E’ tutta colpa di Wojtyla !
L’ondata di scandali pedofili che sta travolgendo Ratzinger e la chiesa cattolica ha bisogno di trovare un capro espiatorio. Per il momento circola il nome di Karol Wojtyla.
Bisbigli in Vaticano: “Che errori dai wojtyliani”
• da Libero del 9 aprile 2010
di Caterina Maniaci
Non passa giorno, ormai, in cui non si debba fare il computo dei casi di sacerdoti accusati di abusi sessuali su minori, diligentemente riportati dai media da tutto il mondo. Ieri è toccato al Vicariato di Roma, con una nota, smentire che il cardinale Agostino Vallini sia stato poco rigoroso nel caso di un sacerdote accusato di abusi sessuali su minori a Pomezia, nella diocesi di Albano. Si tratta di don Marco Agostani, accusato di diverse decine di abusi, il quale, in seguito al dilagare dello scandalo, si suicidò.
Così il cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino, nel presentare il grande evento dell’Ostensione della Sindone per la quale si aspettano un milione e mezzo di visitatori prenotati e più di due milioni di pellegrini in visita - che comincia domani, sostiene che «non è necessario che ogni giorno ci sia il gusto sadico e morboso di andare a scovare cose che uno ha fatto trent’anni fa. Bisognerebbe scrivere la parola “fine”, non “continua “». Invece, nell’ordine della continuità della polemica, ora c’è chi si
chiede se la vicenda degli scandali sessuali che scuote il mondo cattolico non sia da considerare anche una pesante eredità che l’attuale Pontefice ha ricevuto dal suo predecessore, papa Giovanni Paolo II. Non tanto da lui, quanto dagli uomini-chiave del suo pontificato. E’ risaputo che papa Wojtyla aveva una concezione molto ampia del suo mandato, che abbracciava il mondo e doveva affrontare cruciali momenti storici.
Prima impegnato nei numerosi viaggi internazionali, poi afflitto dal morbo di Parkinson, Wojtyla quindi si è dedicato poco al governo della Curia. Così, a cinque anni dalla sua morte, sul Papa che in tantissimi vogliono «Santo subito» riemergono verità scomode sui ritardi e le omissioni nella lotta contro la pedofilia: processi insabbiati, vescovi imposti dall’alto e poi costretti alle dimissioni dagli scandali, commissioni di inchiesta che arrivano dieci anni dopo le denunce… Scrive il vaticanista Ignazio Ingrao su Panorama che tutto ciò si rivela come «un risvolto oscuro del luminoso pontificato di Giovanni Paolo II che rischia di ostacolare anche la sua causa di beatificazione. Il dossier più controverso riguarda infatti la nomina dei vescovi, uno dei punti deboli del pontificato di Wojtyla. Più di una volta Giovanni Paolo II, affiancato dal suo segretario personale Stanislaw Dziwisz, ha ignorato le indicazioni fornite dalla Congregazione per i vescovi e dalle chiese locali, preferendo imporre presuli che poi sono stati travolti dagli scandali».
Un caso che è tornato alla ribalta in questi giorni, citato anche da Ingrao, è quello dell’arcivescovo di Vienna, il monaco benedettino Hans Hermann Groer, scelto da Wojtyla nel 1985 per riportare ordine nella Chiesa austriaca e pro mosso cardinale. Accusato di molestie, Groer è costretto a dimettersi nel 1995, ma solo tre anni dopo il cardinale viene allontanato dalla diocesi di Vienna. Inutilmente Ratzinger chiede di apri re un processo canonico a suo carico, come ha riferito l’attuale arcivescovo di Vienna, Christoph
Schoenbom: viene bloccato dallo stesso Wojtyla. Analoga la vicenda di Juliusz Paetz, prelato di anticamera di Giovanni Paolo II, coinvolto anch’egli in una vicenda di molestie sessuali ai danni di adolescenti. C’è poi il caso eclatante del fondatore dei Legionari di Cristo Marcial Maciel Degollado. «E’ paradossale e ridicolo per persone informate attribuire al cardinal Ratzinger una qualche copertura o insabbiamento»
: così il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha commentato le critiche al Papa formulate dal settimanale tedesco Stem a proposito dei Legionari di Cristo. Anzi, ha spiegato padre Lombardi, è stata proprio la sua presenza alla guida della Congregazione per la dottrina della fede a far avanzare il procedimento a carico di Maciel.
Non bisogna quindi cadere nelle facili generalizzazioni, per trovare altri”capri espiatori”, come avverte blograffaella, il blog degli «amici del papa Ratzinger» molto seguito e informato. Dove si legge che «sappiamo con ragionevole certezza che l’allora Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, cardinale Ratzinger, aveva deciso di aprire inchieste contro alcuni preti e prelati accusati di abusi sessuali. Sappiamo anche che tali processi furono bloccati. Da chi e perché? Attenzione a non tirare in ballo Giovanni Paolo II. Sono convinta della sua buonafede. Ciò che è chiaro però è che l’azione del cardinal Ratzinger fu fermata».
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