UNA BOMBA DI MISS Domenica, 30 Marzo 2008 - 130 - di Bianca Cerri Il due aprile prossimo conosceremo il nome della vincitrice di Miss Mina Antiuomo 2008, che si svolgerà in Angola. Le dieci partecipanti rappresentano le dieci province del paese africano e ognuna di loro ha perso un arto inferiore proprio a causa di uno degli ordigni antiuomo sparsi nei circa 2800 campi ancora da sminare. Hanno accettato di sfilare nella speranza di aggiudicarsi la protesi messa in palio dagli organizzatori che renderà meno dura la vita di una di loro, le altre dovranno trovare un’alternativa. La più anziana ha 32 anni ed è rimasta vedova da poco con tre bambini di 3, 11 e 12 anni da crescere. La più giovane ha 19 anni e tra poco diventerà madre per la prima volta. L’ideatore del concorso è un giovane regista norvegese, Morten Traavik, collabora con lui Maria Nazareth Neto, supervisore del governo angolano. La manifestazione vuole ufficialmente sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle mine antiuomo facendo sfilare dieci ragazze che ne hanno pagato il prezzo.
Il Consiglio Norvegese per l’Arte ha accettato di patrocinare l’evento. Sebbene non esistano motivi per dubitare delle buone intenzioni degli organizzatori, sorgono spontanee alcune domande. Era proprio indispensabile fare sfilare dieci donne africane con il corpo devastato per ricordare al mondo la tragedia delle mine antiuomo? E perché con tante agenzie umanitarie presenti in Africa bisogna vincere un concorso di bellezza per avere una protesi? In alcune zone del continente africano le mine antiuomo colpiscono un abitante su diciotto e le protesi sono indispensabili in caso di perdita di uno degli arti inferiori. Il costo non supera i 150 dollari, ma nei paesi in cui il reddito pro capite si aggira sui 15 dollari al mese si tratta di una cifra proibitiva
Tutte le religioni dicono che gli esseri umani hanno il dovere di operare a favore del prossimo. Il problema è che quando la solidarietà serve a comprare spot pubblicitari e le donne amputate sono costrette a sfilare in passerella con una corona di cartone in testa per avere diritto ad una protesi che consenta loro di camminare, diventa una specie di patto col diavolo.
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