Attenzione che l'importante non sono i nomi, ma la maniera in cui i tre elementi, o persone interagiscono tra loro, per poter dire se c'è corrispondenza o no. E qui, visto che non sono preparatissimo in questo campo, dovresti spiegare interazione e attribuzioni di Uno, Mente divina e Psiche.
oddio, magari ne so quanto te,
però in base alle nostre conoscenze possiamo arrivare alla conclusione
che il Nous, la Mente che raccoglie le Idee universali dei Neoplatonici
e il Logos "per mezzo del quale tutte le cose sono state create"
hanno una diretta corrispondenza,
e così Dio Padre "che nessuno ha mai visto" (Giovanni)
corrisponde all'Uno assolutamente trascendente
e infine
la Psiche, Anima Mundi
beh insomma somiglia allo Spirito Santo "che è signore e dà la vita".
Ma torniamo al discorso principale di questo 3d
Sai, il Dio adorato da Mosè e da Abramo, è il medesimo di Sant'Agostino e San Tommaso d'Aquino.
NON E' LO STESSO ADORATO DAGLI EBREI TALMUDICI, perchè la promessa di Dio ad Abramo fu quella di far scendere per la prima volta sulla Terra suo Figlio in mezzo alla sua discendenza di sangue.
Dio elesse il popolo ebraico fra tutte le genti affinchè in Israele (letteralmente significa "colui che lotta con Dio") il suo Figlio fattosi Uomo portasse a tutti la Verità. Ma con la Sua venuta la funzione assunta dalla stirpe di Eber, Abramo e Giacobbe secondo la carne è finita.
Invece l'ebraismo talmudico ritiene che Gesù Cristo non sia il Figlio di Dio e che il vero Messia debba ancora venire. E che tale Messia sarà colui che farà del popolo di Israele la nazione più potente fra tutte le altre nazioni. Una prospettiva immanentista, caratterizzata dall'odio e dal disprezzo verso chi giudeo non è.
Molti cristiani medievali dissero che, se è vero che molti degli dei adorati dai pagani in realtà erano idoli di metallo o demoni come diceva San Paolo, nel mondo pagano e politeista vi furono figure che anticiparono in chiave criptica la venuta di Nostro Signore Gesù Cristo, come Apollo, Helios (il sole che tramonta e risorge), Mithra e il Sol Invictus.
Mi pare sia stato proprio un Papa a dire in merito ai pagani che veneravano il Sole Invitto "essi veneravano già Cristo ma ancora non lo sapevano".
Il discorso principale per la verità mi sembra esaurito.
Comunque, la questione è spinosa, perchè se uno vuole interpretare cristianamente il concetto nous-logos-psiche può farlo. Agostino e Tommaso lo hanno fatto. Ma alla stessa maniera, se uno vuole trovare le differenze le trova. Può decidere che il Nous non è una persona, ma un nulla come l'Ain Soph della cabala, oppure che essendo psiche immanente e nous trascendente non possono essere una cosa sola, che il logos è un demiurgo creato e non generato dalla stessa sostanza del nous, e via dicendo.
Diciamo che tra le varie interpretazioni ce ne sta anche una cristiana, per chi la vuole.
adesso scendiamo nei particolari ed emergono le differenze...
però se domani viene il marziano antropologo è chiaro
che legge in Plotino En Nous Pische
poi sente il cristiano che si fa il segno nel nome del Padre del Figlio dello Spirito
qualche analogia la trova...
certo poi ci sono anche le differenze ovvio.
anche perchè il piano è diverso
da un lato una filosofia intrisa di idee misteriosofiche
dall'altra una religione storica.
Il problema è che spesso chi si dice seguace della presunta tradizine primordiale compie un'opera di omologazione ed omogeneizzazione non dissimile da quella del Pensiero Unico liberal-democratico: ogni cultura anteriore presenterebbe elementi che si potrebbero ritenere simili a quelli della cultura successiva dominante e quindi sarebbe espressione parziale di un filone che ha il suo culmine con il pensiero del vincitore, un po' come dire che la democrazia di Atene o di Roma erano prefigurazioni della democrazia americana (e non è un caso il richiamo esplicito della cultura americana al classicismo).
Quest'idea deriva essenzialmente da una visione distorta ideologicamente e da ignoranza, poichè si ferma agli apetti estetici delle tradizioni e del simbolismo, senza approfondirne i significati profondi e la visione del mondo sottostante o senza voler vedere come spesso sono le culture successive a prendere elementi di quelle precedenti e a distorcerli.
La moderna teoria linguistica ad esempio sostiene che le differenze linguistiche portano ad un'assoluta intrasferibilità di forme di pensiero, di cultura e perfino di esperienze e di descrizioni di eventi.