che l'altra faccia della sovversione moderna è il comunismo, gli apologeti di Pol-Pot , coloro che auspicano l'islamizzazione dell'Europa, o la morte fisica del sangue Europeo e altre aberrazioni simili ...

    Penso che ciò derivi, oltre ad una percentuale di alienazione e frustrazione di origine individuale, sul piano oggettivo da una mancanza o fragilità dei più elementari punti di riferimento dottrinali e filosofici. Perciò queste poche righe di Evola enunciano con chiarezza cosa sia la vera Ri-voluzione (ritorno alle origini) e come sia totalmente altra dalla mera sovversione o sedizione fine a sé.

    ================================================== ========

    Oggi di fronte alle forme estreme in cui si manifesta nel campo politico-sociale il disordine della nostra epoca, varie forze hanno cercato di assumere atteggiamenti di difesa e resistenza.
    Bisogna rendersi conto che tutto ciò è vano, se non si attacca il male alle radici le quali, per quanto riguarda questo ciclo storico, sono costituite dalla sovversione determinata in Europa dalle rivoluzioni del 1789 e 1848. Il male va riconosciuto in tutte le forme e i gradi che esso presenta, per cui il problema fondamentale è di stabilire se esistano ancora uomini capaci di respingere tutte le ideologie, tutte le formazioni politiche e partitiche che comunque, direttamente o indirettamente, derivano da quelle idee, vale a dire tutto il mondo che va dal liberalismo e dalla democrazia fino al marxismo e al comunismo.
    (...)
    Di rigore, la parola d'ordine potrebbe essere "controrivoluzione". Senonché le origini rivoluzionarie ormai sono dimenticate, il sovvertimento da tempo si è stabilizzato tanto da apparire come qualcosa di ovvio (...) Altrimenti è preferibile un'altra parola d'ordine: reazione. Il non aver paura di adottarla e quindi di dirsi reazionari è una pietra di prova. Naturalmente il termine "reazione" ha in sè stesso una certa coloritura negativa: chi reagisce non ha lui l'iniziativa dell'azione; si reagisce in funzione polemica o difensiva, di fronte a qualcosa che si è già affermato. (...) L'equivoco potrebbe venir eliminato con l'associare la formula della reazione a quella di una "rivoluzione conservatrice" (...) De Maistre rilevò che ciò di cui si tratta, più che controrivoluzione, è una azione positiva che si rifà alle origini.
    Strano destino delle parole, del resto "rivoluzione" nella sua accezione etimologica latina non voleva dire cosa diversa; derivato da re-volvere, il termine esprimeva un moto che riporta al punto di partenza, all'origine. Pertanto, proprio dalle origini si dovrebbe trarre la forza rivoluzionaria e rinnovatrice, da far agire contro la situazione esistente. (...)
    Nell'Antichità, le idee erano chiare: in latino come per designare la sovversione non si usava la parola revolutio (la quale aveva il senso dianzi accennato, assai diverso), ma si usavano altri termini, quali: seditio, eversio, civilis perturbatio, rerum publicarum commutatio e simili, così per "rivoluzionario" nel senso moderno si doveva ricorrere a circonlocuzioni, come rerum novarum studiosus o fautor, ossia colui che mira a cose nuove e ne è il fautore: le "cose nuove" per la mentalità tradizionalista romana equivalendo automaticamente a qualcosa di negativo, di sovvertitore.
    Così, circa le ambizioni "rivoluzionarie", bisogna uscir dall'equivoco e scegliere fra le due opposte posizioni: da un lato, vi è chi appunto riconosce l'esistenza di principi immutabili per ogni ordine vero e, fermo in essi, non crede alla "storia" e al "progresso". Dall'altra parte sta invece chi, nato ieri, non ha nulla dietro di sé, crede solo nell'avvenire e si dà ad una azione senza base, empirica ed improvvisata, illudendosi di poter dirigere le cose senza conoscere e riconoscere nulla che sovrasti il piano della contingenza, escogitando ora l'uno e ora l'altro sistema il cui risultato non sarà mai un ordine vero, bensì un disordine più o meno raffrenato e un mero destreggiarsi. Pensata sino in fondo, a questa seconda linea appartiene la vocazione "rivoluzionaria" negli stessi casi in cui essa non stia al servigio della sovversione pura.
    (...)
    Una volta viste le cose in questi termini, bisogna esaminare fino in fondo le proprie ambizioni rivoluzionarie, rendendosi però conto che se si accetta di riportare tali ambizioni entro i loro limiti legittimi, ci si limiterebbe a far parte delle squadre di demolitori.
    Ad un più alto livello sta chi si tiene ancora veramente in piedi. La sua parola d'ordine sarà piuttosto "Tradizione".


  2. #2
    EuRussia vs AmeriCina
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    “Nella lunga serie dei secoli, dalla fondazione della chiesa di Roma in poi, il papato, sempre e poi sempre, è stato il naturale nemico di Roma e d’Italia”. (A. Reghini)
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    Predefinito Essere di Destra

    “Essere di Destra significa, in primo luogo, riconoscere il carattere sovvertitore dei movimenti scaturiti dalla rivoluzione francese, siano essi il liberalismo, o la democrazia o il socialismo.

    Essere di Destra significa, in secondo luogo, vedere la natura decadente dei miti razionalistici, progressistici, materialistici che preparano l’avvento della civiltà plebea, il regno della quantità, la tirannia delle masse anonime e mostruose.

    Essere di Destra significa in terzo luogo concepire lo Stato come una totalità organica dove i valori politici predominano sulle strutture economiche e dove il detto ‘a ciascuno il suo’ non significa uguaglianza, ma equa disuguaglianza qualitativa.

    Infine, essere di Destra significa accettare come propria quella spiritualità aristocratica, religiosa e guerriera che ha improntato di sé la civiltà europea, e – in nome di questa spiritualità e dei suoi valori – accettare la lotta contro la decadenza dell’Europa”.

    A. Romualdi

  3. #3
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    Tanto mica quelli sono di destra. Sono zecche in cerca di qualcosa di più eccitante della solita melma resistenziale e costituzionale.

    Per il resto, qualcuno riscontra differenze?

  4. #4
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    Non ti preoccupare Civis, quelle mostruosità di cui parli sono totalmente ininfluenti, e non si rifanno nemmeno all'Area. Non so neanche io perchè scrivano qui. Forse sono una delle tante maledizioni che gravano su di noi dal 1945.


    Ma grazie per aver riportato il Barone.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Civis Romanus Visualizza Messaggio
    Penso che ciò derivi, oltre ad una percentuale di alienazione e frustrazione di origine individuale
    Senza dubbio

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Civis Romanus Visualizza Messaggio
    “Essere di Destra significa, in primo luogo, riconoscere il carattere sovvertitore dei movimenti scaturiti dalla rivoluzione francese, siano essi il liberalismo, o la democrazia o il socialismo.

    Essere di Destra significa, in secondo luogo, vedere la natura decadente dei miti razionalistici, progressistici, materialistici che preparano l’avvento della civiltà plebea, il regno della quantità, la tirannia delle masse anonime e mostruose.

    Essere di Destra significa in terzo luogo concepire lo Stato come una totalità organica dove i valori politici predominano sulle strutture economiche e dove il detto ‘a ciascuno il suo’ non significa uguaglianza, ma equa disuguaglianza qualitativa.

    Infine, essere di Destra significa accettare come propria quella spiritualità aristocratica, religiosa e guerriera che ha improntato di sé la civiltà europea, e – in nome di questa spiritualità e dei suoi valori – accettare la lotta contro la decadenza dell’Europa”.

    A. Romualdi

    essere di destra significa vedere nella NATO le nuove SS?

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Sabotaggio Visualizza Messaggio
    essere di destra significa vedere nella NATO le nuove SS?

    sicuramente vuol dire non essere così in malafede da fare simili domande.

  8. #8
    Micene
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    Citazione Originariamente Scritto da Sabotaggio Visualizza Messaggio
    essere di destra significa vedere nella NATO le nuove SS?
    sei ridicolo

  9. #9
    Eja Eja Alalà !!!
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    Evola è sempre il "maestro"

    Ma non capisco molto bene questo discorso contro le derive anticapilizzanti, e fascistoislamizzanti.

    Non è da combattere il capitalismo demo-liberale in quanto scaturito anch'esso dalla rivoluzione francese?

    Per quanto riguarda le simpatie islamiche, le comprendo:
    Perchè al giorno di oggi sono persone che credono. e chi crede vince.

    E poi potremo ricordare le SS islamiche come fedelissime all'idea nazionalsocialista

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Sabotaggio Visualizza Messaggio
    essere di destra significa vedere nella NATO le nuove SS?
    Citazione Originariamente Scritto da Kranzler Visualizza Messaggio
    sicuramente vuol dire non essere così in malafede da fare simili domande.
    Citazione Originariamente Scritto da Micene Visualizza Messaggio
    sei ridicolo

    lo ha scritto Romualdi, che la NATO erano le nuove SS.

 

 
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