DATI ISTAT: I REDDITI SONO DIMINUITI DEL 2,8% RISPETTO AL 2008, LA PROPENSIONE AL RISPARMIO E’ SCESA AL 14%….CALA IL POTERE D’ACQUISTO E SCENDONO I CONSUMI…MENO PANE, VINO, CARNE E OLIO E IL 60% HA CAMBIATO MENU’
La crisi si è abbattuta sui redditi delle famiglie, riducendo i risparmi al lumicino. Secondo i dati Istat, nel 2009 il reddito disponibile delle famiglie è diminuito del 2,8% rispetto all’anno precedente, la contrazione più ampia degli ultimi 20 anni, e la propensione al risparmio è scesa al 14%.
Non sono state risparmiate nemmeno le società non finanziarie che hanno visto le quote di profitto scendere ai minimi da quando esistono le rilevazioni statistiche.
Una fotografia che non sorprende i consumatori che ogni giorno possono verificare la contrazione delle spese, con una diminuzione del 2,6% del potere d’acquisto degli italiani.
Con meno soldi nel portafoglio, gli italiani hanno ridotto ovviamente anche i consumi, diminuiti dell’1,9% su base annua.
Prosegue la flessione del tasso di investimento delle famiglie, sceso all’8,8%, a causa di una riduzione degli investimenti ben superiore a quella del reddito disponibile.
Secondo la Confederazione degli agricoltori, il 40% delle famiglie ha tagliato il carrello della spesa alimentare: meno pane, vino, carne bovina, olio di oliva.
Il 60% ha dovuto cambiare menù, optando nel 35% dei casi per prodotti di qualità inferiore e si è accentuata la corsa alle promozioni, con un vero e proprio boom degli acquisti negli hard discount, dove le vendite sono cresciute non a caso di oltre il 15%.
Emerge da questi dati ufficiali che la situazione in cui versa il Paese è ben diversa da quella invocata dal “partito degli ottimisti” e ci si trova di fronte a misure governative che non sono riuscite a difendere il potere d’acquisto delle famiglie italiane.
L’affanno con cui troppi nuclei familiari convivono con la crisi è un elemento destabilizzante e necessita di una terapia d’urgenza che comprenda meno tasse e un taglio netto a spese, sprechi e corruzione.
Non è certo un federalismo tutto da verificare e che andrà in vigore (se va bene) tra dieci anni che può risolvere il problema a breve termine, occorrono scelte diverse e coraggiose che permettano a tante famiglie italiane di sopravvivere, permettendo loro di recuperare un potere d’acquisto ormai logorato negli anni. Ecco perchè le riforme urgenti e necessarie al nostro Paese sono quelle sociali, non quelle istituzionali su cui paiono dilettarsi i nostri politici.
Queste ultime garantiranno solo il potere della classe politica, ma il compito della politica in realtà sarebbe quello di tutelare il popolo italiano, non una casta di privilegiati.
Forse qualcuno se lo è dimenticato.
destra di popolo