[Affari Internazionali] Vertice N.A.T.O. di Bucarest

[22Ottobre]

Mi sembra comunque fino ad ora che questo vertice Nato sia servito a Stati Uniti e Russia per dividersi la torta di nuovo. La Russia accetterà lo scudo spaziale e allo stesso tempo gli viene fatto il regalo di non trovarsi nella Nato Georgia e Ucraina. La Francia di Sarkosy pensa di rientrare a livello militare, tutti compresa la Russia manderanno più truppe in Afghanistan. La sostanza è che la Nato è roba statunitense e gli europei come è sempre stato non contano una fava e la Russia ha pagato il pizzo per non avere ulteriori rotture di coglioni nella propria area.
Il sistema di spartizione continua.

[Outis]

L'Europa DEVE liberarsi al piu' presto da questo potere CRIMINALE....


A.

Per ora ne è parte integrante mi sembra.

Esatto. Il grave errore è ritenere l'Europa o l'Italia estranee a queste logiche imperialistiche.

[Outis]

Mi sembra comunque fino ad ora che questo vertice Nato sia servito a Stati Uniti e Russia per dividersi la torta di nuovo. La Russia accetterà lo scudo spaziale e allo stesso tempo gli viene fatto il regalo di non trovarsi nella Nato Georgia e Ucraina. La Francia di Sarkosy pensa di rientrare a livello militare, tutti compresa la Russia manderanno più truppe in Afghanistan. La sostanza è che la Nato è roba statunitense e gli europei come è sempre stato non contano una fava e la Russia ha pagato il pizzo per non avere ulteriori rotture di coglioni nella propria area.
Il sistema di spartizione continua.

Hai detto in parole semplici quello che ho scritto io in maniera più complessa. Te vojo bene lo stesso...

[Outis]

Vertice Nato, Russia e dintorni

La Nato e la Russia hanno concluso oggi un accordo che consentirà il transito sul territorio russo delle truppe impegnate nella missione di assistenza e sicurezza (dicono loro...) Isaf in Afghanistan. Lo ha annunciato il portavoce della Nato, James Appathurai, poco prima dell'avvio del Consiglio Nato-Russia che si è tenuto a Bucarest alla presenza del presidente russo Vladimir Putin Secondo l'agenzia Itar-Tass, anche il presidente dell'Uzbekistan Islam Karimov, a Bucarest per il vertice Nato, si è detto pronto a discutere e firmare con l'Alleanza Atlantica un accordo per fornirle un corridoio di transito attraverso il territorio del suo Paese per cargo non militari. Karimov ha indicato come base della possibile intesa l'accordo firmato con la Germania il 4 marzo scorso per il transito ferroviario dei cargo Bundeswehr.
Nato eRussia hanno deciso per il transito sul territorio russo di equipaggiamento non militare destinato alla forza internazionale in Afghanistan. L'accordo era stato cercato da tempo dagli Alleati per facilitare il transito di materiale non militare, prodotti alimentari, pezzi di ricambio, carburante e veicoli di trasporto. L'intesa, ufficialmente firmata oggi a margine del Consiglio, riguarda per il momento il solo trasporto su ferrovia e non comprende quello per via aerea. L'accordo sul territorio rappresenta l'unico accordo di cooperazione tra Nato e Russia previsto oggi a Bucarest.
Si tratta comunque di un segnale importante che conferma la volontà di una cooperazione, nonostante le tensioni registrate sul Kosovo, l'allargamento ad Est e lo scudo spaziale. L'accordo sul corridoio di transito è stato commentato ieri con grande favore dal presidente dell'Afghanistan Hamid Karzai che in un incontro stampa ha ringraziato le autorità russe per l'autorizzazione concessa. L'intesa porterà vantaggi all'Alleanza perché il transito su territorio russo consentirà di diminuire in modo significativo i costi per il trasporto degli approvvigionamenti per le 47 mila truppe Isaf impegnate in Afghanistan.

L'Ucraina ha ricevuto dalla Nato ''una prospettiva chiara e forte'' per un futuro ingresso nell'Alleanza: lo ha detto il presidente dell'Ucraina Viktor Yushenko, in un incontro stampa a Bucarest con il segretario generale della Nato Scheffer, al termine della Commissione Nato-Ucraina. ''Nessun paese della Nato ha contestato la nostra richiesta di diventare un giorno membri pieni dell'Alleanza'', si è felicitato Yushenko. Come dire, contento lui...

Le immagini delle prime battute del Consiglio Nato-Russia, evento finale del vertice Nato di Bucarest, hanno mostrato la curiosa scenetta di Bush impegnato in una animata consultazione con i suoi consiglieri - stile squadra di basket che ascolta l'allenatore - mentre il presidente russo Vladimir Putin, protagonista dell' evento, aspettava di prendere la parola, bersagliato dai lampi dei fotografi. A pochi metri dal leader del Cremlino, Bush - seduto allo stesso grande tavolo semicircolare - era circondato dal suo staff, il segretario di stato Condoleezza Rice, il ministro della difesa Robert Gates, il consigliere per la sicurezza nazionale Stephen Hadley, discutendo animatamente. Seduto proprio accanto al presidente Usa c'è un italiano, il vicesegretario generale della Nato Claudio Bisognero. La delegazione italiana è guidata dal premier Romano Prodi. Il presidente Putin è stato l'ultimo ad entrare nella sala. Si è diretto rapidamente al suo posto senza dilungarsi troppo in saluti con i leader dei paesi Nato presenti, un po' sdegnato...
E' la seconda volta, dopo il Vertice in Italia a Pratica di Mare nel quale si lanciò il Consiglio per le relazioni bilaterali tra la Nato e la Russia, che Putin partecipa ad un summit Nato. E sarà anche la sua ultima volta, prima del passaggio di consegne il 7 maggio a Dmitrj Medvedev. Molti e spinosi i temi in agenda oggi: dallo scudo spaziale degli Usa in Europa, che ieri ha ricevuto l'approvazione dei 26, all'allargamento ad Est della Nato delle due ex repubbliche sovietiche Georgia e Ucraina, alle quali gli Alleati hanno rinviato l'apertura del programma di pre adesione, ma hanno promesso che ''un giorno o l'altro'' entreranno a pieno titolo. Queste due decisioni assunte ieri a conclusione del 59/mo vertice Nato rappresentano forti elementi di tensione nelle relazioni con Mosca, che si oppone sia all'installazione dello scudo missilistico in Repubblica Ceca e Polonia, sia all'allargamento ad est dei confini dell'Alleanza.
Elementi di frizione che si aggiungono alle forti tensioni già registrate negli ultimi mesi sul Kosovo. Unico segnale di disgelo, l'accordo tra Nato e Russia sull'apertura di un corridoio di cui abbiamo parlato.
C'è molta attesa a Bucarest per l'esito del Consiglio che potrebbe segnare l'avvio di un disgelo nelle relazioni bilaterali, ma anche registrare una nuova irritazione di Mosca. Il presidente Putin, parlando al Consiglio, ha detto che ''l'Alleanza non è un nostro nemico''. Lo stesso Putin ha parlato dell'Iran, dicendo di non metterlo da parte nelle relazioni internazionali.

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Piano segreto; Der Spiegel ne parla

E' circolato al vertice della Nato a Bucarest un documento che potrebbe rappresentare ''l'inizio di una strategia di uscita'' dall'Afghanistan: lo scrive oggi nella sua edizione online il settimanale tedesco Der Spiegel, sottolineando che la Germania ''sta spingendo'' per l'adozione di questo piano segreto. Il documento, osserva il settimanale, ''è rimasto per gran parte nell'ombra'' durante i lavori del vertice, ma diplomatici della Nato ''stanno lavorando a un documento strategico ad ampio raggio sulla missione in Afghanistan''. Secondo il settimanale, il dossier sarebbe rimasto confidenziale perché conterrebbe ''dettagli che potrebbero compromettere l'incolumità delle truppe Nato'' nel Paese, mentre secondo altri il documento ''è semplicemente troppo controverso'' per essere reso pubblico.
Secondo alcuni diplomatici che hanno voluto mantenere l'anonimato, il piano introduce una nuova linea di pensiero che starebbe prendendo forma all'interno dell'Alleanza: ''Per la prima volta - scrive lo Spiegel -, è stata tracciata una bozza dettagliata, con il sostanziale appoggio della Germania, con i tempi del possibile ritiro dei 47mila militari Nato attualmente impegnate in Afghanistan''. Sempre secondo i diplomatici, prosegue il giornale, il piano contiene ''scadenze concrete, anche se le fonti sottolineano che il ritiro non sarebbe immediato''. Non a caso, la Germania ''ha avuto una parte di rilievo nella stesura del documento'', osserva lo Spiegel, ricordando che da tempo il governo di Berlino ritiene che l'impegno della Germania in Afghanistan debba essere limitato nel tempo, vista la grande opposizione dell'opinione pubblica.
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Putin show al vertice Nato - Trattato Cfe

L'intervento del presidente russo Vladimir Putin al Consiglio Nato-Russia a Bucarest, l'ultimo evento del vertice dell'Alleanza, è stato un vero e proprio show, anche se non è stato ripreso dalle telecamere. Dopo la breve introduzione del segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Schiffer, quando il leader del Cremlino ha preso la parola i giornalisti sono stati fatti uscire e le telecamere sono state spente. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov non ha nascosto la sua irritazione e ha osservato che, in occasione dell'evento precedente, il Consiglio Nato sull'Ucraina, le telecamere erano accese.
La discussione nel Consiglio è stata ''aperta e franca'', caratterizzata da ''spirito positivo'', secondo il segretario generale della Nato. ''Questa mattina non posso lamentare retorica inutile'', ha aggiunto.
La Russia sarà costretta a prendere le misure per proteggere la propria sicurezza in risposta all'allargamento della Nato oltre i confini dell'ex Urss: queste le parole riportate dall'agenzia Itar-Tass citando una fonte della delegazione russa al Consiglio, che ha riferito l'intervento del presidente Putin.
La Russia è pronta a rilanciare l'operatività del trattato sulle armi convenzionali in Europa (Cfe), ma solo con gli altri partecipanti, riporta la stessa agenzia.

''E' difficile immaginare seriamente che l'Iran possa attaccare gli Usa'', secondo il presidente russo Vladimir Putin, secondo il quale invece di mettere Teheran all'angolo facendo pressioni è sempre meglio pensare insieme a come ''rendere la politica iraniana più trasparente'', sempre secondo la Itar-Tass.
Scheffer ha rilevato che ''sarebbe un errore descrivere come uno scontro di punti di vista'' anche le divergenze su l'allargamento della Nato a Georgia e Ucraina. ''Ovvio, questa resta comunque un elemento di contenzioso'', ha rilevato, ma ha anche riferito che Putin ''ha fatto molti rimarchi anche sul Trattato Cfe, ma io non sono in panico: le discussioni vanno avanti''.
Il dibattito tra Nato e Russia continua anche sul Kosovo dove, ha precisato Scheffer, ''non c'è disaccordo su cosa la Kfor sta facendo''. ''La Nato non c'entra con il riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo'', ha precisato Scheffer. Il segretario dell'Alleanza Atlantica ha fatto anche un'osservazione sul fatto che questa è stata l'ultima riunione del Consiglio alla quale hanno partecipato Bush e Putin: ''Posso dire di sicuro che entrambi ci mancheranno''.

Il presidente russo Vladimir Putin ha accusato alcuni Paesi di aver demonizzato la Russia, dimenticando il suo contributo alla fine della guerra fredda. ''Alcuni alleati sono arrivati ad una totale demonizzazione della Russia e non possono venirne fuori. Alcuni hanno cominciato a parlare di ambizioni imperiali'', ha detto, come riporta la Itar-Tass citando la solita fonte.

Per chi non lo sapesse, il Trattato Cfe (Treaty on Conventional Forces in Europe) verte sulla riduzione degli armamenti convenzionali nel Vecchio continente (carri armati, artiglieria, mezzi blindati, aerei da combattimento e elicotteri di attacco). Fu firmato il 19 novembre 1990 a Parigi dai Paesi della Nato e dell'allora Patto di Varsavia. Il Trattato ha avuto poi diverse revisioni, dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia e della stessa Unione Sovietica.
Inizialmente, il Cfe prevedeva che entro il novembre del 1995 i Paesi della Nato e quelli dell'Est riducessero le forze convenzionali, nel territorio tra l'Atlantico e gli Urali, entro tetti comuni stabiliti. La disgregazione del blocco sovietico ha reso necessari diversi adeguamenti.
Una prima modifica al trattato Cfe, il cosiddetto Cfe-1a, è stato concluso nel luglio del 1992. La versione definitiva al Trattato è avvenuta nel 1999, fissando nuovi tetti per ogni Paese firmatario e non più sulla base dei due blocchi, come avveniva nel primo trattato.
Il presidente americano Bill Clinton dichiarò però che non avrebbe sottoposto a ratifica il trattato fino a che la Russia non avesse ridotto la sua presenza militare nel Caucaso (Georgia e Moldavia) e soprattutto in Cecenia. La Russia, a sua volta, ha spesso insistito perché il trattato fosse sottoscritto anche dalle Repubbliche baltiche. L'accordo del 1999, ratificato solo da Ucraina, Bielorussia e Kazakhstan, era stato firmato nel 2004 anche dal presidente russo Vladimir Putin, dopo l'approvazione da parte della Duma. Il 26 aprile scorso lo stesso Putin annunciò una moratoria da parte di Mosca sull'applicazione del Trattato Cfe finché ''tutti i Paesi non ratificano il Trattato e non iniziano ad applicarlo''. Il 14 luglio firmò un decreto che sospendeva la partecipazione russa al trattato e che fu ratificato il 7 novembre 2007 dalla Duma, la camera bassa del parlamento russo. Il decreto fu firmato il 30 novembre.

''Ci aspettiamo che non ci siano rivolti ultimatum'', ha aggiunto Putin durante la conferenza. ''Stiamo dicendo chiaramente che saremo costretti a prendere misure per proteggere la nostra sicurezza. Tutte le misure necessarie'', ha sottolineato. ''La Nato non deve assicurare la sua sicurezza alle spese della sicurezza di altri Paesi. Questo non deve verificarsi a nostro detrimento'': lo ha riferito un portavoce della delegazione russa all'agenzia Itar-Tass. Il continuo allargamento della Nato è un impedimento serio alla cooperazione tra l'Alleanza atlantica e Mosca, secondo Putin. La presenza di un blocco militare ai confini occidentali della Russia sarebbe considerata una ''minaccia diretta'' per Putin. Una ripetizione della guerra fredda ''non è possibile'', ha detto il presidente russo. Insomma, tanto fumo e niente arrosto.
Il presidente ceco Vaclav Klaus non ha mancato di rilevare con sorpresa che il presidente russo, nel suo atteso intervento al Consiglio, non ha affatto menzionato il boccone indigesto dello scudo spaziale americano. Il progetto antimissilistico Usa, che ha ricevuto l'avallo degli alleati Nato al vertice, prevede la costruzione di due basi nella ex area di influenza sovietica, Repubblica eca e Polonia, ed è visto come il fumo agli occhi da Mosca. Tanto più grande la sorpresa del presidente ceco al silenzio di Putin.
In dichiarazioni ai giornalisti cechi rilanciate dall' agenzia Ctk, Klaus ha sottolineato che Putinnon ha menzionato con una parola lo scudo e la progettata stazione radar che dovrà essere installata nella Repubblica Ceca e che ciò è stato ''un passo alquanto sorprendente da parte del capo uscente del Cremlino''. Putin ha detto che il dialogo sullo scudo spaziale prosegue e che gli Alleati hanno ascoltato le preoccupazioni russe che ''riguardano la sicurezza''. ''Le discussioni proseguiranno a Soci'' (in privato), ha detto Putin, facendo riferimento al vertice bilaterale con Bush.

''Nessuno è interessato, né l'Europa, né la Russia, né gli Usa'', ha aggiunto Putin, ''a tornare al passato. La guerra fredda è finita''. Putin ha anche rilevato che ''in Europa non ci sono dispute, abbiamo certe preoccupazioni, ma possiamo regolarle insieme''.

Il dialogo tra la Nato e la Russia deve continuare malgrado le difficoltà che pure ci sono perché gli interessi comuni sono più ampi delle divergenze: questo è il senso del discorso che il premier Romano Prodi ha tenuto in mattinata a Bucarest durante il Consiglio tra l'Alleanza Atlantica e la Russia. Il presidente del Consiglio - nel pronunciare il suo intervento subito dopo quelli del presidente Usa George W. Bush, del presidente russo Vladimir Putin e del cancelliere tedesco Angela Merkel - ha sottolineato che Mosca è un partner strategico e deve restare tale.

Putin ha commentato come ''strana'' la tesi dei partner occidentali secondo la quale l'allargamento ad Est della Nato è anche nell'interesse di Mosca perché si troverebbe ai propri confini un'area di Paesi democratici. ''Cosa significa, questo, che solo i paesi membri della Nato sono democratici e gli altri no?'', si è chiesto Putin. ''Nessuno dubita della loro democrazia, ma l'ingresso nella Nato non significa automaticamente che un Paese diventa democratico se non lo è'', ha spiegato, facendo un diretto riferimento a Ucraina e Georgia, le due ex repubbliche sovietiche alle quali la Nato ha promesso ''prima o poi'' un ingresso a pieno titolo nell'Alleanza. Secondo Putin, questioni come il Kosovo, lo scudo missilistico e l'allargamento ''non migliorano la fiducia e la prevedibilità delle nostre relazioni e non aiutano a farle progredire verso un nuovo status''.
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[Sandokan80]

Ottima ed interessantissima discussione, bravo Outis...... una domanda, ma ti sei infiltrato nella conferenza per seguire gli sviluppi da vicino?

[Outis]

Ottima ed interessantissima discussione, bravo Outis...... una domanda, ma ti sei infiltrato nella conferenza per seguire gli sviluppi da vicino?

Spero di essere stato un buon analista...

...per la seconda domanda...diciamo che è come se stessi lì...spiegazione in pvt, se vuoi.