Appena chiuse le urne, i partiti festeggeranno la vittoria di tutti perché sarà il momento di spartirsi la golosa torta di ben 451.111.320 euro che lo Stato verserà a titolo di rimborso spese per la campagna elettorale nei prossimi 5 anni di legislatura.
In base alla legge n. 157 del 3 giugno 1999 varata dai governi del "centro-sinistra" e alla legge n. 156 varata nel 2002 da Berlusconi, al banchetto per la spartizione del lauto malloppo sono invitati tutti i partiti parlamentari che hanno ottenuto almeno l'1% dei voti validi.
La fetta di finanziamento spettante a ogni singolo partito o movimento politico rappresentato in Parlamento viene elargita ogni anno anche nel caso in cui la legislatura dovesse interrompersi anticipatamente. Infatti la nuova normativa prescrive che il rimborso elettorale dovrà essere "comunque effettuato" anche in caso di scioglimento anticipato delle Camere. Dunque d'ora in avanti in caso di uno o più scioglimenti anticipati delle Camere, i partiti parlamentari riceveranno il doppio o il triplo di quanto incassano oggi a titolo di rimborso spese per le campagne elettorali.
Se questo non bastasse, nella formazione del fondo per il finanziamento vengono conteggiati anche gli astensionisti, cioè tutte quelle elettrici ed elettori che non andando a votare, annullando la scheda o lasciandola in bianco hanno espresso un forte e netto dissenso proprio nei confronti di tutti i partiti parlamentari.
Il fondo viene calcolato sulla base di 5 euro per ciascun iscritto nelle liste elettorali della Camera e del Senato, ossia
1 euro X ogni avente diritto al voto X 5 anni di legislatura X 2 Camere.
Gli elettori della Camera sono 47.160.244 e quelli del Senato 43.062.020: moltiplicando dunque per cinque le due cifre si ha il complesso dei rimborsi elettorali dei due rami del parlamento: 235.801.220 per Montecitorio e 215.310.100 per Palazzo Madama.
La leggina è stata firmata praticamente da un rappresentante di ciascun partito perché nessuno gridasse allo scandalo
INOLTRE
Alle politiche 2006 i partiti hanno speso un quinto dei rimborsi statali incassati: 117,3 milioni contro 498,5 milioni.
Che i contributi pubblici per le spese elettorali andassero ben oltre i costi delle campagne per il voto era nell'aria. Ora a certificarlo è la relazione della Corte dei conti appena depositata a Montecitorio.
Le spese per le campagne elettorali accertate dalla Corte assumono l'aspetto di briciole quando vengono comparate agli incassi dovuti ai partiti per i cinque anni di legislatura, peraltro interrotta dal voto anticipato. Forza Italia potrà consolarsi con un "avanzo" rispetto a quanto speso di quasi 79 milioni di euro e a Ds e Margherita insieme rimarrà un tesoretto di oltre 130 milioni. Un bel patrimonio per il Partito democratico se non fosse che i due "padri fondatori" si tengono gelosamente nelle rispettive casse i fondi arrivati dallo Stato. Stessa dolce musica per tutti gli altri partiti: ad An resteranno in cassa oltre 59 milioni, a Rifondazione oltre 33, all'Udc poco più di 24 milioni e alla Lega oltre 17 milioni.
Il partito dei pensionati è il più redditizio del mondo. Basti dire che nella campagna per le ultime europee investì 16.435 euro ottenendo un rimborso centottanta volte più alto: quasi tre milioni. Un affare mai visto.
La differenza, come si nota, è scandalosamente enorme. E non solo per il Partito dei pensionati, che già nel ?99 aveva ricevuto 76 volte ciò che aveva speso. Basti vedere il guadagno della Fiamma Tricolore (che ha incassato 81 volte di più), di Rifondazione (13 volte di più), dei Comunisti Italiani (12 volte di più), dell?Ulivo (7,8 volte di più), di Alessandra Mussolini (6 volte di più), della Lega (5,9 volte di più) ma anche dei grandi partiti. Totale delle spese accertate: 88 milioni di euro. Totale dei rimborsi: 249. Quasi il triplo.
Tutto questo
senza poter esprimere alcuna preferenza
con la certezza che saranno eletti
condannati, indagati, corrotti e corruttori
MA ANCHE
tutti gli altri politici CONNIVENTI con il sistema
(l'autoreferenzialità del sistema è una scelta deliberata di cui godono tutti i dirigenti di partito)
QUALCUNO È ANCORA CONVINTO DI POTER SCEGLIERE?